·17· Al concerto

BENEDICKT'S POV

Ormai è fatto tardi.
Dobbiamo fare le prove per il concerto.
Io non indosso il costume di Gretel.
Sono sollevato da questo.

Ora sono vestito da marinaio.

Finalmente mi sento meglio.

Forse, se verrà, avrò la possibilità di incontrare il mio papà.

Mi trovo bene in questo costume.
Sono un elegante marinaio.

Cappellino blu, giacca e pantaloni anche e camicia bianca.
Il mio outfit.

Sono davvero elegante.

Gretel... ehm... Kurt, è elegante, ma ridicolo. Lui è un maschio, non una femmina, e con il vestito a pois pompato sotto è un po' ridicolo.
E poi quelle treccine...

Mi scappa un ghigno.

Anche lui ghigna.

Ora siamo amici.
Lui non punsecchia me chiamandomi scimmia e io non me la prendo più con lui per niente.

Peter sta davvero bene.
Il suo costume, per quanto semplice, è bello.
Gli calza a pennello.

Iniziamo a fare le prove per Hansel e Gretel e viene bene.

Kurt canta sorridendo, Peter anche.
I coristi, tra i quali io, ballano sul posto.
È molto bello.

Fortunatamente, qui, ho trovato tre amici: Kurt, Hermann e Peter.
Con loro mi trovo molto bene.
Siamo molto uniti.
Il legame è forte.

La catena che è la nostra amicizia non si spezzerà mai.

Sono troppo felice.

A fine prove, ci troviamo dietro le quinte.
Kurt e Peter cercano di individuare il papà.

KURT'S POV

Io e Peter siamo in un angolo. Cerchiamo il padre di Benedickt.

Dove sarà?

Dov'è? Dov'è? continuo a chiedermi.

Non lo vedo.

<<È quello là?>>

<<No>> dico. <<Lo riconoscerei se lo vedessi. E quello non è certamente il padre di Benedickt.>> dico. Anzi... ne sono sicuro.

<<Magari quello?>>

<<No>> no... non è lui.

Non mi sembra di averlo visto.

Dopo averlo cercato per molto, rientriamo.

È davanti a noi quando entriamo.

<<Allora? L'avete visto?>> ci chiede.

<<Qualche negro c'è, ma non mi sembra di aver visto lui.>> dico. <<Se magari facessi un assolo, lui ti riconoscerebbe, si alzerebbe e ti chiamerebbe per nome. A meno che...>>

<<Cosa? A meno che... cosa?>> mi chiede.

<<Niente.>> dico. <<Non preoccuparti. Lo troverai.>> Lo rassicuro.

<Se faccio un assolo, secondo te mi riconoscerà?>>

<<Si>> sono esitante quando lo dico.

<<Chiamate il direttore e la signorina Brandle.> 6 dico.

Non appena arrivano, faccio una cosa di cui, di certo, non mi sarei mai pentito.
Ho aiutato un amico.

<<Mi fa male la gola.>>

<<Come? Come?>>

<<Davvero. Non riesco a cantare. Mi fa troppo male.>>

Vedo lui che sembra sconvolto.

<<Ed ora? C'è mezzo esercito là fuori.>>

<<Potrebbe sostituirmi Benedickt.>>

<<Già.>> afferma il direttore. <<Lo conosci l'assolo di Kurt?>>

<<Si>> dice Benedickt.

<<Bene. Cercate di non farmi fare brutte figure. O mi verrà un infarto>> dice.

Noi ridiamo.

Subito divento serio e fingo di rantolare per il mal di gola.

Non appena se ne vanno, mi tolgo la mano dalla gola e torno a parlare normalmente.

<<Sei contento che io ti abbia aiutato?>>

<<Ma se lui non ci fosse?>> dice.

<<Tu canta>> dico. <<Non interessarti...>> non mi fa finire che mi interrompe.

<<Non voglio farti rinunciare all'assolo per niente>> dice.

<<Da vecchio del coro, ti ordino di andare su quel palco e cantare>> gli dico.

HERMANN'S POV

Sono sul palco.

Mi avvio al leggìo.

<<Bene. Oggi Kurt, il vecchio del coro, non potrà cantare, perché ha perso la voce. E crede che non canterà più, finché non capirà se ha una voce da baritono, tenore, o chissà cos'altro. Ora al suo posto canterà un mio amico... ehm... nostro amico. Benedickt Thaler.>>

Mi avvio ora al pianoforte.

<<Ma non era previsto...>>

<<Per favore, signor Goldberg>> gli dico sedendomi.

Lui sale sul palco vestito da marinaio.
Vorrei vedere la faccia del signor direttore.

KARL STEINER'S POV (direttore)

Non appena lo vedo salire sul palco, mi sento male.

Cos'ha in mente?

<<Perché non indossa il vestito di Gretel? Che sta facendo.>>

<<Non lo so.>> dice quasi spaventata la signorina Brandle.

<<Speriamo che non faccia brutte figure. O mi verrà un infarto>> dico.

BENEDICKT'S POV

Sono nervoso.
Provo a dire qualcosa ma sono pietrificato.

Mi schiarisco la voce.

<<Per mia madre e mio padre. Che non mi ha mai conosciuto>>

Sono nervosissimo.

O mio Dio.
Vorrei scappare via.

Hermann inizia a suonare il pianoforte.

Io intono la canzoncina che mi ha scritto mio padre.
La "NINNA NANNA per Benedickt".

La mia voce è stranissima, ma bellissima.

Vorrei che ciò non finisse mai.

Ma ecco che... mi blocco dopo una piccola stecca.

BENEDICKT'S FATHER'S POV

La mia canzone?
È la mia canzone?

Chi è quel bambino?

Ora che ci penso, potrebbe essere... mio figlio.

L'ho trovato.

Non ci posso credere.

Dopo anni a pensare a lui, ora lo vedo.

Fa una piccola stecca e poi si blocca.
È intonato, na quella stecca gli ha chiuso letteralmente la bocca.
Non riesce a cantare.
China il capo.
Si vergogna.
Il mio bambino.
Anch'io facevo così le prime volte.

Io, che ho anche una bella voce, me la schiarisco, mi alzo e inizio a intonare la canzone.

Lui sembra sorpreso.
Quando alza il capo, ha un sorriso stampato in faccia.
Lo stesso sorriso della sua mamma.

Quando mi alzo e canto, tutti si girano verso me.

Mi sento bene a cantare per mio figlio.

Ora sta intonando anche lui la canzone.
Il pubblico non sa se guardare me o il ragazzo.

Ma io preferirei se guardassero lui.

Quindi abbassi un po' il tono di voce, anche se continuo a cantare.

La canzone, come assolo è bellissima, ma come duetto è dieci milioni volte meglio.

La adoro.

Inizia a cantare anche il coro.
Il ragazzo che suonava ha ripreso. Bravo.

Speravo che mio figlio ereditasse il dono del canto.

Il mio bambino.

Dietro le quinte

Quando vado dietro le quinte mi trovo di fronte ad uno splendido bambino.

<<Sei identico a tua mamma>> gli dico.

<<E tu...>> sembra insicuro <<tu sei identico alla fotografia>>

Io gli sorrido e lui corre immediatamente ad abbracciare il padre che non aveva mai conosciuto.

<<Sa, signore>> mi dice un anziano. <<Suo figlio è una persona speciale. Lui è il mio Mensh>>

Lo guardo sbalordito.


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