·12· A casa dei nonni

BENEDICKT'S FATHER'S POV

Mi sono messo la divisa e mi sono diretto a casa dei genitori di mia moglie.

Non appena busso alla porta, la madre viene ad aprirmi.
Sembra quasu dispiaciuta nel vedermi.

Mi dirigo dentro.

Lo trovo lì, seduto, a bere. Come al solito quando venivo a trovarla.

"Buona serata a tutti e due" sembra che io li stia minacciando. In un certo senso è così.

Lui risponde con un grugnito.

<<Dove si trova mio figlio?>> chiedo.

<<Tuo figlio è scappato. Non è più sotto la nostra custodia.>>

<<Ed Edith? Lei dov'è?>> chiedo a lui agitato.

<<Non lo so>>

<<Le ho scritto un milione di lettere. Perché non mi ha mai risposto?>> gli chiedo.

<<Non ne ho idea>>

<<Le hai prese tu>> ribatto a lui.

<<Esattamente. Le ho prese io>> dice. La goccia che ha fatto traboccare il vaso.

<<Ma per quale motivo?>>
Ho quasi le lacrime agli occhi.

<<Non vuole che nessuno straniero stia con la figlia.>> dice la madre.

<<Sta' zitta!>> dice il padre.

<<No! You shut up. Lei parla.>>

<<Edith è morta durante il parto. Ma lui rubava dalla cassetta della posta tutte le lettere che tu le mandavi. Quindi lei pensava che tu non le scrivessi>> dice lei.

Ah si?
Il nonnetto ha rubato le mie lettere?

E lui ora non vuole nulla in cambio?

Gli scaravento contro il bicchiere di wodka che stava bevendo. Lui l'ha scansato... bravo il nonno.

Congratulazioni...

Scansatore professionista...

Me ne vado.

Nella gendarmeria.

<<Buona sera, comandante.>> dico io.

<<Buona sera, tenente.>>

Lui mi guarda, ma io continuo a camminare.

<<Tenente Smith, aspetti.>>

<<Si?>>

Ha una mia fotografia con mia moglie.
Come l'ha avuta?

<<Un bambino è venuto a cercarla, qualche giorno fa'>>

<<Da dove veniva?>>

<<Da com'era vestito, credo dal palazzo dei cantori di Vienna.>>

L'ho trovato.
Mio figlio ora si trova al palazzo del coro di Vienna.

Che cosa fantastica!

Al Palazzo.

Quando entro, noto subito i corrimano e i tappeti.
Sembra di essere nel lusso.

Noto due ragazzini che scendono le scale.

<<Excuse me>> dico loro. <<Qui c'è un bambino che mi somiglia? Ha la pelle scura, come la mia.>>

<<No qui non c'è>> dice uno di loro.

Che strano. Mi hanno detto che era qui!

<<D'accordo. Grazie mille.>>

KURT'S POV

Io e Peter scendiamo le scale e lui mi fa: <<Perché hai mentito?>>
Noto che l'uomo si gira. Gli do una gomitata.

Quando mi trovo vicino alla mia camerata, osservo una cosa molto strana. Vedo la signorina Brandle e il prefetto Rosherck che parlano. Un'accesa conversazione.

SIGNORINA BRANDLE'S POV

Lui mi prende il viso e mi dice: <<Elsa, tu mi conosci da una vita. Non puoi amare uno che conosci da soli tre anni.>>

<<Chi te lo dice?>>

<<L'ho visto sai. Ballate insieme. Lui ti ha...>>

<<Non è affar tuo, Hans.>>

<<Io voglio sposarti.>> mi dice questo e mi infila un anello.

<<Hans, così mi fai paura>>

<<Signorina Brandle? Può venire un attimo?>>
Kurt mi chiama.

<<Certo, arrivo>> Gli ridò l'anello. <<Dallo a chi lo merita>>

Ora vado da Kurt.

KURT'S POV

Ci avviamo verso il soggiorno.

<<Dimmi Kurt>>

<<È venuto il padre di Benedickt. Gli ho detto che qui lui non c'è mai stato>>

<<Perché?>>

<<Perché, a volte, è meglio non averlo un padre. Almeno, non come il mio.>> dico. <<Da quando è tornato dal campo di concentramento, è diverso. Urla sempre, ci picchia.>>

<<E quindi hai detto al padre di Benedickt che lui non era qui, perché non volevi che subisse questo anche lui.>>

<<Esatto>> dico. <<Mi avrebbe fatto piacere però conoscerlo. Sembra un brav'uomo.>>

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