Cap III - Ren vuole Rivelare
«Come lo hai scoperto?» domandò la matriarca, pallida come un cencio.
La kitsune rise, portandosi la mano alla bocca. Volteggiò attorno alla sua preda, ondeggiando mollemente la coda per l'eccitazione
«Oh, non è stato facile, l'hai nascosto molto bene» disse «e il fatto che nessuno sapesse cosa cercare ha reso le cose più difficili»
L'altra non rispose, limitandosi a fissarla con occhi a metà tra il sorpreso e il terrorizzato
«La mia prima domanda è stata: da dove viene il ki di Yoichi? Di solito, l'elemento viene dal padre, ma la madre trasmette quantità e purezza. Il tuo "figliastro" ha un ki molto, molto puro, come te... ma come è possibile che non abbia ottenuto anche l'elemento acqua dal padre?»
La matriarca strinse i denti
«Come l'ho saputo? Ayako ha lo stesso elemento, e anche se poco il suo ki è purissimo, il più limpido che abbia mai visto, se l'avessi mandata in un tempio avrebbe ottenuto un nome templare quasi subito. E Shinji... certamente mostra le abilità di un sasso, ma ha comunque lo stesso elemento; per gli altri, ho solo dovuto chiedere un poco in giro... sia il tuo primogenito, che i due bastardi di tuo marito avevano lo stesso elemento dell'acqua, come il padre»
La matriarca strinse i denti così forte da farli stridere
«Quindi, come è venuto fuori un bambino che non possiede questo elemento? Il metallo è affine all'acqua, quindi rimane plausibile, ma il fuoco? Come ha fatto il discendente di un ki d'acqua a sviluppare il fuoco?» Ren sorrise maliziosa «poi, c'era un'altra domanda: perché Yoichi non recita mai gli incanti del metallo, ma sempre quelli del fuoco? Se entrambi sono elementi innati, come mai questa disparità di competenza? Avrebbe senso se fosse un incapace, ma è una sorta di genio del ki, quindi perché?» ormai la matriarca era prossima a svenire
«Non... non lo so» c'era sincerità nelle sue parole, cosa che fece quasi rotolare Ren dalle risate
«Ci ho messo moltissimo a capirlo, perché Yoichi lo nasconde benissimo! Le sue ferite! Recupera da ferite mortali in pochissimo tempo, ma non può usare un incanto del secondo grado del fuoco, perché non ne pronuncia la formula, e nemmeno dell'acqua, perché non sa usarla... quindi...»
La matriarca scosse la testa, chiaramente ignara del suo ragionamento. Ren sbuffò, sorpresa e annoiata dall'ignoranza dell'altra
«C'è solo un elemento che fornisce una rigenerazione, ma a un costo molto alto, oltre che essere rarissimo» disse, allargando i denti affilati «legno!»
La matriarca era ormai pallida come un cencio
«Yoichi non recita l'incanto perché è una tecnica autonoma, come il cuore, che non deve attivare; quindi tuo "figlio" ha due elementi innati di una rarità enorme: metallo e legno, una combinazione che farebbe girare la testa a tutti i templi del continente! Non mi sorprende che tu abbia fatto i salti mortali per accaparrarti la sua lealtà... la domanda è: come?»
Finalmente, la matriarca sospirò. Un sospiro lungo, sconsolato, che fece temere a Ren che stesse buttando via tutta l'aria dai polmoni
«Mio marito era un idiota» inizió «sempre dietro a questa o a quella servetta, soprattuto quando non poteva... rivendicare i suoi diritti, perché ero incinta. Gli ho dato due figli forti, ma lui continuava a inseguire qualsiasi sottana. C'era questa incantatrice, Keiko... era bella, bellissima... ti sono onesta, volpe, non mi sono mai reputata inferiore a nessuna, nell'aspetto, ma rispetto a lei... beh, è l'unica volta che ho giustificato mio marito. Ma lei gli disse di no. Si rifiutò, e lui lasciò perdere, non so perché»
Quella storia stava aprendo altre domande, ma Ren la lasciò proseguire
«Io ero incinta di Ayako, e stavo per partorire, ero al tempio di Higuza e stavamo tornando alla residenza quando provarono ad assalirci» un velo di terrore passò sui lineamenti della matriarca «Keiko mi accompagnava come scorta, assieme ad altri samurai. Era incinta anche lei, forse un paio di settimane avanti a me. Le avevo detto di rimanere qui, ma lei si era impuntata a voler venire; ora che ci penso, non so nemmeno chi fosse il padre del suo bambino»
Ren annuì, non volendo interrompere
«Eravamo ormai allo stremo, rintanate nel tempio. Keiko convinse una sacerdotessa a farla partorire, in modo da poter combattere anche lei. La condussero in una stanza, e non ho idea di cosa fecero, ma dopo ore uscirono con Yoichi tra le braccia, piccolo, debole, rosso e piangente» la matriarca iniziò a piangere «me lo affidò, poi andò a combattere. Morì quel giorno. Le sacerdotesse dissero che il padre era uno dei sette samurai morti quel giorno, ma non... non mi sono mai interessata alla cosa» una rossa vergogna colorò le guance della matriarca «io ero viva, mia figlia era viva, e per quello che ne volevo sapere quegli elfi avevano solo fatto il loro dovere»
Ren scosse la testa, sorridendo.
Quella stupida non si meritava tanta lealtà. Sette soldati erano morti per lei, un'incantatrice si era affidata a un qualche strano rito per partorire prima e combattere per lei. E lei si era quasi dimenticata il suo nome
«Metallo, legno e fuoco...» disse Ren, grattandosi pensierosa un orecchio «ha senso... il legno innato alimenta il fuoco, che tiene sotto controllo il metallo innato, e il metallo bilancia il legno stesso» sospirò «nessuna meraviglia che mia madre lo voglia»
La matriarca non disse altro.
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