Cap XV - Incontri Inaspettati

Anche quel villaggio andava in fumo, mentre la colonna di contadini spariva all'orizzonte.
Yoichi aveva reciso il legame con gli shikigami, rendendoli di nuovo pezzi di carta, e adesso stava cavalcando verso sud. I contadini fuggivano ad est, dove c'erano le terre degli Hikuitaki, andando a mischiarsi nel marasma di profughi di quei giorni.
Con tutta probabilità, Ren era già entrata nella residenza del clan nemico. Le avrebbe dato un paio di giorni, poi sarebbe passato a fingere l'attacco. Un'armata di shikigami avrebbe marciato sulla roccaforte del clan Hikuitaki, e nel clamore generale Ren avrebbe eliminato il loro capoclan. Anche prenderlo prigioniero era un'opzione, ma Yoichi non si permetteva di essere così ottimista.
Mentre pensava al futuro, l'elfo trovò una macchia di alberi dove accamparsi.
Qualcuno si mosse tra i cespugli, e un'impennata di ki segnalò l'attacco. Due dardi d'acqua volarono contro Yoichi, che si limitò a chinarsi per evitarli
«Sembra non sia facile prenderti di sorpresa» disse un elfo, apparendo tra i cespugli
«Se volevi farlo, dovevi rimanere più lontano» ribatté Yoichi, alzandosi «sentivo il tuo ki da un chilometro»
L'altro storse la bocca, sbuffando. Era alto, forse qualche centimetro più di Yoichi, e vestiva come un incantatore da battaglia.
Un'armatura minima sulle braccia, un pettorale, e una cintura piena di talismani e amuleti. Dietro la schiena si intravedeva una spada corta
«Vogliamo essere civili, e presentarci prima dello scontro?» domandò Yoichi.
Lui aveva addosso solo la sua veste, e una mezza dozzina di amuleti che non voleva sprecare con quell'incantatore
«Tu sei Zannatsu, giusto? Non ho bisogno di sapere altro» l'elfo assunse una posa da combattimento, una mano sui talismani e l'altra sulla spada
«Entrambi obbediamo ai nostri capi clan» disse lentamente Yoichi «se te ne vai ora, non verrò a cercarti, e non dovremo ucciderci»
L'altro non gli fece terminare la frase. Un trio di dardi d'acqua gli fu scagliato contro.
Yoichi era pronto. Quell'incantatore non provava nemmeno a nascondere il flusso di ki.
Fece un gesto con le dita, e i dardi si divisero a metà, perdendo efficacia.
L'altro stava caricando, estraendo la spada.
I riflessi dell'incantatore erano migliori del previsto, perché sollevò la spada appena in tempo per parare il colpo. Fu sbalzato all'indietro con un rumore metallico, quando la lama reale e quella di ki si scontrarono
«Temo di averti sottovalutato...» disse l'incantatore, mentre alle sue spalle apparivano sei elfi, armati di lance.
Yoichi corrugò la fronte. Da solo quell'incantatore non era un problema, ma dover badare anche a sei combattenti era una situazione più difficile.
Non aveva le forze e il tempo per evocare altri shikigami, e nemmeno voleva sprecare un talismano
«Allora forse devo impegnarmi un po' anch'io» non voleva essere un bluff, ma riuscì comunque a far vacillare l'elfo.
I sei fanti scattarono in avanti, mirando a Yoichi con le loro armi
«Hono no monsho» Yoichi rotolò verso di loro, agitando la mano contro il più vicino «fushicho no kuchibashi»
Una lama di fiamme partì dalla sua mano, colpendo dritto sul naso di un lanciere. Gli altri si fecero indietro, ma uno fu troppo lento e si trovò la lama che gli trapassava il collo.
Mentre i due fanti spiravano, l'incantatore alzò le mani, urlando
«Mizu no monsho, ko no kaeru»
Yoichi non ci badò. Balzò di lato, la lama che saettava contro il mago nemico.
Yoichi fece fluire ki del metallo, e con un movimento di dita squarciò la gola ad un terzo lanciere.
I tre restanti lo incalzarono, costringendolo a rotolare e usare le fiamme per tenerli a distanza.
Yoichi alzò lo sguardo, giusto in tempo per vedere una massa d'acqua schiantarsi sul suo petto.
Volò via, sbattendo a terra e ritrovandosi contro un albero
«Uccidetelo! Uccidetelo subito!» l'incantatore strillò isterico. Perfino da stordito, Yoichi sentiva che l'altro era a corto di ki
«Hono no monsho, mikazduki» Yoichi era abbastanza lontano, adesso. Abbastanza per vedere tutti e quattro i suoi bersagli in una volta. Con un ampio movimento della mano, una falce di fiamme tagliò l'incantatore e due lancieri all'altezza della vita.
Il quarto riuscì a schivare, sollevando l'arma contro di lui. Yoichi cercò di rimettersi in piedi, ma le gambe e il petto facevano male, e si ritrovò a sputare un grumo di sangue.
Le costole dovevano avergli ferito un polmone.
Le braccia bruciavano per il tanto ki che aveva usato, e la vista iniziava a annebbiarsi.
Il lanciere avanzò cauto, ma con un sorriso vittorioso in volto.
Yoichi si sforzò di alzarsi, mentre ricorreva a tutto il ki rimasto per un ultimo incantesimo.
Una freccia trapassò il collo del lanciere, facendolo stramazzare a terra, morto sul colpo. Yoichi sbatté le palpebre, non sicuro di cosa avesse visto
«Stai bene? Dei del cielo, dimmi che stai bene! Cos'è tutto questo sangue?!» Yoichi non credette ai suoi occhi, quando Ayako si materializzò davanti a lui, un arco in mano e il terrore sul volto.
Avrebbe voluto rispondere alle sue domande, o almeno chiederle perché fosse lì, ma la sorpresa, mista all'adrenalina, alle ferite e alla stanchezza, ebbe la meglio su di lui.
Yoichi svenne, afflosciandosi mentre sentiva uno strillo acuto.

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