D u e
» Baciami.
Ti bacerò più forte io
e farò a gara con te
per il bacio più intenso. «
Gli occhi di Seungmin rimasero fissi sulla macchinetta del caffè, ipnotizzato dai mille pensieri che gli affollavano la mente e dal suono della bevanda gustosa che man mano veniva erogata.
Un paio di mani grandi e forti si arpionarono con decisione intorno ai suoi fianchi morbidi, e lui sobbalzò sfuggendo a quel tocco.
Il cuore che galoppava furioso dentro il petto.
Incontrò subito gli occhi straniti di Minho, che sollevò le mani in aria con fare colpevole.
«Scusami Minnie, non volevo spaventarti, stavo solo tentando di raggiungere i cereali» si scusò indicando con un dito il pensile della cucina poco sopra la testa del minore.
Seungmin sospirò tentando di calmare il battito del suo cuore.
Quel tocco gli aveva riportato alla mente i ricordi di quella notte.
Chan - che osservava la scena dal tavolo della cucina - corrugò le sopracciglia.
«Da quando sei così sensibile? - domandò abbozzando un piccolo sorriso - Sei sgusciato via come se Minho ti avesse dato una scossa».
Minho ridacchiò.
Seungmin si sforzò di sorridere, e si passò le dita tra i capelli.
«Scusatemi, ero totalmente immerso nei miei pensieri e mi sono spaventato - disse abbracciando teneramente Minho - Scusa hyung».
Il maggiore sorrise, allacciando le braccia intorno al busto del minore.
Era inutile.
Era davvero impossibile resistere alla dolcezza di Seungmin.
«Non preoccuparti Minnie - disse posando il viso tra i suoi capelli - Mi spiace averti spaventato» aggiunse corrugando leggermente le sopracciglia.
Seungmin aveva addosso un profumo diverso dal solito.
«Questa felpa è di Hyunjin?» domandò osservando l'indumento.
Seungmin si sforzò di non sobbalzare sentendo il nome del suo hyung, sarebbe stato troppo compromettente.
«Perché?» domandò scostandosi un poco da quel morbido abbraccio per osservare in viso il maggiore.
Minho fece spallucce.
«Hai addosso l'odore di Hyunjin» rispose, e Seungmin rimase a fissarlo senza sapere cosa dire.
Aveva temuto che i ragazzi potessero accorgersi delle sue labbra rosse e gonfie, dei suoi occhi incredibilmente lucidi, soddisfatti e vivi, oppure del piccolo succhiotto che spiccava nella sua clavicola.
Aveva temuto che, se il tessuto fosse sceso per caso, avrebbe rivelato quella piccola macchiolina sulla sua pelle candida; Ma mai si sarebbe aspettato che uno di loro potesse riconoscere il profumo di Hyunjin su di lui.
Abbozzò un sorriso timido.
«Si, penso sia la sua felpa» mentì.
Minho gli lasciò un bacio sulla fronte, allungandosi per recuperare i cereali, raggiungendo Chan e sedendosi davanti a lui.
«Buongiorno!» trillò la voce allegra e felice di Jeongin, comparendo in cucina con Channie - il suo piccolo peluche a forma di canguro - stretto tra le braccia.
Seungmin sobbalzò nuovamente, ma stavolta nessuno fece caso a lui.
Doveva darsi una calmata se non voleva che tutti gli abitanti di quella casa venissero a conoscenza di quello che - durante la notte - era successo tra lui e Hyunjin.
Stentava ancora a crederci lui stesso.
Hyunjin si era accorto dei suoi sguardi carichi di desiderio, e invece di arrabbiarsi, l'aveva baciato.
L'aveva baciato con talmente tanta passione e trasporto che Seungmin si era trovato più volte a chiedersi perché avevano atteso tanto tempo.
Poi erano crollati a letto, in un intreccio di gambe, lingue e lenzuola, e avevano continuato a baciarsi e toccarsi - sfiorando il corpo dell'altro attraverso i vestiti.
Il momento massimo di quella nottata l'avevano raggiunto quando Hyunjin - scivolando dalle labbra di Seungmin alla sua guancia e poi alla mascella - aveva posato le labbra sul suo collo sensibile.
Più volte Seungmin si era lasciato scappare gemiti e sospiri, provando per la prima volta il desiderio bruciante di appartenere a qualcuno.
Se chiudeva gli occhi poteva ancora sentire gli schiocchi erotici della labbra carnose di Hyunjin, che lasciavano scie invisibili sulla sua pelle; Riusciva ancora a sentire la saliva del maggiore inumidire il suo collo; La sua voce roca che ogni tanto mormorava: «Ti piace Minnie?».
Seungmin scosse la testa tentando di scacciare quei pensieri.
Non doveva pensarci.
Era letteralmente scappato via dalla loro stanza, lasciando Hyunjin profondamente addormentato, e non aveva la più pallida idea di come avrebbe affrontato il maggiore una volta sveglio.
Prese la tazza ormai piena di caffè e andò a sedersi accanto a Minho.
Jeongin aveva ovviamente preso posto accanto a Chan.
«Ti senti meglio stamattina?» chiese Seungmin osservando il maknae che mangiucchiava una ciambella al cioccolato attirando tutta l'attenzione su di sé.
Era tenero da morire, come sempre.
«Ancora un po' debole hyung, però sto molto meglio confronto a ieri» disse sorridendo e mostrando le piccole fossette ai lati della bocca.
Chan sorrise ampiamente, infilando in modo tenero un polpastrello dentro uno di quei piccoli buchetti che gli scavavano le guance paffute.
Le adorava.
Erano tenere proprio come lo era Jeongin.
Il più piccolo parve apprezzare quella coccola, perché subito dopo posò il capo contro la spalla dell'australiano.
«Buongiorno» urlò l'ennesima voce dall'ingresso della cucina, facendo tremare impercettibilmente Seungmin.
La sua tazza di caffè, piena come sempre fino all'orlo, lasciò sbordare qualche goccia di bevanda, che scivolarò lungo la ceramica chiara per poi depositarsi sul tavolo.
Datti una calmata - si disse.
Minho passò un tovagliolo sul punto sporco.
«Buongiorno anche a te Jisung» rispose Chan, osservando il ragazzo che entrava in cucina.
Odiava quando qualcuno urlava di prima mattina, lo accettava solo da Jeongin.
«Oh suvvia hyung, non guardarmi con quell'espressione, avete assolutamente bisogno di qualcuno che vi svegli di prima mattina! - disse il ragazzo, come sempre allegro ed esuberante , sedendosi accanto a Minho e rubandogli una cucchiaiata di latte e cereali - Ho incontrato Hyunjin nel corridoio, sembrava uno zombie» continuò, piazzando uno schiaffo sulla mano di Minho che tentava inutilmente di recuperare il cucchiaio per proseguire la sua colazione.
Il cuore di Seungmin si fermò.
Hyunjin. Corridoio.
Stava andando in cucina.
Si alzò di scatto, lasciando strisciare la sedia lungo il pavimento, emettendo un rumore fastidioso e stridulo.
Jisung lasciò ricadere il cucchiaio dentro la tazza piena di latte e cereali, per coprirsi le orecchie.
Minho sorrise recuperando la propria colazione.
«Ma si può sapere cos'hai oggi?» chiese Chan, anche lui infastidito da quel suono.
«Scusa hyung, perdonami - disse chinando il viso in segno di scuse - Mi sono scordato di fare una cosa» disse superando il tavolo e correndo via.
«Ma hyung, non hai finito il tuo caffè» gli urlò dietro Jeongin, ma ormai Seungmin era già nel corridoio.
Trovo a pochi passi da sé la figura di Hyunjin che usciva dal bagno, perfettamente cambiato e lavato.
Bellissimo come sempre.
Si voltò, sperando di poter raggiungere la loro stanza senza che il maggiore lo bloccasse, ma si sbagliava.
«Seungmin» lo chiamò Hyunjin con voce calda e decisa, vedendolo a pochi passi da lui.
Lasciò scivolare gli occhi lungo la schiena flessuosa dall'altro, sentendo i brividi percorrere il suo corpo.
Il minore si girò lentamente verso di lui, tenendo quegli splendidi occhi di cioccolato incollati al suolo.
Sospirò.
I lineamenti di Seungmin tradivano confusione, vergogna e paura.
Hyunjin sentì gli occhi bruciare, si era immaginato diversamente quel risveglio.
Era stato già sufficientemente brutto svegliarsi in un letto vuoto, senza Seungmin al suo fianco, ma vedere quell'espressione smarrita sul viso del minore, era qualcosa di davvero destabilizzante.
«Me l'avevi promesso - sussurrò con voce sottile, incapace di esprimere quello che sentiva - Mi avevi promesso che non ti saresti pentito» aggiunse con la voce carica di amarezza.
Non doveva andare così.
Doveva andare diversamente.
La notte precedente aveva stretto Seungmin tra le sue braccia - continuando a baciarlo dolcemente - finché il più piccolo non si era abbandonato al sonno con il viso posato contro il suo petto.
Era stato in quel momento di assoluta pace, con Seungmin addormentato e rilassato al suo fianco, che Hyunjin aveva fantasticato su come sarebbe stato quel nuovo risveglio insieme.
Si era immaginato di svegliare Seungmin con qualche coccola e con il tanto atteso bacio del buongiorno.
Invece Seungmin si era svegliato prima di lui, scappando via per non affrontarlo.
Il più piccolo sollevò il volto, incontrando quello del maggiore.
I suoi occhi erano carichi di amarezza e dispiacere.
Seungmin sentì il proprio cuore spezzarsi.
«Mi dispiace hyung, io non ho spezzato la promessa - mormorò - Io non mi sono pentito» aggiunse con le guance rosse per l'imbarazzo.
Aveva Hyunjin ad un metro di distanza, e rivederlo non faceva altro che ricordargli la notte appena trascorsa.
Quella mattina era diversa da tutte le precedenti.
In quell'istante guardava Hyunjin - lo stesso Hyunjin di sempre - e non poteva evitare di pensare al sapore delle sue labbra, alla forza e delicatezza del suo tocco, al suo piacevole profumo e al suono dei suoi ansimi e sospiri.
Strizzò gli occhi stringendo con forza le mani in due pugni.
«Non mi sono pentito, ho solo bisogno di tempo» mormorò.
Hyunjin continuò ad osservarlo, senza sapere cosa dire.
«Hai bisogno di tempo?» chiese con voce atona.
Era disposto ad attendere che Seungmin fosse pronto per - bhe, per qualsiasi cosa sarebbe nata tra loro?
Certamente - si disse - nella sua vita non vi era nulla di più bello di Seungmin.
Il minore annuì, osservando il maggiore che si avvicinava a lui, lentamente.
Il suo cuore stava battendo talmente forte da fargli tremare il petto.
Doveva pur significare qualcosa, no?
Hyunjin si bloccò a pochi centimetri dal corpo di Seungmin, annuendo tra sé.
I loro occhi che si studiavano curiosamente.
Desiderava baciarlo, più di qualsiasi altra cosa.
«Prenditi il tempo che ti serve - sussurrò - Ma se questa richiesta di tempo ti serve solo per non rifiutarmi - solo per non spezzarmi il cuore - sii brutale e sincero; Sarebbe molto peggio illudermi» disse sentendo gli occhi continuare a bruciare.
Superò Seungmin senza guardarlo un secondo in più.
Il desiderio di baciarlo era fin troppo da sopportare e Seungmin gli aveva chiesto tempo, non ulteriore confusione che un ennesimo bacio avrebbe provocato.
Seungmin rimase fermo lì, ascoltando le voci che in lontananza salutavano Hyunjin, appena entrato in cucina.
Il suo cuore stava bruciando incredibilmente.
Si sentì uno stupido per essere scappato da quel letto.
In quel momento non desiderava altro se non quel bacio del buongiorno che non aveva ricevuto.
✧
La giornata era passata lentamente, lasciando alle sue spalle solo amarezza e delusione.
Seungmin aveva passato le ore passeggiando da una stanza all'altra, come un'anima in pena.
Hyunjin non aveva più incontrato in suo sguardo neanche per errore, e dopo undici ore trascorse a disperarsi, Seungmin si disse di aver avuto sufficiente tempo.
Gli sembrava di non aver respirato per tutta la giornata e adesso aveva assoluto bisogno di Hyunjin.
Percorse il corridoio in silenzio, sapendo che la casa era quasi vuota.
Minho, Changbin, Felix e Jisung avevano deciso di uscire per vedersi un bel film al cinema - stanchi di quella strana tensione che aleggiava in casa - mentre Chan e Jeongin si erano chiusi mezz'ora prima nella camera del maggiore - a fare solo loro sapevano cosa.
Seungmin si bloccò davanti alla porta della sua stanza, sapendo bene che Hyunjin si trovava dietro quello spesso strato di legno.
La aprì lentamente sentendo il cuore battere forte, notando che la camera era immersa nel buio, eccezion fatta per la fioca luce della lampada che la rischiarava un po'.
Hyunjin era steso sul letto, con gli splendidi occhi scuri incollati al soffitto e la fila di denti candidi crudelmente conficcata sul labbro inferiore.
Rosso e carnoso.
Le labbra di Hyunjin apparivano bellissime ed incredibilmente baciabili come sempre, e Seungmin stentò a credere di aver avuto l'opportunità - la notte precedente - di baciarle a lungo.
Un brivido lo attraversò.
Non l'aveva mai visto tanto bello come in quel momento.
Chiuse con delicatezza la porta della loro stanza, sbattendo fuori tutto il mondo circostante che non centrava nulla con loro due.
Erano solo loro due.
Fece timidamente qualche passo dentro la stanza
«Hyung?» sussurrò tentando di attirare l'attenzione del maggiore, che sembrava incredibilmente perso nei propri pensieri.
Non appena udì la voce di Seungmin chiamarlo, Hyunjin spostò subito lo sguardo su di lui.
Uno sguardo carico di sorpresa.
Non appena gli occhi grandi e scuri del maggiore si concentrano su di lui - incontrando i suoi - tutto il discorso che Seungmin si era preparato andò in fumo, mentre il desiderio di baciarlo di nuovo cresceva a dismisura.
Rimase a fissarlo come un idiota.
Hyunjin era perfetto.
Un uomo incredibilmente bello e perfetto.
Maledettamente talentuoso e carismatico.
Seungmin amava guardarlo ridere, quando i suoi occhi si stringevano in due fessure brillanti e vive.
Sprizzava energia e luce da tutti i pori.
I loro occhi rimasero incatenati, anche se nessuno dei due osò dire o fare niente.
Seungmin continuò ad osservare la perfezione che era il suo amico, domandandosi cosa centrasse Hyunjin con uno come lui.
Niente - si disse - ma se Hyunjin aveva deciso che lui meritava il suo tempo e i suoi baci, avrebbe approfittato di quel momento.
Probabilmente non sarebbe durato per sempre, ma avrebbe conservato ogni secondo in un angolo remoto del suo cuore - avendone cura come un bel ricordo.
Camminò lentamente verso il letto di Hyunjin, continuando a tenere lo sguardo fisso dentro il suo, e non appena le sue ginocchia toccarono il bordo del letto, si stese al fianco del maggiore.
Sentiva il suo cuore galoppare dentro la cassa toracica e avrebbe voluto che Hyunjin capisse; Che capisse quello che Seungmin provava ogni volta che gli stava accanto.
Ma non sarebbe mai riuscito a spiegarglielo a parole.
Hyunjin si voltò verso di lui, sistemandosi su un fianco, studiando con apprensione il suo viso.
Desiderava allungare una mano e passare le dita su quella guancia morbida, disegnare con la punta del dito i suoi lineamenti dolci ed infantili.
Ma rimase immobile, permettendo solo agli occhi di scivolare su quella pelle di porcellana.
Temeva che - se solo avesse provato a far sfiorare la loro pelle - Seungmin sarebbe scappato.
Era stato chiaro quel pomeriggio e l'ultima cosa che voleva era mettere il minore sotto pressione.
Lui lo voleva - lo voleva dannatamente tanto - e per questo era disposto ad aspettare.
«Stai bene?» sussurrò nel silenzio della stanza con voce delicata, temendo che il più piccolo potesse frantumarsi come un cristallo prezioso.
Gli occhi si Seungmin - che non avevano mai lasciato i suoi - parvero farsi improvvisamente più brillanti e profondi.
Scosse lentamente la testa, prendendo un respiro profondo inalando involontariamente il profumo di Hyunjin.
No, non stava affatto bene.
Sentiva il proprio petto vibrare per l'intensità di ciò che stava provando in quel momento.
Guardò quel viso a mala pena illuminato dalla lampada, così bello ed etereo da sembrare immortale.
Osservò quella bocca carnosa e baciabile, capace di regalargli baci roventi e sorrisi che puntualmente gli strappavano via l'anima.
Osservò quegli occhi scuri ricchi di vita, passione e sentimento, sentendo una fitta al centro del petto.
Quello era un viso che desiderava avere sempre al suo fianco; Qualcosa di cui bearsi ogni giorno per tanto, troppo tempo.
Fu in quel momento, osservando quegli occhi intensi e preoccupati, che realizzò che quello non era affetto, non era amicizia, non era famigliarità e non era abitudine.
Io amo Hyunjin, pensò.
Hyunjin osservò le labbra di Seungmin tremare impercettibilmente, come se fosse sull'orlo del pianto, e si chiese cosa potesse fare per impedirlo.
La sua testa era ormai un uragano di "ma" e di "forse".
Forse la scorsa notte ho osato troppo con lui; Ma a lui è piaciuto; Forse non è riuscito a respingermi; Ma lui mi desiderava come lo desideravo io.
Seungmin continuò a respirare quel profumo famigliare, che riusciva a far annodare le sue viscere come mai nessun altro.
Allungò lentamente una mano, cercando nel letto quella di Hyunjin.
L'accolse con dolcezza.
Era molto più grande della sua, e piacevolmente calda.
Seungmin si godette il contrasto con il freddo metallo dei molteplici anelli che adornavano le lunghe ed eleganti dita di Hyunjin.
Si posò la mano del maggiore sul petto, all'altezza del cuore, sopra quell'organo traditore che stava per forargli il petto.
Voleva che Hyunjin capisse e quello era l'unico modo.
Hyunjin rimase in silenzio, con il palmo posato sul petto di Seungmin, ascoltando come il suo piccolo cuore batteva impazzito contro la sua mano.
Quel gesto - per lui - aveva un significato chiaro e profondo, e sperò di non aver frainteso ciò che il minore stava cercando di dirgli.
Sollevò l'altra mano, prendendo con delicatezza quella morbida e piccola di Seungmin.
Se la premette con dolcezza contro petto permettendo anche a Seungmin di sentire quanto il suo cuore stesse battendo intensamente.
Il minore rimase per qualche istante con gli occhi puntati sulla sua mano - premuta contro il cuore del maggiore - per poi riportare lo sguardo dentro quello di Hyunjin.
Gli occhi di Seungmin erano brillanti, felici e carichi di lacrime.
Hyunjin sorrise, chinandosi lentamente sul suo viso.
«Ti amo Minnie» sussurrò al silenzio della stanza, permettendosi finalmente di posare la bocca su quella di Seungmin.
Il più piccolo sobbalzò per quel bellissimo contatto, chiudendo gli occhi e lasciando che le lacrime di felicità gli rigassero le guance arrossate.
Lo amava. Hyunjin lo amava.
Si scostò lentamente dalla bocca di Hyunjin, sorridendo al piccolo schiocco che sentì.
«Anche io ti amo» sussurrò guardando il maggiore negli occhi.
Lo splendido sorriso che Hyunjin gli regalò dopo quelle parole, Seungmin giurò a se stesso che non se lo sarebbe mai dimenticato.
Hyunjin portò le mani al viso del minore, asciugandogli con diligenza le lacrime che gli avevano inumidito le guance, sentendo il cuore che batteva come mai prima di all'ora.
Lo amava. Seungmin lo amava.
Portò nuovamente la bocca su quella di Seungmin, continuando ad accarezzargli il viso, godendosi le sue labbra calde e morbide.
Seungmin gli arpionò le spalle con le mani delicate, accostandosi di più a quel corpo forte.
Era felice ed innamorato, e se non fosse stato per la stanchezza della sera prima, non avrebbe mai fatto caso a quanto fossero baciabili le labbra di Hyunjin.
✧
Se ti fa piacere, lascia un cuoricino e un commento, in modo che la storia possa crescere e raggiungere altri STAYs che potrebbero apprezzarla.
Grazie. xx
TheyIdiot
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