♫ ~ 44.1 ᴇʏᴇꜱ ᴡɪᴛʜᴏᴜᴛ ᴀ ꜰᴀᴄᴇ
I spent so much time
Believing all the lies
To keep the dream alive
Now it makes me sad
It makes me mad at truth
For loving what was you
- Billy Idol
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Mi rigiro sul letto arrotolandomi come un fusillo nelle coperte. Sono sola, Chet non è più qui. Sicuramente è partito questa mattina presto e io non me ne sono nemmeno accorta.
Sospiro, afferro la coperta e la stringo tra le mani. Fisso il soffitto e non so che cosa pensare. Questa notte ho fatto sesso con Chet. Aspettavo questo momento con ansia. È successo, ed è stato un vero fiasco. Magari la prossima volta andrà meglio, no?
Dal corridoio sento provenire varie voci concitate di persone che probabilmente si stanno dirigendo al festival.
Esalando un lungo sospiro frustrato, tiro le coperte fino alla testa. Non voglio sentire niente, neanche le altre persone felici. Ora non mi va neanche più di andare a vedere Billy Idol. Anzi, vorrei prendere un bus e tornare a Londra, da Chet.
Qualcuno bussa contro la mia porta mettendo fine ai miei pensieri dí autocommiserazione.
La voce di Noel giunge ovattata alle mie orecchie. «Blue? Che stai facendo? Non vieni a vedere Billy Idol?» strascica le parole come se avesse bevuto.
«No», borbotto con il viso sepolto sotto le coperte. «Andate senza di me.» Voglio stare da sola a piangermi addosso o a maledirmi per essermi rovinata un momento intimo con il mio ragazzo. Tutto, ma da sola.
Ovviamente Noel è un vero e proprio Gilmour e se ne fotte altamente di quello che ho appena detto. Sento che apre la porta e poi la richiude.
Il suo peso fa abbassare il materasso sotto di me. Scosta le coperte dal mio viso e mi illumina con quegli occhioni che in questo momento sembrano un po' annacquati. « Non puoi perderti il tuo idolo per colpa di quel coglione di mio fratello», biascica.
Oddio, è ubriaco? Ecco. Ci mancava solo un adolescente sbronzo.
«Ti prometto che non lo farò avvicinare a te», ridacchia.
Aggrotto la fronte. «Hai bevuto?»
Solleva la mano e avvicina il pollice e l'indice. «Un pochino così.»
«Un pochino tanto!» sbotto accigliandomi. «Chi ti ha dato da bere, scusa?»
Alza le spalle. «Non li conoscevo. Mi sono ritrovato in mezzo a una band che doveva esibirsi, stavano bevendo un qualche Whisky e io mi sono aggregato», ridacchia.
Mi metto a sedere sul letto. «Non avresti dovuto bere, Noel!» lo rimprovero come se fosse mio fratello. «Tuo fratello ha visto in che condizioni sei?»
Arriccia il naso e sventola un dito davanti al mio naso. «Proprio lui non può farmi la predica, ieri notte l'ho beccato in balcone che fumava una canna», il suo torace sobbalza colto da un singhiozzo.
Bene. Quindi William sobrio non dura affatto. Ma non sono problemi miei. Non mi importa di quello che fa e con chi lo fa. Immagino che sia tornato nella sua stanza accompagnato da Bonnie, oppure è apparsa anche Vicky o chissà quante altre ragazze. Oddio, non dovrebbe neanche interessarmi. Io sto con Chet!
Noel si passa una mano tra i capelli color argento. «Dai, cambiati e andiamo a vedere Billy Idol. Sai», si stravacca sul mio letto, rilasciando un lungo sospiro. «Ero un po' scettico su questo festival con musica da vecchi e band altrettanto decrepite, però mi sto divertendo parecchio», ridacchia. «I vecchietti sono molto socievoli e mi danno da bere senza nemmeno chiedermi quanti anni ho», diventa improvvisamente serio. «Oh, però quando mi hanno offerto una canna e della cocaina ho rifiutato. Quella roba non la toccherò mai», scuote il capo per rimarcare il concetto.
«Dio, Noel. Non avresti dovuto neanche accettare da bere!»
Solleva un pollice per aria. «Sto bene, sto bene.»
«No, non stai bene! Hai mangiato?»
Scuote appena il capo chiudendo gli occhi. Emette un lungo respiro come se stesse cercando di mandare giù un conato di vomito. «Non ho mangiato niente.»
«Perfetto», borbotto. «Bere a stomaco vuoto non va bene!»
Sbuffa una risata. «Sai, avrei preferito avere te come sorella che quel...» sbuffa ancora. «Cazzo, ho persino finito gli aggettivi con cui descriverlo.»
«William ti vuole bene.»
Sarà pure un coglione, ma vuole bene ai suoi fratelli.
Alza le spalle. « Può darsi. Però permettimi di dire che nel dimostrare il suo affetto, ogni tipo di affetto, fa schifo. È pessimo», borbotta contro il soffitto.
Scivolo fuori dal letto. « Devi mangiare qualcosa», dichiaro. «Non sbirciare, devo cambiarmi.»
Apro il mio zainetto e prendo le prime cosa che mi capitano tra le mani. Di certo non mi metterò in tiro. Mi accerto che Noel abbia gli occhi chiusi e levo i vestiti che mi sono portata da usare come pigiama.
Lo sento ridacchiare alle mie spalle. «Ora capisco perché mio fratello si è preso una cotta per te o forse, per il tuo sedere. Complimenti Blue!»
Mi volto di scatto nella sua direzione con lo sguardo in fiamme. «Noel!» strillo tirandogli addosso i pantaloni.
Lui continua a ridacchiare e io mi appresto a vestirmi velocemente. Cristo santo, questo ragazzino è senza pudore.
«William Gilmour non ha nessuna cotta per me», dico una volta vestita.
«Ce l'ha eccome! Dovevi vederlo come ti è corso dietro quando sei sparita, sembrava un pazzo», dice serio. «Poi, non l'ho mai visto guardare nessuna come guarda te.»
Sbuffo una risatina asciutta. «Non mi guarda in nessun modo, Noel. Tuo fratello è solo un'esibizionista. Ha picchiato il mio ragazzo per chissà quale futile motivo!»
Si mette a sedere inchiodandomi con quei cubetti di ghiaccio. Sono così fastidiosamente uguali a quelli di William. «Dopo che te ne sei andata l'ha mandata via, lei lo ha minacciato che l'avrebbe pagata e balle varie.»
«Be' ho chiuso anche io con lui. Basta, non voglio saperne più niente. Adesso alza il culo, andiamo a mangiare qualcosa.»
Prima di raggiungere il McDonald's, Noel ha vomitato mille volte. Cazzarola, perché ha bevuto così tanto? Non posso neanche arrabbiarmi, anche io alla sua età ho fatto queste cose, sono cose normali, esperienze. Anche nell'ultimo periodo mi sono devastata alla grande.
È così sbronzo che mastica quel panino come se fosse un pezzo di cartone. È davvero buffo in questo stato. Ho notato che quel suo cipiglio triste non c'è più. Spero solo che non inizi a cercare chissà che cosa nell'alcool.
Il mio telefono vibra. Lo estraggo dalla tasca dei jeans e guardo chi è.
È Chet. Il mio cuore trema appena, il mio stomaco però si capovolge.
Chet: Buongiorno piccina, stamattina non ho voluto svegliarti. Mi manchi già, sai?
Questa notte è stato bellissimo. Ti ringrazio ancora per aver avuto pazienza.
Bene, adesso mi sento ancora più in colpa.
Io: Buongiorno anche a te. Potevi svegliarmi lo stesso, invece quando l'ho fatto, tu non c'eri più. È stato bello anche per me.
Chet: Sembravi stanca :(
Io: Vabbè, non fa niente, sei perdonato. Comunque mi sa tanto che torno a Londra...
Chet: Perché?
Io: Perché non mi va di stare qui senza di te.
Chet: Ma così ti perderai i tuoi idoli :)
Adesso non me ne frega un bel niente dei miei idoli.
Io: Sei più importante tu...
Chet: Sei dolcissima, piccola♥ Ma non voglio che perdi questa occasione per colpa mia. Mancano solo tre giorni e poi torni qui da me.
Io: Va bene...
Chet: Fai la brava :)
Io: Anche tu! A più tardi.
Chet: A più tardi ♥
Riporto l'attenzione su Noel, ha finito di spazzolarsi tutto e sta tracannando un bicchierone enorme di Coca-Cola, quella che avrebbe dovuto bere anche prima.
«Stai meglio?»
Annuisce. « Sì, non berrò mai più», dichiara stropicciandosi il viso.
Ridacchio. «Oh, lo dicono tutti, solo che poi lo rifarai ancora e ancora.»
Il suo volto si incupisce. «No, quando dico basta è basta. Non sono Billy. Io se dico una cosa è quella.»
Abbozzo un sorriso. «Sei un ragazzo in gamba, Noel.»
Scrolla le spalle. «Mh dai, il novantanove per cento delle volte sì.»
Ci alziamo e vado a pagare il conto.
Il McDonald's si trova proprio davanti al parco dove si sta svolgendo il festival. Si sente chiaramente la musica e rimbombano anche le voci degli spettatori.
«Si stanno proprio divertendo», dice Noel camminando accanto a me.
Concordo con un vago mormorio.
Si ferma di botto e mi guarda con la fronte aggrottata. «Cavolo, non esiste che tu debba perderti il concerto del tuo idolo per colpa di quello stronzo di mio fratello!» sbotta, come se la cosa lo toccasse nel profondo.
In realtà non è solo per quello che è successo con William. È un po' tutto l'insieme.
Alzo le spalle. «Non mi va proprio di stare lì in mezzo. Sarei solo un'ombra nera che aleggia in mezzo all'allegria e ai colori.»
Noel sbuffa. «Usa le tue parole profonde per scrivere una canzone, però adesso smettila di dire cazzate», si avvicina a me e mi prende la mano. «Adesso andiamo lì in mezzo. Tu hai pensato a me e io ora penso a te», inizia a trascinarmi letteralmente verso il parco.
Tento di oppormi ma la sua presa sulla mia mano è ben salda.
In men che non si dica ci ritroviamo in mezzo a una marea umana che emana energia positiva da ogni poro. I miei occhi si schiantano su volti colmi di allegria e di pura felicità, facendomi sentire un pesce fuor d'acqua. Noel mi trascina vicino al palco, dopo aver spintonato ed essersi guadagnato occhiatacce da alcune persone.
Qualcuno alle nostre spalle, con un tono poco amichevole dice: « Oh, ecco il fratellino della rock star che pensa di poter saltare la fila come gli pare e piace.»
Le spalle di Noel si irrigidiscono e io devo strattonargli il polso. «Lascia perdere.»
Lui annuisce, anche se ha la fronte aggrottata.
Il tizio lo spintona e Noel barcolla leggermente in avanti. « Che c'è? Fai il coglione superando tutti e poi non hai neanche le palle di rispondermi?» lo stuzzica.
Il corpo di Noel viene scosso ancora da un tremito di rabbia. Gli stringo nuovamente la mano.
Il tipo dietro di noi non ha nessuna intenzione di mollare l'osso. «Tu chi sei? La nuova puttana di Gilmour?» ridacchia, chiaramente rivolgendosi a me.
Adesso quella a paralizzarsi sono io. Le narici di Noel si dilatano, il viso contratto da una rabbia che non gli si addice proprio sul quel bel faccino da angioletto. Con una calma disarmante e con tanto di lentezza, si volta verso quella persona. «Senti bello, se hai dei problemi vedi di risolverli da un'altra parte», gli punta un dito contro. «E non si offendono le ragazze», sibila.
Mi volto anche io per guardare negli occhi questo maleducato cafone.
È un ragazzone alto forse un metro e novanta. Occhi scuri come la pece visibilmente annebbiati da qualcosa che ha preso. Infiniti tatuaggi spuntano da sotto la sua felpa dei Guns'n'roses.
I capelli neri come la notte, sparati con del gel a formare una cresta ben appuntita sulle punte. «E chi sei tu per darmi ordini? Tappati quella bocca: frocio», dice con tanto di ghigno sprezzante.
Tocco il gomito di Noel cercando di tirarlo indietro. Non ne vale la pena discutere con questo qui, dato che è chiaramente fuori di sé.
Ma Noel non si muove. Sfodera uno dei suoi ghigni degni della famiglia Gilmour. Strafottente, beffardo. «Sicuramente scopo più di te. Ti sei guardato questa mattina allo specchio? Puzzi come un bidone della spazzatura e hai anche una gran faccia di cazzo.»
Le narici del ragazzone si dilatano. La cosa non si sta mettendo affatto bene. Sbuffa una risata asciutta, cattiva. Fa un passo per mettersi faccia a faccia con Noel. «Perché non te ne torni dalla fogna da cui sei uscito? Dov'è la tua mammina, Gilmour?» si tocca il mento come se stesse pensando a cosa dire. «Forse me la sono anche scopata quella lurida puttana. Siete una famiglia di tossici del cazzo.»
Non so come questo tizio conosca Noel e la sua famiglia, dato che ci troviamo a trecento e passa chilometri da Londra. Da come parla però, li conosce.
Noel si irrigidisce ancora di più e anche io. «Figlio di puttana!» sbotta, talmente rapido e rabbioso da farmi sobbalzare. È impallidito, la mascella contratta. «Stai giocando con il fuoco» anche lui, fa un passo in avanti avvicinando il suo viso a quello del ragazzo.
Cristo santo. È il doppio di Noel, in tutto!
Decido di intervenire. Cavolo, non è il momento di attaccare briga con un idiota strafatto. «Basta!», sbotto.
Gli occhi scuri del tizio si posano su di me. Sulle sue labbra compare un sorriso malevolo. «Ti scopi tutta la famiglia Gilmour, eh, puttanella?» le sue parole arrivano dritte al mio cuore come delle stilettate.
Noel perde la testa. Si scaglia contro quel ragazzo più grande e grosso di lui. I presenti iniziano subito a urlare per via degli spintoni che ricevono. In men che non si dica attorno a loro si forma un cerchio umano, attorno a noi. Sento qualcuno fare il tifo per Noel, altri che lo fischiano.
Quel ragazzone colpisce Noel sul viso facendomi strillare. «Smettila!», senza neanche pensarci troppo, mi avvicino a Noel che barcolla da una parte all'altra toccandosi la mascella. Il suo labbro inizia subito a sanguinare copiosamente.
Lo afferro per il braccio per trascinarlo via. Ma quel bestione non ha nessuna intenzione di lasciarci andare.
Perché nessuno ci aiuta? Perché nessuno della sicurezza interviene?
Con fare protettivo nascondo Noel dietro le mie spalle, anche se è decisamente molto più alto di me.
«Toccalo un'altra volta e ti ammazzo», ringhio contro quello stronzo.
Scoppia a ridere e insieme a lui anche tante altre teste di cazzo. Sto tremando come una foglia. Ma giuro su Dio che non gli permetterò di sfiorare ancora Noel. Lui cerca di divincolarsi ma io glielo impedisco intralciandogli la strada. Adesso il sangue gli cola sino al collo macchiando la felpa bianca che indossa.
Fa un passo verso di me facendomi indietreggiare. Per un momento penso che voglia colpire anche a me. Presa dal panico, sollevo una mano e lo colpisco con più quanta forza posso sulla faccia – sempre con la stessa mano con cui ho colpito William-. Mi fa malissimo, merda.
«Cazzo!» strillo tenendomi la mano. Le mie nocche hanno fatto un bruttissimo crack. Porca puttana che male!
Il ragazzo si raddrizza in tutta la sua altezza. Merda.
Mi rifila un'occhiataccia che mi fa gelare il sangue nelle vene. «Brutta puttana», sibila. Con una sola falcata mi raggiunge facendomi sbattere il viso contro il suo petto. Noel si agita dietro di me ma lo tengo fermo dal polso. Ho fatto arrabbiare Godzilla.
Eccoci qui con un altro capitolo 🤣
Metto già le mani avanti dicendo che non l'ho revisionato 😖
Comunque la vita dei miei personaggi è un po' come la mia: mai una gioia 🤣
Al prossimo capitolo 🖤Grazie per il supporto 🖤
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