♫ ~ 43. ɪᴛ'ꜱ ꜰʀɪᴅᴀʏ, ɪ'ᴍ ɪɴ ʟᴏᴠᴇ
‼️Questo capitolo contiene scene esplicite e non è adatto ai nemici di Chet🤣‼️
Monday you can fall apart
Tuesday, Wednesday, break my heart
Oh, Thursday doesn't even start
It's Friday, I'm in love
-The Cure
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«Vuoi dirmi perché ti ha preso a pugni?» chiedo per la terza volta a Chet.
Alla fine siamo tornati nella nostra stanza. Non ne potevo più di stare in quel locale, e poi non potevo mica rischiare che mio padre vedesse il viso massacrato di Chet.
William è proprio pazzo. Matto da legare, cazzo.
Tu no invece? Sei scappata come una bambina quando hai visto Bonnie baciarlo!
Giusto. Nemmeno io sono così sana di mente. Ora però non voglio pensare a questo. Adesso voglio capire perché ha preso a pugni il mio ragazzo.
Chet mi guarda con un espressione dispiaciuta stampata su quel bel viso, adesso gonfio. Si lecca le labbra. «Potrei averlo istigato un po'.»
«Cosa, perché?», sbotto.
Lo sanno tutti che William è irascibile!
Alza le spalle. « L'ho fatto innervosire Blue», ammette. «Solo perché non sopporto il fatto che continui a girarti intorno.»
Mi addolcisco un pochino, gli accarezzo lo zigomo gonfio. Non posso neanche baciarlo, dato che sta perdendo sangue dal labbro. Questa cosa mi uccide.
Abbandona il viso contro la mia mano e socchiude gli occhi. «Mi dispiace. È stata colpa mia», sussurra.
«Va bene», sospiro. «Questo però non gli dava il diritto di picchiarti.»
Quando William perde il controllo diventa spaventoso, una furia cieca che distrugge tutto ciò che lo circonda.
Abbozza un sorriso. «Me lo sono meritato.»
Aggrotto la fronte. «Che cosa gli hai detto per farlo arrabbiare così tanto?»
Scuote appena il capo. «Non importa. Non voglio pensarci adesso», posa una mano sul mio viso e con il pollice traccia il contorno del mio labbro inferiore. « Sei così bella...», mormora. «Ti voglio da impazzire...»
Davanti a queste parole dimentico tutto. Il mio corpo va in tilt insieme al cervello. « Allora prendimi, Chet.»
I suoi occhi si incatenano nei miei. «Non posso baciarti» mormora, emettendo un suono simile a un lamento.
Potrei anche farne a meno in questo momento. Anche con William facevo cose senza baciarci.
No, non devo pensare a quel maledetto stronzo.
Esistono preservativi per la bocca? Se sì, me li consegneranno in tempo?
Lo so, sto dicendo stronzate.
Mi avvicino a lui ma si ritrae. «Non voglio baciarti. Ma per favore, non ritrarti come se ti facessi schifo», lo supplico. Odio quando mi allontana.
Sbatte le palpebre. «Tu non mi fai schifo. Assolutamente», afferra la mia mano e se la posa sul cavallo dei pantaloni. «Proprio no.»
Sorrido come una cretina. «È solo una reazione naturale.»
Alza gli occhi al cielo. «Okay, ma tu mi fai questo effetto.»
Mi alzo in piedi, sotto il suo sguardo infuocato. Apro la cerniera del vestito che indosso, sfilo le spalline sottili e le lascio ricadere lungo le braccia.
Il vestito scivola via accarezzandomi la pelle, scoprendomi il seno e facendomi rimanere solo con le mutandine davanti a lui.
I suoi occhi percorrono tutto il mio corpo con lussuria, un luccichio famelico gli attraversa quegli occhi fatti di miele fuso. «Sei bella da mozzare il fiato.»
E io ci credo. Ci credo così tanto che sciolgo anche la coda come se fossi una modella - o una spogliarellista-. I capelli mi ricadano disordinati sulla schiena, sul seno.
«Sono anche tua», mormoro con voce eccitata.
Si alza in piedi anche lui e mi raggiunge. Con le mani accarezza le mie braccia, i miei fianchi. Il mio corpo si costella di puntini, rabbrividisco quando traccia il contorno del mio seno, senza mai staccare gli occhi dai miei. Mi guarda come se fossi la cosa più bella del mondo. Le farfalle dentro il mio stomaco sono impazzite, sbattono ovunque contorcendomi lo stomaco in un modo strano.
Lascio che mi tocchi. Non voglio affrettare le cose né mettergli pressione.
Mi attira a sé afferrandomi dai fianchi. Mi sfugge un flebile gemito quando i miei capezzoli sfregano contro il suo maglione. È troppo vestito ancora.
Sollevo lo sguardo per guardarlo negli occhi. «Posso spogliarti?»
Annuisce e indietreggia di un passo.
Dio, sono così emozionata che mi tremano le mani quando afferro l'orlo del maglione. Solleva le braccia per aria aiutandomi a sfilarglielo da sopra la testa. Mi prendo qualche secondo per ammirare il suo corpo che sembra scolpito nel marmo. È perfetto, cazzo. L'addome è talmente perfetto che sembra una statua. E quella V, che scompare sotto l'orlo dei jeans, mi fa mancare l'aria nei polmoni.
Gli accarezzo i pettorali, senza fretta. Ho paura di fare qualcosa di sbagliato che possa farlo allontanare da me. Rabbrividisce sotto il mio tocco. Finalmente riesco a vedere dove finisce il tatuaggio del serpente. La coda gli circonda tutte le spalle e la punta finisce al centro del petto. Ha altri tatuaggi, ma sono piccoli.
Con le mani scivolo fino al suo basso ventre. Lo guardo negli occhi. «Posso?»
Annuisce. Per qualche secondo sembra che stia trattenendo anche il respiro. Sono agitata anche io, adesso. E se qualcosa andasse storto?
Scaccio via questo pensiero e sbottono i due bottoni dei suoi jeans, infilo le mani ai lati e li tiro giù. Chet è bello. Guardarlo mi provoca un dolore lancinante al centro del petto. È amore? Paura? Non lo so. So solo che fremo impaziente.
Mi avvicino a lui e mi tiro sulle punte. Circondo il suo collo con una mano e gli lascio piccoli baci tra il collo e l'orecchio. Tutto il suo corpo prorompe in un violento brivido. Le sue dita affondano nella mia carne quando gli lascio baci umidi sul petto.
Come se non ne potesse più, mi afferra con più decisione e mi spinge fino a farmi sdraiare sul materasso. Mi sale sopra, sovrastandomi con tutto il suo corpo. «Non poterti baciare mi sta uccidendo» si piega su di me, strofina la punta del naso contro il mio collo, sulla mascella.
Gli stringo le braccia intorno, attirandolo a me. Le nostre intimità entrano in contatto attraverso la stoffa che ancora ci separa. Geme contro il mio collo e preme il bacino contro il mio. Io gli affondo le unghie sulla schiena. « Chet...», lo supplico.
Si regge su un gomito e si sporge a prendere un preservativo dal suo portafoglio che è sul comodino. Si tira leggermente su, piegandosi sulle ginocchia. I muscoli delle sue gambe guizzano, sono tesi. Lui è teso. Strappa la carta nera del preservativo continuando a guardarmi negli occhi.
Meraviglioso. Lo osservo mentre se lo infila. Anche questa volta verrò spaccata in due come un anguria. Non importa, correrò il rischio.
Mi risale sopra e io rabbrividisco. Resta sospeso su di me e mi guarda con la fronte aggrotta. Temo che si stia per tirare indietro. «Che c'è?» chiedo allarmata.
«Dovresti aprire le gambe, se mi vuoi», sorride.
Ah, cazzo. Non mi sono resa conto di star stringendo le cosce tra loro. Le schiudo, sotto il suo sguardo. Con la mano aperta mi afferra il collo - con quella mano- e poi la trascina pigramente lungo tutto il mio corpo, facendomi dimenare sotto di lui. Raggiunge il basso ventre, afferra le mie mutandine e le tira giù, guardando ogni centimetro della mia pelle esposta. Mi guarda così intensamente che mi viene quasi spontaneo nascondermi le parti intime con le mani. Non lo faccio però. Resto in attesa della sua prossima mossa.
Mi sovrasta, facendosi spazio tra le mie gambe, ma continua a reggersi sui gomiti. «Sei sicura?»
Annuisco. «Sì. Per favore, smettila di farti le pippe mentali e prendimi!», quasi glielo urlo in faccia, disperata. « Libera la mente, Chet» aggiungo, agganciando le cosce ai suoi fianchi snelli e atletici.
Infila una mano tra noi due e indirizza la punta del suo uccello nella mia fessura. Non posso crederci che sta per succedere davvero. Mi aggrappo alle sue spalle quando inizia a farsi strada dentro di me, riempiendomi e invadendomi lentamente. Mi guarda negli occhi come se non volesse perdersi nessuna mia espressione. Dio, ho così voglia di baciarlo, ma non posso. In questo momento sto maledicendo William Gilmour per avergli spaccato il labbro.
Entra del tutto con una spinta secca e decisa che mi strappa il fiato. Resta qualche secondo fermo, poi inizia a muoversi lentamente. Entra ed esce creando un ritmo magnifico. Dato che non posso baciarlo sulle labbra, lo bacio sul collo, sulle spalle, sulla guancia. Ha le labbra leggermente schiuse, insanguinate e gonfie. Ed è bellissimo anche così.
Mi schiaccia con tutto il suo peso quando inizia a muoversi più velocemente dentro di me, nasconde il viso nell'incavo del mio collo. Il suo fiato caldo mi manda scariche piacevoli e bollenti lungo tutto il corpo.
Esce del tutto interrompendo il mio piacere. Lo guardo con gli occhi sgranati. È pazzo?
Si tira su. «Girati, per favore. Perché non poterti baciare mi sta distraendo parecchio.»
«Okay», mormoro. Mi lascia lo spazio per girarmi. Mi metto a carponi sul letto e inarco la schiena.
Chet si sistema dietro di me. Afferra il mio sedere e infila di nuovo il suo uccello dentro di me. Riempiendomi fino in fondo. Accarezza tutta la lunghezza della mia schiena con una mano, che poi sparisce in mezzo ai miei capelli, se li attorciglia nel pugno e mi tira la testa all'indietro, muovendosi sempre più forte.
Fa un po' male, ma non ho nessuna intenzione di smettere. Quindi stringo il lenzuolo sotto di me e non posso fare a meno di gemere a ogni spinta furiosa. Una mano la tiene posata sul mio fianco per creare maggior attrito tra i nostri corpi. Geme piano, quasi silenziosamente.
Mi volto a guardarlo e gli stringo le cosce, chiedendoli silenziosamente di spingere più forte. Mi ascolta e si muove con più forza.
Lo sento irrigidirsi dietro di me. Le spinte sempre più disperate, le mani che mi stringono con forza. Io però non riesco a venire.
Ho aspettato questo momento come se stessi aspettando un miracolo, e ora non riesco a venire? Che cazzo.
Mi spingo contro di lui, accompagnando il suo orgasmo. Glielo devo, lui mi ha sempre fatta venire senza mai chiedere niente in cambio. Nonostante indossi il preservativo, si leva da dentro di me, afferra il suo cazzo e lo pompa strozzandolo con forza. Viene, quasi in silenzio. Poi ricade sul materasso ansante, come se avesse corso a tutta velocità.
Sprofondo contro il materasso, afferro il piumone e mi copro. Forse avevo troppe aspettative per questo momento. Mi sento anche in colpa per non aver provato tanto piacere. Insomma, con la lingua mi ha fatto venire alla grande e anche con le dita. Perché con il pisello no?
Momento rovinato. Sono delusa da me stessa. Gli ho rotto le palle per fare sesso con me e poi non vengo? Triste.
Indossa i boxer e mi raggiunge, mi circonda con un braccio e mi attira a sé. «È stato bellissimo. Grazie per avere avuto pazienza.»
Sorrido contro il suo petto. « Sì, è stato bello.»
Ora devo andare in bagno e rimediare. Non posso mica dirgli che non sono venuta! Forse capirebbe, magari è stato per l'ansia, non lo so. Magari mi farebbe raggiungere il piacere con le dita. Ma non me la sento però di dirglielo, non voglio in qualche modo ferirlo.
Si schiarisce la voce. «Domani devo tornare a Londra. Non posso stare qui per cinque giorni. Però tu non preoccuparti, resta. Tornerò con Rebel e coprirà i tuoi turni», dice.
Sollevo appena il viso per guardarlo. «Oh», mormoro. «Ma io voglio stare con te.»
Sorride. « Lo so, ma non posso chiederti di tornare con me. Domani ci sarà Billy Idol, il tuo amore platonico», ridacchia. «Poi ci saranno i Green Day, devi restare.»
Giusto. Per un momento mi sono dimenticata perché sono venuta fin qui. Di certo non sono qui solo per gli Overdrive e vedere quella faccia di merda di William. Lui dovrebbe avercela spaccata, non Chet.
Mi accoccolo contro il suo petto e lui mi stringe. Pensavo che una volta che avremmo fatto sesso mi sarei sentita in qualche modo diversa, appagata. Invece mi sento solo strana, ma per niente appagata.
Immagino sia colpa di tutta la situazione. Ero tesa e ancora sconvolta per quello che è successo nei bagni, non ne ho idea. So solo che sono delusa, ma non è colpa di Chet.
A quanto pare sono io ad avere la testa da tutt'altra parte.
Scusate l'attesa 🥲
Ecco qua... Blue e Chet si sono accoppiati 🤣
Probabile che trovate errori 🤣
Vorrei chiedervi che cosa ne pensate di questo capitolo, ma per questa volta evito 🤣
Alla prossima 🖤 Grazie per il supporto 🖤
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