♫ ~ 38.1 ᴅᴏ ʏᴏᴜ ᴡᴀɴɴᴀ ʙᴇ ᴍʏ ɢɪʀʟꜰʀɪᴇɴᴅ?
Do you wanna be my girlfriend?
I'll take you to a movie that we've already seen
Or sit at home and watch reruns
There's no other place I wanna be
- Green Day
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Chet mi ha appena chiesto se voglio essere la sua ragazza. Io lo sto fissando come una scema e non ho ancora spiccato parola.
Sono state due settimane di pura follia quelle che ho passato. L'uragano William è uscito dalla mia vita da ben due settimane. Posso dire di stare bene, non mi manca affatto. Non l'ho più visto da quella notte al Rocktail, dopo che l'ho riaccompagnato a casa sua. Non mi manca. Anche se nonostante tutto continuo a sentire che mi manca un piccolo pezzo di me.
Ora c'è Chet, e sta decisamente aspettando una risposta da parte mia. Queste settimane insieme a lui sono state davvero una boccata d'aria fresca. Sto bene con lui, mi fa stare bene. E sopratutto non pretende troppo da me. Per il momento ci siamo solo limitati a baciarci... forse con qualche toccatina in più, ma non siamo andati oltre. Con lui voglio che sia diverso. Voglio conoscerlo e lui sembra molto propenso a farmi entrare. A quanto pare lui non ha nessun casino dentro. Sono io quella che resta un po' sulle sue, è difficile per me aprirmi completamente a lui. Però non mi fa nessuna pressione. In questi giorni ho capito che non è necessariamente obbligatorio darla subito. Si può uscire con un ragazzo senza aprire le cosce alla prima uscita. Ovviamente Chet è affascinante e ogni tanto mi viene voglia di saltargli addosso. Riesco però a tenermela nelle mutande e stare buona. Diciamo che sto cercando anche di ricucirmi un po' di quella dignità che ho perso negli ultimi mesi, perché con William l'ho persa del tutto, quando ho accettato di diventare la sua scopa-amica. Per fortuna è tutto finito.
Inoltre, prima di chiedermi di mettermi con lui, Chet mi ha detto che è riuscito a trovarci un posto in un locale a Hackney. Sono super elettrizzata, anche se ammetto di starmela facendo un po' addosso. Dopotutto, io, Stella e Rebel non proviamo insieme da un po'. Anzi, non ci siamo praticamente più viste e lei a lavoro continua a comportarsi in modo strano. Da quando ha visto che Chet e io ci siamo avvicinati parecchio, è diventata ancora più fredda nei miei confronti. Ovviamente vorrei parlarci e chiederle che cosa c'è che non va. Solo che non ne ho avuto ancora il modo. Forse lo farò più tardi, quando le darò la bella notizia.
Comunque non credo che sia gelosia, la sua. No, affatto. Ci ha visti pomiciare nascosti dietro la macchinetta del caffè. E il modo in cui mi ha guardata... be', non era gelosia. Era qualcos'altro che non sono riuscita a capire.
Tra pochissimi giorni mio padre partirà per Newcastle per il Rock FallFest. Volevo andarci, ma ho cambiato idea. Non voglio vedere William, anche se così facendo mi perderò i Green Day e Billy Idol. Non lo so ancora che fare. Forse chiederò a Chet di venire con me e sarà tutto più facile con lui accanto. Immagino che il biondo si porterà dietro la sua groupie preferita.
Okay basta strapensare, devo dare una risposta a Chet. Non ho mai avuto una relazione, non so esattamente se è quello che voglio davvero, non so come ci si comporta e... sarà letteralmente un salto nel vuoto. Soprattutto sarà una relazione esclusiva, quindi entrambi dovremmo tenerci le mutande addosso con le altre persone.
Mi chiedo se sarà noioso fare sesso con un solo ragazzo. Forse sì, forse no. Non mi resta che scoprirlo. Chet non ha affatto l'aria di essere un tipo noioso... spero non lo sia nemmeno a letto.
«Okay» gli rispondo, finalmente.
Inarca un sopracciglio e sorride. «Okay?»
Si aspettava un'altra risposta? Non ne ho idea.
Annuisco. «Sì, okay, mi piacerebbe essere la tua... ragazza?» Oddio, ma che sto dicendo? Si vede che sono proprio inesperta.
Continua a guardarmi come se fossi un alieno. «Sei davvero strana, Blue. Ed è per questo che mi piaci un casino», annulla la distanza e mi bacia. Il suo piercing alla lingua mi solletica il palato e in un certo senso anche le parti basse.
È sexy da morire.
Siamo seduti dentro la sua Camaro perché fuori sta diluviando tantissimo. Fa freddo, ma il mio corpo in questo momento sta andando a fuoco. È chiaro che a entrambi non bastano più i baci. Vorremmo andare oltre, ma a quanto pare c'è qualcosa di sconosciuto che ci sta trattenendo.
Non so per quanto ancora potrò andare avanti. Sono arrivata alla conclusione che a me piace il sesso, tutto qui. Non c'è niente di male. Da quando ho avuto il mio primo vero orgasmo, non riesco più a farne a meno. Adoro il modo in cui perdo ogni inibizione e adoro quando i ragazzi gemono contro il mio collo. E ora, fremo dalla voglia di sentire il suono che producono le belle labbra di Chet quando viene.
Lo so. Lo so. Potrei avere davvero qualche problema con il sesso. Ma ora che io e Chet staremo insieme, e prenderò solo il suo pisello, non mi sentirò più una poco di buono, no? Posso farlo tutte le volte che voglio senza sentirmi sbagliata.
La mia mano scivola sul cavallo dei suoi jeans, geme contro la mia bocca però mi ferma. Mi stacco da lui visibilmente delusa.
Perché si trattiene? Mica mi rompo se mi scopa.
«Non voglio farlo così, non in una macchina. Non sono un ragazzino», mi accarezza dolcemente la guancia con il pollice. Io invece sono eccitata come una ragazzina e voglio che mi prenda adesso. Anche se siamo in un parcheggio e alla luce del giorno.
Sono preoccupante. Solo che due settimane di pomiciate e toccatine non mi bastano più, cazzo. Sì, voglio proprio questo!
Mi trattengo per non sbuffare e alzare gli occhi al cielo come una bambina. «D'accordo» borbotto, sistemandomi la gonna sulle cosce.
Lui mi guarda con aria divertita, forse ci prende gusto a vedermi così arrapata e a farmi rimanere con la bocca asciutta. Si diverte a stuzzicarmi ma non conclude. O forse, dovrei solo smetterla di essere così arrapata, o meglio ancora, pensare che davanti agli occhi ho un uomo e non un ragazzino arrapato.
Lui non vuole farlo in auto, tutto qui. Ha trentatré anni e un letto su cui farlo.
Solo che quando mi guarda con quegli occhi, mi sento scoppiettare dentro. I suoi occhi mi ipnotizzano e mi fanno pensare a cose super sconce. Dannazione.
Mi volto a guardarlo. «Quanto ancora dovremmo aspettare?» alla fine glielo chiedo, non riesco a trattenerlo.
Lui ridacchia. «Sei proprio una bambina cattiva, mh?»
Sì, e voglio che mi punisci! Che mi frusti con il tuo pisello!
Gli devo forse fare un disegnino?
Metto il broncio. «A te non viene voglia, scusa?»
Annuisce. «Certo che mi viene voglia Blue, anche quando mi respiri accanto vorrei prenderti. Solo che non mi va di farlo in un parcheggio con il rischio di beccarmi anche una denuncia per atti osceni il luogo pubblico.»
Ha ragione. Certo che ha ragione.
Sono sicura che se al suo posto ci fosse stato William, non avrebbe esitato nemmeno un secondo a scoparmi in questa dannata auto.
No, non devo pensare a lui. È acqua passata.
Mi prendo le guance bollenti tra le mani cercando di spegnerle un po'. Sto andando a fuoco. Devo solo convincermi che l'attesa aumenterà il desiderio.
Sospiro. «Okay, accompagnami a casa, devo andare a parlare con Rebel e dirle che ci hai procurato una serata.»
«Lo sa già», dichiara.
Mi volto a guardarlo. «In che senso? E perché non mi ha detto niente?»
Alza le spalle. «Non lo so, non ne ho idea. Lo sai anche tu che è un po' strana.»
Già è decisamente strana. Ma è ancora più strano il fatto che non me lo abbia detto. Insomma, mi ha letteralmente supplicata di entrare a fare parte della sua band! Che cosa c'è che non va?
Alla fine mi riporta a casa. Ci baciamo a lungo dentro la sua auto e alla fine sono costretta a staccarmi da lui per non andare nuovamente a fuoco. È estenuante, sul serio. Sarò costretta a ripescare il mio vibratore a forma di pinguino dal cassetto, nell'attesa che Chet si decida a darmi ciò che voglio. «A più tardi, piccina.»
«Sì, a più a tardi», borbotto. Neanche mi preoccupo più di nascondergli il fatto che sono offesa con lui. Lo sento ridacchiare alle mie spalle prima che io chiuda lo sportello.
Salgo i gradini di casa mia, apro la porta ed entro. Salem mi viene subito incontro miagolando come un pazzo, ho come l'impressione che mi stia rimproverando per la mia assenza. Si struscia sulle mie gambe e poi va subito vicino alla ciotola vuota.
Gli metto da mangiare e poi mangio qualcosa anche io. Nel frattempo che sbrano il mio toast con formaggio e basta - perché ho il frigo che chiede pietà- invio un messaggio a Rebel.
Io: Reb, ciao. Chet mi ha detto che ti ha dato la notizia... come mai non mi hai detto niente?
La sua risposta arriva subito.
Rebel: Me ne sono dimenticata. Comunque è una gran bella notizia il Devil Kiss è un ottimo locale...
Io: Possiamo vederci per parlarne tutte e tre insieme? Non abbiamo nemmeno un nome...
Rebel: Okay Blue, finisco di fare una cosa e vengo da te. Lo dico io a Stella. A dopo.
Io: A dopo.
Ho sempre pensato che Rebel fosse una ragazza strana e bizzarra. Ma sul serio, ultimamente è troppo strana. Si comporta come se gli desse fastidio vedermi con Chet. Ma lui mi ha detto che non c'è mai stato niente tra loro, non gli piace.
Allora perché lei fa così? Chet mi sta mentendo oppure è tutto nella mia testa?
Ecco, lo sapevo. È anche per questo motivo che non mi piacciono le relazioni, troppi drammi e troppi pensieri negativi. Non ci si può solo accoppiare senza darsi delle etichette? Forse Chet mi ha chiesto di essere la sua ragazza perché ha non so... paura che io possa tornare tra le braccia di Jack Frost? Chi lo sa. Una cosa è certa però: io ho chiuso davvero con William Gilmour. Si tenga la sua groupie che è più fedele di un cane e vada a farsi fottere.
Ho preso la decisione giusta di porre fine a quello che stavamo facendo e di "dedicarmi" a conoscere Chet. Credo proprio di aver fatto un buon salto di qualità.
Non era vero che si faceva di eroina. Era una bugia. Certo, ogni tanto intinge il dito dentro una bustina di cocaina, ma non l'ho mai, mai visto nelle condizioni in cui ho visto William. E questo, è già un gran bel passo avanti!
William è totalmente fuori controllo. Per quanto possa tenere a lui, perché sì, ci tengo ancora: non posso farci niente. Se vuole uccidersi con le sue stesse mani, non sono affari miei.
Ci tengo a lui perché in qualche modo mi ha aiutata a riemergere dalla merda da cui ero sommersa. Non sto più andando dal dottor Colvin e diciamo che sto bene. Per lo meno, il mio cervello è impegnato da altro. Quindi sì, William mi ha fatto del bene, cosa che io non sono riuscita a fare a lui, a quanto pare.
Sto bene così come sono.
Il mio telefono mi distrae dai miei pensieri. È Chet. Sente già la mia mancanza?
Leggo il messaggio.
Chet: Piccina, stasera voglio portarti a cena... verrà anche Vince e una sua amica. Ti va?
Mi andrebbe qualcos'altro! Sospiro e digito una risposta.
Io: Stiamo parlando di un'uscita a quattro, Liddell? Siamo già arrivati a questo punto?
Siamo arrivati al punto di uscire in quattro ma non a rotolarci tra le lenzuola. Che tristezza.
Chet: Mi ha chiesto se volevamo unirci, e io lo sto chiedendo a te. Se non ti va. Possiamo fare altro :)
Le emoticon. Odiose. Mi ricordano lui.
Io: Se ci tieni tanto possiamo andare. Ma non dirmi che è un ristorante elegante perché non sopporterei i tacchi.
Chet: Per me potresti anche metterti un sacco di patate e saresti bella comunque. Non lo so dove ha prenotato... Vestiti come ritieni opportuno.
Io: Tu che cosa indosserai?
Chet: Vuoi vestirti come me? Ahahah
Io: Se, come no. Voglio solo essere alla tua altezza.
Chet: Piccina, tu sei già alla mia altezza ♥
Oh, che carino quel cuoricino. Le farfalle iniziano a svolazzare dentro il mio stomaco. Mi piace tanto Chet, e anche il "piccina", inizia a piacermi. Almeno non mi chiama Pudding. Adesso, per colpa di William, non riesco più a guardare mio padre in faccia quando mi chiama così, cavolo. Come posso farlo senza pensare al momento in cui William si spingeva dentro di me chiamandomi così? Ha rovinato un nomignolo, mannaggia a lui.
Io: Oh, non fare il ruffiano, Liddell.
Chet: Lo sai che mi fa impazzire, signorina Weller.
Bugiardo.
Io: Non mi sembra proprio...
Chet: È così, credimi. Perché ti arrabbi se mi comporto bene con te? A quali ragazzi sei abituata, scusa?
Io: Non sono arrabbiata. È solo che ti voglio. Che posso farci? Ah sì, posso solo toccarmi da sola...
Chet: Mh, penserai a me?
Io: Vedremo.
Chet: Non dirmi così, cazzo. Altrimenti potrei seriamente sculacciarti.
Io: Non ti credo.
Chet: Non sfidarmi, bambina :) Non farmi diventare quello che non voglio. Non con te.
Io voglio proprio che smetta di essere così! Cosa non ha capito?
A quanto pare mi fa schifo essere rispetta. Ho decisamente qualcosa che non va.
Io: Per che ora devo tenermi pronta?
Chet: 21:00
Io: Mi fai guidare la tua macchina? Così posso passare oltre al fatto che non vuoi profanarmi ( sticker con una bambina con il broncio).
Chet: Cazzo, tu sei la figlia del diavolo! Va bene , ti lascerò guidare la mia
macchina. A dopo, piccina♥
Io: A dopo.
Le mie guance si tingono di un rosso accesso. È così carino, dannazione.
Almeno lui non ha opposto resistenza per farmi guidare la sua macchina, non come qualcuno, che mi aveva anche minacciata di fottermi se gliela avessi graffiata.
Be', se Chet minacciasse di fottermi... oddio basta!
Finisco di mangiare il mio toast triste e vado a fare una doccia. Almeno sbollirò un po'.
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Rebel e Stella sono venute a casa mia. Stella sta giocando con Salem, mentre io e Reb siamo zitte.
Non so davvero che cosa le prende e questo mi da parecchio fastidio.
Devo chiarirci una volta per tutte. «Reb», la richiamo.
Lei distoglie lo sguardo da Stella e Salem e mi guarda. Ha gli occhi un po' arrossati e le pupille dilatate come quelle del mio gatto quando gioco con lui. Risponde con un'alzata di mento.
«Mi dici che cosa ti prende? Sei strana, e non puoi negarlo!» sbotto, attirando anche l'attenzione di Stella.
Lei si stringe nelle spalle ancora fasciate dal suo chiodo di pelle. A stento si è seduta sul mio letto. Chiaramente non vede l'ora di levare le tende il più presto possibile. Distoglie un attimo lo sguardo prima di guardarmi di nuovo. «Non ho niente, sono sempre la solita.»
Non è vero. Non ci conosciamo da chissà quanto, ma è ovvio che ha qualcosa con me. «Non dire cazzate. Hai iniziato a comportarti male da quando sono venuta a lavorare per Chet. Mi hai detto che non c'è mai stato niente tra voi, allora che cos'hai?»
Stella si volta a guardare rapidamente la sua amica. Rebel però continua a guardare me. «Se pensi che sono così perché sono gelosa di te e Chet, ti sbagli. Lui non mi interessa», sbotta.
Allargo le braccia. «Allora dimmi qual è il tuo problema!» esclamo esasperata. « Mi hai letteralmente pregata di fare parte della tua band e poi ti sei allontanata!»
Rebel butta fuori l'aria, mentre Stella scivola accanto a lei e le posa una mano sulla sua. «Devi dirglielo, Reb», sussurra.
«Dirmi che cosa?» sbotto.
Se c'è una cosa che odio sono questi fottuti giri di parole. Oltretutto, anche se faccio parte della band, a quanto pare non sono inclusa nella loro amicizia.
Rebel scuote la testa per rispondere alla sua amica. Poi mi punta di nuovo gli occhi addosso. «Voglio solo che tu tenga gli occhi bene aperti con Chet. Non è quello che sembra», mormora.
Oddio, perché continuano a dirmi tutti la stessa cosa ma nessuno scende nello specifico? Certo, William mi ha detto che Chet fosse un tossico dipendente, e ovviamente stava mentendo per chissà quale motivo.
«Tenere gli occhi aperti su cosa?» sibilo.
Serra appena le labbra. «Con lui, Blue. Tieni gli occhi aperti con lui e non lasciarti ingannare dai suoi modi di fare.»
«Sputa il rospo!», strepito.
Lei scuote il capo. «No, mi dispiace. Ho già detto abbastanza.»
Stella continua a tenerle la mano e guarda me con uno sguardo carico di compassione.
Che cavolo stanno nascondendo?
Rebel riprende a parlare. «Comunque per quanto riguarda la serata al Devil Kiss, possiamo partecipare. Non abbiamo bisogno di provare, ce la caviamo.»
Sgrano gli occhi. «Cosa? Tu pensi di poter cambiare discorso in questo modo? Sai che ti dico? Non ci vengo a quella serata se non mi dici la verità e il perché del tuo atteggiamento del cazzo nei miei confronti!» Sono così arrabbiata che mi sta per scoppiare anche la testa.
Scuote la testa un paio di volte. «Blue non posso, lo capisci? Dovresti solo stare alla larga lui. Esci con William meglio! Ma stai alla larga da Chet Liddell e dai suoi amici!» sbotta, sollevando il tono della voce di qualche nota.
Non capire che cosa sta succedendo mi sta facendo impazzire. «Quali amici?»
«Quello con i capelli rossi», replica senza esitare.
Mi sfugge una risata. «Vincent?» schiocco la lingua. «Ci sono già stata a letto. È abbastanza innocuo. L'importante è non accettare niente da lui.» Vincent apparentemente è innocuo. Basta stargli a debita distanza e non accettare nemmeno un bicchiere d'acqua da lui.
Lei storce il naso. «Okay, va bene. Significa che a te hanno concesso la parte migliore di loro. Ma non fidarti, Blue. Davvero, lo dico per te.»
« Parli così perché a te hanno mostrato un altro lato? Aiutami a capire e da cosa devo mettermi in guardia. Altrimenti, queste sono solo parole dette al vento», borbotto.
Si alza in piedi e Stella la imita. Mi guardano entrambe negli occhi, poi Reb si passa una mano in mezzo alla cresta e sospira. «Devo andare al lavoro. Ci becchiamo» detto ciò, entrambe raggiungono la porta di casa mia e se ne vanno.
Ora sono più confusa di prima e non so nemmeno che cosa pensare. Di chi devo fidarmi?
Ho passato tutto il pomeriggio ad arrovellarmi il cervello. Alla fine stava per scoppiarmi la testa. Non so cosa pensare di quello che ha detto Rebel, è chiaro come il sole che sta nascondendo qualcosa. Ma cosa?
Ho fatto un'altra doccia per cercare di schiarirmi le idee. Non è servito a niente.
Ora mi sto preparando per andare a questa cena. Voglio proprio vedere chi è questa amica di Vince.
Mi guardo allo specchio per cercare di capire come cacchio si chiude questa zip. È stata posizionata alla cazzo di cane e con le mie braccia non riesco ad arrivarci. Questa cosa mi rende più nervosa, alla fine getto la spugna e copro la cerniera con i miei capelli. Nessuno la vedrà.
Controllo che il rossetto non si sia sbavato e sono pronta.
Mi siedo sul letto ad aspettare che Chet venga a prendermi.
Il mio telefono squilla, lo afferro subito. Ma non è Chet. È mio fratello.
Thom♥: Sto venendo a casa tua, devo parlarti.
Io: Ma tra poco devo uscire!
Thom♥: Non me ne frega. Aspetta.
Oddio, ma che hanno oggi le persone? Che c'è, la luna piena o qualcosa del genere? Sembrano tutti impazziti. Tranne io, io non sono impazzita, io sono solo arrapata. Sì, sicuramente c'è la luna piena. Dylan saprebbe dirmelo.
Chet: Tra venti minuti sono da te.
Io: Ok.
Bene, adesso chi farà prima ad arrivare?
Passano all'incirca dieci minuti. Tutto tace. Io sto morendo di fame e non vedo l'ora di mettere qualcosa dentro lo stomaco.
Quando sento bussare alla porta sobbalzo. Mi alzo subito e vado ad aprire. Thomas entra dentro casa mia senza nemmeno salutarmi.
«Stai uscendo con lui?» sbotta.
«Lui, chi? Perché ti comporti come un pazzo?» Sul serio, che cavolo hanno oggi?
Allarga le braccia. «Con Chet!»
Ah. Bene. Lo sa. A quanto pare le voci si spargono rapidamente. Eppure dicono che Londra sia una grande metropoli. Lo è, tranne quando si deve parlare di me.
Annuisco. « Sì, come fai a saperlo?»
Mi rifila un'occhiataccia. I suoi occhi verdi sono luminosi di... rabbia? «Non è importante come lo so. Devi stargli alla larga, Blue. Sono serio.»
Ridacchio. «Dicevi così anche di William» gli ricordo, in caso se ne fosse dimenticato.
«Be'... lo so», farfuglia. « Ma ho cambiato idea su di lui. Ma Chet», si siede sul mio letto e sbuffa. «Blue, ma che cazzo di problemi hai con i ragazzi? Non ti piacciono quelli normali?»
Cado sul letto accanto a lui. « Mi spiegate che cavolo di problemi avete con lui? Guarda che lo so che ti dà la cocaina!»
Mio fratello sbianca lievemente. «Come?»
Alzo le spalle. «Qualcosa mi dice che la stessa persona che lo ha detto a me, abbia parlato anche con te», sibilo. Il biondo non riesce proprio a tenersi niente dentro.
«Non è questo il punto!» esordisce. «Chet è un drogato Blue!»
«Lo è anche William!» sbotto esasperata. «E Chet fino a ora mi ha trattata bene, cazzo! Non mi ha nemmeno sfiorata con un dito!» Questo non era necessario dirlo.
Thomas si strattona appena i capelli. «Billy è innocuo. Chet è un pezzo di merda.»
Ridacchio. « Certo. Improvvisamente William Gilmour è diventato un angioletto innocente.» Non apro bocca, altrimenti succede il putiferio. « Hai paura che Chet mi dia della roba? Be', tranquillo, non lo farà. Non sto più facendo uso di niente, a parte qualche canna», confesso.
Dopo che ho visto come si è ridotto William, ho un po' di paura ad assumere altro. «Gli devi dei soldi? È questo il problema?» aggiungo.
Mi fulmina con lo sguardo. «No, che cazzo dici? Ti sembro forse uno che si mette debiti per la droga?»
Alzo le spalle. «Non lo so Thom. Ormai non mi sorprendo più di niente!»
«Non ho nessun debito», chiarisce. « Blue, sono serio: stai lontana da lui.»
Mi alzo in piedi e mi posiziono davanti a lui. «Se tutti mi dite di stargli lontano senza un valido motivo, io non lo farò! Lui mi piace», sospiro frustrata. « Oggi mi ha anche chiesto di essere la sua ragazza.»
Thomas ridacchia. «La sua ragazza? Be', mettiti in fila allora, Blue.»
Aggrotto la fronte. «Cosa stai cercando di dirmi? Almeno tu, dimmi le cose come stanno!»
Si inumidisce le labbra e mi guarda dritto negli occhi. «Chet ha mille ragazze, Blue. Pensavo fossi più sveglia, davvero...»
«Tutto qui? Le persone possono cambiare!» sbotto.
Scuote il capo. «No, non è tutto qui.»
Ah, ecco che arriva il peggio. Mi risiedo sul letto perché mi sta venendo il voltastomaco. Non mi piace affatto l'espressione che aleggia negli occhi di mio fratello in questo momento. Qualsiasi cosa stia per dirmi, ho come l'impressione che sarà come ricevere una secchiata d'acqua gelida addosso.
«Prima di tutto, dimmi se avete fatto sesso.»
Aggrotto la fronte. «Non sono affari tuoi!»
«Dimmelo», sibila.
«No!»
Mi sembra di sentirlo tirare un sospiro di sollievo. Per qualche strana ragione sento le mie gambe tremare. «Cazzo, grazie al cielo!» sbotta passandosi una mano sul viso. «Non farlo Blue. Non farlo.»
«Dimmi perché!» strepito alzandomi di nuovo in piedi.
Alza lo sguardo su di me inchiodandomi sul posto con gli occhi. «Perché è malato, cazzo!» sbotta facendomi sussultare.
La mia bocca si apre e si chiude svariate volte.
Quando riprendo l'uso della parola rispondo. «Malato? Che cosa significa?»
Sì Blue, ormai l'avevamo capito che tu avessi qualche problema con il sesso🤣
Bene tesssori, ci vediamo venerdì con il continuo 🙈
Non sto pubblicando due capitoli alla volta solo perché sto prendendo tempo per scrivere il finale ( non mancano molti capitoli)
Grazie di tutto🖤
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