♫ ~17.2 ᴛʜᴇ ꜱᴀɴᴅ ᴏꜰ ᴛɪᴍᴇ ꜰᴏʀ ᴍᴇ ᴀʀᴇ ʀᴜɴɴɪɴɢ ʟᴏᴡ

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Si muove sempre con più ferocia fregandosene del fatto che mi stia facendo male. Ogni penetrazione sembra la stoccata di un coltello.

«Basta», lo supplico.

Per risposta affonda ancora più in profondità facendomi urlare. Smorza il mio urlo tappandomi la bocca con la sua mano.
Sento le lacrime scivolarmi calde lungo le guance. Cerco i suoi occhi, ma lui neanche mi sta guardando.

Che cosa mi sta facendo? Che cosa mi ha dato?

Vorrei chiamare Scar ma non posso, il suo palmo è ben premuto contro le mie labbra.

Ho sempre pensato che gli angeli fossero solo una diceria, cose che i nostri vecchi antenati tramandavano di generazione in generazione. O stronzate varie. Non ci ho mai creduto.
Gli angeli non esistono.
Eppure uno è stato appena mandato qui.

Vincent si ferma di botto, si leva facendomi gemere dal dolore. Impreca qualcosa mentre si infila i boxer ed esce dalla stanza. Mi lascia sola, stordita e soprattutto dolorante.

Non riesco a muovermi è come se mi avessero inchiodata contro il materasso con dei chiodi invisibili.
Il mio torace si espande in modo anomalo, eppure a stento riesco a percepire i battiti del mio cuore.

Una voce, fin troppo famigliare, giunge alle mie orecchie. «Dove cazzo è?» sbraita.
È furioso.

«Che cazzo ci fai a casa mia?» Risponde Vince.

Dicono qualcosa che non riesco a capire, le loro voci mi sembrano sempre più lontane. Mi sento galleggiare come se fossi dentro l'acqua.

Che sensazione orribile.
Mi piace il mare, ma adesso ne ho paura. Sento il corpo tremare furiosamente. Non riesco a coprirmi però. Quelle a tremare di più sono le gambe. Mi fanno male da morire.
Chiudo gli occhi per quella che mi sembra un'eternità. Sicuramente passano solo pochissimi secondi.

Un trambusto mi obbliga a schiudere leggermente le palpebre. Intorno a me è tutto confuso, sfocato.

Ma riconosco perfettamente la sagoma della persona che è appena entrata dentro questa stanza. Riconosco la voce, il profumo.

«Che cazzo le hai fatto?» sbraita, prima di avvicinarsi al letto. Lo sento vicino a me, sento che mi getta addosso qualcosa.

«Non te lo ripeto più: esci da casa mia altrimenti chiamo la polizia», risponde Vincent.
Scoppia a ridere. Una risata inquietante. «Tu chiami la polizia? Hai drogato una ragazza, di nuovo.»

Cosa? Non mi ha drogata. L'ho presa di mia spontanea volontà. E poi, come... perché è qui?

«Vattene Billy, lei non ti vuole. Lo capisci? Le piaccio io. E tu, hai interrotto decisamente qualcosa.»

William inizia a trafficare nella stanza alla ricerca di non so neanche cosa. Sembra un pazzo. «Dove cazzo sono i suoi vestiti?»

Non riesco a vedere Vincent, ma sento la sua voce. Sembra persino divertito da tutto questo spettacolino triste. Io vorrei solo che qualcuno mi portasse via e che mi rivestisse. «Non te lo dico.»

Forse sto sognando, ma credo che William abbia appena colpito Vincent con un destro. Ho sentito il rumore di qualche osso che si spezza.

Porca vacca.

«Sei pazzo?» sbraita Vince. «Mi hai spaccato il naso, figlio di puttana!»
«Ringrazia che sia solo il naso. Le prossime saranno le tue gambe e le tue manacce del cazzo. Dimmi dove sono i suoi vestiti!»
sbraita.

Rabbrividisco quando lo colpisce un'altra volta sul viso. È impazzito?

«William» lo richiamo, sperando che possa sentirmi.

Poco dopo la sua inconfondibile chioma fatta di stelle, appare nel mio campo visivo. Non l'ho mai vista questa espressione sul suo viso. I lineamenti contratti, induriti dalla rabbia. Mi fa quasi paura vederlo così.

«Stai bene?» quasi me lo ringhia contro.

Distolgo lo sguardo e scuoto la testa. Non sto bene per niente. Non so che cazzo ho preso e non mi sento quasi più le gambe.

Lo vedo serrare la mascella. «Te l'avevo detto di stargli lontano», sbotta. Nonostante sia incazzato come iena, infila una mano dietro le mie ginocchia, una dietro la schiena e mi tira su.

Aggancio le braccia dietro al suo collo.
Prima di uscire dalla stanza si ferma. «Non voglio più vederti girarle intorno, Vince. La prossima volta ti ammazzo, sappilo. Non devi neanche guardarla.»

Ora riesco a vedere il viso di Vincent.
Trasalisco quando lo vedo con la faccia intrisa di sangue. Gli cola dal naso, sulle labbra, sul mento, lungo il torso nudo.

Si pulisce con il dorso della mano. «Andiamo Billy, vuoi dirmi che tu sei migliore di me?» ride, ma non è affatto divertito. «Lo sanno tutti chi sei e che cosa fai.»

Il petto di William si irrigidisce contro il mio orecchio. Il suo cuore batte all'impazzata. «Io non sono come te, non lo sono mai stato e mai lo sarò. Io non violento le ragazze e né tanto meno le drogo.»

«Mh, allora dovresti dire a Bonnie di smetterla di mettere in giro queste voci», ridacchia quell'altro.

La mano del biondo si stringe attorno alle mie cosce con più forza. «Stai lontano da Blue. Se ti rivedo girarle intorno, posso assicurarti che non vedrai mai più la luce del sole.»

Si allontana dalla stanza e quando raggiungiamo il salotto, io mi dimeno, vedendo Scar che dorme ancora sul divano. Com'è possibile che non si sia resa conto del casino?

«Scar!» piagnucolo, strattonando la maglietta di William.

«Porca puttana!» sbotta lui, facendomi sussultare.

Si avvicina a Scar e con una mano cerca di svegliarla. La mia amica farfuglia cose senza senso.

«Apri questi cazzo di occhi, bionda!» urla William.
Scar apre gli occhi e nel tentativo di mettersi a sedere, cade dal divano.

Io mi sento malissimo adesso. Più passano i minuti più sento mancare.

«Non dormire Blue», dice la voce sempre più lontana di William.

Io però ho sonno. Continuo a galleggiare nell'oceano, e una sensazione bellissima, che mi culla fino a farmi addormentare. E poi, tra le braccia di William mi sento al sicuro.

«Cerca di tenerla sveglia.»
«Io... che cosa è successo? Mi sono addormentata», mormora la mia amica.

« E io che cazzo ne so?» sbraita. «Siete voi le due incoscienti del cazzo che si sono infilate a casa di Wright!»

Sento la mano della mia amica accarezzarmi i capelli. «Che cosa le ha fatto?»

«Non so che cosa le ha dato. Me credo che l'abbia...» non sento l'ultima parola perché scivolo di nuovo nel sonno.

Sento però il corpo della mia amica sussultare e scuotere anche il mio. «No, non è possibile», sussurra. «Come hai fatto a...»

«A sapere che eravate a casa sua? Be', controlla la storia del cazzo che hai servito ai tuoi follower di merda.»

«Oh...», mormora la mia amica.

Un conato di vomito mi fa tremare tutto il corpo. «Oh merda, fermati William. Fermati, credo che debba vomitare!» strilla Scar cercando di sollevarmi.

«Porca puttana, questa è la seconda volta che questa stronza cerca di imbrattarmi la macchina», sbotta lui. È parecchio incazzato. Anche se non riesco ad aprire gli occhi e non so nemmeno in quale pianeta mi trovo, percepisco la sua rabbia scivolarmi addosso come della lava bollente.

«Ehi, non è una stronza», mi difende la mia amica.
«Giusto, lo sei anche tu. Siete due stronze del cazzo.» Credo che sia lui a tirarmi su. Lo sento sospirare tra i miei capelli. Poi mi sembra che mi faccia appoggiare contro il suo petto. «Non è per niente sexy vederti sempre vomitare» borbotta, mentre posa una mano sulla mia schiena.

Vorrei mandarlo a fare in culo, ma per sua fortuna non ci riesco.

«Sei la ragazzina più stronza e senza cervello che io abbia mai conosciuto. Che cazzo, nemmeno io mi calo in corpo tutta questa merda», continua.

Sento dei passi che poi si affievoliscono di botto. «Se solo non fossi collassata su quel maledetto divano», la voce di Scar suona dispiaciuta, come se si sentisse colpevole.

No, non è affatto colpa sua. Sono io che l'ho trascinata lì. Lei aveva già capito che Vincent fosse uno stronzo.

«Credo che abbia drogato anche te», risponde lui, mentre continua ad accarezzarmi la schiena.

«Stai scherzando, spero!» strepita Scar.
«No, tu non hai la minima idea di cosa è capace di fare Vincent. E io ho cercato di metterla in guardia. Ma questa stronza...», sospira. « È quasi in cima alla lista delle persone che mi urtano il sistema nervoso.»

Scar sospira. «Non è sempre stata così. Lei era la ragazza più solare del mondo. Di certo, non ha mai fatto tutto quello che sta combinando adesso. Le voglio bene come una sorella. E spero solo che prima o poi torni a casa.»

Sento gli occhi pizzicare. Vorrei solo abbracciarla fino allo sfinimento. Invece, non faccio altro che vomitare, mentre loro parlano di me.

«Non è colpa tua. A tutti capita di perdersi. Solo che avreste dovuto starle accanto» dice lui, in tono accusatorio.

« Pensi che non ci abbiamo provato, mh? Si è allontanata da tutti, brutta testa di cazzo che non sei altro! Si è allontanata persino da suo padre, tu non hai neanche l'idea di quanto lei ami suo padre, la sua famiglia. Che altro avremmo potuto fare?» sbraita Scarlet.

«Di certo, non lasciarla da sola» ribatte lui, testardo come sempre.
«Vaffanculo, Gilmour!»
«Altrettanto, Harris», risponde a tono lui.

Sento la sua mano carezzarmi la guancia, poi quel che è rimasto della mia coda. «Devo sempre vederti vomitare, cazzo. Sappi che è una cosa disgustosa», sussurra contro il mio orecchio. «E anche vederti nuda, e non sono nemmeno io a spogliarti», continua.

Le sue parole mi fanno venire la pelle d'oca, ma sono ancora troppo confusa per rispondere.

«Ci stai provando con la mia amica mentre è in questo stato?» si intromette Scar. Neanche a lei sfugge niente. Ora capisco perché mio fratello la trova attraente: sono uguali.

William sbuffa irritato. «Perché non ti fai i cazzi tuoi, invece di ascoltare le conversazioni degli altri? Anzi, perché non ti siedi in macchina, mh?»

Scar borbotta qualcosa.
Finalmente finisco di vomitare. Mi solleva e mi adagia di nuovo sul sedile.
Precipito di nuovo nel sonno.

Vengo svegliata di nuovo da quei due che litigano.

«Ti ho detto che lei viene a casa mia!» sbotta lui.
La mano di Scar si posa sulla mia spalla con fare protettivo. «No, viene a casa mia. Adesso tu mi aiuterai a portarla su e poi tornerai a casa tua!»

William sbuffa una risata. «E io perché dovrei prendere ordini da una bionda vestita come una palla da discoteca? Lei viene a casa mia. La controllo io. Tu non sai neanche che cazzo ha preso.»

«Ha ragione Blue, sai? Quando dice che dovresti andare a farti fottere e che sei uno stronzo», borbotta.

«Okay, grazie per i complimenti. Ora porta il tuo culo fucsia fuori dalla mia macchina. Mettiti due dita in gola, vomita e vai a fare la nanna», il tono di William è serio, ma io ormai ho capito il modo in cui usa il sarcasmo.

Scar no però. «Dio, sei così pieno di te. Irritante. Sappi che mi stai sul cazzo Gilmour.»

«Grazie per avermi chiamato Dio, non c'è bisogno. Va bene anche se mi chiami Billy.»Potrei scommettere tutto quello che ho che in questo momento lui le stia rifilando quel sorrisetto beffardo.

«Domani verrò a prenderti», sussurra nel mio orecchio. «Se ti torce anche un solo capello, lo ammazzo e...»
«Guarda che ti sento» la interrompe lui, con una punta di irritazione nella voce. «Non le farò niente», aggiunge secco.

Scar posa un bacio sulla mia guancia, poco dopo sento lo sportello chiudersi e William si rivolge a me. «Se vomiti nella mia auto, ti lancio in qualche cunetta e lascerò che gli scoiattoli mangino la tua carne.»

Oh, so che lo farebbe sul serio.
Sento un sorriso tendermi le labbra.

«Si, sorridi pure. Domani, appena tornerai su questo mondo, non lo farai più», mi redarguisce.

So anche questo, domani dovrò vedermela anche lui. Ma per ora, voglio solo dormire.
Non so quanto tempo duri il viaggio. Non so se mi stia portando a casa mia oppure stiamo andando a casa sua. Non ne ho idea.

Mi accorgo solo quando mi prende tra le sue braccia e mi tira su. Quando forse, in un gesto fin troppo intimo e incontrollato, mi accarezza di nuovo la guancia.

Non mi rendo conto di niente, ma delle sue parole sì. «Così piccola e così persa. Vorrei aiutarti come si deve, ma vedi, sono più perso di te, Blue

Poi di nuovo il buio.

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Mi risveglio a casa mia. Da sola. Completamente sola. Però sento che questa notte lui ha dormito qui. Il suo inconfondibile profumo aleggia ancora nell'aria. Sento le sue braccia ancora strette attorno a me.
È andato via senza svegliarmi.
Magari ho solo sognato tutto. Forse lui non ha nemmeno dormito qui con me.

Mi metto a sedere. La testa mi gira un po'. Il sapore disgusto del vomito invade la mia bocca.
Sollevo una mano anche se in questo momento mi sembra un'impresa impossibile, e me la passo tra i capelli. Gli ho sciolti, forse è stato lui.

Abbasso lo sguardo sul mio corpo. Mi ha persino vestita, non sono più nuda.
Attiro le ginocchia a me e le circondo con le braccia. Mi sento un attimo smarrita, anche se sono a casa mia.

Mi giro verso il comodino malandato e noto un bigliettino. Lo afferro subito.
La calligrafia è disordinata, come se avesse esitato a ogni parola. Un po' incerta, un po' scarabocchiata.

"Io spero che dopo questa notte, tu capisca che la vita non è un cazzo di gioco.
Sono andato via, devo provare con i ragazzi per stasera. Giuro che vorrei mandare tutto a puttane pur di non rivedere quella merda di Vincent. E cazzo, sarebbe anche un po' colpa tua. Se verrai, sappi che dobbiamo parlare.
Non dirò niente a tuo padre, spero che lo faccia tu.
W."

Dirlo a mio padre? Ma neanche per sogno! Se glielo dicessi non mi parlerebbe più per almeno vent'anni.

Non ho nessuna voglia di alzarmi. Vorrei stare a letto tutto il giorno e dormire. Dormire fino a quando non mi sentirò meglio.
Dovrei farlo, stare a letto intendo. Solo che non voglio perdermi la prima esibizione dei ragazzi.

Allungo una mano per prendere il telefono. Ci sono tantissimi messaggi da parte di Scar. E anche un paio da parte di Vince.
Vorrei poter dire di non ricordare quello che è successo stanotte. Dire di averlo rimosso perché troppo strafatta. Ma ricordo tutto. Ogni singola cosa. Solo che non riesco a essere arrabbiata con Vincent.

Dopotutto ho fatto quel che ho fatto di mia spontanea volontà. Lui non mi ha obbligata a fare niente. Ha solo sbagliato i modi, forse. Oppure anche a lui ha fatto un brutto effetto quello che abbiamo preso.

Leggo prima i messaggi della mia amica.

Scar: Sei sveglia? Stai bene?
Se William ti ha toccata anche con un solo dito, lo ammazzo.
Blue, ci sei?
Per favore, dammi un cenno di vita.
Se entro cinque minuti non rispondi, stacco da lavoro e vengo da te.
Blue Bean... RISPONDI.

Rispondo subito.

Io: Stavo dormendo. Sto bene. Sono a casa mia, mi sono svegliata da sola.
Scar: Cazzo, ero così preoccupata! William ha detto che ti avrebbe portata a casa sua!

Giusto, ricordo il loro battibecco. Forse non mi ha portata a casa sua per evitare che i suoi fratelli mi vedessero in quelle condizioni.

Io: No, ho dormito a casa mia. Forse anche lui ha dormito qui, non ne sono sicura.
Scar: Ok... Come ti senti?
Io: Mi sento come se mi fosse passato un treno addosso.
Scar: Allora riposati, stai a letto tutto il giorno. Più tardi vengo da te.
Io: No, voglio andare al concerto dei ragazzi...
Scar: Sei pazza? Ci sarà anche quel coglione di Vincent!
Io: Lo so, ci devo parlare. Non ha fatto niente di male...

Scar: Sei seria? Oddio Blue, alcune volte mi sembri una pazza! Certo che ti ha fatto del male! Non costringermi a venire a casa tua e picchiarti per farti aprire gli occhi.
Io: Non mi ha obbligata a fare niente. Comunque, vieni anche tu. William ha invitato anche te e Dylan.
Scar: Va bene. Almeno posso tenerti d'occhio. Ci vediamo più tardi.
Io: A dopo

Leggo quelli di Vincent.

Vincent: Blue, mi dispiace davvero tanto per quello che è successo. Forse ci siamo fatti prendere un po' troppo la mano. Ti chiedo scusa.
Spero di vederti stasera, così possiamo parlare.
Per favore: tieni lontano quel pazzo di Gilmour da me. Se prova a toccarmi un'altra volta, lo denuncerò.

Io: Ci vediamo stasera.

Invio anche un messaggio a William.

Io: Mi dispiace per quello che è successo stanotte. Grazie per quello che hai fatto per me, un'altra volta.

La sua risposta arriva subito.

William: Ti dispiace? Pensi di cavartela con una scusa del cazzo? Ti ho detto che stasera avremmo parlato e lo faremo.
Ora non rompere il cazzo, devo provare con i ragazzi.

Io: Posso venire alle prove?
William: Cazzo, no! Adesso non voglio vederti.
Io: Ok.

Sono più scema io che gli ho chiesto una cosa del genere.
Ovvio che è incazzato con me. Per la seconda volta ha dovuto salvarmi il culo e fare il fratello maggiore della situazione. Ovviamente sempre a orari impensabili della notte.

C'è una cosa però che non mi torna. Io non l'ho cercato. Come cavolo ha fatto a sapere che mi trovavo a casa di Vincent?
Cos'ha i super poteri?

Mi sdraio di nuovo e con ancora il telefono tra le mani, clicco sopra l'icona di Instgram.
In bella vista c'è una storia di Scar, ci clicco sopra. Quello che mi appare davanti agli occhi mi fa contorcere lo stomaco. Nel video ci sono io che suono la chitarra. Ubriaca in un modo indecente. Poi Vince che si avvicina a me. Il nostro bacio che diventa sempre più sconcio.

Chiudo subito la storia vergognandomi di me stessa. Più passa il tempo più non mi riconosco. Anzi, sono sempre più convinta che la vecchia Blue Jean sia morta per sempre.

Un messaggio nel direct cattura la mia attenzione. In realtà ho un sacco di notifiche, sono quasi tutte richieste di amicizia da parte di ragazzi che neanche conosco.

Sid_R_93: Sul serio te la fai con Vince? Mi hai deluso Blue. Non dovresti neanche avvicinarti a quel pezzo di merda. Stai attenta, non è quello che sembra. È un figlio di puttana.

C'è anche un altro messaggio. È una ragazza che non ho mai visto in vita mia.
Okay, forse dovrei dire a Scar di levare quella storia il prima possibile.

Bon_Bon95: E così tu sei la famosa Blue Jean? Quella che se la fa con William e con tutti i suoi amici?

Aggrotto la fronte.
Ma che cacchio vuole questa? Oltretutto io non me la faccio con William.

Blue_Bean: Scusa, ci conosciamo? No perché io non ti conosco e ti sarei grata se la smettessi di scrivere cazzate. Io non me la faccio proprio con nessuno.

Dopo aver inviato il messaggio la blocco. Non perderò tempo a scambiare messaggi con questa pazza che insinua cose a caso.
Non rispondo nemmeno al messaggio di Sid.
Ora voglio solo fare una bella doccia e cercare di prendere delle sembianze umane. E poi voglio capire perché tutti odiano a morte Vincent.
C'è chiaramente qualcosa che mi sfugge di questa storia.

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