♬ ~ 11.1 ᴛʜɪɴᴋ ɪ'ʟʟ ʟᴏꜱᴇ ᴍʏ ᴍɪɴᴅ

Happiness I cannot feel
And love to me is so unreal
And so as you hear these words
Telling you now of my state
I tell you to enjoy life
I wish I could but it's too late
Black Sabbath
__________________________________
◄ ││ ►

Alla fine Blue Jean è rimasta bloccata con noi. Ha tentato di darsela a gambe quando Joel è uscito di casa per andare a fare delle commissioni, ma Noel glielo ha impedito. L'ha presa a parlare con la sua parlantina fastidiosa e lei non ha potuto fare diversamente, si è arresa alla lingua insopportabile di mio fratello. 

E ora si trova con noi nella sala prove. Se ne sta in silenzio seduta sul divano con lo sguardo rivolto verso il parquet. Deve trovarlo molto più interessante che guardare noi. Oppure, vuole solo evitare di incontrare lo sguardo di Sid che continua a guardarla come se fosse un alieno. È fastidioso.

Deve decisamente darci un taglio, la sta mettendo in imbarazzo e sta infastidendo persino a me. 

Spero solo che James non venga a sapere che sua figlia si trova a casa mia. Anche sé hanno litigato. Quindi dubito che lui possa presentarsi di punto in bianco a casa mia. Ma nella mia vita può succedere di tutto. 
La notte scorsa quando ho ricevuto i suoi messaggi, ammetto di essermi agitato un po'. Potevo fregarmene di lei e lasciarla in balia delle sue stesse puttanate. Ma che "amico" sarei stato? 

Se ha chiamato me, significa che non ha nessun altro a cui chiamare. E mi dispiace per lei. Sul serio. Però deve darci un taglio anche lei con tutte queste cazzate. 

È una ragazzina e vive la sua vita come se non avesse più tempo per riprendersela in mano e cambiare le cose. Mi fa incazzare, cazzo. 

Non ha ancora visto niente del mondo, certo, deve ancora prendere tantissime batoste dalla vita, eppure lei desidera già sparire. 

Piccola stupida che non è altro. 

Io sono l'ultima persona che può salvarla. Che può sputare consigli. Io sono un pessimo esempio da seguire. Eppure mi sento in dovere di aiutarla. Il che, mi fa girare le palle ancora di più. 

Come se non avessi già abbastanza problemi, devo occuparmi anche di lei. 
Cercare di farle capire che scopare con chiunque non le colmerà quel vuoto che sente dentro. Lo so, lo so perché anche io ho quel vuoto. E so che né il sesso, né la droga potranno colmarlo. Sono solo delle piccole distrazione. A quanto pare per lei non sono neanche piacevoli. Forse trova solo ragazzi incapaci. 

Blue mi sta antipatica, sul serio. Eppure non mi è passato neanche per un secondo per la testa di lasciarla sola. Anzi, se fossi stato il Billy di qualche anno fa, me la sarei già scopata. Così forse le sarebbe anche piaciuto. Invece, sono cambiato. E lei rimane comunque una ragazzina. 

«Io avrei cambiato qualcosa» dice, dopo essere stata tutto il tempo chiusa nel suo mondo. 

La guardiamo tutti e tre con il sopracciglio inarcato. 

La tensione è tanta dentro questa stanza. Siamo stremati e se fosse stato un uomo non avrei esitato  a spaccargli la chitarra in testa. Invece, con una calma che neanche mi appartiene, poso la chitarra a terra e la indico. «Be', fammi vedere che cosa cambieresti.»

Lei sgrana gli occhi e le guance le vanno a fuoco, mettendo ancora di più in risalto le lentiggini. «Cosa? No», scuote il capo un paio di volte. 
«Allora continua a stare zitta», la zittisco. 

Lei aggrotta la fronte. «Non ti piace ricevere consigli, mh?» Mi sfida. Forse la preferisco quando sta zitta. Quando mi sfida, mi da fastidio e al tempo stesso stuzzica la mia attenzione.

«No. Se proprio devi dire la tua, sarebbe ben accetto che mi mostrassi anche come cambiare. Sennò, stai zitta.»
«Dai, Billy. Non le parlare così» si intromette Joey, con il suo solito tono pacato.

Lo guardo in cagnesco. «Stai zitto anche tu, okay? Abbiamo solo due cazzo di mesi per finire questo fottuto album.» Lo ammetto, sono in ansia. Quando l'ansia prende il sopravvento, può succedere che parli dal culo. E questo è uno di quei momenti dove l'ansia mi sta divorando lo stomaco e artigliando le budella. Se fossi stato solo, sarei ricorso al mio modo per placarla. Ma non sono solo. 

Blue con una calma che non le appartiene, si alza in piedi. Mi raggiunge e afferra la chitarra. Ignorando gli altri due, pianta i suoi occhi nei miei. Pizzica le corde della chitarra con fluidità. Ha imparato la canzone in quanto? Un'ora?

Mi fa notare, con tanto di sorriso beffardo, che cosa cambierebbe. Infine posa la chitarra a terra e torna al suo posto sul divano. «Ecco» dice, per poi riportare la sua attenzione al parquet. 

Io e i ragazzi la guardiamo con occhi sgranati. È fottutamente brava e mi fa incazzare che prenda la sua bravura con così poca serietà. 

Non le dico niente. Proviamo la canzone con le sue modifiche ed effettivamente suona meglio. 

È la figlia di James Weller, c'è poco da fare. Ha  la musica che le scorre nel DNA. 

«Io ho bisogno di una pausa» dichiara Sid, abbandonando la sua postazione dietro la batteria. 

Joey gli va dietro. Escono dalla stanza e ci lasciano da soli. 

Passo una mano tra i capelli umidi e mi siedo sulla poltrona di fronte a lei. 
Le tocco una scarpa con il piede per attirare la sua attenzione su di me. 

Solleva lo sguardo lentamente e posa gli occhi su di me. «Che c'è?»

Porca troia. Le sto per fare una proposta che mai in vita mia avrei pensato di fare a nessuno. Quando si tratta di musica non voglio rivali. Ma lei è brava davvero.  Magari sarà anche un buon modo per tenerla lontana dalla puttanate che è solita fare. «Ti andrebbe di aiutarmi con l'album?»

Sgrana quegli occhi magnetici e batte in fretta le palpebre. «Cosa?»

Sì lo so. Anch'io non posso credere a quello che le ho proposto. 

Non sono abituato a condividere il palco con qualcuno, né tanto meno a chiedere "aiuto". Ma se questo servisse a tenerla lontano dai casini, e anche dai peni, mi sacrificherò. 

«Hai capito, non farmi ripetere le cose due volte», sbuffo. 

Continua a guardarmi come se mi fosse spuntato un terzo occhio sulla fronte. «Perché?»
Alzo gli occhi al cielo. E lei parla ancora. «Non rifilarmi quella cazzata del "ci dev'essere per forza un perché?"»
Arriccio il naso, infastidito. Lei mi infastidisce, cazzo. «Se mi lasci parlare, forse.»
«Bene, parla.» Incrocia le braccia contro il petto strizzando quelle tette sotto quella maglietta troppo larga. 

Be', questa notte l'ho spogliata io. Giuro di non aver guardato. Davvero. Lo giuro sulla mia sobrietà. Okay, ho sbirciato un po'. In quanto a salvagenti è ben equipaggiata. 

Comunque sta aspettando una mia risposta. «Te l'ho chiesto perché sei l'unica in grado di aiutarmi.»

Cazzo, è la figlia di James Weller! 

«Io...» si tormenta il piercing con i denti. «Non lo so. Insomma non ci rie...»

Le do' un calcio al piede e aggrotto la fronte. «Non dirlo. Neanche per scherzo. Altrimenti ti sculaccio come si fa con i bambini.»

Le sue guance si accendono come un albero di natale. «Non ne avresti il coraggio.»

Mi sta sfidando? Inarco un sopracciglio. «Non giocare col fuoco, nana malefica. Ora dimmi, accetti?»

La vedo mentre combatte contro se stessa. Sono  super convinto che rifiuti. Invece, solleva il mento e dice: «Okay. Ma alla prima litigata...»
«Mi blocchi? Dal vivo non si può, mi dispiace», la prendo in giro. 

La vedo sforzarsi per non ridere. Alla fine però mi concede un sorriso. Non sorride quasi mai, ma quando lo fa è... carina. Quegli occhi le si illuminano da morire quando lo fa. «E non fare l'idiota. Okay? È una cosa importante.» Torna subito seria. 

« Per cosa mi hai preso? Io prendo sul serio il mio quasi lavoro. Preparati perché sarà un inferno per te», le sorrido beffardo. 

Lei mi rifila un sorrisetto altrettanto beffardo. «Oh, non mi conosci affatto, Gilmour. Preparati a sputare sangue» sogghigna, divertita. 

Sventolo una mano per aria, minimizzando la cosa. «Addirittura? Devo mettermi il paradenti?»
Ridacchia ancora, poi smette appena tornano Sid e Joey. Che non si risparmiano occhiatine confuse e curiose. 

Sto solo cercando di fare del bene. Tutto qui. Per cosa mi hanno preso?

Sid le si siede accanto e lei si irrigidisce come un tronco di legno. Si scambiano qualche occhiatina. Lei è visibilmente imbarazzata. Lui il solito coglione. Percepisce il suo imbarazzo e sta facendo di tutto per peggiorare la situazione. 

Alcune volte vorrei prenderlo a testate sui denti. 

«Allora Blue», prorompe Sid il Cazzone. 

Lei si irrigidisce ancora di più, ma nonostante tutto si sforza di guardarlo negli occhi. 

Come cazzo ci sono finiti a letto insieme due come loro? Sid neanche le guarda quelle come lei. 

Ah già. Erano tutti e due strafatti. Anche se Sid continua a dire che se la vorrebbe scopare di nuovo. 

«Sì?» Bofonchia lei. 

Perché cazzo ha cambiato tono di voce? Le piace Sid? Sul serio? 

Certo, è un bel ragazzo. Però... cazzo. 

«Quindi sai suonare la chitarra?»

Ma che cazzo? L'ha vista pure lui! 

«No, ha fatto finta», intervengo. 

Lui mi liquida con un'occhiata annoiata e riporta l'attenzione su di lei. La guarda come se la volesse mangiare in un solo boccone. E lei è davvero troppo piccola. La divorerebbe. 

Blue si morde il labbro inferiore afferrando il piercing con i denti. «Be' sì. Cioè, non sono così brava, e...»
« E un cazzo. Smettila di dire cazzate» mi intrometto, ancora

Lei mi lancia uno sguardo confuso. Poi mi ignora e continua a guardare il mio amico. 

Mi stanno facendo venire voglia di cavarmi gli occhi e di farci dei portachiavi da regalare a Natale. 

Sid continua con il suo imbarazzante tentativo di provarci con lei. Quanto vorrei vedere  James piombare dal nulla solo per far smettere quel cazzone di Sid. «Mi farai mai sentire qualcosa?»

Lei diventa rossa sino alle orecchie. Si sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e continua a mordicchiarsi il piercing. «Forse...», risponde in modo civettuolo. 

Io e Joey ci scambiamo un'occhiata sconvolta, inorridita. Mi sento in dovere di stroncare questa specie di non so nemmeno cosa, sul nascere. Una cosa è certa: non si accoppieranno mai più. 

«Dai, sono proprio curioso di sentirti suonare» insiste lui, lanciandogli uno di quelli sguardi che di solito è in grado di far bagnare parecchie mutandine. 

Sento il pranzo risalirmi lungo la gola in un conato amaro. 

Convinto che gli risponda di no, mi pregusto la delusione dipinta sul volto di Sidney Cazzone Ritchie. 

«Che cosa vorresti che ti suonassi?»

Porca puttana. Solo con me fa un sacco di storie e mi martoria i coglioni?

Piccola stronza. 

Un sorriso trionfante incurva le labbra del mio amico. Cazzone. «Non so», si avvicina a lei e mette un braccio sul poggiatesta del divano, sfiorandole il collo. « Sorprendimi. A me piacciono le sorprese.» Le fa persino l'occhiolino. 

Sto per vomitare tra tre... due... uno... 

Lei si alza in piedi e afferra la mia chitarra. Le lancio un'occhiataccia ma lei neanche se ne rende conto, troppo impegnata a sorridere al mio amico. 

Perché mi da fastidio? Non lo so nemmeno io. Però mi da fastidio. Così tanto fastidio che potrei tranquillamente pestare il mio migliore amico fino a levargli quel sorrisetto del cazzo che ha sulle labbra mentre la guarda. 

Non dico niente però, perché anche io voglio sentirla. 

Lei impugna la chitarra e si volta a guardare Joey, che per tutta risposta le rivolge un'occhiata confusa. «Potresti suonare il basso?»

Joey Cazzone numero due non se lo fa ripetere due volte. «Certo.» Come un bravo cagnolino ammaestrato si alza in piedi e impugna il suo basso del cazzo. 

Quando Blue intona le prime note di Psychosocial degli Slipknot, per poco non sfioro l'arresto cardiaco. 

Porca di quella puttana. 

La guardiamo tutti con la stessa espressione. Sento il cazzo diventare duro dentro i boxer. Così duro che potrei tranquillamente usarlo come martello per piantare un chiodo sul muro. 

Quando prende una chitarra in mano si trasforma. Porca troia, lei è una specie di Sailor Moon. Anziché impugnare uno scettro, impugna una Les Paul.

E cazzo, mi fa rodere il culo che anche loro stiano assistendo alla sua trasformazione in una piccola metallara. Fino a questo momento ero l'unico che l'ha sentita suonare. E sì, mi da un cazzo di fastidio. 

Fremo dall'impulso di buttare fuori Sid e Joey da questa maledetta stanza e godermi lo spettacolo solo io. 

Invece quel coglione di Sid passa alla batteria con un sorriso da demente stampato sulle labbra. 

E io che devo sempre pregarli in greco per fargli suonare un po' di metal. Infami del cazzo. 

Non c'è niente da fare: il potere della fica supera ogni cosa. Persino l'amicizia di una vita. 

Quando Blue inizia a cantare imitando la voce di Corey Taylor, devo trattenermi parecchio per non andare lì, sbatterla al muro e scoparmela fino a farla urlare come se stesse assistendo ad un concerto degli Slipknot

Prende a muovere la testa a ritmo, i lunghi capelli neri svolazzavano da una parte all'altra come una nuvola scura. Mentre sul viso aleggia un'espressione concentrata ma al tempo stesso serena. Chi cazzo è questa ragazza? 

Da quale pianeta proviene? Non di certo dal pianeta terra. No, lei appartiene ad un'altra galassia. 

È Sailor Metal.

E io sono Sailor Arrapato Perso.

Conclude la canzone che è completamente sudata, con i capelli scompigliati e con gli occhi che brillano come due fuochi d'artificio nel cielo scuro. Anche se Sid e Joey la stanno venerando come se fosse la Dea della chitarra elettrica, lei guarda me.

Ci guardiamo dritto negli occhi, e come lei ha visto me quella sera al Rocktail. Io ho appena visto la vera Blue Jean. Ed è bellissima e brillante come una supernova. 

Mi fremono le mani dalla tentazione di andare lì e suonare con lei. Così tanto che il cuore prende a battermi così forte che sembra intonare l'assolo di chitarra di Master of Puppets.

Senza neanche rendermene conto mi alzo in piedi. Vado a prendere un'altra chitarra e la raggiungo. Lei mi guarda da sotto quelle ciglia lunghe e scure abbozzando un sorriso. 

Mi volto dai miei amici. «Levatevi dal cazzo» quasi lo ringhio, come un animale rabbioso. 

Riporto l'attenzione sulla mia chitarra. La impugno come se ne valesse della mia stessa vita. Non so che cazzo mi è preso in questo momento. Non lo so. 

Provo a prenderla in contro piede e inizio a suonare. Forse ho sbagliato a scegliere la canzone, perché la conoscono anche i muri e tutti gli acari della polvere. Lei mi viene dietro senza difficoltà. 
Ed è così bella mentre suona Paranoid che potrei anche inginocchiarmi davanti a lei a venerarla come se fosse una religione. Una Dea. 

I nostri occhi si incontrano di nuovo. Ardono insieme. Si incendiano. Le sue dita si stringono intorno al manico con più forza, finché le nocche non le diventano bianche. 

Il cuore continua a martellarmi nella gabbia toracica. Mi sembra di tornare indietro nel tempo, a quando ho preso in mano una chitarra per la prima volta. Suonare con lei... non lo so. È come se mi desse uno scossone potente in grado di risvegliare cose che non sapevo neanche di avere. È davvero... magnifico. 

È come una danza suonare con lei. Le nostri voci si uniscono, e cazzo, insieme ci stiamo bene come il pane tostato e la marmellata. 

Finiamo di cantare guardandoci negli occhi. In questo momento tutto il mondo intorno a noi è come svanito. Ci siamo solo noi due e le nostre chitarre, i nostri respiri affannati.

Lei sorride, poi pizzica di nuovo le corde e intona le note di Ace of Spades dei Motörhead. E cazzo, in questo preciso momento potrei anche donarle la mia anima, il mio corpo, tutto me stesso. Mi sta mettendo in ginocchio, soltanto suonando una chitarra. 

Alla fine smetto di cantare, di suonare e la guardo lanciarsi con fluidità nell'assolo di chitarra. Mi si rizzano i peli nelle braccia, nelle gambe. Il cazzo nelle mutande. Tutto. 

Guardarla suonare è meglio anche del sesso. Meglio di una scopata. È come se avesse toccato corde dentro di me che neppure sapevo di avere. 

Anche questa canzone finisce troppo velocemente. La lascia ansante, col sudore che gli ricopre la pelle pallida. Ci fissiamo negli occhi per qualche minuto. 

«Cazzo» riesce a dire alla fine, rauca. Trema un po' quando abbassa la chitarra a terra e si sistema i capelli. «È stato...» non riesce a finire la frase. 

«Bene!» Batte le mani Sid, rompendo la bolla trasparente che si è creata intorno a me e Blue. «Se avete finito di scoparvi con gli occhi, io avrei proprio bisogno di fumare qualcosa di buono.»

Sbaglio o gli rode il culo? 

E perché a me invece mi viene voglia di sorridergli in modo beffardo?

Lo ignoro come se fosse solo un fastidioso moscerino. Continuo a guardare lei. «Vuoi farlo ancora?» Sono più che certo che anche lei abbia sentito l'elettricità tra noi due. Le scintille che hanno creato le nostre corde. 
«A te va?» Chiede di rimando. 

Mi va? Potrei suonare per tutta la notte, cazzo. Sento l'adrenalina scorrermi nelle vene come delle scintille bollenti. Credo di non ricordarmi nemmeno l'ultima volta che mi sono sentito in questo modo. 

«Io direi che può bastare», continua Sid. 

Mi volto a guardarlo, la mascella serrata e gli occhi assassini. «Che cazzo vuoi?»
Lui solleva il dito medio. «Se siamo di troppo, ditelo.» Oh, è geloso marcio

Posso sentire un sorriso compiaciuto tendermi le labbra. Non sorrido solo perché sono un uomo adulto. Non siamo all'asilo. Ma il godimento è tanto. 

Alla fine Blue sospira e posa definitivamente la chitarra a terra. Sid il coglione ha spezzato quell'incantesimo che si è creato tra di noi. Maledetto. «Io dovrei tornare a casa.»

«Ti accompagno», dico io. Il problema è che lo dice anche Sid. 

Sul serio? Ma che cazzo? 

Ci scambiamo un'occhiata di fuoco. Cosa non gli è chiaro che deve stare lontano da lei? Giuro che mi viene voglia di inviare un sms a James per dirgli che Sid sta continuando a dare fastidio a sua figlia. 

Blue passa lo sguardo da me a lui. Visibilmente a disagio. 

Joey si schiarisce la voce. «Se vuoi ti accompagno io. Qui stanno per levare il metro e fare a gara a chi ce l'ha più lungo» borbotta, infilandosi il telefono nella tasca dei jeans. 

Blue mi scocca un'ultima occhiata e poi guarda Joey. «Sì, vengo con te, grazie.»

È meglio così. Ho provato troppe cose che non provavo da troppo tempo. Devo sbollire. Se va via con Joey posso stare tranquillo. Lui ha già una bambina a cui badare. So che non ci proverebbe con lei e né tanto meno farebbe il coglione. 

Sid a quanto pare è diventato inaffidabile. Non la conosce nemmeno, eppure ne sembra stregato. 
Ha stregato anche me. Soltanto con una strimpellata di chitarra. 

Farfuglia un "ciao" e si fionda fuori dalla stanza, con l'urgenza di andare via, Joey le va dietro con tutta calma. 

Una volta soli, mi rivolgo a Sid. «Che cazzo ti prende?»
Lui si acciglia. « A me? Che cazzo prende a te!»
Passo una mano tra i capelli. «A me non prende niente.»
Inarca un sopracciglio. «Ah no?» Scuote il capo. «Me ne torno a casa», attraversa la stanza ed esce, lasciandomi solo. 

Che cos'è appena successo, non me lo riesco a spiegare nemmeno io. 

Per qualche microscopico secondo, è stato come se le nostre anime si fossero unite e avessero fatto sesso tra di loro, mentre i nostri occhi soltanto si guardavano. 

Scuoto il capo ed esco da questa stanza, sperando di lasciarci dentro tutto quello che ho provato. 

Siamo due fottuti fiammiferi che si incendiano a vicenda. E io una cosa simile non l'ho mai provata in vita mia. 

Forse ho preso una pessima decisione chiedendole di aiutarmi con il disco. Però non posso tirarmi indietro. Non voglio. 
Voglio vedere che cos'altro è in grado di fare quella piccola Dea della chitarra intrappolata nel corpo di una ragazzina svitata. 

Ma come posso dimenticare il modo in cui i suoi occhi si sono accesi? Chissà se l'hanno vista anche i miei amici, la forte luce che emana quella ragazza. È in grado di brillare di luce propria, di assorbire tutta la luce del mondo e renderla sua.
E lei nemmeno se ne rende conto. 

Io purtroppo me ne sono reo conto. Purtroppo.

Entro in cucina mentre Joel è alle prese con la cena. Solleva appena lo sguardo su di me. «È proprio brava, Blue.»

Come se non l'avessi già vista con i miei stessi cazzo di occhi la prima volta su quella terrazza. «Già» rispondo, distaccato. Non riesco a levarmi di dosso quel fastidio che mi sta facendo prudere la pelle. Sono geloso perché l'hanno potuta sentire tutti. Non sono più l'unico privilegiato. 

Mi consola il fatto che forse loro non siano riusciti a vederla davvero. A vedere la sua vera natura, quella che lei si ostina a nascondere sotto a capelli arruffati e vestiti troppo larghi. Io invece è come se l'avessi vista totalmente nuda. Priva di paure e insicurezze.

Questa sera non riesco nemmeno a mangiare. Ho lo stomaco in subbuglio e la testa totalmente da un'altra parte. 
Vado a sdraiarmi a letto e impiego più di venti minuti a trovare una posizione. 

Che cazzo mi sta succedendo? Sul serio, perché mi sento così? 

Mi rigiro nel letto fino allo sfinimento. Alla fine, decido di ricorrere alle maniere forti. Mi metto a sedere e apro il cassetto del comodino. 

Una persona normale dentro al cassetto ci tiene le mutande e le calze. Non io. Io non sono normale. Lì dentro ci tengo una quantità vergognosa di sterline, sotto forma di droga. La migliore di Londra. Spendo davvero un botto di soldi per quella merda. Droga e chitarre sono il mio vizio peggiore. Solo che le chitarre non possono ammazzarmi. L'altra sì. 

Strafatto come una pera mi butto contro i cuscini. Ora sì che sto bene. La mia testa galleggia nel nulla più totale. 

Prendo il telefono da sopra il comodino e vado dritto nella sua chat. 

Io: Sei sveglia? 

Mi sento un perfetto idiota.
Io che non ho mai scambiato più di due messaggi con una ragazza, mi ritrovo a chiedere una ragazzina " sei sveglia"? 

Oh, Billy: stai proprio perdendo la ragione.

Blue: Sì. Sono sveglia

Ormai si è fatta quasi l'una e mezzo di notte. Dalla finestra aperta della mia camera entra una leggera brezza. Io però continuo a sentire il mio corpo andare a fuoco manco fossi diventato la Torcia Umana dei Fantastici Quattro. 

Io: Come mai? 
Blue: Potrei farti la stessa domanda.
Io: Non ho sonno, semplice. 
Blue: Idem. 

Scambiare messaggi con lei è come farlo con Noel. Risponde sempre in modo scazzato. Ed è anche questo che crea un abisso tra noi due. Tra le nostre generazioni. Non posso usare le emoji con lei e mi gira il cazzo. Ma se lo faccio lei mi chiama boomer. Non sa nemmeno che cosa vuol dire, cazzo. 

Io: Non essere troppo entusiasta di sentirmi eh... 
Blue: Le emoji le usano i boomer. 

Ecco, appunto. Ragazzina insopportabile. 

Io: Non le sto usando! Comunque, che stai facendo? 

Che stai facendo? Sul serio?
Idiota.

Blue: Vuoi la verità? 
Io: Sempre. 
Blue: Mi sono appena calata due pasticche di antidepressivi e fatta un tiro di coca... e ora ho voglia di farmi scopare da uno con il quale non proverò niente. Dovrei chiamare Vincent... quello dell'altra notte. 

Devo rileggere quel messaggio almeno tre volte. Non sono sicuro di aver letto bene. D'altronde sono fatto come una pera anche io.

Io: Mi sono appena fatto anche io. Non una striscia di coca. Comunque no, non chiamare quell'idiota. Ti sei già dimenticata quello che ti ho detto? Soffri di memoria a breve termine? 
Blue: Ho bisogno di sentire. Anche se poi non sento mai. 

Cazzo. Sì, proprio quello che le vorrei far sentire per farla smettere di scrivere puttanate. 

Io: Non hai bisogno di svendere il tuo corpo a un cazzone qualsiasi. 
Blue: Non so nemmeno se siano effettivamente  " cazzoni" non ricordo mai niente. Non sento mai niente. 
Io: Perché le stai dicendo a me queste cose? 
Blue: Perché adesso sei l'unica persona con cui mi sto sentendo. 
Io: Vuoi che venga lì? 

Passa qualche minuto prima che lei mi risponda. Ammetto di aver pregato che si fosse addormentata. C'è una strana aria questa sera. Ha l'odore di peccati non commessi e di frasi non dette. 

Blue: Vorresti scopare con me

«Ma che cazzo?» Sbotto ad alta voce. Leggo quel messaggio una decina di volte.
È impazzita? È diventata scema in culo?




·¯·♩¸¸·¯· ·¯·♩¸¸·¯·♫¸¸¸¸♬·¯·♩¸¸·¯·

Ma quanto è carino William? 🥹
Ed è anche simpaticissimo 😂
Come sempre fatemi sapere cosa ne pensate. I consigli sono ben accetti ed anche le stelline

☆ 𝕷𝖔𝖓𝖌 𝕷𝖎𝖛𝖊 𝕽𝖔𝖈𝖐'𝖓'𝖗𝖔𝖑𝖑 ☆

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top