Capitolo 6

Una volta in cima alle scale, portò una mano sulla fine della mia schiena provocandomi dei brividi. Mi condusse in una stanza e chiuse la porta dietro di sé.

-Che facciamo qui?- chiesi dopo un minuto di assoluto ed imbarazzante silenzio.

Scrollò le spalle e si passò una mano nel ciuffo scombinato facendomi aggrottare le sopracciglia.

-Ehm... mi vorresti dare una risposta?- lo interrogai ancora e sbuffai rumorosamente una volta che mi superò avvicinandosi ad una porta di vetro.

-Sei rompiscatole- ammise ed io sospirai.

-Vieni- mi prese la mano destra nella sua e mi trascinò oltre la porta di vetro.

-Ma...c..- provai a chiedere prima di trovarmi in una specie di serra.

-Cos'é questo posto?- chiesi con un tono paragonabile a quello di una piccola bambina.

-La madre di Marco ama le piante- scrollò le spalle -e ha fatto fare un giardino di inverno sotto le stelle.- alzò lo sguardo indicando la cupola di vetro sopra di noi.

-É davvero stupendo.- ammisi pensandolo davvero.

-Se a te piace- disse scocciato ed io lo guardai interrogativa.

-Ehm... Federico- mi schiarì la gola, accorgendomi un attimo dopo che era la prima volta che dicevo il suo nome ad alta voce -vorrei ricordarti che mi hai portato te qui. Perché?- continuai e lui puntò i suoi profondi occhi blu verso di me.

-Mi annoiavo.- sputó acido ed io portai le braccia al petto, imprecandomi silenziosamente contro per averlo seguito.

Si girò verso di me e notò la mia espressione innervosita e scocciata.

-Sei sempre così scocciata?- chiese retorico ed io alzai un sopracciglio trucidandolo con lo sguardo.

-Io vado.- sbuffai ringhiando quasi e andando verso la porta.

Un attimo dopo sentii la sua forte presa sul mio polso che mi costrinse a girarmi e a trovare il suo viso a pochi centimetri dal mio.

-Resta, dai.- quasi mi pregò con voce roca che mi provocò dei brividi sulla schiena non indifferenti.

Ignorando, ancora una volta, il mio mantra annuii e lui sorrise con un sorriso dal beffardo al malizioso che io non riuscii ad interpretare da subito.

Mi trascinò davanti a lui ed io alzai lo sguardo verso le stelle.

-É davvero meravigliosa questa serra.- ammisi sospirando e lui ghignò.

-Non so come interpretare questo tuo sospiro Torri.- rise quasi ed io squittii un attimo dopo capendo il suo doppio senso.

-Come mai mi hai portato qui?- chiesi dopo un po', voltandomi verso di lui.

-Volevo guardarti osservare le stelle- scrollò le spalle ed io arrossii visibilmente. Di istinto abbassai il capo per nascondere il mio palese rossore.

Lui ghignò e portò una mano sotto il mio mento, alzandomi il viso.

-Sei così tenera quando arrossisci.- mi schernì ed io gli diedi una leggera spinta facendolo muovere di poco.

-Fai ancora danza, vero?- chiese interrogativo ed io annuii solamente.

-Si vede, hai la forza di un criceto!- ghignò ed io mi trasformai in una ragazzina acida.

-Non ho la forza di un criceto!- sibilai e la sua risata aumentò riempendo la stanza.

-Invece sì!- continuó ridendo.

-Potrei saltarti addosso e farti male se solo volessi!- ribattei io sicura e soddisfatta della mia risposta che non prevedeva un suo conseguente sorriso malizioso che non interpretai subito.

-Tengo solo la parte del 'saltarmi addosso' e del 'voglio'- rise ed io alzai gli occhi al cielo mordendomi il labbro per le risposte che cacciava.

-Oh andiamo!- portai una mano alla fronte -e poi non ho detto 'voglio', ma 'volessi' e c'era anche un 'se'.- squttii io.

-Quindi non vuoi?- chiese con voce roca diminuendo la distanza tra i nostri visi, azione che mi fece leggermente indietreggiare.

-Non ho detto questo...- deglutii e lui mi guardò negli occhi.

-Quindi vuoi.- sentenziò lui ed io mi morsi il labbro.

-Tanto quello che voglio non fa differenza.- ammisi sospirando e lui aggrottò la fronte.

-Perché?- chiese ed io pressai le labbra pentendomi di quello che avevo detto.

-No... ehm... nulla- cercai di nascondere la verità e lui sembrò berla.

-Quindi...- continuò lui cambiando argomento -Potresti davvero farmi male?- mi schernì ed io annuii.

-Allora colpisci leonessa!- rise forte riempendo di nuovo la stanza.

Non me lo feci ripetere due volte e cominciai a tirare leggeri pugni che non lo smossero di un centimetro. Notando il poco effetto che avevano i pugni e la sua risata palesemente più forte provai con i calci.

Non lo avessi mai fatto, con le sue gambe bloccò le mie e con le sue mani i miei polsi.

-Lasciami non vale- sibilai e lui ghignò.

-Casa del mio migliore amico, regole mie- rise ed io sbuffai.

-Non vale!- ripetei e la sua risata aumentò.

-Oh invece si!- ghignò ed io alzai gli occhi al cielo.

Cercando di liberarmi, avvicinai con troppa spontaneità i nostri visi, ed arrossii una volta che me ne resi conto.

-E questo cosa dovrebbe significare?- soffiò ed io deglutii.

-N..nulla..-

-Sicura?- si avvicinò pericolosamente e cominció a lasciare baci sul mio collo e poi sulla mascella -e questo vale?- chiese con voce roca unendo le nostre labbra, prima in un contatto a stampo e poi entró nella mia bocca esplorandola con la lingua.

Le mie labbra non ricambiarono subito il bacio, ma ad un certo punto i brividi aumentarono e mi feci trasportare dal momento.

Dopo un po' si staccò ed io mugolai facendogli capire quanto in realtà lo desiderassi.

-Non mi hai risposto...- sibiló ed io lo guardai perplesso.

-Questo vale?- ripeté ed pressai e mie labbra lasciando segni rossi.

-Credo di sì- ammisi arrossendo e abbassando il volto.

-Quindi deduco tu voglia davvero saltarmi addosso.- ghignó ed i miei occhi si riempirono di imbarazzo.

-Io...io..- provai a spiegare, ma il suo sguardo perplesso mi fermò.

-Perché prima hai detto che non fa differenza quello che vuoi?- incalzò perfettamente.

-Perché non potrei comunque...- ammisi e lui mi guardò ancora più confuso.

-Perché no?- chiese ancora ed io sospirai. Ormai perché mentirgli?

-Questo.- alzai la mano sinistra mostrandogli il piccolo anellino attorno al mio anulare.

Aggrottò la fronte non capendo.

-Ehm... sarebbe?- chiese ed io risi per il suo scarso cervello.

-É un anello.- risi e lui sbuffó.

-C'ero arrivato.- disse falsamente divertito.

-É l'anello di Saturno.- spiegai ma lui sembrò più confuso di prima.

-E quindi?- chiese di nuovo ed io risi. Quanto era stupido? E sexy, Dio e se era sexy.

-Lascia stare- risi forte e lui scosse il capo.

-Okay- sospirò ed io sorrisi.

-Io scendo- sospirai dopo un po' -Bea mi avrà dato per dispersa.-

Lui rise ed io uscii dalla serra.

-Blake aspetta- disse prima di tirarmi per un braccio e stamparmi un bacio, dopo il quale uscì dalla stanza dire una parola.

Il suo atteggiamento era strano ed io lo notavo. Qualcosa ci covava sotto ed io dovevo capire cosa, prima di non poter più sorreggere la cosa.

Scesi le scale notando che Federico non c'era più e raggiunsi Bea, per poi tornare con lei dopo un po' a casa.

Federico's pov

Era da mezz'ora dopo la fine della festa che camminavo avanti ed indietro per il terrazzo di Marco, fumando sigarette a tutto spiano.

-Boss- mi apostrofò Lorenzo ed io lo guardai interrogativo.

-Sembri nervoso.- incalzò ed io sbuffai.

-Qualcosa con la biondina?- chiese Diego ed io annuii una volta che entró Marco.

-L'ho baciata, ma mi ha mostrato un anello alla mano sinistra.- spiegai, ma mi guardarono perplessi.

-Un anello, e allora?- chiese Lorenzo.

-Ha detto che non poteva- sospirai e Diego sbuffò.

-E perché mai?- ghignò ed io scrollai le spalle.

-Ha detto che é l'anello di Saturno o roba simile- conclusi e quei due mi guardarono più perplessi di prima mentre Marco si irrigidì visibilmente, ma non lo notai subito.

-E che cazzo é?- Lorenzo e la sua finezza.

-Davvero non lo sapete?- chiese retorico Marco e noi scuotemmo la testa.

-Ignoranti- sentenziò lui ridendo e noi lo seguimmo.

-Spiega e basta!- rise Diego.

-Forse dovremmo lasciare tutto. Questo complica le cose, complica davvero il tutto- sospirò e al nostro guardarlo perplesso si chiarì.

-É purezza Saturno.- spiegó annoiato.

-E?- chiesi sarcastico.

-Purezza in tutti i lati, e non puó toglierlo se non sostituito con la fede nuziale o qualcosa di simile- rispiegò ma noi continuammo a non capire.

Quando arrivò la sua risposta sbiancammo tutti e tre ed io deglutii rumorosamente.

-É pura ragazzi, e deve restarlo finché non lo toglie. Ma per farvi capire meglio constatando la vostra ignoranza riassumo tutto in una parola chiave. Verginità compresa, verginità specialmente.-

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