Capitolo 2

"E bastarono i tuoi occhi puntati nei miei per farmi innamorare, per farmi impazzire."
~Cit

La mattina dopo mi alzai di mal voglia. Solo il pensiero che il pomeriggio sarei dovuta stare con Federico mi faceva restare impiantata al letto. Ma quando si ha una madre versione Malefica non é possibile restare a letto. Entrò in camera puntando i piedi a terra e portando le braccia ai fianchi.

Si avvicinò alla finestra e aprì le tende facendomi arrivare il sole in faccia.

-Blake! Alzati o farai tardi!- mi urlò. Optai per un attimo di non alzarmi, e saltare l'orribile giorno che si prevedeva, ma le urla di mia madre mi costrinsero ad alzarmi.

Come ogni mattina mi misi davanti all'armadio per scegliere cosa indossare, e come ogni santa mattina ero troppo bassa per arrivare a prendere ciò che volevo. Con il tempo avevo anche elaborato una teoria sulla mia assurda statura, arrivando alla conclusione che era il mondo ad essere troppo alto, mentre io ero giusta. Teoria sfumata appena elaborata.

Indossai una maglia dell'hard rock con una camicia a quadri e dei jeans, e poi, ovviamente le mie vans. Lasciai i capelli sciolti e mi truccai lievemente, come ogni giorno, del resto.

Scesi per la colazione e trovai mia madre ad agitarsi per il ritardo.

-Mamma?- chiesi confusa

-É tardi! É tardi!- quasi urló ed io sorrisi paragonandola al coniglio di "Alice nel paese delle meraviglie".

-Ci vediamo stasera tesoro!- disse distogliendomi dai miei pensieri e dandomi un bacio sulla guancia. Non feci in tempo a salutarla che già era in auto.

Presi le mie cuffie, capendo che non c'era colazione per me, e uscii di casa. Come al solito canticchiavo e ballavo per strada sulle note di Fedez, o Ed Sheeran alternati.

Arrivai davanti la scuola in anticipo e mi poggiai vicino al muretto, continuando a pensare. Ad un certo punto alzando lo sguardo intravidi Giulia, e mi sbracciai per farmi vedere.

-Hei bionda!- disse sporgendosi e dandomi un bacio sulla guancia.

-Hei mora- ghignai facendola sbuffare.

-Per la millesima volta- contestó con tono falsamente offeso e puntando i piedi a terra -non sono mora! I miei capelli sono castano chiaro!-

Il suo tono mi fece scoppiare dalle risate. Sembrava una di quelle bambine che si lamentano quando togli loro il giocattolo preferito, era così tenera.

-Non ridere!- mi riprese, ma non riuscii a contenermi. Era buffa.

-Scusa!- dissi continuando a ridere.

-Stupida!- disse ed io l'abbracciai di scatto.

-Ti voglio bene !- continuai, e lei sbuffava, poi ricambiò l'abbraccio.

All'improvviso si staccò ed io mi girai trovando due occhioni blu a fissarmi.

-Torri- ghignò -Sei anche lesbica?-

Io alzai gli occhi al cielo e non risposi.

-Che vuoi?- dissi scocciata

-Si risponde ai messaggi!- ghignò ancora facendo ridere gli altri tre.

-Non a te, ciao!- dissi andandomene e tirandomi dietro Giulia che non capiva molto.

-Avete messaggiato ieri?!- chiese sorpresa puntando i piedi.

-Ehm... se per messaggiare intendi lui che spara stronzate ed io che lo offendo.. allora sì, abbiamo messaggiato.- risposi sorridendo e facendole alzare gli occhi al cielo.

Continuammo a camminare fino ad arrivare in classe, dove mi sedetti senza prestare ascolto alla ragazza castana di fronte a me.

-Blake! Ascoltami dai!!- disse grave, ma, sapendo ciò che voleva chiedermi, non risposi.

Sbuffó e portandosi le mani ai fianchi alzò gli occhi al cielo.

-B!- mi chiamò facendomi alzare il capo.

-Non chiamarmi B!- la rimproverai e lei sospirò

-Non avresti risposto alla mia domanda altrimenti...- disse ed io la guardai interrogativa

-Quale domanda?- chiesi e lei provó a farmela prima di essere interrotta.

-Buongiorno ragazze!- i quattro play-boy entrarono in classe facendomi venire il vomito per come le ragazze li toccavano e per come squittivano.

-Ridicole..- sospirai e Giulia annuì.

Dopo due ore di lezione era ora di fare ginnastica ed io non ne avevo molta voglia.

Diciamo che non ero una tipa sportiva, non lo ero per niente... o meglio, facevo danza classica da tanti anni, ma non andavo oltre quella. E in una classe di oche e play boy non fare educazione fisica non era permesso.

Andai negli spogliatoio, dove tutte le ragazze si facevano belle, sognando di fare colpo, e poi c'ero io. Leggins e felpa. Persino Giulia col suo fisico perfetto si metteva in ghingheri.. aveva un fisico fantastico. Era di un'altezza perfetta, gambe perfette e così via. Invece io ero sempre troppo bassa. Sempre troppo o troppo poco, mai il giusto. Bah.

La spinta di una ragazza mi fece svegliare dal mio stato di coma momentaneo.

-Oh... scusami Blake- si scusò Bea. Mia compagna di classe, e ragazza molto simpatica.

-No figurati Bea- sorrisi e raggiunsi gli altri in palestra.

I quattro play-boy erano in canotta, e ammetto che mi fecero quasi sbavare. Cazzo Blake! Cambia pusher. Parliamo di quattro coglioni!

-Torri, ti vuoi muovere?- mi sgridò la prof ed io annuii, non prestando ascolto ai ghigni degli altri.

-Allora. Oggi giocheremo a basket- disse la prof facendomi sbuffare -Faccio io le squadre-

Io capitai con Federico e Marco, mentre Giulia capitó nell'altra squadra. Ed io sbuffai ancora.

Mi impegnai, ma riuscì a fare solo un canestro e ovviamente quei maschilisti del cazzo dovevano infilare il dito nella piaga.

-Cazzo Blake! Ti muovi o no?!- urló Federico ed io sbuffai, prima di ricevere una spinta da Marco.

-Cazzi Marco!- imprecai e lui rise

-Scusami pappamolla- ghignò ed io risposi col dito medio.

Finita la lezione fui l'ultima ad uscire dalla palestra e sentii qualcosa tirarmi il polso.

-Marco.- imprecai e lui ghignò avvicinandosi pericolosamente al mio viso

-Sai...- cominció accarezzandomi i capelli -Ora fai la dura, ma in estate non ti dispiaceva.-

Io smisi di respirare.

-É stato solo un bacio.- risposi fredda

-E replicare?- disse avvicinandosi

-Non ti muoio dietro Marco- dissi acida allontanandolo e tornando in classe.

In estate lo avevo baciato ad una festa, solo che non significava nulla, non più. Tornai in classe ancora un po' frastornata e lui rientrò poco dopo, non guardandomi, neanche di striscio. Ma in fondo, andava bene così.

Dopo le lezioni mi ricordai di dovermi incontrare con Federico, e lo fermai prima che uscisse di classe.

-Che vuoi Torri?- chiese scocciato quando lo bloccai.

-Dobbiamo studiare matematica- sospirai.

-Cazzo..- si portò le mani dietro la testa -casa tua o casa mia?- chiese ed io impallidii

-Scuola, no?- chiesi sperando accettasse

-Senti, é deprimente- disse sbuffando -casa tua o casa mia?- ripeté

-Casa mia non se ne parla- farfuglia, figuriamoci se lo avrei invitato. Scherziamo?

-Quindi casa mia. Ti vengo a prendere oggi alle 4. Non ti aspetto Torri.- disse ed io sospirai.
Ma quanto poteva essere stupendo anche da scocciato?! Cazzo Blake. Drogati di meno, o impazzirai.

Uscii di scuola salutando Giulia e andando a casa.

Mi sdraiai sul divano e accesi il pc, aprendo facebook, trovando un messaggio inaspettato da parte di Giulia.

"Rispondimi" aggrottai le sopracciglia. Rispondere a cosa?

"Giulia... ehm.. a cosa?" digitai perplessa

Mi alzai per prendere la nutella e mangiandola, per poi tornare sul divano.

"Nulla..." scrisse ed io sospirai.

Notai che erano quasi le 4 e Federico-stronzo sarebbe venuto a prendermi. Mi alzai per andare in bagno. Mi truccai lievemente passando il lucidalabbra, mettendo l'eleyner e il mascara. Mi guardai allo specchio e decisi di farmi la treccia.

Alle 4 ero fuori casa e lo trovai ad aspettarmi con la moto.

-Io su questa non ci salgo.- mi puntai.

-Allora te la fai a piedi?- ghignò -come preferisci.-

Con lui alla guida non ero molto a mio agio, e già le moto mi facevano paura da sole.

-Bene.- risposi incrociando le braccia al petto.

-Dai scema prendi il casco e sali- rise passandomi un casco.

Non riuscì a metterlo e lui mi aiutó ridendo.

-Non ridere- sbuffai e lui continuò.

-Sali- disse mettendo in moto.

-Ma... a me fa paura..- dissi e lui mi diede la mano.

-Non voglio stare qui tutto il giorno, quindi sali e attaccati a me, ok?- ghignó

-Okay- farfugliai prima di montare

-Pronta?- rise ed io annuii stringendo la sua schiena.

Partì e mi resi conto che le moto non erano poi così male ed il viaggio durò troppo poco per i miei gusti.

-Principessina siamo arrivati- ghignò ed io scesi dalla moto barcollando e facendolo sorridere. Mi aiutò a togliere il casco e mi maledissi per essere così un disastro.

-Entra- mi fece un cenno e lo seguii rimanendo stupita dal fatto che quella casa fosse ancora come la ricordavo, non era cambiato nulla.

-Chiudi la bocca- rise ed io alzai gli occhi al cielo.

-Dove studiamo?- chiesi per smorzare la tensione

-In camera?- chiese retorico ed io impallidii.

-Salone?- chiesi per convincerlo

-Sai...- disse avvicinandosi -Sei eccitante quando impallidisci e abbassi il capo per nascondere il rossore- mi sussurrò all'orecchio e le mie gambe tremarono.

-Se voglio prenderti, ti prendo ovunque- rise ed io sospirai, dov'era finito il bambino che mi intrecciava i capelli?

-Come vuoi...- sussurrai seguendolo per le scale con il cuore in gola.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top