Contesa

[Nome Cognome]

Era una strana sensazione: sentivo le palpebre pesanti, ma ciononostante non riuscivo ad addormentarmi. Era come se quella notte ciascun oggetto della mia stanza si fosse alleato per non conciliare il mio sonno: il letto, ad esempio, non era mai stato così scomodo e le coperte mai così pesanti. Mi rigirai più volte sotto le lenzuola e, di tanto in tanto, colpii il cuscino. Quel gesto non fu dettato dal desiderio di maggiore comodità, piuttosto da un disperato tentativo di allentare la tensione. Ero consapevole, infatti, che la colpa del fastidio che provavo non fosse da attribuire ai mobili, ma alla mia testa satura di preoccupazioni.

Le ricerche del responsabile del ringiovanimento di Bakugo si erano concluse nel peggiore dei modi: fummo costretti a scartare la pista del criminale. Avevamo controllato tutti i casi di cui si stavano occupando le stazioni di polizia, arrivando perfino ad intrometterci nelle faccende di alcune agenzie vicine; sfortunatamente nessuno di loro stava dando la caccia a una persona con quel tipo di Unicità. Di fronte a quella scoperta sia io che Kirishima giungemmo alla stessa conclusione: la persona che stavamo cercando, con molta probabilità, era un normalissimo cittadino.

Mi liberai dalla presa delle coperte e mi misi a sedere poggiando la schiena sul cuscino. Mi massaggiai le tempie e tentai, ancora una volta, di trovare una risposta alle domande responsabili delle mie preoccupazioni: "Perché l'ha fatto e, soprattutto, come avremmo fatto a rintracciarlo?".

Poteva essere ovunque e poteva essere chiunque. Non potevamo certo andare a bussare ad ogni porta e chiedere se ci fosse qualcuno con un simile potere!

"Sicuramente Bakugo farebbe così."

Quel pensiero riuscì a strapparmi un sorriso e così immaginai come si sarebbe comportato il biondo al mio posto. Conoscendolo non si sarebbe lasciato scoraggiare da niente e nessuno e, a costo di andare per davvero a perlustrare ogni casa, sarebbe riuscito a trovarlo e lo avrebbe preso a calci fino a che non avesse sistemato tutto.

Era sempre stato un ragazzo forte e rispecchiava in pieno il motto del nostro liceo: Plus Ultra, essere superiori alle traversie della vita.

Ammiravo molto la sua tenacia, fin da studente si era sempre spinto oltre ogni suo limite riuscendo, in questo modo, a raggiungere risultati straordinari e ad essere considerato uno dei migliori dell'intera scuola. Avevo molto da imparare da lui, ma ero tristemente consapevole che non sarei mai riuscita a raggiungere il suo livello. Non avevo la sua stessa forza d'animo e ne ebbi un'ulteriore conferma dal modo in cui stavo vivendo quella situazione.

Certa che non avrei chiuso occhio decisi di alzarmi nonostante fosse ancora presto. Quando aprii la porta mi fermai e rimasi in ascolto.

Silenzio. Nessun rumore di passi e nessuno che parlava. Tirai un sospiro di sollievo e mi recai in cucina in punta di piedi e senza accendere la luce. A quanto pare Kirishima e Bakugo, a differenza mia, erano stati accolti tra le braccia di Morfeo. Ero felice per loro, specialmente per il rosso, e non volevo rovinare tutto. Misi su la caffettiera e, mentre aspettavo che il caffè fosse pronto ripensai a ciò che era successo qualche ora prima.

Tenevo Bakugo in braccio e cercavo di addormentarlo canticchiando una ninna nanna. Inizialmente sembrava non volerne sapere poiché la sua attenzione era stata catturata dalle copertine colorate dei miei fumetti. Sporgeva la testa dalla mia spalla per poterli guardare e i suoi occhi passavano da un titolo all'altro che, con molta probabilità, dovevano sembrargli dei segni incomprensibili. Alla fine la stanchezza ebbe la meglio sulla sua curiosità: chiuse lentamente gli occhi e si addormentò.

Stavo per metterlo a letto quando mi accorsi della presenza di Kirishima sulla soglia. Non lo avevo sentito arrivare e non avevo idea di quanto tempo fosse lì, l'unica cosa certa fu lo spavento che mi procurò.

-"Eijiro! Mi hai spaventata!" esclamai a bassa voce per non svegliare il piccolo. -"Cosa c'è?"

-"Posso parlarti?"

Annuii e lo feci entrare. Non mi aspettavo una sua visita a quell'ora e ad essere sincera mi preoccupò soprattutto nel vedere che si stava torcendo le dita: un gesto che faceva quando era nervoso.

-"Ecco..." iniziò a dire lui non smettendo di tormentare le sue mani. -"Bakugo potrebbe dormire con me questa notte?"

Stavo per rispondere, ma mi bloccai appena in tempo: ciò che stavo per dirgli non era ciò che avrebbe voluto sentire. Non ero convinta che fosse una buona idea a causa dell'astio di Bakugo nei suoi confronti. In quei due giorni, infatti, il rapporto tra i due era peggiorato in modo preoccupante. Il piccolo era ancora arrabbiato con lui e ogni volta lo allontanava con tutta la forza che aveva.

Kirishima, nonostante la situazione, non smise di prendersi cura di lui e cercò di essere più presente possibile. Non si lamentava più quando doveva cambiargli il pannolino e ogni volta che lo sentiva piangere accorreva immediatamente. Tutti i suoi sforzi, però, furono vani. Bakugo continuava a rendergli la vita difficile.

Anche se non lo dava a vedere, ero sicura che Kirishima ne soffrisse molto ed ero certa che la richiesta che mi aveva fatto fosse un disperato tentativo di stare in contatto con Bakugo. Decisi allora di tenere per me le mie preoccupazioni e lo accontentai.

-"Certamente. Prendilo pure."

Non se lo fece ripetere due volte e così si avvicinò e lo prese in braccio con estrema delicatezza. Bakugo si agitò un momento e sia io che Kirishima ci paralizzammo sul posto, timorosi di averlo svegliato. Fortunatamente il biondo si limitò a sistemarsi meglio tra le braccia del rosso e continuò a dormire come se niente fosse.

Tirai un sospiro di sollievo e vidi Kirishima sorridere al biondo, un sorriso che trasmetteva tutto l'affetto che provava per lui e, soprattutto, la felicità di potergli stare vicino senza essere allontanato.

-"Grazie, [Nome]. Buonanotte."

Forse fu un bene che quei due avessero dormito insieme, la mia veglia notturna probabilmente avrebbe disturbato il sonno di Bakugo. Mi versai un'abbondante tazza di caffè con la speranza che mi conferisse l'energia necessaria per affrontare la giornata. Era ancora presto e per ingannare il tempo afferrai il telefono e navigai un po' su internet. In momenti come quelli qualsiasi notizia, anche la più frivola, riusciva a catturare la mia attenzione.

Quando finii di fare colazione decisi di preparare il tavolo per Kirishima per quando si sarebbe alzato. Tirai fuori la sua tazza, nella quale misi la dose di zucchero che solitamente prendeva, e la posai vicino alla caffettiera con ancora un po' di caffè e per finire andai a prendere i suoi biscotti preferiti. Soddisfatta del risultato, mi diressi in camera sua. Raggiunta la soglia mi si presentò davanti agli occhi uno degli spettacoli più belli che avessi mai visto.

Kirishima e Bakugo dormivano l'uno vicino all'altro. Il rosso, a differenza mia, non aveva ceduto tutto il letto al piccolo e lo teneva vicino sé con una mano; mentre il biondo dormiva appoggiato sul suo petto. Avevano entrambi un'aria così beata che non avevo idea chi dei due fosse più tenero. Mi avvicinai e mi sedetti sul bordo del letto. Stavo per svegliare Kirishima, ma mi bloccai quando vidi Bakugo sbadigliare e stropicciarsi gli occhi.

-"Buongiorno, piccolo!" lo salutai a bassa voce e gli accarezzai il pancino.

Attesi che si svegliasse completamente prima di aiutarlo a mettersi seduto. Sgranò gli occhi per la sorpresa e posò lo sguardo più volte su di me e su Kirishima, ancora addormentato. Era come se stesse cercando di capire come fosse arrivato lì. Poi, ad un tratto, appoggiò le manine sul petto del rosso ed iniziò a dondolarsi un po' sul materasso.

-"Lo svegliamo insieme?" gli domandai dolcemente. -"Eijiro...!? No, fermo!"

Troppo tardi. Bakugo, dandosi lo slancio con il materasso, si buttò sopra di lui. Kirishima si svegliò all'istante, lasciandosi sfuggire un verso di dolore. Mi affrettai a prendere in braccio il piccolo per evitare che cadesse giù dal letto, mentre il rosso si metteva a sedere dolorante.

-"Che male..." disse con un filo di voce. -"Che è successo?"

Mi morsi nervosamente un labbro, dispiaciuta che quel momento così bello fosse stato interrotto in quel modo. Non ottenendo alcuna risposta, Kirishima alzò gli occhi e il suo sguardo si posò immediatamente sul biondo, ancora tra le mie braccia.

-"Capisco..."

Si alzò quindi dal letto e fece per uscire, ma prima che potesse farlo gli afferrai una mano.

-"Eijiro!"

Non sapevo cosa dirgli per farlo stare meglio. Non riuscii a formulare alcuna frase, limitandomi a stringergli la mano. Mi dispiaceva molto per lui, non si meritava un simile trattamento.

-"Va tutto bene. Adesso è meglio che vada a cambiarmi, altrimenti faremo tardi."

Detto questo, si liberò dalla mia presa ed uscì dalla stanza. Aveva parlato con il sorriso sulle labbra, ma io riuscii a scorgere nei suoi occhi il suo vero stato d'animo: una profonda tristezza.

Uscimmo di casa e raggiungemmo la nostra agenzia. Durante il viaggio decisi di non tirare fuori lo spiacevole episodio di poco prima, anche se ero sicura che lui non stesse pensando altro che a quello. Mentre guidava, infatti, sembrava assorto nei suoi pensieri e, di tanto in tanto, mormorava qualcosa che non riuscii a capire. Avrei tanto voluto rincuorarlo, ma non avevo idee su come fare.

L'unico che poteva porre fine alla sua malinconia era il bambino che tenevo in braccio che, sfortunatamente, non sembrava averne alcuna intenzione.

Arrivati a destinazione presi dei fogli e dei colori che avevo comprato e diedi il tutto a Bakugo. Sembrava proprio che disegnare fosse diventato il suo passatempo preferito.

-"Vado a finire il rapporto dell'ultima missione." mi disse Kirishima e andò a sedersi alla sua scrivania.

Raggiunsi il piccolo e mi inginocchiai vicino a lui. Teneva tra le mani due pennarelli diversi e le sue manine erano già macchiate di diversi colori.

-"Cosa disegni di bello?" gli domandai.

Per tutta risposta, Bakugo afferrò un foglio bianco e me lo porse. Quel gesto inizialmente mi spiazzò, ma subito dopo capii le sue intenzioni.

-"Vuoi che disegni qualcosa? Va bene, ci provo."

Non ero mai stata brava a disegnare, sebbene fosse una cosa che avevo sempre voluto imparare. A causa dei miei impegni non ebbi mai abbastanza tempo da dedicarci. Non sapevo cosa fare, ma ecco che, improvvisamente, mi venne un'idea.

Afferrai dei colori e realizzai tre persone: un ragazzo, una ragazza e, in mezzo a loro, un bambino. Il mio disegno sembrava fatto da una bambina piccola poiché il loro visi erano dei cerchi, mentre il corpo e gli arti delle semplici linee. Mi concentrai di più sui loro capelli, i quali sarebbero stati i loro tratti distintivi. Una volta finito lo mostrai, orgogliosa, a Bakugo.

-"Ho finito! Che te ne pare?" domandai sorridendo. -"Guarda! Questi siamo noi!"

Bakugo mollò il proprio disegno e si concentrò sul mio. Mi avvicinai di più e glielo illustrai.

-"Vedi? Questo bambino sei tu. Questo ragazzo con i capelli rossi è Eijiro e questa sono io."

Non riuscivo a capire se il disegno gli piacesse o meno, ma il fatto che continuasse a guardarlo mi infuse ottimismo.

-"Hai capito?" gli chiesi dolcemente. -"Chi è questo bel bambino?"

Gli indicai la figura più piccola e, sorprendentemente, Bakugo si puntò l'indice sul proprio petto. Di fronte a quel gesto decisi di fargli un'altra domanda.

-"Esatto! Invece chi è questa ragazza?"

Mi aspettavo che indicasse me, ma questa volta rimase immobile. Forse avevo preteso troppo da lui. Stavo per mettere da parte il foglio quando, improvvisamente, Bakugo mi guardò dritto negli occhi.

-"Ma!"

Mi portai una mano sul petto a causa dell'emozione che stavo provando in quel momento. Non riuscivo a credere alle mie orecchie.

-"M-Mi... Mi hai chiamato mamma!"

[Eijiro Kirishima]

[Cognome] era euforica e la vidi prendere in braccio Bakugo e riempirlo di baci. La sua reazione era comprensibile, ma ciononostante mi lasciò una certa amarezza. Stava vivendo un'enorme emozione che io, molto probabilmente, non avrei mai provato.

Mi sentivo escluso da tutto ciò ed ero triste per questo. Non avevo fatto niente di male, non era colpa mia se quel giorno necessitavano del mio aiuto. Cosa avrei dovuto fare? Ero stato costretto ad andarmene. La rabbia di Bakugo nei miei confronti era ingiustificata ed ero sicuro che lui avrebbe fatto lo stesso se si fosse trovato al mio posto.

Il biondo cercava di opporre resistenza alle coccole di [Cognome], tentando in tutti i modi di scansarsi. Non gli erano mai piaciute queste cose e, a quanto pare, nemmeno da bambino.

Improvvisamente si accorse che lo stessi guardando e cambiò atteggiamento: abbandonò ogni resistenza e cinse le braccine intorno al collo di [Cognome], permettendole di fare ciò che voleva.

Scattai in piedi irritato. Questo era davvero troppo! Mi prendevo ogni giorno cura di lui e questo era il suo ringraziamento? Essere cattivo con me e cercare le attenzioni della ragazza che mi era sempre piaciuta?

"Adesso basta, Bakugo!" pensai infastidito. "Vuoi la guerra? Bene! E guerra sia!"

-"[Nome]? Potresti venire un momento, per favore?"

-"Arrivo."

La vidi alzarsi in piedi e avvicinarsi sotto lo sguardo stupito di Bakugo. Una volta vicino la abbracciai affettuosamente. Stringerla tra le mie braccia fu una bellissima sensazione, ma lo fu ancor di più vedere la reazione del biondo.

Bakugo, infatti, aveva sgranato gli occhi per la sorpresa, così grande da fargli perdere la presa sui pennarelli che aveva in mano. Quello spettacolo fu impagabile.

"Ben ti sta! Così impari!" pensai trionfante e gli feci la linguaccia.

Il mio momento di gloria, purtroppo, non durò a lungo. Il piccolo, a quello spettacolo, iniziò a piangere facendo allarmare [Cognome].

-"Bakugo! Cosa c'è?" domandò preoccupata e corse immediatamente da lui.

Lo prese in braccio e cercò di tranquillizzarlo. Bakugo poggiò la testa sulla sua spalla e, con una velocità incredibile, cessò di singhiozzare. I suoi occhi cremisi erano puntati su di me e, come se non bastasse, mi mostrò la lingua.

Serrai i pugni, consapevole di aver perso quella battaglia.

"Non importa quanti sforzi io faccia, Bakugo sarà sempre meglio di me..."

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top