Chapter 3: Sull'Altare
Eijiro continuava ad allentarsi e stringere il nodo della cravatta.
Era così nervoso e ansioso di rivedere la sua Kamilla-san dopo tanti anni! Chissà se si sarebbe ricordata di lui? E il suo aspetto invece com'era? Il tempo doveva averla resa sicuramente splendida, come un fiore sbocciato ai primi e timidi raggi del sole primaverile.
Deglutì rumorosamente. Il suo cuore batteva a mille e l'adrenalina rimbalzava in tutto il suo corpo, rendendolo rigido. Eijiro sperava di non avere terribili cali di prestazione durante le registrazioni. Non che dovesse recitare un intero quanto complicatissimo copione.
Doveva solo essere lo sposo sull'altare che attendeva la sua anima gemella per poi correre in chiesa e avvicinarsi alle telecamere per mostrare la finezza e l'alta fattura degli abiti da sposi.
«Sento il cuore a mille... accidenti...» mormorò con un flebile sorriso.
La mano sul petto si muoveva a spasmi. Eijiro era costantemente sul punto di stropicciarsi la giacca bianca che indossava ma doveva resistere. Non poteva sgualcire il suo bellissimo abito.
«Sei proprio bello, Eijiro-kun! Se fossi una donna ti sposerei sul serio!».
Alle parole ironiche del regista Shinozaki Mikeru, il quattordicenne prima si tese come una corda di violino poi arrossì. Divenne un tutt'uno con il colore dei capelli. L'uomo alto, magro e dalle forti mani mollò una pacca così forte e sonora sulla sua schiena che per poco Eijiro non cadde dall'altare.
«Pensa che tra un po' vedrai la tua bella principessa».
Questo lo rinvigorì.
Qualche manciata di minuti dopo, nella piccola chiesa entrarono numerosi cameraman, truccatori, tecnici del suono, Masaru e Mitsuki che teneva sotto il braccio Izuku.
Eijiro deglutì nuovamente. Gli occhi erano spalancati verso le porte aperte, le sue narici si muovevano un po'. Poi la scorse. La sua principessa mai dimenticata in undici lunghi anni. Kamilla era stupenda e ancora meglio di tutti i suoi sogni ben poco casti e puri.
I capelli biondi erano lunghi appena dopo il seno, a tratti a punta sulla testa, in altri invece morbidi ed ondulati. La frangia pettinata verso l'orecchio destro creava un effetto ottico vedo-non-vedo sui suoi meravigliosi occhi rossi. L'eyeliner ne risaltava il taglio, facendolo apparire molto più affilato, come quelli di una tigre. Le guance colorate leggermente di rosa, le labbra lucide e appena dischiuse...
Che sogno!
La ragazza indossava un meraviglioso abito bianco, lungo e per nulla pomposo. Spire di brillantini intorno alla scollatura a forma di cuore brillavano, serpeggiando trasversalmente dal ventre al fianco sinistro, fino a scendere verso il sedere tondo e sodo.
Un vertiginoso spacco iniziava dall'inguine, sul lato destro. Katsuki, o meglio Kamilla, camminava sicuro sui tacchi bianchi e i passi erano cadenzati, con un riverbero lieve.
Eijiro non smise un attimo di guardarla. Era talmente bella che l'accecava.
Le autoreggenti bianche erano sexy, così come i lunghi guanti di raso fino alle braccia. Le spalle piccole non tremavano. Non c'era nervosismo in lei.
La collana di perle a girocollo brillava, impreziosita da strass in combo ai pendenti lunghi alle orecchie. Il velo era tenuto ben fermo da una tiara diamantata in testa.
Eijiro sentì l'amichetto tirare e i pantaloni farsi stretti. Non aveva il coraggio di guardare il pasticcio perché se l'avesse fatto altri magici dettagli della bellezza di Kamilla sarebbero andati perduti.
Lo Chanel n.5 aleggiava intorno a lei e l'avvolgeva come un mantello invisibile.
La schiena era nuda. Si poteva quasi intravedere la giuntura del sedere.
Non va bene... sono maledettamente duro...
ma lei è così bella! Voglio sposarla sul serio!
Kamilla salì sull'altare. Guardò Eijiro con la coda dell'occhio e un'espressione ostile ma al ragazzo non importava. La dea dei suoi sogni bagnati era proprio lì accanto a lui!
«Grazie per le rose. Ho apprezzato» disse lei, gelida.
Eijiro aprì la bocca ma non uscì nulla. Continuava a guardarla, imprimendo per bene ogni singolo dettaglio.
«Non c'è di che...» rispose dopo qualche attimo. «Ti ricordi di me?».
«No. Ma all'epoca avevo solo quattro anni».
Il rosso abbassò le spalle; ci era rimasto un po' male. Però ora aveva la possibilità di creare un ricordo ancora più bello e non poteva concedersi inutili errori! Ripensò improvvisamente al giorno in cui era rientrato a casa, come ogni giorno ed era stato accolto da urletti felici.
Quand'era tornato a casa, le sue due mamme lo avevano abbracciato commossi.
«Eijiro, sei stato contattato dal regista più illustre del Giappone, Shinozaki-san! Ti vuole nella sua pubblicità! Abbiamo già accettato!».
Il ragazzo le aveva guardate con stupore. Solo una domanda crebbe nella sua mente un po' in bianco: «Ci sarà anche Kamilla-san? Farò la pubblicità con lei?».
Sorrise un po'. Era tornato di nuovo al suo magico momento.
Un finto prete era salito dietro l'altare e si apprestava a scegliere una posa quanto più realistica possibile. Fece un cenno sicuro al giovane e lui ricambiò con un sorriso brillante.
Kamilla lo guardò attentamente e, di punto in bianco, per via di quell'espressione genuinamente felice di Eijiro, le gote si dipinsero appena di rosa. Per fortuna grazie al blush non si sarebbe notato!
«Possiamo cominciare!» Mikeru applaudì solo una volta, accanto ai cameraman. «Mi raccomando. Siate il più naturali possibili!».
Le luci si abbassarono un po', il finto prete iniziò a parlare con naturalezza e professionalità, i cameraman fecero un lieve primo piano sui due sposi. Mikeru sogghignava di già; era sicuro che mettere quei due insieme ancora una volta gli avrebbe dato quel brio che cercava sempre quando gli commissionavano di curare spot pubblicitari.
Kamilla abbassò leggermente la testa alle mani congiunte sul davanti. Sorrideva ma solo per via del copione. La sua espressione era così naturale e dolce che uno dei cameraman le fece un primo piano.
«Io vi dichiaro marito e moglie!».
Eijiro prese le delicate mani della ragazza, questa lo guardò teneramente. Si avvicinarono lentamente, con il cuore che batteva sempre più forte. Katsuki chiuse gli occhi. Non voleva affatto guardare quel tipo strambo rubargli il primo bacio di tutta la sua vita!
Nella mente del rosso, risuonavano tali pensieri, invece.
Maledizione! Sono così frustrato!
So che non ci sono baci in questo
copione ma davvero ne vorrei uno!
Ci sono solo finti quasi-baci!
«STOP!».
Il magico momento si interruppe. Eijiro tremolò, un po' affannato e con la stessa espressione di un ladro colto in fragrante. Fece un paio di passi indietro, le scuse per ciò che avrebbe tanto voluto fare uscirono flebili dalle sue labbra.
Le sue mani prudevano. L'odore di Kamilla permeava con forza sui palmi sudati.
«Bravi, ragazzi. Mi siete piaciuti. Non sarà neanche necessario ripetere la scena. Andiamo con la prossima!» esclamò fiero Mikeru.
Izuku, accanto a Mitsuki, sorrise appena. Teneva gli occhi aperti ma puntati al vuoto. Chissà com'era quella chiesa e come appariva suo cugino? Il sorriso sul suo viso rimasto fino a quel momento si spense in un'espressione ferita e una lacrima solcò la guancia sinistra.
Mitsuki gli strinse affettuosamente la mano. Il ragazzino sobbalzò, in fretta cancellò altre gocce salate. Non voleva piangere ma qualcosa premeva nel suo petto e gli faceva appesantire le palpebre con quella sensazione bagnata. Quello che non sapeva, era che Katsuki lo stava guardando tristemente.
«Va tutto bene, Kamilla-san?» domandò Eijiro, con un fil di voce.
«Sì. Il mio amico è triste per colpa del destino che è stato crudele con lui».
Il rosso guardò istintivamente il verdino, il suo cuore scese un po' nel petto. Da bambino, sua madre era stata operata agli occhi per via di un'elevata pressione in essi. Se così non avesse fatto, a soli quarant'anni sarebbe diventata cieca.
«Mi è già simpatico!» esclamò dopo un po'.
Quando scorse il sorriso sincero di Kamilla ebbe un sussulto al petto. Era davvero bellissima, con le labbra perfettamente truccate e piegate appena verso il basso, gli occhi socchiusi ma luminosi sotto le lunghe ciglia.
Dopodiché riprovarono l'intera scena senza sbagliare e la pubblicità fu dichiarata finalmente conclusa, oltre che un successo assicurato.
Kamilla ignorò volutamente i tentativi di Eijiro di conversare. Preferì avvicinarsi a Izuku che stava parlando con Mitsuki e Masaru mentre stringeva loro le mani.
Il suono cadenzato dei tacchi lo fece immediatamente voltare.
«Kacchan!» esclamò radioso. «Sono sicuro che sei stato bravissimo!».
«Ovvio! Io sono il migliore qui!» si pavoneggiò l'altro per poi ridacchiare. «Vado a togliermi questa robaccia di dosso. I cargo non li batte nessuno...».
Izuku piegò da un lato la testa. Era pensieroso.
«Come mai quest'espressione, figliolo?» domandò Masaru, incuriosito.
«Penso che Eijiro-san sia un bravo ragazzo. Dovrebbe sapere che Kamilla è Kacchan ed è un ragazzo».
I due guardarono istintivamente il rosso crinito che annuiva e sorrideva a Mikeru. La colpevolezza punse i loro cuori.
Non era giusto...
Angolo di Watchie
Al prossimo capitolo succederà qualcosa. Ma chiaramente non voglio fare inutilmente spoiler, sennò si perde il bello del mistero! Ci vediamo domani, solita ora, solito posto!
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