Esperimenti
(ð¥ðð§ ð§ðð¢ðð£ðð§ð ðð£ ð©ðð¢ð, ð¥ð§ðð£ððð©ðð«ð ðð¡ ð©ðð¢ð¥ð€ ð¥ðð§ ð«ðððð§ð ðð¡ ððð¥ð€ð¡ðð«ð€ð§ð€ ððð£ð©ððšð® ðð ðð€ð§ðð ð€ðšðð ;ð¿)
ððð ðð€ð£ ð¡ð ð€ð£ð-ðšðð€ð©, ðð£ðð€ð®!!
â¢â¢â¢â¢
ðŸ'ðð§ð ðªð£ð ð«ð€ð¡ð©ð, ð©ðð£ð©ð€ ð©ðð¢ð¥ð€ ðð..
In un maestoso castello un re era seduto sul suo trono dorato, sorseggiando del tÚ preparato gentilmente dalla servitù.
Prese lenti sorsi, amando il gusto delicato che scorreva nella sua gola e guardò fuori dalla grande vetrata che lasciava una bella vista sul suo regno.
Il bellissimo regno di Plus Ultra.
Pieno di gente particolare, tutte con un dono unico: un potere.
Secondo un'antica leggenda, un esploratrice aveva trovato un tempio nel cuore di una foresta. In questo tempio c'erano dei piedistalli allineati a cerchio, ognuno di colori diversi e al centro di questo cerchio uno scettro color oro brillava come la luce del sole, neache stesse facendo una sfida con la sfera luminosa mattutina.
Quando l'esploratrice toccò lo scettro, una luce abbagliante illuminó il tempio e quando sparì, la donna si ritrovò con poteri magici: i poteri della luce. Poi all'improvviso i piedistalli brillarono e da lì una voce echeggió nel tempio annunciando una profezia:
"ðððð§ð ððð©ðªð§ð ðð ððð©ð©ð€ ð¡ð ðšðªð ðšððð¡ð©ð ðð ðð€ð£ðð§ð ð ðšðªð€ð ðð§ðªð©ð©ð. ðŸð€ð¡ð€ð§ð€ ððð ððð£ð£ð€ ð¡ð ð©ððšð©ð ð¡ðªðððð ð ðð¡ ððªð€ð§ð ð¥ðªð§ð€ ðšðð¥ð§ðð£ð£ð€ ðªð©ðð¡ðð¯ð¯ðð§ð ð ð¥ð€ð©ðð§ð ðð ðððð§ð ððð©ðªð§ð ðð€ð£ ðšððððð¯ð¯ð, ððððð¡ð©Ã ð ð€ð£ð€ð§ð."
E così fu.
Ogni umano che nacque riceveva un marchio sul polso destro, ogni marchio corrispondeva ad un potere.
La foresta così fu ribattezzata come Foresta Nana, dal nome dell'esploratrice che fu la culla della nascita di generazioni straordinarie in cui questi poteri furono tramandati.
E questa leggenda ci porta fino al tempo presente, nella dinastia reale Toshinori che regnava sul regno Plus Ultra con pace e umiltà .
La pace di All Might, corrente sovrano, però, venne interrotta dall'entrata frenetica di una guardia.
"Sua maestà ! Mi dispiace interrompervi nel vostro momento del tÚ ma abbiamo una notizia terribile." Disse con un inchino.
All Might aggrottó le sopracciglia preoccupato e appoggiò la tazza di tÚ sul tavolino accanto a sÚ, dando cenno alla guardia di continuare.
"à arrivata una lettera per voi e il mittente non promette nulla di buono." La guardia si avvicinò, porgendo la lettera al re. All Might guardò la lettera e quando vide il nome del mittente il suo viso perse un momento il colorito per poi aprire e leggere il contenuto col cuore in gola.
"ðŸðð§ððšðšðð¢ð€ ðð€ðšððð£ð€ð§ð,
ð£'Ú ð¥ððšðšðð©ð€ ðð ð©ðð¢ð¥ð€, ðð? ðð ðšðð§ðð«ð€ ð¥ðð§ ððð§ð©ð ðªð£ð ð¥ð§ð€ð¥ð€ðšð©ð ððð ð£ð€ð£ ð¥ð€ð©ð§ðð ð§ððððªð©ðð§ð, ðšð ðšðð ðð€ðš'Ú ð¢ððð¡ðð€ ð¥ðð§ ð©ð ð ð¥ðð§ ðð¡ ð©ðªð€ ð¥ð€ð¥ð€ð¡ð€, ð€ð«ð«ððð¢ðð£ð©ð.
ððð ððð£ððšðšðð¢ð€ ððð ð€ð§ð¢ðð ðð¡ ð©ðªð€ ð©ðð¢ð¥ð€ ðð ðšð€ð«ð§ðð£ð€ Ú ðŠðªððšð ðððªð£ð©ð€ ðð¡ ð©ðð§ð¢ðð£ð ð ððð ðððšð¥ðð§ðð©ðð¢ðð£ð©ð ðððšð€ðð£ð€ ðð ðªð£ ðšðªððððšðšð€ð§ð. ðŒð¡ð¡ð€ð§ð ððð ð£ð ðððð ðšð ðð€ ð¥ð§ðð£ðð€ ðð¡ ð©ðªð€ ð§ððð£ð€ ð ð¢ðð€ ðððð¡ðð€ ððð£ð ð€ ðšðð§Ã ðð¡ ð£ðªð€ð«ð€ ð§ð, ðð£ ððð¢ððð€ ð©ðª ðð«ð§ðð ð¡ð ð¢ðð ðð¡ð¡ððð£ð¯ð ð ðšðªð¥ð¥ð€ð§ð©ð€ ðŠðªðð¡ðªð£ðŠðªð ðð€ðšð ðšðªððððð.
ðð€ ððð Ú ðªð£ð ðððððšðð€ð£ð ðððððšð©ðð£ð¯ð ð®ð¿ð±ðð® ð¥ðð§ ð©ð, ðð¥ð¥ðð£ððð§ð ð¡ð ðð€ð§ð€ð£ð ðð¡ ðððð€ðð€ Ú ðððððððð¡ð ð¢ð Ú ðªð£ ðšððð§ðððððð€ ððð ðªð£ ð«ðð§ð€ ðšð€ð«ð§ðð£ð€ Ú ðððšð¥ð€ðšð©ð€ ð ððð§ð ð¥ðð§ ð¡ð ðšðªð ððð£ð©ð.
ððð£ðšððð ððð£ð. ðð ððððð©ð©ðð§ðð ðð¡ð¡ð€ð§ð ð£ð€ð£ ðð ðšðð§ðð£ð£ð€ ð¥ððððð ð¢ð ðšð ð©ð ð§ððððªð©ð.. ð¿ððððð¢ð€ ððð ðð ðšðð§ðð£ð£ð€ ððð¡ð¡ð ðšðð«ðð§ð ðð€ð£ðšðððªðð£ð¯ð.
ððªðð£ðð€ ðð«ð§ðð ð¥ð§ððšð€ ð¡ð ð©ðªð ðððððšðð€ð£ð ðšðð£ð©ðð©ð ð¡ðððð§ð€ ðð ðð£ð«ððð§ð ð¡ð ð©ðªð ð§ððšð¥ð€ðšð©ð ð ððªð§ð€ððð§ð, ðð€ð£ ð¡ðªð ð€ðð£ð ð©ðð¥ð€ ðð ð©ð§ððšð¥ð€ð§ð©ð€ Ú ðšðððªð§ð€.
ðŒðšð¥ðð©ð©ð€ ðð€ð£ ðð¢ð¥ðð¯ððð£ð¯ð ð¡ð ð©ðªð ð§ððšð¥ð€ðšð©ð.
ðŒ ð¥ð§ððšð©ð€ ðð-"
"All for One." Sussurrò quel nome coi denti serrati. Diciamo che tra i due sovrani non scorreva buon sangue.
"Che cosa facciamo, maestà ?" Chiese la guardia, vedendo l'espressione del re.
All Might rimise la lettera nella busta "Grazie per avermi informato su questa notizia ma ora ho bisogno di riflettere. Lasciami da solo, per favore."
"Come desiderate, maestà ." Dopo un inchino la guardia lasciò la sala del trono.
'ðð°ð¯ ðð¢ðŽð€ðªðŠð³Ã³ ð€ð©ðŠ ððð ð§ð°ð³ ðð¯ðŠ ð³ðªð±ð°ð³ðµðª ðµðŠð³ð³ð°ð³ðŠ ðŠ ð€ð¢ð°ðŽ ðŽð¶ðððŠ ð®ðªðŠ ðµðŠð³ð³ðŠ. ðð ð®ðªð° ð±ð°ð±ð°ðð° ðŽð°ð§ð§ð³ðªð³ðŠð£ð£ðŠ ðµð¢ð¯ðµðªðŽðŽðªð®ð°.' Il re si alzò dal suo trono, andando verso la grande vetrata e guardò il suo bellissimo regno, un regno pieno di storia e sacrificio. Un regno che doveva continuare a vivere.
Un regno che doveva proteggere ad ogni costo.
"Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato." Si girò e guardò un quadro che era appeso nella sala. Questo quadro raffigurava un'arena, una platea che acclamava due avversari che lottavano con i loro poteri.
"à il momento di riaprire il ðð€ð§ð£ðð€ ððð¡ð¡ð ðŸð€ð§ð€ð£ð."
â¢â¢â¢â¢
Se c'era una cosa di cui il regno andava fiero era i suoi villaggi, laboriosi e allegri, che erano il fiore dell'economia. Noti anche per i vari immigrati da altri regni, sono anche un mix di culture e conoscenze.
Il più grande di questi villaggi era quello di Detroit, centro della medicina grazie alle varie erbe magiche che superavano qualunque erba normale.
Ed Ú proprio in questo villaggio che troveremo i protagonisti di questa storia.
Nella famosa serra Midoriya, un ragazzo stava facendo un esperimento. Occhi color smeraldo guardavano con attenzione mentre l'acqua fece contatto con una pianta color arancione e all'improvviso una luce verde circondò la pianta, facendola crescere un po' più del previsto.
"Ok... Forse ho aggiunto troppa acqua." Disse sopreso prima di schioccare le dita e magicamente la pianta tornò a com'era qualche secondo prima.
Sospiró, guardando la pianta con frustrazione.
'à ð¥ð¢ ð®ðŠðŽðª ð€ð©ðŠ ð€ðª ð±ð³ð°ð·ð°, ðŠð±ð±ð¶ð³ðŠ ð¯ð°ð¯ ð©ð¢ ð®ð¢ðª ð§ð¶ð¯ð»ðªð°ð¯ð¢ðµð°. ððŠð³ð€ð©Ã©?' La sua mano istintivamente toccò il marchio della foglia sul suo polso destro 'ðð€ð¶ðŽð¢ðµðŠð®ðª ð£ð¢ð®ð£ðªð¯ðª ð®ð¢ ð¥ð°ð·ð³ðŠðµðŠ ð¢ðŽð±ðŠðµðµð¢ð³ðŠ ð¢ð¯ð€ð°ð³ð¢ ð¶ð¯ ð±ð°'. ðð¢ ð±ð°ð³ðµðŠð³Ã² ðð¢ ð€ð¶ð³ð¢, Ú ð¶ð¯ð¢ ð±ð³ð°ð®ðŠðŽðŽð¢!' Chiuse la mano destra in un pugno.
Izuku Midoriya, oltre che alla serra, lavorava part-time in un associazione per i senza tetto. Tra questi c'erano dei bambini a cui si era particolarmente affezionato ma erano affetti da una malattia di cui la cura Ú ancora in fase di sviluppo.
Fortunatamente Izuku aveva la pianta che serviva come antidoto ma il problema era ricavare il liquido che fungeva da cura. Aveva fatto di tutto: letto milioni di libri nella biblioteca Iida, fatto esperimenti botanici a casa sua, consultato sua madre per qualunque consiglio.
Era addirittura andato in un escursione solitaria per fare esperienza all'aria aperta ma senza successo. Ma lui non aveva intenzione di arrendersi. Avrebbe portato la cura ai bambini, li avrebbe aiutati.
Costi quello che costi.
I suoi pensieri furono interrotti dalla porta che si aprì e si voltò, vedendo 4 facce molto familiari.
"Izuku, tesoro sono tornata! E ho portato ospiti." Sorrise amorevolmente Inko Midoriya, sua madre.
Gli ospiti erano la famiglia Bakugo, una delle famiglie più ricche del villaggio.
Izuku sorrise "Buongiorno zii!"
Mitsuki immediatamente corse ad abbracciarlo "Izuku! Mio caro, come stai?" Lei adorava il verdino, lo amava come se fosse un figlio.
"Sto bene, zia! Stavo facendo un po' esperimenti."
Inko capì immediatamente di quale esperimento si trattasse e guardò suo figlio "Stai ancora cercando di produrre la cura, vero?"
Sospiró "Si, mamma. Non smetterò finché non l'avrò tra le mie mani."
"Heh. Non cambierai mai, Deku." Disse Katsuki Bakugo, il migliore amico d'infanzia di Izuku.
Katsuki ed Izuku erano cresciuti insieme, dato che le loro famiglie erano grandi amiche. Putroppo però la loro amicizia si sbilanció quando il verdino scoprì che il suo potere potrebbe non manifestarsi.
Sentendosi fuori luogo, Izuku si chiuse nella serra. Lontano da tutto e tutti.
Tutti provarono a tranquillizzarlo, a provare a farlo uscire da lì ma il bambino era testardo come un mulo.
Ma Katsuki lo era ancora di più.
Non c'era mai un giorno in cui il biondo non lo andasse a trovare, a raccontargli tutto quello che succedeva nel villaggio, a dirgli che il suo potere prima o poi arriverà , a dirgli che tutto Ú possibile.
A giurargli che lui non lo avrebbe mai abbandonato.
E aveva ragione.
Al 10° compleanno di Izuku, il suo potere si manifestò quando il bambino fece un gesto che non faceva da un bel po' di tempo e che fece emozionare tutti.
Sorrise.
"Kacchan" Disse sorpreso. Non si aspettava di vedere il biondo qui. Di solito si allenava col suo potere, creando esplosioni su esplosioni.
Queste esplosioni, però, spesso disturbavano la concentrazione del verde nei suoi delicati esperimenti botanici.
Ad esempio, una volta il ragazzo stava provando un nuovo metodo per la cura: una polvere speciale che poteva dare reazioni rare alle piante se versata la quantità giusta.
Sperando in un successo, Izuku prese la polvere e un po' d'acqua per facilitare il processo ma all'improvviso una forte esplosione lo fece saltare e, di conseguenza, spargere un po' troppa polvere magica sulla pianta.
Il risultato fu un enorme pianta arancione che avvolse l'intera serra. Fortunatamente non ci furono danni.
Diciamo che Izuku non Ú mai stato così arrabbiato con Katsuki, facendo crescere di proposito ENORMI piante rampicanti nel terrazzo di casa Bakugo.
"Credevo ti stessi allenando." Continuò guardandolo.
Katsuki semplicemente fece spallucce "Ho fatto abbastanza allenamento in questo periodo."
"Fin troppo, Katsuki." Disse Masaru, guardando suo figlio "Dovresti andarci piano, non vogliamo far crollare il terrazzo."
"Tch."
All'improvviso il suono di una tromba risuonó nell'aria.
"La tromba imperiale." Disse sorpresa Inko uscendo dalla serra, seguita da suo figlio e dai Bakugo.
"Udite, udite cittadini di Detroit!" Esclamò Present Mic, il portavoce del re "Come ben sapete, sua maestà All Might, lascerà il trono molto presto e per trovare un degno successore Ú stato deciso di riaprire il Torneo della Corona!"
Vari sussuri si fecero sentire tra la folla "Il torneo si terrà nell'arena del castello! Possono partecipare tutti i ragazzi delle classi sociali dai 15 ai 18 anni. Il torneo avrà luogo tra 2 settimane, ulteriore regolamento sarà spiegato da sua maestà il fatidico giorno."
"Mi scusi!" Una ragazza castana alzò la mano "Con ragazzi intendete maschi, femmine e non-binary, giusto?"
Mic sorrise "Ma certo! Tutti hanno diritto di mostrare il loro valore, senza distinzione di genere."
Un mormorio di gioia si alzò tra i giovani a quest'affermazione.
"Ad ogni modo, tutti coloro che vogliono partecipare si presentino all'arena tra 2 settimane perciò avete il tempo necessario per allenare ulteriormente le vostre capacità !" Mic sorrise prima di fare un leggero inchino per poi concludere con "Grazie per aver ascoltato, popolo di Detroit."
Dopo che Mic si ritirò, la folla si disperse e non si faceva altro che parlare del torneo.
"Il Torneo della Corona? Però, sua maestà ha modi ambiziosi per scegliere un successore!" Esclamò Mitsuki con una risatina divertita.
"Tu parteciperai, Katsuki?" Inko guardò curiosa il biondo.
"Ma certo, zietta! à l'occasione perfetta per dimostrare a tutta Detroit che posso essere il sovrano ideale. Vado subito ad allenarmi!" E detto questo scattò via.
Masaru sospiró "Farà saltare in aria l'intera villa." Scosse la testa prima di sorridere ai Midoriya "Spero che le sue esplosioni non disturberanno le vostre attività ."
"Lo spero anch'io, zio." Il leggero sarcasmo nel tono di Izuku era molto evidente.
"Credo che sia ora di andare, quello spericolato di nostro figlio farà ancora più pasticci del solito e ci deve essere qualcuno a tenerlo d'occhio. Passa una buona giornata, Inko!" Disse Mitsuki e abbracciò la sua cara amica.
"Anche tu, Mitsuki!" Inko ricambiò l'abbraccio calorosamente.
"E non preoccuparti Izuku, sono sicura che riuscirai a creare la cura per quelle povere creature." La donna accarezzó la zazzera verde del ragazzo che sorrise.
"Grazie, zia!"
ð§ð¶ðºð² ððžð¶ðœ: ðŸðð²ð¹ð¹ð® ððð²ððð® ðð²ð¿ð®.
"Buona giornata anche a lei, signora Ashido!" Inko salutò gentilmente l'ultima cliente della giornata. Era tardi ed era arrivato il momento dell'orario di chiusura.
Inko sospiró prima di dare uno sguardo alla porta della serra, dove suo figlio era ancora impegnato nel suo esperimento.
Izuku lavorava con grande impegno e sapeva accogliere tutti i clienti con un sorriso sempre sincero ed era anche uno dei motivi per cui aveva la stima e l'affetto dell'intero villaggio. Dare sempre una mano gli Ú sempre venuto naturale.
Inko era molto fiera di lui ma spesso non poteva fare a meno di preoccuparsi. Se c'era una cosa che sapeva con certezza, era che suo figlio se si mette in testa di aiutare qualcuno non si ferma finché non vede la felicità dipinta sul volto delle persone. E questo, come conseguenza, era che Izuku metteva la sua scheda di riposo a rischio lavorando giorno e notte.
Lasciandosi guidare dal suo istinto materno, si diresse nella serra.
"Izuku, tesoro, non credi che una pausa ti farebbe bene?" Sapeva già la risposta di suo figlio ma tentare non nuoce.
Almeno così di solito dice il proverbio.
"Mamma, so che vuoi che mi riposi ma non posso! Ogni giorno che passa Kota e Eri peggiorano e se non faccio subito qualcosa loro-" Non riuscì a finire la frase. Non voleva assolutamente finirla.
"Lo so, tesoro. Ma hai bisogno di sano riposo, Ú da tanto che non ti vedo dormire beatamente e sono preoccupata per te." La voce della donna tremó leggermente e quando Izuku vide le lacrime negli occhi della madre si sentì uno schifo. Era così occupato a trovare la cura che non aveva preso in considerazione come sua madre si sentiva.
Che razza di figlio era?
"Mamma, mi dispiace tanto. Non volevo farti stare in pensiero." Il verdino l'abbracciò forte.
"Tu sei il mio unico figlio. Non voglio vederti deluso o stressato dal tuo esperimento ma non voglio anche che tu stia male! Ti prego, Izuku... Andiamo a casa a riposarci." Le lacrime scivolarono sul volto gentile di Inko che Izuku subito asciugó.
Un piccolo sorriso apparve sul suo volto "Si, mamma. Andiamo a casa."
Prima di andare, Izuku volse un ultimo sguardo alla pianta curatrice.
'ðð°ð¯ ð±ð³ðŠð°ð€ð€ð¶ð±ð¢ðµðŠð·ðª ð£ð¢ð®ð£ðªð¯ðª, ð¢ð·ð³Ã² ð±ð³ðŠðŽðµð° ðð¢ ð€ð¶ð³ð¢.'
ð§ð¶ðºð²ððžð¶ðœ...
Da lì passarono alcuni giorni, tutti i giovani avevano già l'adrenalina in corpo per il torneo e si allenavano giorno dopo giorno.
I preparativi per il torneo erano iniziati e tutti erano entusiasti.
Ma Katsuki sarebbe ancora più entusiasta se si allenasse con Izuku.
Non lo ammetterà mai a voce alta ma era sempre più preoccupato per il suo amico d'infanzia.
Stava sempre chiuso nella serra, facendo esperimenti su esperimenti ed ogni volta che lo andava a trovare c'era sempre quel velo di tristezza nei suoi occhi, a significare un'altra delusione.
Katsuki odiava quello sguardo.
'à ðð° ðŽðµðŠðŽðŽð° ð¥ðª ð²ð¶ð¢ð¯ð¥ð° ð¢ð·ðŠð·ð¢ ðŽð€ð°ð±ðŠð³ðµð° ð€ð©ðŠ ð€'ðŠð³ð¢ ð¶ð¯ð¢ ð±ð°ðŽðŽðªð£ðªððªðµÃ ð¥ðª ðŠðŽðŽðŠð³ðŠ ðŽðŠð¯ð»ð¢ ð±ð°ðµðŠð³ðŠ...'
Non poteva mai dimenticare il volto di Izuku quando, da bambini, gli raccontò questa terribile notizia: la tristezza tutta dipinta sul viso tenero e gli occhi verdi pieni di lacrime.
Serró un pugno.
Ne aveva abbastanza di stare lì a guardare il ðŽð¶ð° Deku che si frantumava giorno dopo giorno.
â¢â¢â¢â¢
"KACCHAN, METTIMI SUBITO GIÃ!"
"Scordatelo, nerd."
La servitù guardò divertita mentre Katsuki portava in braccio il suo amico d'infanzia su per le scale di casa Bakugo.
"KACCHAN, TI RICORDO CHE HO DEL LAVORO ALLA SERRA. MAMMA NON PUÃ GESTIRE TUTTO DA SOLA!"
"Davvero?" Sorrise beffardo "A zietta non Ú fatto dispiaciuto quando le ho chiesto se potevi prenderti un giorno di riposo e venire da me."
"BÚ a me dispiace quindi, ðð¢ðµðŽð¶ð¬ðª, METTIMI SUBITO GIÃ." Era rosso come un peperone, sia dalla rabbia che dall'imbarazzo.
"Non credo che lo farò, ðð»ð¶ð¬ð¶."
'à ð€ð°ðŽÃ¬ ðªð®ð£ð¢ð³ð¢ð»ð»ð¢ð¯ðµðŠ, ð€ðª ðŽðµð¢ð¯ð¯ð° ðšð¶ð¢ð³ð¥ð¢ð¯ð¥ð° ðµð¶ðµðµðª...' Pensò mentre affondò il viso nel collo del biondo.
(ðŠðªððšð©ð Ú ð¡ð ð¢ðð ð¥ðð§ð©ð ð¥ðð§ððð§ðð©ð, ð«ð ðððªð§ð€ ðšð©ð€ ð¢ð€ð§ðð£ðð€- ðð¿)
Si diressero in camera del biondo e, finalmente, Izuku fu messo giù.
"Hai una vaga idea di quanto mi senta in imbarazzo?!" Alzò le braccia al cielo con il viso ancora rosso.
Katsuki, in risposta, ghignó divertito.
Izuku strinse un pugno ma poi gli venne un'idea.
"ðððð§ðªðš."
In un attimo, il biondo si ritrovò attaccato alla parte da edere molto resistenti.
"Ora non ridi più, Kacchan?" Incrociò le braccia al petto mentre si avvicinò.
Kacchan era sorpreso. Non aveva mai visto Deku fare degli incantesimi così potenti come questo. E poi questo portamento che il verdino stava assumendo, quell'espressione un po' divertita e quegli occhi che brillavano più del solito...
'à ð¢ð¯ð€ð°ð³ð¢ ð±ðªÃ¹ ð¢ðµðµð³ð¢ðŠð¯ðµðŠ ð¥ðŠð ðŽð°ððªðµð°.' Il cuore batté all'impazzata mentre sorrise malizioso, guardandolo dalla testa ai piedi.
Izuku capì immediatamente cosa significava quel sorriso e arrossà leggermente.
"Bene, bene... Il ð®ðªð° ð³ð¢ðšð¢ð»ð»ð° fa esperimenti anche sui suoi poteri, eh?"
â¢â¢â¢â¢
ðð€ð£ ð«ð ð¡'ððšð¥ðð©ð©ðð«ðð©ð ðð?
ðŒðð ðŠðªðð£ðð€ ðŠðªððšð©ð 2 ððð£ð£ð€ ðªð£ð ð§ðð¡ðð¯ðð€ð£ð ðšððð§ðð©ð!!! ð ðŠðªðð£ðð, ð¡'ðð€ ðððððªð£ð©ð ðŠðªð ðð£ ðŠðªððšð©ð ð€ð£ð-ðšðð€ð© :ð¿
... ðð£ð ð€ð£ð-ðšðð€ð© ððð ðð€ð«ðð«ð ðªðšððð§ð ðð ðð¥ð§ðð¡ð ð¢ð ððð Ú ðªðšððð©ð ð ðððªðð£ð€ ðððð-
ððððð!! (ððŸðððŒðððð!!)
ð¡ð ðððð ððð ðð«ðð«ð€ ð¥ðð§ ðŠðªððšð©ð ðšð€ð£ð€ ðð£ððð©ð ðð£ ð«ðððð£ð¯ð, ðð€ð¢ð ð¢ð ððð¡ ð§ððšð©ð€-
ððŒ ððð, ð¡'ðð€ ððð£ðð©ð ð ðšð€ð£ð€ ðšð€ððððšððð©ð©ð ððð¡ ð§ððšðªð¡ð©ðð©ð€!!
ðŸð€ð¢ðªð£ðŠðªð, ðð€ð¢ð ðð«ðð©ð ð¡ðð©ð©ð€ ððà ð£ðð¡ð¡ð ð©ð§ðð¢ð, ðŠðªððšð©ð€ ððð£ð©ððšð® ðŒð Ú ððð«ðð§ðšð€ ðð ðŠðªðð¡ð¡ð€ ððð ðð€ð§ðð ð€ðšðð ðð ð¢ð€ðšð©ð§ðð©ð€. ððªðð£ðð ð¥ð€ðšðšð€ ððð§ð ððð ðŠðªððšð©ð€ ðŒð Ú ðšð©ðð©ð€ ð€ð§ðððð£ðð¡ð¢ðð£ð©ð ðð§ððð©ð€ ðð ð¢ð.
ð ðð£ð«ððð ðð ððð£ð©ððšð® ðŒð ð¥ð€ð©ð§ðð¢ð¢ð€ ððððð¢ðð§ð¡ð€ ðªðð¢-
ðð: ððð©ðªð§ðð¡ ðŒð (ð¥ðð§ððé ðð¥ð¥ðªð£ð©ð€ ð ð¥ð€ð©ðð§ð ðšð€ð£ð€ ððð©ð ðð ðððð§ð ððð©ðªð§ð)
ððð§ðð«ðð©ð ð£ðð ðð€ð¢ð¢ðð£ð©ð ðšð ð«ð€ð¡ðð©ð ð¥ðù ð€ð£ð-ðšðð€ð©ðš ðð ðŠðªððšð©ð€ ð£ðªð€ð«ð€ ðŒð :ð¿
ðœðð£ð, ð€ð§ð ð«ððð€ ð ð¢ðð©ð©ðð§ð ðð£ ð§ðð«ððšðð€ð£ð ð¡ð ð¢ðð ð§ðððð€ð¡ð©ð ðð ð€ð£ð-ðšðð€ð©ðš ðð ðœðððŒ!!
ððð®ð€ð£ðð§ð!!
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