Capitolo 3: Fantasmi.
Riku e i suoi allievi erano partiti da poche ore nella astronave blu scura. I fanalini della sua nave risplendevano nel cielo infinito di mondi.
Riku guardava i suoi allievi, i quali non mostravano segni di impazienza, anche se lui pensava il contrario. Sapeva bene che volevano riabbracciare un loro vecchio amico. Guardò il ragazzo dai capelli neri. Egli aveva dei capelli molto corti, labbra piccole e occhi blu notte, lo stesso colore del cielo di Destiny Island quando lui, Sora e Kairi erano più piccoli.
Già, Sora. Gli faceva male il cuore sapere che il suo migliore amico era scomparso da tempo immemore, e che Kairi era morta da tempo. Ma non poteva e non voleva ripensare al passato che, per quanto facesse male, era pur sempre passato. Ora aveva l'opportunità per rimettere le cose a posto.
"Siamo quasi arrivati, preparatevi." Disse lui, mentre il monitor mostrava una scritta a caratteri digitali: "Terra di Arrivo"
Quando scesero loro tre, ritrovarono davanti a un posto mai visto, almeno per i due allievi. Erano dentro una foresta molto folta, e sparsi in giro c'erano pezzi di quello che un tempo era un castello. Il cielo non era nuvoloso, ma le chiome degli alberi erano talmente fitte da non far passare molti raggi del sole.
"Sicuro che il posto sia questo? Aveva detto che andavamo in un castello"
"Avevo detto che andavamo nelle rovine di un..." ma non riuscì a finire la frase che notò una figura spiarli.
"Qualcosa non va, maestro?" chiese la ragazza dai capelli biondi raccolti in una coda di cavallo. Il ragazzo aveva già messo la mano destra nel manico dello spadone all'interno del fodero senza farla uscire, mentre la sinistra aveva già tirato fuori dalla sua cintura un coltellino ricurvo.
"Tranquilla Shaym" rispose Riku "non è niente. Avevo visto uno scoiattolo". Intanto l'altro aveva tolto la mano dal manico e rimesso il coltellino nella cintura.
"Comunque, siamo qui perché conosco una persona che può aiutarci."
"Ti fidi di lei?" Rispose Shaym, mentre i tre camminavano.
"Abbastanza. Mi ha aiutato tanto tempo fa, e forse conosce il modo per salvare lui e il mio amico".
"A proposito di questo amico, lei non ci ha mai detto chi è. Non dovremmo saperlo anche noi?" Continuò lei, mentre il ragazzo stava attento a ogni minimo rumore. Non aveva ancora visto alcuna figura, ma era come se le sue spalle fossero viste da qualcuno.
"A tempo debito ve lo dirò, ma prima dobbiamo occuparci della vostra missione" Rispose Riku, liquidando le sue domande come un cubetto di ghiaccio al sole.
Dopo pochi minuti i tre raggiunsero quello che un tempo era un portone del castello.
I tre entrarono all'interno, e notarono che qualcosa era decisamente cambiato. Appena entrarono i loro occhi vennero accecati da una strana luce incolore, che non proveniva da alcuna parte. Appena li riaprirono, videro che erano all'interno di un castello, ma non poteva essere, dato che si vedeva dal portone che non c'era nulla se non alberi su alberi.
"Cosa è questa stregoneria?" Chiese Shaym
"Una stregoneria forse?" Rispose il ragazzo, ridendo, impugnando il suo spadone Irthlem a due mani.
"Quanto sei spiritoso, dovresti andare su Moguraldo." Rispose Shaym seccata dalla sua battuta, mentre stava impugnando il suo bastone Karwomar
i tre sentirono alcuni rumori e si girarono. Dalle loro spalle uscì fuori, insieme a strane creature violace, un essere dalla forma umana. Indossava una tunica nera, la quale li copriva il viso e parte del corpo. Non sembrava un vacuo, dato che , a causa del cappuccio, non si riuscivano a vedere gli occhi rossi tipici di quei mostri.
I tre rimasero sorpresi, e Riku lo fu più di tutti. Sembrava aver visto un fantasma
"Tu... non puoi essere vivo. TI AVEVAMO UCCISO!" urlò Riku. Era molto agitato, e i suoi allievi erano spaventati. Poche volte lo avevano visto spaventato, terrorizzato o qualunque emozione. Per loro, vedere il loro maestro non riuscire a mantenere la calma, e attaccare senza pensare a un piano non era normale. Infatti, con una velocità sorprendente, aveva evocato il suo keyblade e, sparando un Dark Firaga, cosa che faceva sempre di più spaventare i suoi allievi, aveva colpito l'essere.
Se prima aveva dei dubbi, ora Riku aveva la conferma sulla sua identità. L'unico effetto che il suo Dark Fire provocò fu il bruciare la tunica dell'essere, rivelando il suo vero aspetto. Era ricoperto da quella che doveva essere un armatura nera dalla testa ai piedi, con alcune strisce rosse sangue sul petto. Portava un casco anche esse nero.
"È cosi che saluti i vecchi amici, Riku? Sparandogli magie oscure?" Parlò lui, con una voce roca e profonda.
"Come... come fai a essere vivo, Vanitas? Ventus ti aveva eliminato tempo fa."
Shaym e l'altro allievo rimasero senza parole. Davvero quell'essere era Vanitas, l'allievo di Xehanort? Ma come faceva a essere vivo se il maestro gli aveva detto che era morto?
Vanitas rise di gusto. "Quanto sei patetico Riku. Passano gli anni e rimani sempre lo stesso ragazzo che credeva di poter salvare la sua amica attraverso l'oscurità. Come che si chiamava? Kai-" ma non riuscì a finire la frase che ricevette un fendente sul petto dal ragazzo dai capelli blu.
"CARTUS, MA COSA STAI FACENDO?" Urlò Riku, mentre Shaym stava combattendo contro quelli che dovevano essere gli unversed.
"Già, perché lo ho fatto?" Pensò Cartus. Aveva agito d'impulso, senza pensare. Non sapeva il perché, ma provava un odio innaturale nei confronti di Vanitas
"Dannato moccioso." Rispose, mentre con una mano si manteneva il petto, e con l'altra evocava un portale oscuro.
"NO!" Urlò Cartus, cercando di prendere in tempo Vanitas prima che si dileguasse nel portale.
"FERMATI CARTUS, NON È IL NOSTRO BERSAGLIO." Urlò Riku, che intanto stava aiutando Shaym con gli unversed rimasti. Erano diversi da quelli che
Aveva combattuto tempo fa.
Cartus si fermò, lasciando fuggire Vanitas, e andò ad aiutare i due rimasti. Dopo pochi minuti tutti gli unversed erano stati eliminati.
Riku non poté fare un sospiro di sollievo che Cartus ricevette un pugno da Shaym, furiosa come non mai.
"COSA CAVOLO PENSAVI DI FARE? NON DOVEVI ASSOLUTAMENTE ATTACCARLO. POTEVI MORIRE!" urlò lei, mentre lacrime scendevano sul suo viso.
"Io non voglio perdere anche te, non voglio" continuò lei "tu sei l'unica persona rimasta sana a me cara."
Cartus era scosso sia dal comportamento anomalo di Shaym sia da quello che era successo prima con Vanitas. Non sapeva il perché, ma sentiva una voce urlargli nella testa: "Uccidilo" di continuo.
"Se lui è stato qui, significa che lei non c'è" rispose Riku, mentre cercava di consolare Shaym. "Dobbiamo tornare alla gummiship."
"Prima di partire, devo chiederle una cosa. Chi stavamo cercando?" Chiese Shaym, mentre cercava di smettere di piangere.
Riku non sapeva cosa rispondere. Doveva davvero dirle la verità? Sapeva che non era giusto, ma dovette mentirgli
"È una persona esperta nel ritrovamento di gente." Rispose, e si incamminó con Cartus e Shaym verso la nave.
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CIAO
Il mistero si infittisce. Vanitas è ritornato, mentre Riku nasconde più scheletri nell'armadio che io
Cosa accadrà nel prossimo capitolo?
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