no place like this in the world

Pov's Stefano

Ero in movimento da ore.

Usare l'energia al palazzo Reale in America aveva consumato tutte le mie forze ed energie, avevo bisogno di riposare ma era come se il mondo fosse contrariato a questa mia volontà.

"Sua Maestà, le truppe americane
Stanno arrivando"

Mi dice Il Messaggero camminando a fianco a me.

"E Carlos e i suoi uomini dove sono?"

È l'unica cosa che davvero mi interessa.

"A Torino signore"

Dice.

Stringo i denti, una delle città più importanti è stata presa.

"Dite al Duca di Firenze di alzare mura e difenderle con i soldati, lui sicuramente passerà da lì"

Mi siedo sul trono, anche se il nostro regno è sotto attacco, sono ancora il Re e rispondo al popolo.

"Sua Maestà pensate di riuscire a sconfiggerlo?"

Disse ancora Il Messaggero.

Sospirai.

"Assolutamente si Marco"

Gli sorrisi.

Una delle cose che mi aveva insegnato mio padre era che diffondere pessimismo nel popolo era come un suicidio e, che, era meglio dargli false speranze perché continuassero a credere, e si aiutassero a vicenda.

Anche dalla tomba Re Giulio manda buoni consigli.

"Marco"

Lo chiamai prima che se andasse.

"Chiamate Lucas"

Il ragazzo annuì e si allontanò verso la sua direzione.

Avevo bisogno di Lucas per risolvere i miei problemi con la magia, non potevo continuare a sentirmi così debole.

Volevo solo chiudere gli occhi e cadere in un sonno profondo, le mani mi tremavano dalle troppe redbull bevute prima di atterrare e cominciavo a vedere sfocato ma sapevo che se mi fossi addormentato probabilmente questo mondo non avrebbe più rivisto i miei occhi aprirsi.

Provengo da una famiglia di maghi, a magia è nel mio sangue ma se rimango senza è come se il mio smettesse di battere.

"Signore, Massimo di Verona è qui in corte pronto per essere atteso"

Marco era tornato per comunicarmi la notizia, ma era tornato senza Lucas e con comunicazione al quanto pessime.

Massimo era il Signore di una delle famiglie di maghi più potenti, loro dovrebbero essere al trono in questo momento ma noi li abbiamo preceduti. Possiede il titolo di Conte di Verona e Mago supremo talvolta nei confini europei.

Se mi avesse incontrato in queste condizioni avrebbe approfittato per rendere di questa situazione un suo vantaggio.

"No, ditegli che non sono al castello"

Gli dissi facendogli cenno di uscire dalla sale reale.

Avevo sentito la presenza del mio Maestro, dietro la colonna alla mia sinistra che osservava la scena senza fare un minimo rumore.

"Ma signore le ho già detto che sarà pronto a riceverlo ora"

Mi disse con quel tono di supplica che tanto odiavo.

Idiota.

"Ti ho detto un miliardo di volte che devi prima chiedere!"

Urlai stringendo i pugni.

Ma perfino tale gesto mi costava uno sforzo enorme.

Avevo bisogno di una transizione, iniziavo a vedere a tratti e in poco tempo sarei svenuto.

"Ditegli che sono andato a Torino per occuparmi della faccenda"

Il ragazzo annuì e se ne andò.

Lucas si avvicinò, potevo notare che percepiva il mio calo di energie magiche.

"Una trasfusione eh? Non hai imparato niente vero?"

Chiese scuotendo la testa.

Lo guardai male, io sto morendo e lui si preoccupa di fare battutine sul mio comportamento.

"Sai che non potrei farlo vero?"

Non poteva smettere di dire cose ovvie.

"Non m'interessa, facciamo parte della stessa discendenza, fallo."

Dissi sporgendosi verso di lui.

Lui alzò la mano e la poggiò sulla mia testa.

"Come vuole, sua altezza"

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top