Killian

Killian ha gli occhi verdi e i capelli ricci. Killian è il ragazzo più bello che abbia mai visto.

E' iniziato tutto con uno stupido messaggio su una stupida applicazione, di una stupida notte durante una stupida seconda quarantena. E all'inizio non è stato altro che una serie continua di tentativi per fare colpo, seppur il mio eii fosse stato inviato a caso, senza grandissime aspettative. Dopotutto, il paese era in quella stupida seconda quarantena. E per quanto fosse tutto così stupido, l'interesse che stava crescendo tra di noi non lo era. Neanche un po', proprio per niente.
L'obbligo di restare a casa, seguire le lezioni con il computer, il divieto di vedere amici e parenti mi avevano al tempo toccata molto, trascinata in un forte senso di abbandono. Abbandono di cosa? Di tutto: pensieri, sentimenti e affetti. Ma inconsciamente parlando, probabilmente quel mio messaggio era un disperato grido di aiuto che lui sorprendentemente ha sentito. Non so spiegare a me stessa il perché con lui fossi tranquilla, il perché il suono della sua voce durante una chiamata a tarda notte mi calmasse e mi colmasse, il perché un semplice buongiorno inviato da lui a mezzogiorno mi facesse battere il cuore come un vero proprio defibrillatore. Ciononostante dopo due settimane tutti i brividi non c'erano più, ché lui non voleva più continuare.

Killian ha gli occhi verdi e i capelli ricci. Killian è distante 451km da me.

Ricordo le lacrime bruciarmi le guance, gli occhi gonfi e il naso colante in quell'angolo al buio nella stanza, a soffocarmi a tratti nello sforzo di non fare alcun rumore per non svegliare la mia famiglia nelle camere accanto. Ed era da tantissimo tempo che non sentivo emozioni talmente forti, negative o positive che fossero, che corrodevano le mie ossa fino a farmi il triplo più male. Una reazione esagerata per uno neanche mai visto di persona? Il punto era che dentro di me, sapevo che non era uno qualsiasi.

Killian ha gli occhi verdi e i capelli ricci. Killian vuole comprarmi il biglietto del treno per stare con lui per il ponte del primo maggio.

Brutti mesi quelli lì... con la mia famiglia contro e lo stress addosso. Gli insulti, le risposte scazzate, le giornate intere sui libri come condanna e la paura che lui potesse andarsene di nuovo. Un cumulo di macigni depositati nella mia gabbia toracica di cui avevo ignorato l'esistenza per procedere per i cazzi miei. Mi ero trovata un lavoro, avevo proseguito con la patente e mi ero diplomata con un bel novantasette. Malgrado tutto questo però, non ero felice: avevo bisogno di lui, davanti a me in carne ed ossa. Cercavo di distrarmi, di tenermi costantemente occupata, ma era come camminare sul filo del rasoio, come essere in viaggio con l'aereo. In che senso? Nel senso che ad ogni turbolenza, la tranquillità veniva rimpiazzata dalla paura, nei peggiori dei casi dal panico. E per una che soffre di mal di aereo e che si spaventa facilmente non è proprio il massimo.
Sono sempre stata una ragazza indecisa: di fronte ad ogni situazione nuova provo le emozioni sopracitate, provo questa turbolenza. Dovrei comprare questo vestito? Dovrei iscrivermi all'università o lavorare? Dovrei chiedere un parere esterno? Dovrei mandare questo messaggio? Dovrei scrivere davvero? Dovrei smetterla? Paranoie, dubbi, ripensamenti erano il mio pane quotidiano, così come buttare giù qualche parola drammatica e triste per comporre quel che Wattpad categorizza addirittura come opera. Questa mia caratteristica tuttavia è sparita nel momento in cui sullo schermo del mio telefono avevo il biglietto per il flixbus delle 17:15 ad insaputa di tutti, ad eccezione di qualche amica. Quella volta ero tutto fuorché indecisa.

Killian ha gli occhi verdi e i capelli ricci. Killian è a un centimetro da me.

Un bacio posso dartelo?  mi aveva chiesto e io titubante avevo annuito, anche se per le cinque ore con la mascherina ero quasi certa di avere avuto un leggero problema di alitosi. Mi avevi portato del cibo e un succo alla pera. Il succo alla pera. Il mio preferito neanche a farlo apposta.
Tutti hanno quel salvavita che impedisce loro di venire divorati da se stessi, che sia un hobby o, che ne so, Dio. Il mio salvavita era lui: lì, nella sua macchina diretti verso casa, tutto mi sembrava al posto giusto, tutto allineato. Il mondo aveva senso, i miei pensieri non erano più oppressivi, la turbolenza era sparita.
Nella mia testa d'improvviso c'era silenzio, pace in tutte le sue sfumature.
Aver avuto la possibilità di vivermi quel ragazzo per la prima volta non era descrivibile, neanche lontanamente: perdermi per la prima volta in quei suoi occhi chiari, ammirare per la prima volta quei suoi ricciolini perfetti, abituarmi per la prima volta alla sua barba che mi solleticava il viso quando stavamo vicinissimi. Pagherei oro, argento, lapislazzuli e qualsiasi altro materiale prezioso se ce l'avessi, pur di rivivermi quei momenti iniziali, per sempre incisi nel mio cuore. Gli appuntamenti, la spinta ad uscire dalla mia zona di comfort, le risate al parco divertimento Rainbow. Ogni secondo di quella settimana resteranno il perché dell'esistenza dell'amore per me.

Killian ha gli occhi verdi e i capelli ricci. Killian mi videochiama ogni sera anche se non ha mai sopportato le videochiamate.

I chilometri erano tornati a farsi spazio tra di noi prepotentemente, ma noi due teste calde avevamo prenotato uguale un ulteriore viaggio insieme al mare. Altri sette giorni memorabili: il relax in spiaggia, il cafè zero come sorpresa, le cenette dell'ultimo minuto in quel balconcino sotto le stelle, la sala giochi della sua infanzia, il sushi fatto male, i preliminari a vicenda, le coccole e le chiacchierate fino ad addormentarci all'alba.

Killian ha gli occhi verdi e i capelli ricci. Killian si è trasferito nella mia città.

Scrivo da quando ho memoria, non bene come vorrei, ma scrivo. Scrivo di storie d'amore, di sentimenti accantonati e sepolti dentro di me, di persone immaginarie che per un motivo o un altro si separano, della mia vita. Tuttavia la gioia nell'inventare trame è andata poco a poco a sfumarsi, sostituita successivamente dal bisogno di sfogo, di mettere in ordine il casino in testa. E per anni qualche testo breve sono riuscita a pubblicarlo, ma inaspettatamente in questi ventiquattro mesi mi sono ritrovata ad essere la protagonista vera e propria di una relazione epica, una relazione in cui lui rappresentava quel caos che non riuscivo più ad esprimere eloquentemente. Era apparentemente surreale che qualcuno fosse così pazzo di me al punto di lasciare casa, famiglia e amici. Era da romanzo, da best seller sotto ogni punto di vista. Inutile dirlo, ma è stato l'anno più vivo della mia vita. Vorrei stare qui ad elencare ogni uscita, ogni sera a cucinare insieme, ogni lite, ogni mattina al suo fianco, ogni panino mangiato al mc o al paninaro di fiducia, ogni treno preso per viaggiare insieme, ogni autostrada percorsa per mete fuori città, ogni vaffanculo detto, ogni carezza, ogni sacrificio fatto per l'altro, ogni progresso, ogni cambiamento, ogni ti amo sussurrato. Ma c'è così tanto da dire che non finirei mai più di stare qui alla tastiera. Con lui non solo ho condiviso giornate, ma abbiamo fuso i nostri due mondi e ne abbiamo creato uno in cui tutto è possibile se abbiamo l'altro affianco.

Killian ha gli occhi verdi e i capelli ricci. Killian torna a stare 451km da me.

Siamo giovani, dobbiamo ancora formarci e trovare le nostre strade per il futuro. Riprendiamo entrambi lo studio dopo un anno stupendo (ed è dir poco), ma questo prevede tornare a combattere la distanza. Abbiamo messo da parte i soldi necessari per proseguire con quello che vogliamo fare didatticamente e sono felice della decisione presa pur essendo triste all'idea di non potermi più svegliare ogni mattina accanto a lui. Però è giusto così, no? Prima di lui ero in una costante situazione di insicurezza: non avevo paura dell'inferno, ma non sapevo che aspettarmi dal paradiso. Non mi sentivo viva, ma non volevo morire. Volevo una vita migliore, una che non fosse soggetta a stati d'animo così facilmente e fastidiosamente altalenanti, ad una chiarezza così rapidamente offuscata, ad una tranquillità inevitabilmente disturbata. Sapevo in cuor mio che quel mio modo di pensare non mi avrebbe portata da nessuna parte, che avevo bisogno di avere più fiducia in me e lui mi ha aiutata. Mi ha dato più di una mano, mi ha dato corpo e anima. E io ho fatto lo stesso con quello che potevo dare. Mi ha mostrato come sognare di nuovo, come sperare malgrado i miei tormenti. Mi ha mostrato quanto sia stata e sia forte di mio. Mi ha mostrato l'amore che non stavo cercando, ma di cui necessitavo senza saperlo. Mi ha mostrato i colori della vita.
Immaginavo l'essere innamorata come una cieca passione verso qualcuno, ma mi sono dovuta ricredere: mi sono innamorata ed è più di quello. E' tutto quello che ho vissuto con Killian, quella sensazione di essere completamente persa pur sapendo esattamente dove mi trovi, perché ovunque, qualsiasi posto con lui, è dove dovrei essere.

Killian ha gli occhi verdi e i capelli ricci. Killian è l'amore che ho trovato a diciannove anni.

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