||capitolo 2
"Dai Loré, smaltiamo sta pancetta o no?"
"Parla per te. "
"Muovi il culo e basta"
Lorenzo roteó gli occhi
Entrarono
"Due entrate per favore "
"Du.. " la commessa si girò
In quel momento fu come se un fulmine si fosse abbattuto tra di loro.
"Tu"
"T-tu"
Lorenzo era paralizzato.
Angeline lo guardava con aria di sfida.
"Ehi allora ste entrate? "
Leonardo si avvicinò
"Heiii ma ciaooo"
Disse notando la ragazza.
Silenzio
"Ma voi..."
Ancora silenzio.
"Si.. le vostre entrate "
Angeline uscì dal balcone.
Trovo un lungo corridoio.
Svoltò a destra, poi a sinistra e infine ancora a sinistra
Si trovò davanti uno sgabuzzino buio.
Ci entrò e si sedette per terra.
Qualche minuto dopo alzò la testa. Si prese il viso tra le mani
"No no no, cazzo!"
Si alzò. Andò all'armadio, prese polsini e cavigliere, con un body nero e dei legginas dello stesso colore.
Uscì.
Entrò in palestra. Si raccolse i lunghi capelli castani in una coda.
Cominció a riscaldarsi.
Sentiva lo sguardo di Lorenzo bruciare sul suo viso, sul suo corpo.
Lui, invece, era invidioso. Invidioso di tutte le persone che si trovavano in quella palestra, che potevano osservarla tranquillamente.
La vedeva ogni tanto, con la coda dell'occhio, fare dei salti su una trave, poi la trovava su un trampolino, e neanche tempo di finire l'esercizio, che aveva già cambiato, salendo sulle parallele.
Angeline pregava con tutto il cuore che la smettesse. Non era in grado di sostenere ancora il suo sguardo su di lei.
"Ehi, stai attenta! "
Disse una voce maschile dietro di lei.
Strofinandosi le mani sui leggins, mormorò un accenno di scuse, E si allontanò, senza nemmeno ascoltarlo.
Sali sul primo staggio, sentendo lo sguardo di Lorenzo addosso, e scivoló, cadendo, e sbattendo il ventre contro i ferri dell'attrezzo.
Poi sentì urlare il suo nome, e iniziò a vedere sfocato.
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