8. Caos
Pov Susan
sono sdraiata a pancia in giù sul mio letto con le luci spente e solo una piccola lucina in grado di far intravede cosa ci sia scritto su quel maledetto libro di fisica. i fogli sono gettati ovunque e penso che a breve diventerò pazza.
Ho promesso alle mie sorelle di non toccare un singolo libro ma non sono riuscita a farne a meno. Domani fisica interroga e quella professoressa mi sta particolarmente antipatica.
Sto per sfogliare una nuova pagina da ripetere quando sento dei squilli provenire dal mio cellulare.
è Clara, mi ha chiamato alle 23:00 precise?
<<oi Cla dimmi>> e strano che chiami a quest'ora, anzi mi dice sempre che odia le chiamate e che preferisce un contatto visivo con la persona con cui parla.
<<Tutto bene?>>.
<<si, ma come mai questa precisione... un orologio svizzero!>> dall'altro capo sento la sua risata ma mi sembra più finta che vera.
<<cosa stai facendo?>> dice lei per cambiare discorso.
<<niente di che... studio>> ormai la paura di dire che studio e tanta visto che se lo vengono a sapere le mie sorelle sono morta.
sono una ragazza che soffre molto di ansia e che se una verifica o un interrogazione va male arrivo al punto di punirmi come non mangiare o cose che solo a pensarle mi rivoltano lo stomaco.
<<tu che fai?>> dico per riprendere il discorso.
<<ascolto Lana del Rey>> ah giusto, lei impazzisce per quella cantante... per il suo compleanno ho pensato di regalargli un suo Album.
Restiamo in chiamata fino a notte tarda quando sento lo scricchiolio della porta aprirsi. Sono le mie sorelle.
Saluto subito Clara e mi catapulto dal letto. chiudo nell'armadio il libri di fisica con lo zaino e le robe varie, risalgo nel letto e mi intrufolo nelle coperte delle principesse. Sto per chiudere gli occhi e far finta di essere in un sonno profondo quando noto delle notifiche. 3 messaggi inviati da Chris.
Ciao Susan, stavo provando a chiamarti alle 23:00 ma diceva linea occupata.
Un'altro messaggio.
ho provato a richiamarti alle 00:30 ma diceva ancora linea occupata.
Ancora un'altro.
Buonanotte Susan, ci vediamo domani a scuola.
leggo i messaggi di Chris per 3 volte consecutive, ora mi dispiace non averlo risposto.
E tutto davvero strano... anche Clara mi ha chiamato alle 23:00.
Sto iniziando a dubitare di Clara... Se non volesse che mi frequentassi con Chris?
no! ma che dici Susan, stai dubitando della tua migliore amica! Penso che sia la seconda persona dopo le mie sorelle ad essere felice per me.
ora sono troppo stanca per rifletterci... ci penserò domani.
pov Dafne
giro per i corridoi come una vera Diva facendomi guardare da tutti ma soprattutto ragazzi.
Amo camminare per i corridoi perchè ogni essere maschile posa gli occhi sulla mia figura e le loro fidanzate o amiche fanno una faccia di invidia da darmi un autostima pazzesca.
Oggi pero l'unica cosa che voglio fare è parlare con Sydney e sapere che cazzo ci faceva con Travis Baker a mensa.
giro varie classi e poi finalmente la trovo vicino a quelle quattro galline delle sue amiche.
<<Vieni Syd, dobbiamo parlare>> non degno neanche di un occhiata a quelle stronze.
<<"vieni Syd, dobbiamo parlare">> Tiffany inizia a imitare la mia voce e anche se girata la riesco a sentire benissimo. Mi giro verso di loro e con la rabbia a mille afferro Tiffany dai suoi cappelli azzurro chiaro e con uno spintone la getto contro un armadietto.
ora siamo faccia contro faccia.
<<Cosa vuoi farmi? vuoi picchiarmi Evans? Dai fallo.>> mi sta provocando la stronza.
<<Si, voglio spaccarti quella lurida faccia di merda che ti ritrovi.>> lo dico con un sorrisetto sfacciato in viso. Nessuno deve prendermi in giro.
Sto per tirargli un pugno ma Sydney mi afferra il polso obbligandomi a fermarmi. Tiffany scappa come una gallina dal suo pollaio e si dirige dritta in presidenza.
<<Cazzo Dafne ora dirà tutto a suo padre!>>urla Sydney. sai quanto cazzo me ne frega
<<che gli dica pure che stavo per mandarla in coma, ne vado fiera>> ero così tanto concentrata su Tiffany che non ho fatto caso a tutta la gente che ci stava guardando.
<<che cazzo avete da guardare?!>> urlo così incazzata che faccio avere un sussulto a tutti.
non ho tempo da perdere. Mi avvicino all'orecchio di Syd per non farmi sentire dagli altri.
<<Alle 4 di oggi fuori scuola, dobbiamo andare da Bob>> mi stacco subito dall'orecchio di Sydney quando sento il preside richiamarmi da dietro.
<<Evans! in presidenza>> butto gli occhi al cielo.
<<va bene nonno,ora arrivo!>> tutti scoppiano a ridere.
Non è la prima volta che finisco in presidenza anzi... da bambina era il mio posto preferito.
<<Allora? Io non so più cosa fare con te Evans!>> dice esausto il preside appena varchiamo la porta del suo ufficio.
<<non faccia nulla>> Si vede dalla mia faccia strafottente e dal come mi arrotolo una ciocca di capelli fra le dita che non me ne frega un cazzo di quello che dice.
<<Non faccia la spiritosa... lei da oggi ha due giorni di sospensione a scuola signorina Evans>>
<<Evvai! 2 giorni per dormire tutto il giorno>> do un leggero pugno sulla spalla del preside ed esco da lì dentro.
Coglione.
Come previsto Sydney e già li fuori ad aspettarmi e a farmi la sua solita ramanzina.
<<Dafn->> gli Tappo la bocca con la mia mano.
<<Non me ne frega nulla dei tuoi discorsi moralistici >> lei toglie subito con forza la mia mano dalla sua bocca.
<<Dafne guarda, ormai non te li farò più. Ho perso le speranze con te farai sempre di testa tua!.>> meglio. Anche se mi mancheranno.
<<Allora che vuoi?>> non sono mai stata così nervosa con mia sorella.
<<Abbiamo picchiato Tiffany entrambe... se ora per ripicca se la prende con Susan e gli fa del male?>> potevano fare di tutto... ma mai toccare le mie sorelle.
<<Gli spezzo le gambe, gli spacco il cranio e gli faccio uscire più sangue di quanto immagini>> avrei una lunga lista delle cose che potrei fare ma meglio non spoilerare.
<<Va bene.... ma perfavore non metterti nei casi->>
Non la faccio finire di parlare che dico: <<Tranquilla>>. Lei va via con una faccia del dire "chi me lo ha fatto fare" come non dargli torto.
Tranquilla Sydney... me la vedrò io con quella troia.
***********
Non ho visto Nathan da nessuna parte oggi.... chissà forse è andato a dire al suo amichetto Logan che ha perso la scommessa,ma lo conoscono troppo bene da riuscire a capire che non lo farà mai.
Questa giornata è stata troppo piena di dialoghi con persone inutili. Ora voglio stare da sola e fare pace con i miei pensieri.
Entro nell'aula di Inglese dove mi aspettavo di tutto tranne che trovare quel coglione di Nathan.
Indossa una giacca di pelle con un lunghi pantaloni neri e tra i denti ha una sigaretta. Quel suo volto così arrogante..... lo prenderei a schiaffi.
<<Guarda chi si rivede...>> dico con disprezzo.
<<oh la buletta è arrivata>> . Quindi lo sa anche lui che amo picchiare la gente.
<<Oh! Vedo che sei sveglio visto che hai capito che amo prendermi gioco delle persone>> lo dico con un sorriso beffardo sul viso.
I nostri corpi si avvicinano così tanto da sentire il suo profumo Sauvage adosso.
<<Dammi la sigaretta>> lo dico come se fosse un ordine.
Lui non risponde.
<<pensi che non abbia mai fumato? Non sono così principiante Parker>>.
Sta continuando ad ignorarmi...
Esamino l'aula finché non mi accorgo di un borsone. E del prof di inglese con all'interno i compiti.
Inizio a vedere cosa c'è all'interno e noto subito il mio compito con su scritto una F. "Vabbe poi lo recupero" dico fra me e me buttandolo dall'altra parte della cattedra.
Intanto sento gli occhi di Nathan scuri come l'inverno bruciarmi la schiena. Mi stanno fissando.
Me ne importo poco visto che davanti alla mia visuale compare un pacco di sigarette.
<<Eccole!!!>> urlo di gioia come una bambina che ha trovato il suo regalo infatti compare un piccolo sorriso sul volto di Nathan che però va presto via quando vede il pacco che ho in mano.
Mi afferra per un polso e me le strappa via.
<<Cos'è ora vuoi dirmi che il fumo fa male?>> dico ridendo per provocarlo.
<<Fa più male vedere quella schifezza nella tua bocca che prova a consumarti le labbra che ti ritrovi>> cos'è ora si preoccupa per le mie Labbra?. Il suo sguardo insiste più frequentemente su di esse.Vuole mettermi a disagio lo stronzo.
<<Tranquillo le mie labbra sono al sicuro, soprattutto da quelli come te>> lui ride.
<<forse la ragazza ha scordato del nostro bacio in uno sgabuzzino>> cazzo e vero.
<<Non farti troppi film mentali è stato un errore>>. È stata una cosa istintiva non perché voglia provarci sennò a quest'ora me lo sarei già scopato su un muro.
<<complimenti,ora hai detto una cosa giusta. Concordo>>.
<<Forse Parker sei tu quello che si scopa le ragazze che sanno solo dire "Si Nathan prendimi qui!!" oppure "Si, ti voglio!!" E non dicono cose sensate come ho fatto io>>. Il suo volto e serio.
<<Se non la smetti ora ti faccio urlare io >> ma guarda che coglione.
Mi avvicinò di più a lui.
<<Sai forse... hai ragione>> lui sembra spaesato.
Le nostre bocche sono vicinissime e riesco mentre le sue braccia sono dietro alla sua schiena. I nostri profumi si mischiano fra di loro e compongono una fragranza niente male. Poi ci guardiamo negli occhi.
Il mio colore blu notte si mescola con il nocciola scuro.
<<Cosa vuoi fare ragazz->> non finisce neanche di parlare che afferro il pacchetto di sigarette che ha dietro alla schiena e scappo come una lepre.
Con grandi passi riesco ad allontanarmi dall'aula quando sento però il cellulare vibrare.
Un messaggio da un numero.
<<te la farò pagare ragazzina del cazzo>>.
<<Ti aspetto Parker>>.
pov Sydney
🦋
siamo solo agli inizi di ottobre e non ho voglia di fare nulla.
inglese, matematica e fisica hanno messo lo stesso giorno 3 verifiche diverse. Non ricordavo che la scuola nel regno Innay fosse così....
rannicchiata su una sedia con le mie cuffie nuove di zecca clicco sulla mia playst e parte di botto Taylor Swift con "Style". Amo follemente questa canzone infatti subito dopo verso il ritornello inizio a cantare a squarciagola .
cazzo contieniti Syd, siamo a scuola non nella vasca con le bolle di sapone e le bombe da bagno.
Sto per continuare a cantare come un idiota ma appena alzo lo sguardo noto una figura appoggiata allo stupide della porta.
oh santo cielo... se mi ha sentito penso di aver fatto la figura di merda più grande sul pianeta.
Appena mi vede con il suo sguardo gelido mi esamina tutto il corpo fino ad arrivare ai miei occhi.
Oggi sembro una barbona uscita da un cestino della spazzatura. Indosso una semplice felpa viola con dei jeans a zampa e delle air force bianche.
<<Vuoi starmi a guardare per tutto il tempo o parlarmi?>>ma chi si crede di essere?. E venuto qui per rompermi le palle.
<<A me sembra che quello a guardarmi fossi tu>> mi sono sentita molto a disagio sotto il suo sguardo che scorreva sul mio corpo.
<<Volevo solo vedere come eri vestita oggi. Sei l'unica ragazza che si veste in modo così bizzarro a scuola..se vuoi ti vesto i miei vestiti Evans.>> So che non si riferiva a quello ma al modo in cui mi vesto ma un flashback arriva dritto nella mia mente.
4 anni prima
non ho mai amato andare a giocare in parchi isolati del mio quartiere ma dal giorno che ho incontrato quel ragazzino strano non faccio altro che andarci ogni giorno allo stesso orario.
Ieri non sono potuta andare da lui per la troppa pioggia anche se non era quello a fermarmi ma mia madre mi ha detto che quando piove escono dalla propria tanna dei mostri che hanno sete. Spero non mi abbia detto una bugia per farmi stare a casa.
oggi però c'è solo qualche pozza di fango e non mi impedirà di andare dal mio amichetto!
mi incammino e quando arrivo lo trovo sempre li al suo solito posto aspettandomi sulla panchina. La nostra panchina.
<<Hey ciao!>> sul suo volto riesco a intravedere un filo di tristezza ma va subito via quando mi vede.
non ricevo nessuna risposta ma in questa settimana sta iniziando a rivolgermi cenni dal capo e sono molto contenta di vederlo fare progressi.
<<ti posso raccontare una cosa?>> mi fido di lui. Mi fece un segno di si con il capo e io inizio a raccontargli di cosa mi aveva detto mia madre sul perchè non potessi uscire con la pioggia.
lui scoppia a ridere e vederlo così rilassato e felice mi rende gli occhi lucidi.
<<Secondo te dovrei credergli?>> lui fa cenno di si. Ma io lo so che lo ha detto solo perchè non volesse che mi bagnassi per lui sotto la pioggia.
<<Ora basta parlare! divertiamoci a giocare>> appena salto giù dalla panchina finisco dritta nel fango macchiandomi tutti i vestiti.
<<Oh merda!>> mi tappo subito la bocca.
<<Scusami ho detto una parolaccia. E che.... me le ha imparate Dafne la mia sorellina. Anche se io non volevo.>> inizio a balbettare quando mi ferma.
<<Tranquilla, seguimi>> ho immaginato la sua voce per tutto questo tempo e ora posso dire che sia meglio di quanto pensassi.
lo abbraccio da dietro e proseguiamo verso casa sua. Sono ancora incredula.. mi ha parlato.
<<Se ci scoprono?>>.
<<Entriamo dalla finestra>> chiudo gli occhi. Sembra di star vivendo un sogno.
Appena entriamo nella sua stanza mi offre una sua maglietta con dei pantaloncini corti.
inizio a togliermi i vestiti ma appena mi giro noto le sue guance rosse.
<<Tranquillo, ho la biancheria>> sfilarmi la maglia è sempre un parto per me... devo chiedere a mamma di insegnarmi meglio.
La tiro verso l'alto ma quest'ultima rimane incastrata.
<<Aiuto!! Non ci vedo!>> inizio a muovermi goffamente cercando di far scendere la maglia verso il basso.
Udisco le risate di Dean farsi sempre più profonde. Adoro sentire la sua risata.
<<Che ridi cretino! Dammi una mano>>. Con passo svelto sento i suoi passi avvicinarsi verso di me. Le sue mani afferrano il tessuto della sua felpa e me la sfila via.
Appena riesco a vedere il suo viso mi catapulto su di lui e lo abbraccio.
<<Pensavo di non rivederti più>> sento il suo sorriso sulla mia schiena. Sta sorridendo.
Presente
Una mano grande e grossa piena di anelli sventola davanti al mio viso.
<<Cos'è l'angelo si è perso fra le nuvole?>> che simpaticone.
<<Sei un odioso>>.
<<Non immagini neanche quando disprezzo provo verso di te Evans>>.
<<la cosa è reciproca.>>. Sto per aprire bocca quando il prof di fisica entra e ci caccia fuori dall'aula.
Devo dire a Dean che oggi non ci sarò a lezione ma è già sparito.
Porca miseria!.
Giro per I corridoi e mentre penso a dove si sarà cacciato Dean sbatto contro un petto possente.
Alzo gli occhi visto che è molto più alto di me e noto subito che è Travis.
<<Ciao!>> dice entusiasto.
<<Ciao>> rispondo a mia volta.
<<Ti stavo proprio cercando>> ah bene. Io no.
<<quindi?>>.
<<Ti va di vederci stasera alla festa in piscina a casa di Tiffany?>> strano che non lo sappia... di solito Dafne e la prima a sapere tutto sulle feste.
<<A casa sua?>>
<<Si, ha una villa gigante!>> Si ok ma non urlare.
Volevo fargli piu domande come per esempio sul come fa a fare una festa proprio nella stessa casa dove abita il preside ma decido di mollare il discorso appena intravedo Nathan.
<<Si va bene... ora devo scappare a stasera!>>.
<<A stasera>>.
Mi avvicinò a passo svelto verso Nathan e senza neanche salutarlo gli chiedo: <<Dov'è Valava?>> lui mi fa un sorrisetto da maniaco com'è.
<<Non ho tempo per i giochetti. Muoviti e dimmi dov'è >> perché deve mettersi anche lui?. A volte mi chiedo come Dafne si sia messa con un tipo così.
<<Sala di informatica.>> sfreccio dritta nell'aula ma appena entro trovo qualcosa di molto peggio...
Dean e seduto su una sedia con una ragazza a cavalacio. Le sue mani sono insinuate sotto la gonna della divisa della ragazza mentre lei continua a lasciargli baci languini sul suo collo mentre mette versi di gemiti finti.
Va bene fate come se io non ci fossi...
Appena però mi appoggio sullo stupide della porta quei occhi nocciola saettano su di me.
<<Ma non vi fate schifo?>>. Aggiungo.
<<se vuoi unirti l'altra mia gamba e libera>> che di sicuro farò.
<<preferirei ammazarmi piuttosto che sedermi su di te>>.
<<Dean... chi è questa ragazza? Mi avevi promesso di non essere fidanzato>> dice la bionda.
<<Tranquilla, non stiamo insieme però ora smamma>> dico io frettolosamente. Non perché voglio rimanere sola con lui ma sono cose private.
<<che vuoi?>>
<<Oggi non possiamo fare lezione. Abbiamo l'incontro con Bob>>.
<<primo non ci verrai all'incontro, se condo la lezione si farà>> perché deve rompere sempre il cazzo!.
<< io ci vengo invece, centro anche io in questa situazione>> Si vede dalla sua faccia che è già stufo di controbattere.
Si avvicina di più a me facendo scontrare i nostri corpi. <<Stammi bene a sentire ragazzina, se succede qualcosa sarà tutta colpa tua quindi ora due sono le opzioni o non vieni e fai una cosa giusta oppure vieni e rischierei di farti ammazzare>>. Wow! Che bel discorso.
<<Allora opterò per la seconda. Amo il pericolo quindi meglio non sfidarmi.>>
<<Allora ti sei messo contro uno peggio di te Evans..>>.
<<Vedremo chi sarà il migliore Allora..>> replico io ad abbassa voce. Non voglio che qualcuno ci senta.
<<Alle 15:00 a casa mia>> non mi lascia replicare che va via.
Cazzo! Ora ci mancava pure andare a casa sua.
**********
Sono le 3 precise del pomeriggio e come un orologio svizzero sono davanti alla sua porta.
Che faccio busso? Ovvio che bussi. Hai preso una botta, Sydney?.
Con leggeri colpetti sulla porta busso ma nessuno apre. Al secondo tocco una figura femminile appare davanti ai miei occhi.
Ha un naso perfetto con due occhi azzurri e il viso ricoperto di lentiggini. La sua chioma è di un biondo molto chiaro mentre il suo fisico è snello e magrissimo.
<<Ciao?>> dice lei.
<<Cerco Dean>> dico senza fare troppi giri di parole. Quello stronzo stava pure scopando.
<<Entra>> mi fa un cenno di entrare.
Le pareti dell'appartamento sono dipinte di bianco con vari dipinti fatti a mano mentre sotto ai miei piedi troviamo un baguette marrone.
<<Non mi sono presentata. Io sono Poppy la coinquilina di Dean. Va bene lo ammetto non dovevo giudicarla dalla copertina.
<<Io sono Sydney>> devo mostrarmi più sicura.
<<Tutto bene?>> domanda lei vedendomi preoccupata.
<<Si!>>.
<<Che bei dipinti!>> dico per cambiare discorso. Perché ora sono nervosa?.
Appena alzo la testa i miei occhi si scontrano con quelli di Dean che con passo svelto scende le scale.
Ci guarda ad entrambe. Mi chiedo se sia andato a letto con lei... No! Basta pensare a queste cose. Che cazzo di viene oggi Sydney!.
Dean mi fa un cenno col capo di seguirlo di sopra e io faccio come richiesto. Varchiamo un corridoio che porta alla sua camera.
Le pareti della sua stanza sono di un blu scuro con al centro un letto matrimoniale e a destra c'è un bagno in camera.
<<Vedo che hai avuto molta fantasia quando hai deciso di creare camera tua>> non so perché ora avessi voglia di provocarlo.
<<invece di guardare camera mia. Poggia quel bel culo che ti ritrovi sulla sedia e inizia a suonare>> posso giudicare Dean in 30000 lingue ma sul saper suonare oppure insegnare qualcuno è davvero bravo.
Prendo la chittara e faccio il primo accordo ma un senso di colpa mi attraversa la mente.
"Syndey, io credo in te. Tu conquisterai il Nord America"
La voce di mio padre mi rimbomba per 10 minuti consecutivi fin quando alzò lo sguardo verso Dean.
<<Subito dopo c'è la nota mi... Evans che ti prende>> butto la chittara sul letto e mi avvicinò di più a lui.
Devo ucciderlo. L'ho promesso a mio padre!.
<<Perchè hai scelto me? Perché hai scelto di farla suonare a me!>> lo vedo dalla sua faccia che è in difficoltà. Ingoio il groppo che non riuscivo a mandare giù.
<<Te l'ho gia detto. Sei l'unica ragazza a cui piace lo stesso cantante e l'unica che invece di scopare vuole suonare>>. E se invece è solo un esca?. Non posso perdere così facilmente.
<<Questo è ovvio che non ti scoperò mai!>> abbiamo cambiato di nuovo argomento!
<<Basta. Non voglio più suonare>> voglio andare via.
Sto per scappare quando mi affera per un polso. Mi ritraggo subito dalla sua presa.<<Non vai da nessuna parte Donna Angelo>>. In questo momento vorrei di nuovo impazzire perché mi ha chiamata così ma sono un cumulo di emozioni che non riesco a gestire in nessun modo.
Ritorno ai miei 12 quando l'unica cosa che volevo fare era buttarmi da un ponte e risolvere tutti i miei problemi.
5 anni prima
<<Syd, alzati devi andare a scuola>> la voce di mia madre prova a svegliarmi ma non voglio fare nulla.
<<Non voglio andare a scuola>>.
<<Sydney! È il 3 giorno che non vai a scuola. Non sei contenta? Stai imparando a usare I tuoi poteri>> se solo sapesse che in realtà a scuola mi prendono in giro perché non riesco a gestire il mio potere.
Sento il materasso sotto di me piegarsi. La mamma si è seduta di fianco a me.
<<Se c'è qualcosa puoi dirmelo Syd...>> ho troppa vergogna... non c'è la faccio.
Mi alzo e la guardo. I miei occhi sono lucidi e tra poco scoppierò in un fiume di lacrime.
<<Perchè sono diversa!>> dalla troppa vergogna mi rintano sotto le coperte. Sento una mano accarezzarmi.
<<Non sei diversa... Sei speciale.>> non è vero. Se sono speciale... perché nessuno mi vuole?.
1 settimana dopo.
Ritorno a casa dopo gli ennesimi insulti dati dai miei compagni.
"La capra della scuola è arrivata"
"Secondo me non riesce ad alzare neanche un dito"
"Ma guardate come è vestita" e poi risate e altre risate che ridono alla battuta fatta.
Nessuno è a casa quindi decido di uscire e andare al ponte.
È il mio posto preferito.
Penso che camminando mi passi tutto ma ogni passo in più che faccio un insulto fatto dai miei compagni appare nella mia mente. E soprattutto quelle risate di merda.
Prometto che da grande chi riderà di me verrà picchiato con le mie mani.
Mi alzo. Sono al bordo del ponte e sotto di me c'è un grande fiume blu scuro. Hai solo 12 anni.
Non posso farlo. Continuo a ripeterlo nella mia mente.
Guardo le mie mani e mi dico: " mi devo sfogare. Cosa sarà un piccolo graffieto?" Non posso suicidarmi. Mi allontano dal bordo e inizio a fare graffi potenti con le mie unghia lunghe sulla mia pelle. Sulle braccia, sui fianchi e dietro la schiena. Ogni graffio è sempre più rosso mi dico fra me e me.
Ma più profondo e meglio smetterò di soffrire.
Presente
Ritorno alla realtà quando Dean mi guarda perplesso.
<<Va bene. Vattene>> mi stava cacciando. Vabbe in fondo l'ho voluto io.
<<Aspetta>>dico.
<<Ragazzina Vattene, non starò qui a implorarti>>. Ora vuole fare l'orgoglioso.
<<no, voglio restare. Continuiamo>> fa una smorfia avvicinandosi di più a me e intrapolandomi alla parete dietro di noi.
<<non scherzare con il fuoco...>> dice con un sussurro seducente. Mi sento paralizzata. Non mi capisco neanche io. Prima voglio scappare e poi restare.
<<Tu non scherzare con il ghiaccio..>>non so con quale coraggio sono riuscita a rispondergli. Mi sento le gambe tremere quando una ciocca di capelli ricade sulla mia fronte e le sue dita me la riportano dietro l'orecchio. I suoi polpastrelli sono caldi.
Un telefono vibra. E quello di Dean.
Si allontana subito da me e da quello che intravedo sul display e il nome di Nathan.
E poi solo la voce di Dean.
<<Arriviamo>>
Spazio autrice
Non pensavo di arrivare a 4000 parole in un capitolo. Sono fiera per una volta di me.
Grazie per le 400 letture 💕
Vi aspetto su ig con i_fly_with_my_thoughts.
Tik tok: angeebooks.7
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