26. Rientro all'inferno
"L'amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri; se si dissolve, è fuoco che sfavilla scintillando negli occhi degli amanti; s'è ostacolato, è un mare alimentato dalle lacrime degli stessi amanti. Che altro è esso? Una follia segreta, fiele che strangola e dolcezza che sana"
Romeo e Giulitta by Shakespeare
Pov Susan
Non ho più i gravi problemi con il cibo.
Certo, qualche insicurezza c'è ma dopo il discorso di Joker qualcosa dentro di me ha bloccato tutte quelle voci che mi facevano star male.
Oggi è l'8 gennaio, il rientro a scuola.
Attraverso il corridoio sorridente perchè la scuola qui nel mondo umano non è affatto come nel Regno Innay, è sono molto più serena visto che ho una mente matematica.
Tutti i studenti mi guardano. Ricordano ancora la notte di capodanno anche se erano ubriachi marci?
Quando mi ritrovo Chris davanti cambio direzione subito.
Lo odio con tutta me stessa ed è la prima volta che voglio picchiare qualcuno.
Dafne e ancora a casa ed entrerà a scuola 1 minuto prima che suoni la campanella.
Guardo l'orologio che ho al polso. Sono le 7:30. Starà ancora dormendo in sogni profondi.
Gli ho lasciato i Pancake sul davanzale in caso avesse fame.
Guardo Clara mentre sistema dei libri nel suo armadietto.
Quella sera e successo qualcosa. Stava per dirmelo poi il video è tutto il resto...
<<Hey Clara>>. Gli rivolgo un sorriso .
<<Hai studiato Fisica?>>. Mi chiede.
Lo stomaco si contorce dall'ansia.
Ho pur sempre il mio potere e posso stare tranquilla ma la scuola qui mi mette anche una grande ansia. però non posso paragonarla alle urla del mio insegnante di super potere quando sbagliavo qualcosa.
<<Si.. ho solo un po' d'ansia per il test>>. Dico sistemando la spalliera dello zaino.
<<Io non ricordo un cazzo>>. Dice con sincerità.
Ridacchio e l'ansia mi scompare.
<<Tranquilla, ti faccio copiare>>. Clara mi sorride fissandomi le labbra.
Prendo a camminare con disagio.
Mi rendo conto di aver un libro fra le mani che non ho posato.
<<Inizia ad andare in aula io posso questo>>. Le indico il libro e lei annuisce.
Cammino serena per i corridoi vuoti e silenziosi visto che tutti sono in aula.
Ho un senso di inquietudine....
Mi sento fissata e vorrei correre come una bambina spaventata.
Un brivido mi percorre la schiena è decido di accelerare il passo.
Perchè hanno messo il mio armadietto 10 metri lontano?
Quando passo davanti ai bagni femminili i piedi non toccano più terra e il respiro mi si mozza.
Provo ad urlare e a divincolarmi da quella presa forte che mi stringe il corpo è mi copre con una mano la bocca.
D'istinto chiudo gli occhi e do un forte morso al palmo della sua mano.
Dal dolore la bocca mi si libera e provo a dare un calcio dritto nelle palle o.... non so neanche se è maschio o femmina.
Penso più maschio a sentire l'odore del profumo.
Il suo petto e contro il mio fondoschiena.
<<Ti sono mancato, Harley?>>. Sobbalzo per la voce rauca e la paura.
Quando mi volto Joker e li in tutto il suo 1.80.
<<Ma sei cretino?>>. Mi lascia andare capendo che non potrò fare danni e inizio a rimproverarlo.
Lui ride. Una risata che gli forma le fossette.
<<Cosa ci fai qui?>>. Chiedo.
<<Sono venuto a trovarti dopo tutto questo tempo.... >>. Dice come dispiaciuto.
<<Perché non ti sei fatto vivo prima?>>. Lo guardo ma la risposta so già che non verrà mai saputa.
<<Non puoi dirmelo, vero?>> chiedo già sapendo la risposta.
<<Giusto>>. Dice sbuffando.
<<Come sei entrato vestito così?>>
<<Sono un bravo Joker. Quasi l'originale, Harley>>. Dice avvicinandosi a me mettendomi spalle al muro.
<<Ti guarderebbero tutti male con un misero vestito di Halloween.>> gli picchietto il petto.
<<Halloween e solo una notte signor Joker>>. aggiungo D guardandolo negli occhi.
Lui ridacchia e riesco a sentire il suo petto vibrare.
<<Per me Halloween e tutti i giorni se si tratta di vederti, Harley. Potrei far sì che stasera ci sia una festa a tema solo per vederti con un vestitino. Che mi fa impazzire>>. Mormora nel mio orecchio.
Le guance mi si arrossano.
<<Devo andare.>>. Mi sale l'ansia quando mi ricordo del test di fisica.
Mi volto per tornare di corsa in classe ma un palmo di una mano mi afferra il polso.
<<Non farti prendere dall'ansia e fai vedere alla professoressa che Harley Queen non scherza>>. Dice fiero.
Ha capito subito fossi in ansia.
Joker si sporge verso il mio orecchio e in un attimo le sue labbra solo sulla mia guancia destra.
Mi lascia un tenero bacio che mi fa restare di stucco e il mio volto diventa completamente rosso pomodoro.
Provo a fare un mezzo sorriso e mi volto andando via.
Anche se per pochi minuti sono felice di aver saputo che stia bene.
Pov Sydney
Con un pugno apro l'anta dell'armadietto che stamattina ha deciso di non aprirsi.
<<Fanculo>>. Do un pugno più forte che mi fa male le nocche ma l'armadietto si apre.
Estraggo il libro di chimica e già so che vorrò morire appena entrerò in quella classe.
Quella maledetta prof ha qualcosa contro di me e nelle sue lezioni mi addormento.
Quando entro in classe mi fiondo negli ultimi banchi.
Quella vipera non deve vedermi.
Ho il banco tutto mio visto che ogni studente ha preso posto. Solo uno studente è assente cioè quello che doveva sedersi vicino a me....
Beh vorrà dire che starò più comoda.
Estraggo dallo zaino alcune penne e mi metto comoda aggiustando la gonna bianca che indosso oggi.
Mi andava di mettere l'uniforme di scuola.
Semplice gonna con una camicia e cravatta.
<<Buongiorno a tutti>>. La professoressa entra in classe e poggia le sue cose sulla cattedra.
Cazzo, speriamo non mi interroghi.
<<Allora... vediamo se ci siete tutti>>. La prof inizia a fare l'appello mentre provo a ripassare.
<<Dean Valava?>>. Chiede la prof.
Sobbalzo quando sento il suo nome.
<<Presente>>. Alzo il capo e mi ritrovo Dean che con grandi falcata si dirige verso di me.
<<Di nuovo in ritardo!>>. Urla la prof.
Dean sbuffa e la ignora facendo strisciare la sedia sul pavimento.
Il suono che provoca mi fa socchiudere gli occhi dal fastidio.
Mi giro verso Dean che è di fianco a me. Sono paralizzata come se non lo avessi sbaciucchiato 30 volte.
Non ci vediamo dalla sera di capodanno.
Provo ad ignorarlo e a seguire la lezione ma lo sento. Mi sta fissando.
<<La smetti di fissarmi>>. Dico in sottovoce.
<<Presta attenzione alla lezione>>. Aggiungo.
<<Tu sei più interessante di una misera lezione su l'ossigeno e l'anidride carbonica>>. Soffoco una risata.
<<Ma non stiamo studiando quello>>. Gli sussurro.
<<Sai....>>. Pronuncia.
Lo ascolto ma non posso guardarlo in volto oppure diventerei rossa e la prof mi darebbe la sospensione.
<<sarebbe molto più divertente studiare con te>>. E mentre pronuncia queste parole mi sento il suo palmo afferrare il mio interno coscia.
Vado a fuoco.
Dean fa finta di disegnare piccoli cerchi con i suoi polpastrelli. Devo fermarlo...
Cazzo, non ci riesco.
Mi faccio coraggio e poggio la mia mano sulla sua.
E calda mentre la mia fredda. Riesco a sentire I suoi anelli freddi.
L'intenzione era quella che dopo aver messo la mano dovevo spostargliela ma penso che non lo farò.
Non ci riesco.
Dean continua a massaggiare e io ormai non so neanche a che pagina siamo o cosa stia dicendo la prof.
<<Con questa gonna oggi vuoi che qualcuno muoia...>>. Mi sussurra all'orecchio.
<<Tu non moriresti?>>. Chiedo provocandolo e facendo piccole carezze sul dorso della sua mano.
<<Cazzo, si. Ma prima spezzerò le mani a chi provi a fare ciò che sto per fare io>>. Sgrano di poco le palpebre per questa affermazione strana.
<<Cos->>.
Dean poggia le labbra sul mio collo e inizia a mordermi la pelle.
Lo fa sempre. L'ultima volta è stata nello stanzino per la festa di halloween.
Mi bacia sempre sullo stesso punto.
Le guance sono rossissime e le ragazze del banco a fianco mi fissano con stupore.
Che figuraccia...
Dean si allontana e con una passata di lingua si lecca le labbra.
Cazzo.
<<Perchè mi baci sempre lì?>>. sussurro.
<<Lì c'è l'arteria. Una vena che porta dritta al cuore. Va protetta. e proprio una leggenda del Regno Innay dice che chi la bacia toglie alla persona il suo dolore, e lo custodisce colui che l'ha baciata>> mi luccicano gli occhi.
<<Voglio anche io prendere il tuo dolore>> dico d'un tratto.
<<Nessuno meriterebbe il mio dolore>>.
Non ho tempo di negare perchè la prof mi becca.
<<Evans! Stia zitta e venga a fare questo esercizio>>. Guardo Dean negli occhi e spero che con uno sguardo abbia capito che non è vero. Prenderei io il suo dolore.
Mi alzo e mi incammino alla lavagna.
Pov Sabrina
Non so con quale coraggio sto per entrare a scuola.
Volevo che le vacanze Natalizie durassero tutta la vita per non incontrare quelle vipere e vedere Dean Valava.
Che merda.
Appena mi avvicino al mio armadietto mi ritrovo Tiffany davanti.
Alzo gli occhi al cielo.
<<Tutto bene Sabri?>>. Chiede in modo carino.
Vuole qualcosa.
<<Cosa vuoi?>>.
Tiffany senza preavviso mi afferra una ciocca di capelli.
Inclino la testa per il dolore.
<<Sai benissimo cosa voglio>>. Rafforza la presa sui miei capelli rossi e io stringo I denti.
Alcune volte mi minaccia prima e poi passa alle maniere forzate. Oggi invece preferisce arrivare dritta al sodo.
<<Le hai umiliate a capodanno cos'altro vuoi?>>. Anche se con molto dolore con forza alzo il capo e la sua mano vola via dai miei capelli.
<<Ho visto come Dean la guardava. Quei due si sono baciati ne sono sicura>>.
Vedi in che cazzo di situazione sono....
Quei due possono anche scopare a me non frega un cazzo.
Questo però ovviamente non posso dirlo.
<<E io cosa ci devo fare? Non ho i super poteri per far innamorare Dean di te>>. Mormoro.
Ho detto una mezza bugia perchè in realtà un potere paranormale c'è l'ho.
Ho il potere dell'invisibilità.
<<E per questo che stai cercando di diventare amiche delle Evans! Hai sicuramente scoperto qualcosa e ti do due opzioni>>. Dice minacciosa.
Porca miseria.
So già quello che sta per dire.
<<Entro oggi devi dirmi qualcosa oppure dirò a tutti che hai ucciso il tuo stupratore>>. Quando pronuncia le ultime parole il mio cuore è come se si fermasse e chiudo gli occhi per il dolore di quelle parole.
Basta!
Basta!
Le immagini del corpo di quell'uomo morto sono davanti ai miei occhi.
Le immagini di lui che mi toglie i vestiti mi fanno strizzare più forte gli occhi.
Le sue mani su di me...
il suo corpo che sbatte sul mio con foga
le spinte forti senza sapere che fosse la mia prima volta.
<<BASTA!>>. L'urlo è così forte che fa sobbalzare Tiffany indietro mentre tutti gli studenti si voltano verso di me.
Trattengo le lacrime che cercano di scendere.
Non piangerò davanti a lei.
<<Ti farò avere qualcosa entro oggi>>. Afferro il libro di chimica nell'armadietto e ignara delle occhiate dei studenti mi dirigo il più lontano possibile.
Come fa a sapere del mio passato?
Sono solo una puttana.
Una prostituta che vende il suo corpo per dei maledetti soldi.
Per dei maledetti soldi che servono alla mia famiglia.
Soldi che servono a pagare le tasse,
soldi che servono per comprare cibo.
Soldi che servono per curare la malattia di mia sorella più piccola.
Il cuore mi si spezza e le gambe vorrebbero cedere.
Se vado male a scuola non avrò la borsa di studio e quest'ultima è fondamentale per me. Se non la prendo non posso entrare a Yale.
Potrei fare un lavoro qualsiasi per guadagnare ma la verità e che tutti odiano la mia famiglia.
La famiglia Scott e odiata da tutti ed è rimasta in povertà per colpa dei loro dispetti.
Ed è colpa loro se mia sorella sta per morire!
Il volto si fa rosso e i pensieri affollano troppo la mia testa.
Quando passo davanti il bagno maschile qualcosa mi afferra. È una stretta possente.
Provo ad urlare ma la mia bocca viene chiusa da un palmo di una mano.
Sbatto dritta a un muro e quando apro gli occhi vedo un paio di occhi castani su di me.
<<Che cazzo ci facevi a casa di mio padre?>> dice incazzato.
<<Dean...>>. Provo a spiegare ma è fuori controllo.
<<Te lo sei scopato?>>. Non posso negare.
<<Si! L'ho dovuto fare sei contento ora, soddisfatto?>>. Ora inizio ad incazzarmi pure io ma si vede che lui lo è più di me.
<<Perchè? Perchè lo hai fatto? Quindi sei anche tu un essere paranormale?>>. Troppe domande gli affollano la testa.
<<Ti risponderò ad ogni domanda se stai calmo>>. Dean rilassa i muscoli ma è ancora serio in volto.
Tiro un respiro e lo caccio via.
<<Sono una prostituta>>. Dean sta per dire qualcosa ma lo interrompo.
<<Lo faccio per soldi e per aiutare la mia famiglia>>. Non gli dico di mia sorella. La ritengo una cosa troppo intima.
<<Tutto qui?>>. Dice.
Ha tutte le ragioni per essere arrabbiato. Mi sono fatta suo padre.
<<C'è ne un'altra>>. Ciò che mi ha detto prima Tiffany mi sfiora la mente.
Vuole sapere qualcosa entro mezzanotte e io non so che inventarmi.
Se ne parlo con Dean faccio un passo falso?
Però riguarda Sydney e se le piace davvero non la metterebbe mai in pericolo....
<<Tiffany e le sue amiche, mi minacciano da un po' per una cosa che ho fatto>>. Dico.
L'espressione sul volto di Dean è abbastanza strana.
<<perchè ti minacciano?>>. Chiede.
<<Tiffany è innamorata di te. Penso si sia capito ma...>>. Non riesco a dirlo.
<<Ma? Parla cazzo>>. Mi sprona Dean.
<<Ma lei odia Sydney perchè ti sta attaccata. Pensa vi siate baciati e vuole fargliela pagare. Mi ha chiesto di diventare sua amica e scoprire i peggio segreti per farla andare via dalla California>>. Caccio tutto d'un fiato.
Dean davanti a me resta scioccato e fa un passo indietro. è più incazzato di prima.
<<e vero quello che stai dicendo?>>. Mi studia bene.
<<Si>>.
<<Mi ha detto che se entro stasera non gli do qualcosa dirà a tutti un mio segreto e cercherà da sola di far del male a Sydney>>. Aggiungo.
Il viso di Dean si fa rosso dalla rabbia.
<<Nessuno farà del male a Sydney. Nessuno la deve toccare>>. Dice in modo possessivo.
<<Hai qualche idea?>>. Chiedo.
<<si. Ma questo che sto per dirti è una cosa seria quindi se tutto ciò che mi stai dicendo è una menzogna.... giuro che non la passerai liscia. Sai di cosa sono capaci i Valava>>. Questa minaccia mi fa rabbrividire.
Potrebbe toccare la mia famiglia. La cosa a cui tengo di più quindi non intendo rischiare.
<<Cosa vuoi fare?>>. Chiedo.
<<Dì a Tiffany che sono vergine>>. La frase mi rimbomba nel timpano.
Che cazzo ha appena detto?
Dean è vergine? In che senso?
<<Intendi segno zodiacale o.....?>>.
<<Intendo quello che stai pensando. Non ho ancora perso la verginità>>. Spero di non star facendo nessuna faccia strana perchè sono destabilizzata.
<<Perchè devo dirlo? Ti ricatterà di non stare più con Sydney oppure lo dirà a tutti>>. Dico preoccupata.
Non voglio causare altre stragi.
<<Non importa>>.
<<farei di tutto per lei. E se io sono un pericolo, preferisco ignorarla e amarla in silenzio>>.aggiunge. Mi si scioglie il cuore.
Non ho mai visto un amore così bello ma impossibile.
Purtroppo conosco la situazione tra gli Evans e Valava e un amore del genere è destinato a morire.
<<Fai ciò che ti ho detto>>. Dice
<<Se è quello che vuoi posso farlo. Ma se non vuoi Dean... basta dirlo non voglio privarti di ciò che ti rende felice>>. Mormoro con dispiacere.
<<Mi rende felice sapere che non gli succeda nulla>>.
Gli rivolgo un sorriso.
Con grandi passi vado verso l'uscita per dirigermi in classe.
Pov Dafne
Ore 21.00
Guardo la collana che pendola sul mio petto.
Il serpente....
Le parole di Nathan mi rimbombano nelle orecchie e in questo momento vorrei solo ammazzarlo.
Dopo lunghi mesi c'è l'ho fatta.... gli e l'ho detto.
Non potevo rischiare di innamorarmi di un vigliacco che scommette su di me.
Ora sono sicura di odiarlo e non intrappolarmi nei suoi occhi quando lo vedo.
Quel verde smeraldo come il diamante verde che c'è sulla testa del serpente.
Mi avvicino allo specchio applicando l'eyeliner con precisione.
Questa sera devo divertirmi e non pensare a nulla.
E quando intendo al nulla intendo a Nathan Parker.
L'unico modo è ubriacarsi, quello che mi riesce meglio.
Indosso una gonna cargo di jeans con un top che arriva sotto al seno. I capelli sono attaccati per bene in una coda e ripassati con la lacca.
Poi indosso vari gioielli.
Sto spruzzando sul mio corpo il profumo di victoria secret quando con un tonfo le mie sorelle mi invadono la camera.
<<Dove stai andando!>>. Urlano all'unisco.
<<Esco e vado ad ubriacarmi>>. Dico in modo semplice.
Faccio per camminare ma Sydney con una mano mi afferra la spalla.
<<Stai bene Dafne? In questi giorni sei strana e poi perchè dovresti ubriacarti?>>. Chiede Susan.
No, non sto bene.
<<Sto una meraviglia>>. Rispondo.
<<Ho bisogno solo di prendere aria e divertirmi>>. aggiungo.
<<Invece non andrai alla festa>>. Sydney mi si para davanti.
<<E chi sei tu per dirlo?>>. Dico provocatoria.
<<Tua sorella maggiore>>. Mi risponde incazzata.
<<Non sei mia madre. Nessuno più ha il controllo su di me da quando i miei genitori sono morti>>.
Entrambe restano lì ferme.
Questo non dovevo dirlo.
<<se volete scusarmi>>. Scosto Sydney di lato e afferro la mia borsa Diesel.
Le lascio lì impalate a guardarmi.
**********************
Ore 22:30
La vista è oscurata. Quasi come se fosse vapore mentre la musica nelle mie orecchie è come se fosse ovattata.
Afferro un bicchiere a caso sul bancone e lo bevo tutto d'un sorso.
Quando sto per afferrare un altro bicchierino il piede prende una storta e il mio corpo oscilla.
Non so se io sia caduta oppure da ubriaca ho un ottimo equilibrio ma ho la sensazione che qualcuno mi abbia preso prima che cadessi.
<<Hey, tutto bene?>>. Socchiudo gli occhi e mi volto verso la voce.
Vedo tutto sbavato e la testa mi gira.
Mi avvicinò a quella voce.
<<E tu.....>>. Inizio a ridere mentre il ragazzo davanti a me e attento ad ogni mio movimento.
<<Sei bravo a fare scommesse?>>. Il ragazzo moro mi guarda stranito e io inizio a ridere.
<<Hahahah>>.
<<Se non lo fai sei proprio un bravo ragaz->>. Quando mi avvicino di più a lui inciampo su qualcosa e gli finisco dritta addosso.
Il ragazzo moro mi afferra per I fianchi prima che cada.
Siamo naso contro naso.
Fisso le sue labbra, sono così morbide. Ho voglia di baciarlo. Ho voglia di dimenticare tutto e farmi una bella scopata.
Gli sorrido sulle labbra.
Quando anche lui si avvicina e sto per unire le mie labbra con le sue una forza esterna mi spinge indietro mettendosi in mezzo a me è il ragazzo.
Lo vedo di spalle. Indossa una giacca di pelle e ha dei riccioli che gli ricadono dietro la nuca.
Frastornata faccio un passo indietro e cado a terra facendomi abbastanza male il sedere.
<<Ai...>>. emetto un piccolo gemito di dolore.
Il tipo con la giacca di pelle si volta verso di me ma non riesco a mettere a fuoco il suo viso.
Sento solo alcune frasi per la musica troppo alta.
<<Prova di nuovo a baciarla e entro stanotte di ritrovi casa a fuoco con te compreso all'interno>>. È una minaccia vera e propria.
Mi imbroncio verso il tipo con la giacca di pelle e muscoloso.
Mi alzo e sistemo la gonna avvicinandomi.
<<Eh no! Queste minaccia posso farle solo io...>>. Dico con una voce poco credibile.
Con la mia poca visibilità vedo che si si forma un sorrisetto sul suo volto.
Il ragazzo moro va via in fretta lasciandomi con questo tizio.
Quando sto per girare e andarmene il tacco sinistro si spezza facendomi prendere una di quelle storte pazzesche che ricorderai anche se sei ubriaca.
Sto per cadere come un sacco di patate a terra ma due braccia mi afferrano in tempo.
Quando mi volto noto di nuovo il tipo con la giacca di pelle.
È ancora qua?
<<t-Tu... c-chi sei?>>. Balbetto.
Il tipo senza preavviso mi afferra le gambe e mi prende in braccio.
<<Ei cosa fai!>>. Urlo.
<<Ti porto a casa>>. Dice con voce roca.
Mi sembra di conoscerla.
<<Ma non sai dove abito>>. Dico.
<<Invece lo so>>. Replica.
<<Non è vero>>
<<Si, invece>>
<<No>>
<<Si>>
<<No>>
<<Hai rotto i coglioni. Ti chiami Dafne Evans e io sono Nathan. Questo ti rinfresca la memoria>>. Perde la pazienza.
Si chiama Nathan?
Ma cosa sta dicendo?...
Io odio Nathan e non starei mai con lui.
L'ho promesso a me stessa.
<<Impossibile! Tu non sei come Nathan>>. Dico.
Con ancora me in braccio arriviamo alla sua auto e come un principino mi sistema sul sedile..
<<In che senso?>>. Chiede.
<<Tu sei gentile e mi hai aiutato. Nathan invece è stronzo ed egoista>>. Dico incazzata.
Il tizio si mette al volante e accende il motore.
<<Perchè cosa ha fatto?>>. Chiede curioso.
<<Ha fatto una scommessa con un suo amico. Cioè portarmi a letto e io sono venuta a sapere di tutto ciò. Qualche minuto prima dello schioccare della mezza notte mi ha regalato una collana con un serpente, è davvero bella ma lo odio>>. Parlo a soste non sapendo spiegare da ubriaca.
Il tipo resta qualche secondo di silenzio.
<<Se ci sei rimasta male perchè allora indossi la collana che ti ha regalato?>>. Chiede.
Mi sento molto accaldata essendo gennaio.
rifletto sulla sua domanda.
<<ci tengo ancora. Lo odio per quello che mi ha fatto ma una parte di me sa che non è così. Sto provando a trasformare l'intera parte del mio cuore è cervello ad odiarlo, ma la verità e che la parte di me che prova qualcosa per lui prevalerà su tutto>>. dico queste parole senza senso che non ricevono risposta fino al tragitto verso casa mia.
Non so chi sia il tipo che mi ha accompagnato ma devo ringraziarlo.
Mi avvicino al posto volante e gli posso un leggero bacio sulla guancia.
<<Grazie per il passaggio>>. Mormoro.
Scendo dall'auto e mi incammino verso l'ingresso. Sono ancora tremolante.
Pov Dean
Quello che mi ha detto Sabrina 10 minuti mi perseguita nei mie pensieri mentre guido in auto.
Devo stare lontano da Sydney.
Devo dimenticarmi di lei.
Devo andare avanti e lasciarla in pace.
Gli porto troppi problemi. La posso mettere nei guai.
Non me lo perdonerei mai se le succedesse qualcosa.
Parcheggio l'auto nel cortile della casa di Bob.
Ho delle cose in sospeso con lui e devono essere risolte.
Scendo dall'auto sbattendo la portiera e come previsto trovo bob seduta su una panchina con una tipa seminuda.
<<Buonasera Fratellino... vuoi unirti a noi?>>. Dice lascivo.
Mi viene da vomitare.
Estraggo dalla tasca una sigaretta e la porto alla bocca.
<<Sta zitto e non chiamarmi fratellino che l'ultima cosa che voglio e avere il tuo stesso sangue nelle vene>>.
Bob ride ride e ride. Ho voglia di picchiarlo.
<<Cosa vuoi?>>. Chiede.
<<Voglio sapere cosa hai in mente ora dopo avermi detto che sei il mio fratellastro. Che piani hai?>>. Bob è malato, ha una mente sporca e tanti peccati alle spalle.
Bob si alza abbandonando la sgualdrina che le era di fianco.
<<Oh... caro Dean. Pensi davvero che io ora mi confonda con te?>>. Dice con finto dispiacere.
<<tanto lo scoprirò da solo che sporchi piani ha la tua mente>>. Dico minaccioso.
<<Te lo auguro.... ma volevo solo farti sapere che non ho un diario segreto a cui confesso i miei piani sporchi.>>
<<Ma sta attendo Dean. Metterti contro di me vuol dire che di sangue ce ne sarà. Ci sarà eccome. Guardati alle spalle che qualcuno potrebbe pugnalarti oppure pugnalare qualcosa che ami molto. >> mi mormora all'orecchio.
Farà del male a qualcuno a cui tengo.
Ci sarà del sangue.
Qualcuno morirà.
Spazio autrice
Questo capitolo penso che a livello di scrittura sia il peggiore scritto. Quando avrò tempo lo revisionerò.
Mi dispiace non aver aggiornato ieri ma da me le cose si fanno all'ultimo secondo.
Secondo voi cosa ha in mente Bob?
Grazie per aver letto questo capitolo💕
Alla prossima.
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