22. Non andartene
"Finché possiamo dire: quest'è il peggio, vuol dire che il peggio ancora può venire"
William Shakespeare
Pov Susan
L'universo è l'insieme dei corpi celesti (pianeti, stelle, galassie, polveri e gas diffusi) che circonda la Terra.
Questa è la definizione che tutti noi abbiamo studiato a scuola per secoli e che tutt'oggi i nostri coetanei presto studieranno anche loro.
Io ho sempre pensato fosse una cosa diversa....
Certo. è vero che L'universo sia un insieme di pianeti e corpi celesti, ma per me racchiude tutta la vita di noi esseri umani.
Quante persone sono morte prima della nostra nascita?.
Quante persone nasceranno dopo la nostra morte?.
Sono domande strane che noi, ma anche gli scienziati non sono in grado di rispondere. Questo lo sa solo L'universo.
E ora solo L'universo sa che destino avrà la mia vita.
Le palpebre mi sono diventate pesanti. Gli arti sono deboli e ho una grande sonnolenza.
La luce mi aiuta ad aprire con fatica le palpebre.
Mi guardo intorno. Dove mi trovo?.
Dove è finita mia sorella?.
Mi guardo intorno.
Sono rinchiusa in un piccolo stanzino pieno di vestiti, pieno di pellicce fatte con pelle di pecora o capra.
Provo ad alzarmi ma con una spinta finisco dritta a terra.
Cosa...
<<Sei legata ai polsi, non puoi muoverti>>.
Incrocio subito due iridi castane.
Dean.
Mi guardo subito i polsi. Legati con una corda.
<<Cosa è successo?>>. Provo a chiedere.
Guardo mia sorella Dafne che sta iniziando a prendere coscienza mentre Logan è ancora in un sonno profondo.
<<Demetra con il suo potere da Strega merdosa che è ci ha fatto perdere coscienza>>. mormora come se nulla fosse.
Il mio volto non esprime alcuna emozione.
Non so cosa fare.
<<Porca puttana!. Perchè cazzo sono in una cabina armadio!>>. Strilla mia sorella.
<<Buongiorno anche a te>>. Replica Dean cercando di far ridere.
(Non ci è riuscito).
Dafne prova a muoversi ma capisce di essere in trappola.
<<Ora mi teletrasporto e vi libero>>. Mormora.
<<prova>>. la incoraggio.
Dafne chiude gli occhi, si concentra ma nulla.
Ci riprova ma non succede nulla.
Ancora...
<<Dafne tutto bene?>>. Chiedo.
<<Non mi funzionano i poteri io non so...>>. Sgrano gli occhi.
<<Cazzo!>>. Ringhia Dean.
<<Cosa?>>. Chiedo preoccupata.
<<Ci hanno tolto i poteri>>. Sbotta.
Di scatto provo ad avvicinarmi a mia sorella ma la corda struscia sui polsi e mi provoca un dolore allucinante.
Stringo i denti e chiudo gli occhi per il dolore.
<<Susan stai ferma>>. Mi dice severa Dafne.
Riapro gli occhi.
<<Cosa si fa?>>. Chiedo.
<<Il cazzo>>. Rispondono all'unisco tutti e tre.
Aspetta tre...?
<<Logan sei vivo!>>. Esclamo voltandomi verso di lui.
<<Purtroppo si>>. Risponde.
Dean sta per dire qualcosa ma il fruscio della porta mi paralizza.
Da lì entrano tre figure. Demetra, Ulisse e Sydney.
Oddio ma quella è mia sorella?.
Ha il volto cadaverico, sembra non mangiare da giorni e quei due stronzi la tengono con non tanta cura.
Sembra che stia per svenire.
Dean ora è incazzato di brutto ma anche preoccupato.
<<Lasciala stare!>>. Ringhia provando a liberarsi.
<<La piccola Sydney non è molto cosciente in questo momento... gli abbiamo dato qualche minuto in più di vita anche per voi. Godetevi questi pochi minuti>>. Mi volto verso gli altri con occhi di paura.
Logan sbianca e molto probabilmente è pentito di essere qui.
<<Cosa cazzo vorresti fare?>>. Chiede mia sorella.
<<Ucciderla davanti ai vostri occhi. Farvi provare il dolore che ho provato io sapendo che mio figlio è morto>>.
<<Questo solamente per colpa tua>>. Con gli occhi pieni di rabbia indica Dean.
Mi volto verso di lui sconvolta.
Ha ucciso una bambino?.
So che ha lo stesso DNA del padre ma non fino a questo punto.
<<È vero Dean?>>. Chiedo.
Lui non mi guarda neanche. Fissa Demetra e Sydney.
<<Basterà il tocco di me e mio marito e il cuore di Sydney Evans smetterà di battere. Qui in un solo dito ho tutti i vostri poteri concentrati>>. sbotta soddisfatta.
<<Sapete quanto potere possiedo>>. Aggiunge.
<<Non farlo!>>. Urlo
Non riesco a trattenermi. Gli occhi diventano lucidi e le lacrime iniziano a scendere giù le guance.
Non mi volto nemmeno verso gli altri. Provo solo vergogna.
<<La piccolina sta piangendo?. Poverina!>>. esclama divertita.
Demetra fa la finta parte cercando di imitarmi.
<<Sta zitta o i tuoi capelli li userò come nuova parrucca per il mio cane>>. Sbotta Logan a denti stretti.
Sydney è stata una di quelle sorelle che non ha mai giudicato, per nessun motivo.
Quando mamma e morta nel mio parto ero già pronta a subire gli insulti perché è stata colpa mia. Se mamma non mi avesse partorito ora sarebbe qui a proteggere Sydney.
Sydney ha protetto sempre me. Fin da quando ero bambina e ora devo mostrare la mia gratitudine nei suoi confronti per tutto quello che ha fatto.
<<Prendete me. Uccidete me>>.
<<Lasciatela stare>>. Aggiungo.
Demetra alza un sopracciglio.
<<cara tranquilla, arriverà anche il tuo turno. Se non si è capito ammazzerò tutti voi davanti a gli occhi di Dean>>. Mormora.
<<A lui non lo uccidi?>>. Chiede mia sorella.
<<Purtroppo no, oppure dovrei vedermela con suo padre e vorrei evitare>>. dice un po' impaurita.
<<Hai paura che mio padre ti faccia il culo, eh?>>. Chiede Dean.
La guarda con sguardo di sfida.
Senza risponderlo appoggia un dito sulla fronte di Sydney e io e Dafne urliamo.
Un urlo disperato e pieno di dolore.
<<Stai ferma cazzo!>>. Ringhia mia sorella.
<<Troppo tardi>>. Demetra gli rivolge un sorriso a 32 denti.
Sydney si sporge più in avanti e ha una contrazione allo stomaco. I glutei gli si restringono e la schiena si curva.
Sembra stia per vomitare.
Manca solo quello di Ulisse.
<<Ora mio marito. Ti chiedo di finalmente di attuare il piano che abbiamo desiderato per questi mesi e anni. Concediamoci la vendetta>>. Demetra gli si avvicina e gli lascia un bacio a stampo sulle labbra.
E la prima volta che voglio usare violenza su qualcuno.
<<Sarei più che contento di portare a termine questa vendetta>>. la guarda con occhi innamorati.
io sto per vomitare.
Ulisse sta per farlo, e a un centimetro dalla tempia di Sydney. Sta per farlo, eccolo.
Non capisco più nulla. La porta si spalanca in modo così forte che fa cadere Demetra e Ulisse di tre passi.
Ulisse è ancora con il dito a mezz'aria ma un pugno gli arriva dritto alla tempia facendolo barcollare.
Demetra cade a terra e di istinto lascia Sydney che finisce anche lei a terra.
<<No!>>. Urla Dean quando vede il corpo di mia privo di coscienza a terra.
Alzo il capo con gli occhioni lucidi e incontro un paio di occhi rossi innietatti di sangue.
Non stanno guardando me, ma mia sorella e Dean.
Nathan è sulla soglia mentre prende a cazzotti Ulisse.
Mentre Demetra è a terra per la forte spinta della porta.
È a pochi centimetri da Dean.
Forse ho capito cosa vuole fare.
Dean ancora legato con il sedere e le gambe prova a spingermi verso Demetra che sembra molto debole per potersi alzare.
Beh, c'è da dire che ha pure 450 anni.
Dean chiude gli occhi, pronuncia una parola che riconosco benissimo.
"Sirius".
L'ho studiata sul dizionario della biblioteca del Regno Innay.
Quando pronunci questa parola vuol dire che stai ricavando i poteri ad una persona debole.
Nell'antichità questa parola si usava quando si abdicava un re ormai troppo debole per continuare il suo incarico. Questa parola passava il potere ad un altra persona.
Quindi ora è come se Demetra abbia passato tutti i suoi poteri a Dean.
Dafne sgrana gli occhi mentre lo guarda.
<<Hai tutti i nostri poteri ora>>. Sibilla mia sorella.
Resto sbalordita.
Quindi ora Dean ha il suo potere, i nostri e i 2 poteri di Demetra.
Potrebbe sterminarci e questa volta i Valava avranno davvero vinto.
<<Ridacci i nostri poteri!>>. Urla mia sorella Dafne.
Intanto i gemiti di dolore di Nathan è Ulisse che lottano mi disturbano abbastanza.
<<Ora basta!>>. Ringhia Nathan.
Succede tutto in pochi secondi. Nathan prende la spinta dall'avambraccio e con una super forza spedisce Ulisse nell'altra stanza.
<<Cazzo>>. Dice Dafne.
Sydney è ancora a terra ma riesco a vedere Ulisse usare il suo potere su Nathan.
<<Dean muoviti, Ulisse sta uccidendo il tuo amico!>>. Lo riprendo distratto ad osservare Sydney.
<<Ho voglia anche io di prendere a botte con qualcuno quindi muoviti>>. Mormora Dafne.
Dean pronuncia la stessa parola di prima solo aggiungendoci una lettera.
"Sirius Daphne"
Dafne emette una piccola vibrazione poi ritorna in sè.
Si teletrasporta in un attimo, mi libera e corre ad aiutare Nathan.
<<A me non liberi?>>. Urla Dean.
<<Ci penso io>>. Sbuffo.
"Sirius Susanna"
Chiudo gli occhi per la forte scossa che sento dentro di me.
Ho di nuovo il mio potere.
Mi alzo in fretta e sciolgo Dean da quelle corde.
Ha I polsi rossi ma non si è mai lamentato.
Chissà che dolore.
Si alza in fretta e si avvicina al corpo di Sydney.
Però non si china, non la soccorre ma gli sussurra qualcosa.
<<Rimani qui Donna angelo. Vengo a prenderti>>.
Mi irrigidisco a quella frase.
Spero vivamente che Sydney è Dean non si stiano innamorando.
Oppure per le Evans sarà la fine.
Dean va in soccorso del suo amico ma riesco a vedere che Dafne e Nathan lo hanno steso.
Non bado molto a loro e mi chino su mia sorella.
Starà dormendo ma riesco a vedere alcune ferite sul suo corpo.
<<Sydney.... ti hanno fatto del male?>>. Non può sentirmi ma ho comunque paura di sapere la risposta.
Sto per piangere di nuovo ma mi trattengo.
È brutto vedere mia sorella debole.
Perchè dobbiamo ancora soffrire?.
L'universo non ci ha fatto già troppo male?.
<<Qualcuno si è scordato di slegarmi >>. Mi volto verso la voce che parla.
Mi ritrovo Logan ancora al muro.
<<Cazzo!. Mi sono proprio dimenticata di te!>>. Esclamo
Poi mi metto subito una mano sulla bocca.
Ho detto una parolaccia...
<<Ma allora la piccola Susan sta anche imparando le parolacce...>>. Mormora sarcastico.
<<Smettila oppure ti rimango lì legato come un salame>>.
Richiamo mia sorella da lontano per farsi che stia vicino a Sydney.
Ma si avvicina Dean.
<<Posso fidarmi di te?>>. Chiedo a lui.
<< dipende>>.
Lo guardo seria.
<<Devi portare Sydney in un posto sicuro. Fai smettere a Nathan di stare attaccato a mia sorella mentre stacco il tuo amico dal muro.>>. Gli do ordino e stranamente annuisce e mette in atto.
Mi avvicino a Logan e mi inginocchio alla sua altezza.
I nostri visi sono vicinissimi.
<<Ti fanno male i polsi?>>. Chiedo.
<<è sopportabile>.
Sbuffo infastidita.
<<Voi uomini siete così orgogliosi>>.
Prendo il suo polso destro e con gentili movimento riesco a sfilare la corda.
Però il braccio non finisce ai lati del suo corpo ma poggia la sua mano sul mio fianco.
Un leggero rossore si fa spazio sulle mie guance.
<<Che cosa fai?>>. chiedo.
<<trovo più comodo tenere la mia mano sul tuo fianco però.... se la volessi da qualche altra part->>.
Lo interrompo subito.
<<Non andare avanti con la tua perversione>>.
<<Ne ho già abbastanza>. Aggiungo.
Prendo il polso sinistro velocemente e slego subito anche quello.
Però non riesco a far a meno della sua pelle calda che scontra con la mia.
Più lo fisso negli occhi e più ci rivedo Joker.
Non si fa sentire da un po' e molto probabilmente si sarà stancato di me.
Prima che Logan possa passarmi un'altra mano sul fianco mi discosto e lo aiuto ad alzarsi.
<<Andiamo dagli altri>>.
Pov Dafne
Nathan davanti a me e pieno di lividi e dalle ferite fuoriesce del sangue.
<<Oh cazzo>>. Mi avvicinò e involontariamente gli è ne tocco una sulla guancia destra.
<<Non fa nulla>>. Mormora.
<<Perchè sei venuto fino a qui?. Non dovevi e lo sai anche tu il motivo>>. Sbotto arrabbiata.
<<Il mio amico stava per essere ucciso e tua sorella stava per morire e io sarei stato lì ad aspettare?>>. Ringhia a sua volta incazzato.
<<Okay, basta. È colpa mia>>. Mi volto appena vedo mia sorella nelle braccia di Valava ormai svenuta.
<<Toglile le mani di dosso Valava!>>. Gli schiaffeggio le braccia ma Susan si contrappone.
<<Dafne basta!. Sydney sta male e Dean non vuole farle nulla>>
<<Andiamo in ospedale>>. Aggiunge.
Fa cenno a Dean di seguirla.
Non ho mai visto mia sorella così incazzata.
1 ora dopo
Quando ho varcato le porte dell'ingresso di quest'ospedale stavo quasi per vomitare e per fortuna Nathan non se ne accorto.
È già da 1 ora che aspettiamo ma di notizie su mia sorella nulla.
Susan e seduta nella sala d'attesa con quello stronzo di Logan, ma io non ce la faccio.
L'aria inizia a mancarmi. È come se avessi una corda che mi stesse strangolando.
Faccio un forte respiro ma non ci riesco. E come se il mio corpo non inalasse più aria.
Mi alzo di scatto.
<<Ho bisogno di uscire fuori>>. Mormoro.
Non so quale sia l'espressione di mia sorella perchè inizio a correre veloce.
<<Signorina, non corra!>>. Mi urla un medico.
Provo a rallentare ma quando passo davanti le sale operatorie lo vedo, è lì.
Mio padre steso su quel letto mentre un macchinario segna la sua vita e un ventilatore meccanico e sul suo viso.
Mi avvicinò di più alla sala. Molto probabilmente avrò gli occhi lucidi.
C'è una bambina. Ha I capelli neri e due grandi occhi da cerbiatta, indossa un vestitino viola e un grande fiocco dello stesso colore tra i capelli.
<<Papà come stai?>>. La sento dire.
Quella bambina sono io.
<<Bene, tranquilla>>. Mi rassicura.
Perchè non mi hai detto la verità è mi hai fatto sperare in una guarigione?.
<<Che bel fiocco che hai!>>. Esclama lui.
<<Oh!. Mi ha costretto a metterlo Susan anche se non volevo. Ha detto che se lo mettevo tu saresti stato contento e saresti guarito prima>>. La piccola gli rivolge un sorriso.
I due si abbracciano. Mio padre è la me bambina.
Una lacrima mi scivola sulla guancia ma non ho le forze per asciugarla.
<<Ti voglio bene papà>>. La bambina gli rivolge uno di quei sorrisi più radiosi di sempre.
Uno di quei sorrisi che ora e solo un bel ricordo.
I ricordi si sbiadisco e ritorno alla vera e cruda realtà.
Non c'è più nessuno su quel letto. Ricordo ancora la stanza.
16, il mio numero fortunato.
Un polpastrello soffice smette di far colare la lacrima dalla mia guancia e quando mi volto trovo un ammasso di ricci.
Ci mancava solo lui.
<<Tutto bene?>>. Chiede.
<<Ti sembra sia tutto okay?>>. Sbotto incazzata.
Nathan fa per andarsene ma lo afferro per un polso.
<<Sono incazzata!. Non è colpa mia>>. Provo a giustificarmi.
<<Apprezzerei un "scusa">>. Mormora.
<<Quello non lo avrai mai, Parker>>.
<<Mi dispiace per tua sorella>>. Ammette.
<<Beh se non fossi intervenuto saremo morti tutti quanti>>. Aggiungo.
<<Come sei riuscito a venire?>>. Cedo e gli è lo chiedo.
<<Mi sono fatto coraggio>>. si vanta fiero.
<<Il coraggio che non avevi 2 ore prima dell'accaduto?>>. Chiedo alzando un po' la voce.
Mi sono anche scordata di essere in un ospedale e il respiro sta tornando regolare.
Mi guardo intorno poi ritorno sulla sua figura e lo trovo a sorridermi.
<<Che ti prende?>>. Chiedo storcendo il muso.
<<Sono venuto per salvarti il culo>>.
<<E tu mi stai sorridendo per questo?>>. Chiedo curiosa ma anche stranita.
<<No, in realtà sono contento che ora tu sia ritornata in te>>. Ammette fiero.
Mi avvicino in pochi secondi e con un velocità assurda gli sferro un schiaffo dritto sulla spalla.
Mi sarò fatta male anche io perché il rosso ricompre i miei palmi e sento un bruciore.
<<Non giocare con il fuoco Cerbiatta>>. Mi intima.
<<Ma io sono il fuoco. Uno di quei fuochi che quando brucerai non si risparmierà neanche di avere un minimo di gentilezza>>. lo provoco a mio favore.
Pov Susan
La gamba destra mi trema e il piede picchietta sul pavimento con fare nervoso.
Sto aspettando notizie di mia sorella da più di 2 ore.
Ho litigato anche con Dafne e ora sono qui seduta con Logan.
Apro le notifiche ma nessun messaggio.
Il misterioso Joker si sarà già dimenticato di me.
D'improvviso pichietto più forte quando vedo uscire dalla sala vari medici. Ma non vengono mai verso di noi, vanno in altre sale.
Il palmo di una mano ferma di scatto la mia gamba tremante e i miei occhi scendono subito lì.
Una mano piena di venature mi stringe la coscia fasciata dalle calze nere.
Indossa anche gli anelli...
Non ho il coraggio di voltarmi verso di lui.
Ho le guance come un pomodoro, un peperone... non ne ho idea.
<<Se vuoi iniziare a tornare nel mondo umano puoi farlo. Me la caverò qui>>.
Continuo a guardare in basso mentre la sua mano stringe più forte.
<<primo non ricordo tutte quelle parole sataniche che hai detto. Secondo non voglio morire e terzo l'andata è stata terribile figuriamoci il ritorno...>>. Mormora.
<<Cosa faresti senza di me...>>. Sussurro.
Ritrovo dopo coscienza di ciò che ho detto e spero non lo abbia sentito.
<<Smetterei di pensarti>>.
Non sono sicura di ciò che ho sentito perchè la frase è stata breve e abbastanza sotto voce ma ho il coraggio di guardarlo in faccia
<<Cosa?>>. Provo a chiedere.
<<Ho detto che starei molto meglio senza di te>>. Mi rivolge un sorrisino di sarcasmo ma non ne rimango molto entusiasta.
<<Allora al ritorno vai con qualcun altro oppure Rimani qui>>. Sentenzio.
<<Come sei permalosa...>>. Mugola un verso strano.
Sto per rispondergli ma un infermiera ci si avvicina.
<<Voi siete?>>. Chiede.
<<La sorella>>. Dico io.
<<una specie di amico>>. Risponde Logan.
<<La signorina Sydney ha avuto la maggior parte degli organi paralizzati. Abbiamo provato a risvegliarli ma ci vorrà un pò di tempo. Ora dorme>>.
Resto a bocca aperta.
La maggior parte...?
<<Cosa intende con maggior parte?>>.
<<Funzionano pochi organi e dobbiamo sperare che stanotte si scongelino la maggior parte oppure potrà morire.>>
<<La terremo d'occhio per tutta la notte>>. Aggiunge.
Questa cosa non mi rassicura.
Non e questa la risposta che volevo.
Non voglio prendere un altro componente della famiglia. Non Sydney.
Gli occhi diventano di nuovo lucidi ma non piango. Ho finito le lacrime e non riesco più a piangere.
Mi siedo sulla stessa sedia di 2 ore fa. Mi metto a braccia conserte mentre Logan mi si accomoda affianco.
Prendo la borsa, metto le cuffie e cerco su spotify.
"Dangerous woman".
La musica aiuta a calmarmi.
Poggio il capo sulla spalla di Logan.
Non si sposta o si sente irritato....
Mi lascia fare.
Mi metto comoda e chiudo gli occhi.
Pov Dean
Il medico dopo finalmente 2 ore arriva da noi e ci da notizie.
Non è quello che mi aspettavo. Stanotte sarà tutto decisivo.
Il medico ci ha elencato i vari organi congelati.
I reni, i polmoni, l'intestino, il pancreas e il diaframma.
Per fortuna non ha raggiunto il cuore.
Dobbiamo rimanere nel Regno Innay ancora un'altra Notte e non la passerò di certo in un albergo.
Rimarrò in sala d'attesa.
Volto il capo e trovo Susan che dorme sulla spalla del mio amico Logan.
Logan la guarda dormire con occhi che luccicano.
<<Chi vuole può entrare in sala e vedere la ragazza. Ovviamente saprete che è in stato di congelamento>>. Annuncia un' infermiera.
Mi alzo in fretta e vado verso la stanza in cui si trova Sydney.
Non posso negare che le gambe mi tremano e hanno paura di quello che possa vedere ma da una parte non vedo l'ora di vederla perchè non riuscirei a vivere senza.
Quando varco la soglia il tramonto sta per calare.
Sposto lo sguardo su Sydney che ha gli occhi socchiusi e il volto pallido.
Chiudo gli occhi e li strizzo forte per la rabbia.
<<Ti prometto che li ucciderò tutti donna angelo>>. Mi avvicinò al suo corpo esile sul letto.
Ha i capelli spettinati e alcuni vestiti rotti e graffiati.
<<Riesci ad essere ammaliante anche debole e addormenta>>. Sussurro al suo orecchio.
Starà in un sonno profondo perchè non accenna neanche a muoversi di un po'.
D'improvviso lo stomaco mi si contorce perché inizio a pensare al peggio.
È se Sydney non c'è la facesse?.
Mi avvicino a lei e gli afferro la mano.
<<Sei forte Evans. Sei la donna più forte che abbia mai conosciuto. Potrò aspettare fino alla mia morte per essere tuo ma ora voglio solo che tu sia qui con me>>. Esce più come una supplica che una frase dolce.
La porta si apre ed entrano Dafne e Susan.
Si è svegliata così in fretta...
<<Va via, ora tocca a noi>>. Tuona Dafne.
Mi muovo e agguanto il mio giubbotto.
Sto per uscire ma un infermiera entra nella stanza.
Ha con sé una coperta e questo distrae Dafne e Susan.
Ne approfitto per lasciare un bacio fugace sulla fronte di Sydney e scappo via.
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Un leggero vento mi smuove i piccoli ciuffi dei capelli.
Estraggo una sigaretta e la infilo in bocca.
Ho bisogno di un po' d'aria.
Ho bisogno di tornate sulla Terra, non mi piace stare qui.
Sto per sedermi su uno di quei gradini sporchi ma mi si mozza il respiro e qualcosa mi afferra la gola, i piedi non toccano più terra.
Non sento una mano che mi strangola ma qualcosa di invisibile.
Guardo in basso e vedo che sono ad almeno venti metri d'altezza.
<<Cos...>>. Provo a parlare ma non ci riesco
<<Ciao Dean...>>. È una voce minacciosa.
Qualcuno mi sta strangolando con il suo potere.
Voglio voltarmi per vedere chi è. La persona lo capisce e di scatto mi ritrovo faccia a faccia con Bob.
Bob mi sta strangolando e ha gli occhi pieni di rabbia.
Mi rallenta la presa per farsì che io parli.
<<Cosa vuoi?>>. Chiedo.
<<Tutto quello che ha tuo padre>>. Gli faccio una smorfia.
a lui non sembra piacergli perché rafforza la presa.
<<Sei contento della sorpresina che hai avuto?>>. Chiede divertito.
<<Sei uno stronzo>>. Non riesco a contenermi.
<<Ti sei divertito a far credere che sia stato io l'assassino del bambino di quei due pazzi?>>. Chiedo con tutta la rabbia che ho in corpo.
Non dovrei provocarlo. Non sono in posizioni per farlo ma non mi importa.
<<Io mi sono divertito a far ben altro caro Valava...>>. Mormora il vecchio stronzo.
<<Cosa?. A scoparti altre dieci ragazze mentre io stavo quasi per morire?>>. Questa volta ho parlato troppo perché la presa si fa sempre più possente e l'aria meno.
<<E se ti dicessi che quei due pazzi stavano cercando di ucciderti inutilmente?.>>
Resto di stucco.
Se....
<<Quindi tu sei l'assassino!>>. Sbotto incazzato credendo di aver realizzato.
<<No, caro Dean....>>.
<<Io sono il loro figlio. Demetra e Ulisse sono i miei genitori>>.
Spazio autrice
Ho sonno.
Speri vi sia piaciuto il capitolo e la rivelazione strana.
Vi aspetto su ig.
Ma vi prego cagatevi anche tik tok!. I miei video stanno fallendo.
Ig=i_fly_with_my_thoughts
Tik tok=angeebooks.7
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