Capitolo 13: Solo noi due

Quella domenica mattina mi svegliai stranamente allegra.
Alcuni ragazzi erano tornati già alle loro case il pomeriggio precedente, ma io avevo deciso di restare anche per la notte nei dormitori visto che i miei genitori si erano presi una breve vacanza e sarei rimasta sola a casa.
Anche Fede era tornata dai suoi, anche se le dispiaceva lasciarmi sola.
Andai in cucina e mi preparai la colazione mentre canticchiavo e mi muovevo leggermente a ritmo della canzone che avevo in testa.
Presi il succo di frutta dal frigo e, appena mi girai, mi zittii di colpo e mi maledissi mentalmente per la figura che mi ero appena procurata.
Jude stava appoggiato ad uno dei tavoli della mensa e mi guardava, forse era anche lì da un po'.
Arrossii violentemente, cercando di far finta di nulla.
- 'giorno- disse lui, facendomi trasalire.
- Oh...buongiorno... hai già fatto colazione o?...-
- Già fatto, grazie-
Presi la mia colazione e mi sedetti nel tavolo dov'era appoggiato, mangiando in fretta.
- Come mai sei ancora qui?- mi chiese, spezzando il silenzio.
- I miei non sono a casa questo weekend... e tu? Di solito te ne vai sabato pomeriggio a casa...-
- Anche mio padre non è in casa questo fine settimana... tanto vale rimanere qui, per una volta-
Finii la colazione un paio di minuti dopo e posai tutto mentre Jude uscì fuori per andare al campo.
Io ritornai alla mia stanza per cercare qualche libro da leggere.
Dalla finestra potevo vedere Jude fare qualche tiro verso la porta vuota, spostandosi da lí solo per recuperare qualche pallone.
Mi appoggiai alla finestra e lo guardai per un po', osservando i suoi movimenti.
Mi persi nei miei pensieri, fino a che non mi resi conto di un piccolo dettaglio.
Nessuno era rimasto al dormitorio, il che significava che io e lui eravamo completamente soli...

Mi portai avanti con qualche compito scolastico ma dopo nemmeno mezz'ora presi il quaderno di matematica e lo lanciai fuori dalla porta della mia stanza per il nervoso.
Non mi era mai piaciuta la scuola e lo studio non era una mia priorità.
Sapevo che era sbagliato, ma non mi importava poi tanto.
Jude spuntò dalla porta con il quaderno in mano e me lo riportò dopo averlo osservato per qualche secondo.
- Al secondo passaggio devi scrivere radice terza di trentasei- mi disse, passandomelo.
- Uhm... giusto, grazie! Dimenticavo che tu sei quello intelligente- commentai, sedendomi sul letto.
- Beh, essere visto sempre come "quello intelligente" a volte stanca- rispose, prendendosi la sedia della scrivania e sedendosi davanti a me.
- Lo so, anche essere vista come "quella scema" stanca...- dissi, sbuffando.
Alla fine, era quella l'impressione che davo alla gente.
- Non ho mai pensato questo di te-
- Tu no... ma probabilmente gli altri sì-
- Kiara, sappiamo tutti che non sei scema. Anzi, hai del potenziale, solo che non lo dai a vedere-
- Sembri un professore che dice "è intelligente, ma non si applica!". E poi, detta proprio da te, che sei un ragazzo modello...-
- Non sono mica perfetto-
- Vediamo... sei una persona che ha bisogno di avere tutto sotto controllo e che ragiona molto, forse troppo, prima di agire. Ma d'altro canto, sei anche un ragazzo furbo e che sa sfruttare al massimo i suoi pregi e difetti... e come se non bastasse, sei pure molto dolce...-
- Dolce?-
- Già... ultimamente, mi hai trattata davvero con gentilezza e mi hai sempre aiutata... mi piace questo lato di te. E chissà quanti altri lati nascosti hai che potrebbero piacermi-
- Non saprei... dipende dalle circostanze-
Rimasi un attimo in silenzio vedendolo alzarsi e avvicinarsi a me.
Mi alzai a mia volta e più lui si avvicinava, più io indietreggiavo.
Mi fermai contro il davanzale della finestra e lui mi bloccò lì, afferrandomi delicatamente le braccia.
- Cos'è esattamente, che vuoi vedere di me?- mi chiese.
- Voglio... vedere i tuoi occhi.-
Rimasi a fissarlo con un nodo in gola.
Speravo con tutta me stessa che non rifiutasse.
Mi lasciò un braccio e si sfilò gli occhialini con una mano, tenendo però gli occhi chiusi.
Trattenni il respiro mentre lui li apriva lentamente, rivelando quelle iridi rosso cremisi che tanto avevo bramato di vedere.
Sentivo il mio cuore quasi uscire dal petto e rimasi come incantata dal suo sguardo penetrante.
- Sono...meravigliosi- commentai in un sussurro, sperando di poter rimanere a fissarli per sempre.
- Davvero?...- mi chiese lui, mentre lasciava gli occhialini sul davanzale dietro di me.
- Sì... mi ero sempre chiesta come fossero, ma... non pensavo potessero essere così belli-
Lui sorrise, un sorriso sincero, che mi sciolse il cuore.
Si avvicinò appena e poi congiunse le labbra con le mie dandomi un tenero bacio.
Sgranai gli occhi e lui strinse appena la presa al mio braccio, come per paura che io potessi scappare.
Si staccò poco dopo e, senza nemmeno dargli il tempo di allontanarsi, gli saltai al collo e lo ribaciai, un bacio più deciso di prima.
Mi abbracciò, stringendomi, e io speravo con tutta me stessa che quello non fosse solo un altro ingannevole e stupido sogno...
- Kiara. Tu mi piaci.-
- Anche tu mi piaci, Jude...-

Angolo Autrice
SHIPSHIPSHIP.
Siete contente, care lettrici?
La Kiade ha finalmente preso forma! :D
Da quanto aspettavate questo momento, eh? -w-

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