Fame Bugiarda
Jena ricordava perfettamente quella pianta, l'aveva vista a casa di Pic il fioraio. Era una tra le più grandi ed era posta all'angolo prima delle scale.
"Come facciamo ad essere sicuri che sia stato segnato proprio da quella pianta? Non abbiamo prove contro Pic e poi è lui che ci ha inviato la richiesta per venire qui." Chiese Grim sicuro che si trattasse di una conclusione troppo affrettata da parte della principiante.
Jena si tolse un guanto e mostrò il dorso della mano sinistra così che tutti potessero riconoscere gli stessi segni a goccia presenti sul corpo di Cleneren.
"Appoggiandola al corrimano delle scale direi che l'ho avvicinata troppo ad una foglia della pianta e credetemi quella si è mossa per trattenermi! Non ho detto niente perché quei mostri rampicanti erano tutti così strani che mi è parso un comportamento normale..." Alzò le spalle tranquillamente.
Lok esaminò le sue bruciature e confermò che si trattava della stessa pianta.
"Ragazzi, stiamo dicendo che Pic ha intrappolato quest'uomo servendosi della sua pianta? Che motivo avrebbe avuto per farlo?" Chiese Keira non meno confusa degli altri.
"No, stiamo dicendo di più. Pic potrebbe aver collaborato con il vampiro che ha ridotto così Cleneren." Rispose Dosen.
"Sperando che non ci sia più di un vampiro in questo dannatissimo Borgo! In ogni caso è quasi certo che questo vampiro sia lo stesso che ha fatto sparire Flein, altrimenti non si spiegherebbe il collegamento con suo padre e le sue piante..." Lo interruppe Oldrin.
"Inoltre, Dosen, Cleneren è morto a causa di uno strangolamento... Guardate bene i segni a goccia che ha sul collo, sono decisamente troppi e più marcati rispetto agli altri. Il vampiro deve averlo semplicemente portato a casa di Pic e i suoi abiti sono strappati perché si sarà sicuramente dimenato dalle grinfie del mostro."
"Direi che è meglio andare a controllare di nuovo quella casa. È così strano... Il cadavere è stato trovato sta mattina, perciò Pic e il vampiro hanno agito di notte. Forse è per questo che ieri quando mi ha dato la candela non si è spaventato del mio aspetto... Forse ci è abituato perché lavora con un vampiro." Constatò Keira.
Le sirene in effetti stavano controllando le azioni della ragazza da quando aveva messo i piedi sulla riva, erano incuriosite e allo stesso tempo spaventate dal suo aspetto vampiresco.
"Ma perché il vampiro avrebbe dovuto portare quest'uomo a Pic? Non ha alcun senso!" Lok si agitava e non si dava pace.
"Aspettate un momento... Grim, poco fa hai detto che è stato Pic a inviarci la lettera, ma in realtà non ne siamo sicuri, ricordi? Quando ci è arrivata non c'era nessuna firma né simbolo. Lo avevi detto tu stesso. Se il padre di Flein collabora con il nemico allora è improbabile che sia stato lui a inviarla, non vi pare?" Dosen stava riflettendo su ogni dettaglio uscito dal discorso.
"Hai ragione Dosen, stavo dimenticando questo particolare... Magari però è sotto incantesimo oppure è stato minacciato dal vampiro... Dobbiamo capire cosa sta succedendo. Suggerisco di dividerci in due gruppi. Io, Dosen e Jena andremo a controllare il Magazzino delle Lettere del Borgo; voialtri correte a casa del fioraio e scoprite la verità." Concluse Grim con tono deciso.
"Ehi aspetta un momento! Sono io che ho capito della pianta e tutto il resto! Perché dovrei andare in quel posto noioso e non dove c'è da far parlare qualcuno con la forza?" Si lamentò la novellina.
"Semplice! Perché io sono il maestro delle intimidazioni, Lok è il maestro degli incantesimi e Keira fa paura solo a guardarla." Rispose beffardo Oldrin.
"Va bene, adesso basta. Ai cavalli!" Grim fece terminare ogni discorso e richiamò all'ordine.
Ringraziarono le sirene che sparirono nell'acqua battendo sulla superficie le loro code color blu fiordaliso.
La squadra di Keira prese con sé Arina e lasciarono l'altra lupa alla squadra di Grim che si era diretta verso il Magazzino delle Lettere, poi anche loro montarono sui cavalli e tornarono a casa di Pic.
Bussarono con forza finché non si udì un invito ad entrare.
"Vado prima io." Disse piano Lok tenendo una mano sull'elsa della spada legata alla cintura.
Nell'aprire la porta, l'Elderin venne catturato dalla stessa pianta mostruosa che aveva stritolato fino alla morte Cleneren. Arina di riflesso si gettò ai piedi di Pic per mordergli una gamba, mentre gli ammazzavampiri tirarono fuori le spade per liberare il compagno. La pianta teneva Lok sospeso con le braccia legate al busto e il collo stretto dalle sue foglie ustionanti. Tra le urla ormai soffocate, subito spinse la sua mano su un ramo che gli aveva avvinghiato il busto e d'improvviso la pianta lo lasciò. Lok cadde a terra coperto di bruciature e restò sulle ginocchia per riprendere fiato. Gli ammazzavampiri si lasciarono alle spalle un po' di tensione.
"Sia benedetto il suo Potere di Nascita di poter addormentare qualsiasi essere!" Si entusiasmò Oldrin.
Pic provava a liberarsi dalla presa di Arina mentre Keira accorse per aiutare l'amico a terra.
Oldrin si avvicinò a Pic spingendolo contro una parete e poggiandogli la lama del pugnale sotto al mento.
"Adesso è così che si trattano gli ospiti, Pic? Non va affatto bene." Manteneva uno sguardo inquietante fisso sui suoi occhi per intimidirlo.
"Che scherzo era quello di accoglierci con una pianta stritolatrice? Per giunta la stessa che ha ucciso Cleneren! Abbiamo visto i segni sul suo corpo. Se non dici tutta la verità stai certo che la tireremo fuori noi dalla tua bocca." Spinse la lama tagliando superficialmente la pelle di Pic che di riflesso mandò ancora più indietro la testa.
Lok si alzò appoggiandosi a Keira e poi si avvicinarono agli altri.
"Sappiamo che conosci il vampiro che ha rapito tua figlia." Intervenne Keira.
"Che sta succedendo qui? Cosa hai fatto a quell'uomo?"
"Parla o ti faremo parlare." Con quella frase Oldrin era solito concludere le sue intimidazioni, la utilizzava quando era sicuro di aver messo abbastanza paura al suo bersaglio.
"D'accordo. Va bene, sì, parlerò." Rispose tutto d'un fiato portando i palmi avanti in gesto di resa.
"Cleneren aveva visto troppo, ecco. Aveva capito che c'era una strana presenza in questa casa perché abita qui a fianco..."
"Stiamo finalmente parlando di quel vampiro, eh Pic?" Lok intervenne.
"Allora c'è davvero una sorta di alleanza tra voi due!"
"Lei mi ha dato del denaro in cambio di mia figlia." Rispose senza provare rancore né tristezza.
Keira sobbalzò.
"Che cosa?! Questo non ha davvero alcun senso! Vogliamo sapere tutto fin dall'inizio. Cosa voleva il vampiro da te?" Chiese più confusa e inorridita che mai.
Gli ammazzavampiri si scambiarono occhiate di consapevolezza, ora consci della gravità e complicatezza del caso. Anche Arina sembrava completamente interessata alla situazione.
"Aspettate un momento, è una lei? Una vampira?" Chiese d'un tratto Oldrin sorpreso.
Prima che Pic potesse cominciare a raccontare, si sentì bussare nuovamente alla porta ed entrarono gli altri tre ammazzavampiri.
"Non è stato Pic a inviarci la lettera, è stato Cleneren!" La voce di Grim risuonò nella stanza.
"Shh! Chiudete quella maledetta porta! Se in città sapessero che qui si aggira un vampiro per colpa mia, mi farebbero la pelle!" Urlò piano il fioraio.
Jena si chiuse la porta alle spalle e Dosen si sistemò davanti alla finestra per coprire la visuale all'esterno.
"Una sera è giunta qui quella donna. Era un giorno duro come un altro, il cibo scarseggiava parecchio e anzi quasi non ci era rimasto più nulla. Nel buio mi era parsa una figura così strana e tenebrosa che inizialmente non ho voluto farla entrare; ma poi d'improvviso le mie tasche si sono riempite di perle, oro e topazi e lei mi ha parlato e mi ha chiesto di poter portare via mia figlia Flein per qualche giorno in cambio di quel tesoro. Non mi importò granchè quando scoprii che quella donna era un vampiro, né mi importò del fine che voleva raggiungere. Mi è bastato quel tributo. Ne avevo bisogno. Non c'è niente che posso dirvi che vi possa essere di altro aiuto. Per quanto riguarda Cleneren, come ho già detto, aveva visto e udito troppo. Purtroppo chi è così sveglio e si intrufola in casa di altri per curiosare non merita che una spiacevole fine. In più ha commesso un grave errore spedendo quella lettera e quindi portandovi qui, ci ho rimesso due bracciali preziosissimi e la fiducia di quella vampira!" Non fu la storia raccontata, bensì l'espressione seria e non curante del fioraio a riempire di incredulità gli ammazzavampiri.
"...E perciò non hai idea di cosa sia successo a tua figlia?!" Lo fulminò Keira.
"E soprattutto non ti importa di cosa le sia successo!" Aggiunse Jena. Si voltò verso Lok e provò ad esprimergli il suo sconcerto che era quello di tutti i presenti. Lo sconcerto di vedere persone così accecate e così indifferenti.
"Qualcosa so. L'Elderin di corte che guida le decisioni del nostro Re veniva spesso qui da noi per ordini del sovrano. Per gli allestimenti dei balli e dei banchetti. I fiori ovviamente. La vampira è venuta da me perché il mio negozio è l'unico collegato direttamente alla Capitale. Non so altro."
Il nuovo indizio mise in movimento tutti gli ingranaggi delle loro menti. Erano stanchi e la giornata non era nemmeno a metà.
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