32. Papà

Mio padre entra in casa sbattendo la porta, seguito da Lauren tutta imbronciata.
-La peste ne ha combinata un'altra delle sue – sbotta lui buttandosi sulla poltrona.
Oh no.
Già mi preparo ad un pomeriggio da trascorrere tra la caserma di polizia e lo studio dello psicologo.
Sbuffo attirando l'attenzione di tutti.
Mia madre alza gli occhi al cielo. Non vuole che mi lamenti, continua a ripetermi che è la cosa giusta.
Ma non capisce che è la cosa giusta per loro, non per me.
-Quanto è grave sta volta? – chiedo.
-Ha colpito in faccia di proposito una sua compagna con la palla durante l'ora di educazione fisica. Le si sono rotti gli occhiali e si spera non il naso. Ora è in ospedale per dei controlli –
Niente polizia. Forse.
-Ren stai più attenta però la prossima volta, mi sono rotta le palle di essere punita per te – dico brusca a mia sorella.
-Cateline non rivolgerti con quel tono a tua sorella! – mi rimprovera subito mia madre.
-Lo sappiamo che non è colpa tua, piccola – dice poi rivolta a mia sorella che ci è visibilmente rimasta male.
-Se è per questo nemmeno mia – mormoro prima di uscire dalla cucina e salire in camera mia.
Sbatto la porta alle mie spalle e mi butto sul letto col volume al massimo nelle cuffiette. Lascio che Waves di Den Lewis mi culli mentre fisso il soffitto tempestato di quelle stelle che avrebbero dovuto fare da sfondo ai miei sogni, ma che continuano a farlo alle giornate di merda in cui mi tocca nascondere mia sorella. Chissà se i miei genitori pensano davvero che sia la cosa più giusta da fare o se è solo una soluzione temporanea, e si stanno impegnando per cercarne una permanente. Ne dubito fortemente.
La porta della stanza si apre lentamente e mio padre fa capolino.
-Posso? – leggo dal suo labiale dato che la musica mi impedisce di sentire.
Abbasso il volume.
-Sei entrato senza bussare, non vedo perché tu debba preoccupartene adesso – gli faccio notare.
-Ho bussato, e anche parecchie volte, ma con quelle cose nelle orecchie come pretendi di sentirmi? – si richiude la porta alle spalle. Non è arrabbiato, né infastidito.
Faccio roteare gli occhi.
-Possiamo parlare? – mi chiede sedendosi accanto a me sul letto.
Senza troppa voglia mi sfilo le cuffiette e lo osservo in attesa che continui.
-Come va a scuola? –
Resto un po' spiazzata da questa sua domanda: non si è mai preoccupato troppo di come andasse la mia vita.
È sempre stato occupato a preoccuparsi di quella di mia sorella.
Sospiro.
-Così così – confesso.
-Come mai? –
-Boh i prof sono un po' stronzi nell'ultimo periodo, dato che si sta chiudendo il quadrimestre e hanno bisogno dei voti, e quindi ci mettono sotto pressione. Ma per il resto va al solito –
-Con gli amici? – mi chiede poi.
-Pa' lo sai che non ho amici – sorrido malinconica.
-E sai che non voglio che tu stia da sola. Dovresti farti degli amici, la scuola farebbe meno schifo – mi consiglia.
-Non avrei tempo di frequentarli, con la storia di Lauren e tutto. E poi mamma non vuole –
-Mamma è la stessa che ogni volta che ti mette in punizione ti chiude in stanza, ma tu esci comunque dalla finestra. Da quando le obbedisci? – ridacchia.
Faccio un sorrisetto ma non gli rispondo.
-Qualche ragazzo? – sorride sornione.
-Pa' smettila – mugulo coprendomi la faccia con le mani.
-Dai, sei una bella ragazza, e sei nell'età giusta per accettare la corte di un ragazzo –
-Non è vero, non sono bella – sbuffo sdraiandomi.
-Allora non ci vedi bene, dovremmo fare una visita oculistica uno di questi giorni – torna serio.
-Scemo – ridacchio tirandogli un cuscino.
-Sei bellissima – ripete rimettendo a posto il cuscino.
-Non è vero, è Lauren quella bella – mormoro con una punta di invidia.
-Questo è quello che dice la mamma. Ma io non sono mai stato d'accordo – mi sorride e ricambio grata.
Si avvicina e mi lascia un bacio sulla fronte prima di alzarsi.
-Lo sai che non ti mentirei, sei bella davvero e troverai qualcuno che sappia dirtelo nel modo giusto, ne sono sicuro – mi fa l'occhiolino e poi esce dalla stanza lasciandomi un sorriso stampato sulle labbra.
Quei pochi minuti in cui si è preoccupato per me mi fanno passare il cattivo umore e all'improvviso dover nascondere mia sorella non mi sembra poi così orribile.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top