15. Ho occhi solo per te

Sto per addormentarmi quando sento un "Ptssss" risuonarmi nelle orecchie. Mi rigiro nel letto pensando di essermelo immaginato ma all'improvviso mi ritrovo il viso sorridente di Nicole davanti. Apro la bocca per urlare ma me la tappa prima che ci riesca.
Mi tranquillizzo e lei mi lascia.
-Si può sapere cosa stracazzo ci fai qui? - urlo silenziosamente. Non penso che ce l'abbiano portata per un atto di bontà nella mia cella.
-Usciamo? - mi chiede bisbigliando. Lancio un'occhiata all'orologio: è l'una e mezza di notte.
-Ma sei scema? - sbadiglio strofinandomi un occhio sperando che sia tutto  un sogno assurdo.
-Eddaiiii quanto sei noiosa, alza il culo ed esci per un po' con me da questa gabbia - mi incita.
-Ma si può sapere come hai aperto le nostre celle? - continuo a chiedere.
Si sfila una forcina dallo chignon e me la mostra. 
Alzo gli occhi al cielo: che cliché.
-Davvero queste celle fanno così tanto schifo? - chiedo alzandomi dal letto per poi infilarmi le scarpe.
-A quanto pare -
-Ma se ci beccano? - 
-Un'altra parola e ti lascio qui - mi zittisce.
Sbuffo seguendola fuori dalla cella. Mi accorgo che la guardia di turno sta russando con la testa poggiata sulla scrivania, senza nemmeno curarsi di farlo silenziosamente.
-Io licenzierei tutti qui dentro - bisbiglio.
-Tranne Andreas, ovviamente - Nicole mi fa un occhiolino nella penombra della sezione e io ridacchio in silenzio. 
Usciamo dalla sezione in punta di piedi e attraversiamo il corridoio principale fino ad arrivare alla mensa, senza incontrare nessuno sulla strada.
-Ma a quest'ora non ci sarà Anne in mensa con il capo? -
-Anne oggi non lavora. Ancora non li impari i turni? Ho capito che ti importa solo di quelli di Andreas però ... - 
-Taci stronza - la zittisco.
Ride spalancando la porta.
La mensa è immersa nell'oscurità ma all'improvviso Nicole accende una torcia.
-E quella da dove l'hai tirata fuori? - chiedo ma lei mi ignora. Questa ragazza mi meraviglia sempre più.
Entriamo in cucina e Nicole inizia ad aprire gli scaffali probabilmente alla ricerca di qualcosa di commestibile. Io vado verso il frigo e all'interno trovo, tra le altre cose, una barretta di cioccolata. Mica male.
La afferro e stacco un quadratino di cioccolato per poi mangiarlo.
-Ehi, condividi! - mi minaccia Nicole togliendomi la barretta dalle mani.
-Quanto sei antipatica - sbuffo.
Noto un filo di luce provenire da sotto la porta vicino al frigo.
Busso Nicole facendogliela notare.
Ci guardiamo per qualche attimo, indecise se aprirla o andare via ed evitare di essere scoperte.
Poi Nicole prende la decisione per entrambe e abbassa la maniglia tirando la porta.
Spalanco gli occhi davanti a quello che vedo.
Il capo ci sta dando dentro con una cuoca della mensa.
Che puttaniere.
Nicole reagisce al mio stesso modo, prima di scoppiare a ridere. La imito mentre i due intanto si sono accorti della nostra presenza.
Il capo lascia andare la tipa che si abbassa il camice da cucina.
-Addirittura te ne fai due contemporaneamente? - gli chiedo senza riuscire a smettere di ridere.
-Anne questo lo sa? - chiede poi Nicole.
Il capo resta con la bocca mezza aperta, come se volesse dire qualcosa, ma sembra non riuscire a trovare le parole.
-Anne!? - strilla la cuoca.
-Uh, qui le cose si fanno interessanti - mormoro divertita.
-Rose, posso spiegarti - cerca di giustificarsi lui che sembra aver ritrovato la capacità di parlare.
-Spiegarmi? Quindi mi stai dicendo che non sono l'unica? Che stai pure con quella gallina di Anne? -
-Sì, ma non è come pensi -
-Sì!? Cretino, brutto stronzo, sei soltanto un coglione! E tutte quelle cose che mi dicevi? Sei solo come tutti gli altri, un bastardo, ecco cosa sei! Torna pure da Anne, non vedrà l'ora quella puttana! -
Io e Nicole intanto non riusciamo a smettere di ridere.
Rose tira una sberla al capo che sta ancora cercando di giustificarsi.
Intanto sento qualcuno entrare in cucina. Mi giro e vedo Andreas sulla soglia con un'espressione confusa sul volto.
-E tu che ci fai qui? - gli chiedo cercando di smettere di ridere. Non dovrebbe essere in turno.
-Avevo dimenticato il cellulare in mensa - spiega mostrandomelo - Ho sentito le urla, ma che succede? - chiede confuso.
Nicole gli spiega la situazione e presto anche lui non può far a meno di iniziare a ridere, assistendo con noi alla scena.
La litigata tra la cuoca che sembra posseduta e il capo che sembra un bambino dura più o meno dieci minuti. Poi lei concluce il tutto con un "Vai a fanculo" seguito da un altro schiaffo ed esce a grandi passi dalla cucina.
-Anderson, lei cosa ci trova di divertente? Guardi che non ci metto nulla a licenziarla, così come non ci metto nulla a togliervi le uscite giornaliere - dice poi rivolto a noi. Questo sì che le sa fare le minacce.
-E noi non ci mettiamo nulla ad informare Anne di questo trio così carino - intervengo con un sorrisetto di sfida.
Il capo mi lancia un'occhiataccia, poi esce dallo stanzino.
- Anderson riportale alle loro celle e informa la guardia di turno che se dovesse succedere di nuovo che delle detenute riescano a fuggire è licenziata! - ordina raggiungendo l'uscita dalla mensa.
La porta si chiude con un tonfo alle sue spalle e tutti e tre scoppiamo a ridere.
-Ma si può sapere che ci facevate qui? - chiede Andreas.
-Avevamo fame - si giustifica Nicole.
Andreas mi guarda e io alzo le spalle con un'espressione tipo "Ha fatto tutto lei."
-Dai, andiamo. Che mi tocca lavorare pure quando non sono di turno- ci fa cenno di seguirlo.
Ci riporta alle nostre celle, chiude nella sua Nicole e poi mi raggiunge nella mia.
-Certo che siete proprio matte voi due-
-Qua dentro è una palla, dobbiamo pure divertirci ogni tanto - mi giustifico - Certo che comunque il capo è proprio stronzo -
-Già, non bisognerebbe mai comportarsi così con le donne. Non siete mica un passatempo -
-Non fingerti angioletto, siete tutti uguali voi maschi - ridacchio.
-Ehi, non è vero! C'è chi ha occhi solo per una donna - sussurra guardandomi negli occhi.
Deglutisco.
Mi sorride.
Poi infila la mano tra il mio viso e i capelli e mi accarezza la guancia con il pollice.
-Buonanotte principessa - sussurra per poi baciarmi la fronte.
-Notte cavaliere - ridacchio.
Mi fissa sorridendo per qualche secondo, poi abbassa lo sguardo e mi lascia sola, nell'oscurità della notte e con il suo profumo addosso.

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