"Allora fallo." Sussurrai tremante, cercando di non badare all'ansia che mi era salita non appena mi ero resa conto di ciò che stava per succedere.

Le sue mani accarezzarono la mia schiena e poi toccarono di nuovo il tessuto del reggiseno. Sentii le sue mani armeggiare con i tre gancetti in metallo e poi il tessuto allentarsi sempre di più, facendo formare la pelle d'oca su tutto il mio corpo.

E sarebbe stato tutto perfetto, se il suo cellulare non avesse iniziato a suonare senza mai fermarsi.

"Cazzo." Sbottò, allungandosi verso i pantaloni appoggiati sul telo e poi stringendomi a sè per non far cadere il costume. "Pronto? Merda mi ero dimenticato."

Appoggiai la testa sulla sua spalla e lo ascoltai parlare, arrivando alla conclusione che, quella che doveva essere la notte perfetta, si sarebbe conclusa prima del previsto.