Rintocca, Doomsinger

Talia fece per gridare dalla paura, ma venne fermata appena in tempo dalla mano di Firyan, che le tappò la bocca più rapida di un fulmine. Un istante dopo, poi, vide la terra scomparire sotto i suoi piedi quando il cacciatore si lanciò in aria, portando anche lei via da quella spiaggia.

Il mostro vide i due giovani levarsi nell'aria come frecce e fece per inseguirli, spalancando mascelle titaniche e cavernose, che avrebbero potuto inghiottire una buona parte della locanda in un sol boccone.

Talia aveva paura. Una paura come non aveva mai provato prima: aveva sempre pensato che il lindorm avanzato di pochi giorni prima fosse la cosa più terrificante che avrebbe mai incontrato nella sua vita, eppure quella bestia era ancora più grande e decisamente più inquietante, tanto da farle tremare convulsamente le mani. Non fosse stato per quei dannatissimi occhi fiammeggianti, avrebbe potuto capire quanto vicina fosse solamente sentendo gli schiocchi delle sue mandibole colossali, persino troppo prossimi a loro, tanto da creare un lieve spostamento d'aria.

Poi, di colpo, mentre ancora si trovavano a mezz'aria, alle sue orecchie giunse il forte battere del cuore di Firyan: sembrava impazzito, come se stesse per balzargli fuori dal petto, il respiro era veloce quasi quanto il suo. Aveva sperato che la sua presenza avrebbe potuto calmarla, ma lui forse aveva ancora più paura di lei di quella bestia sconosciuta che si ergeva come un'isola in mezzo al mare.

<< Tali.>> fu la prima cosa che disse quando atterrarono in mezzo alla strada maestra del paese, praticamente davanti a casa sua, al sicuro dalla sguardo del mostro, estraendo la spada dal grande fodero che portava sulla schiena << Prendi la tua famiglia e scappa.>>

Il giovane elfo voleva combattere, ero ovvio da come si stava comportando, ma la sua voce era debole, la sua postura malferma: era ancora troppo debole da quello che era successo solamente poche ore prima.

<< Aspetta almeno che arrivino Kay e Deneb!>> obbiettò lei, prima di muoversi, preoccupata << Non puoi combattere un mostro del genere nelle tue condizioni.>>

<< Non abbiamo tempo di discutere di queste cose, Talia! Non ora!>> ribatté seccamente lui, sforzandosi in ogni modo di non urlare << Fai solamente quello che ti ho detto. E fai in modo che quei due mi raggiungano al più presto.>>

<< Ma...>> fece per ribattere lei, spaventata per il cacciatore.

<< Smettila di protestare sempre, dannazione!>> gridò Firyan, prendendola per le spalle << Non abbiamo tempo per continuare a discutere, lo capisci o no? I lindorm erano solo un gioco per bambini in confronto a quella bestia!>>

Proprio mentre proferiva quelle parole, il rimbombare e lo squassare di un impatto titanico fecero tremare persino le loro ossa.

<< Sbrigati, i sormir possono camminare sulla terra, non come i serpenti marini.>> commentò ancora Firyan, facendo roteare Nightfall in mano e strappandosi il mantello di dosso, facendolo volare lontano nel vento che si stava levando in quel momento << Dì a Kay...>>

Prima che potesse terminare la frase, tuttavia, le luci si accesero nuovamente, seppur con una certa lentezza, in tutta la città, mentre persone correvano in strada spaventate, pensando ad un terremoto. Persino i due cacciatori si pararono davanti ai due ragazzi, con le armi in pugno. Dietro di loro, i locandieri, i loro figli e Ellie erano pronti a scappare: ovviamente erano stati messi in allarme dai due compagni di Firyan.

<< Sormir.>> disse semplicemente l'elfo, rivolto ai due compagni, che quindi lo guardarono come se fosse appena arrivato da un altro mondo.

Dei due, tuttavia, fu Deneb la più rapida a riprendersi da quelle parole.

<< Correte, sulle colline!>> esclamò, volgendosi verso i sei dietro di lei, che la guardarono un po' increduli.

<< Muovetevi!>> tuonò poi, quando vide che sembravano non darle molta retta, confusi com'erano dalla situazione, mentre i suoi capelli e i suoi occhi tornavano dorati come quella mattina << E portatevi dietro più persone possibile!>>

La famiglia non attese un altro momento, spaventata quasi più da quella ragazza che dal tuono che avevano sentito solamente un momento prima.

Talia esitò ancora qualche momento prima di allontanarsi, poi corse all'interno della casa e scomparve alla vista dei presenti. Karda tentennò a sua volta a quel gesto e insieme con lui anche la moglie e i figli più grandi e anche l'amica.

<< Non vi preoccupate, la manderemo immediatamente da voi.>> disse quindi Firyan, calmandosi appena, certo di cosa la giovane donna fosse andata a prendere nella casa << Andate ora.>>

Il gruppetto si allontanò di corsa nella notte, andando di casa in casa e spiegando a quelli che ancora non avevano capito cosa stesse succedendo alla città: ancora una volta, Karyden era minacciata da un mostro.

<< Molto bene, non abbiamo tempo da perdere. Tutta Karyden rischia di diventare polvere.>> commentò poi Firyan, prendendo il controllo della situazione, facendo un profondo sospiro << Kay, voglio che tu vada a suonare la campana che c'è sulla casa de sindaco. Allerterà del pericolo anche quei pochi che non avessero capito cosa sta succedendo.>>

<< Deneb, aiuta i civili nell'evacuazione della città. Avranno paura, accertati che se ne vadano tutti prima che cominci il combattimento vero e proprio. Una volta che avrà suonato, Kaydan ti aiuterà>> disse poi, rivolgendosi alla donna drago davanti a lui << Io lo terrò occupato fino a quando non avrete terminato i vostri compiti. Poi dovrete venire ad aiutarmi, non so quanto potrò resistere, non dopo stamattina.>>

Una potente aura azzurra, percorsa da lampi scintillanti prese ad avvolgere il cacciatore dai capelli rossi, mentre i suoi occhi si illuminavano dello stesso colore e la sua espressione si scuriva.

<< Dove si trova la casa del governatore?>> domandò poi, senza domandare altro.

<< In quella direzione. Anzi, si vede anche da qui, è quella con la torretta.>> indicò l'elfo, voltandosi verso il centro della città.

<< Quella?>> domandò ancora il rosso, indicando la casa di Eleonore e del padre, affiancando l'amico.

<< Sì, proprio...>> assentì l'elfo, ma prima di poter concludere la frase venne interrotto da Kay, che gli poggiò una mano sulla schiena.

<< Allora fai in modo di tornare in tempo per portare Talia dalla sua famiglia.>> commentò e, con una spinta incredibile, scagliò lontano l'elfo sotto forma di fulmine, proiettandolo proprio sulla torretta che si poteva vedere anche da quella distanza. Deneb lo guardò per istante, stupita di quel gesto.

<< Coraggio, non dirmi che non è insopportabile quando vuole fare tutto da solo...>> le disse, stringendosi nelle spalle, guadagnandosi un sorriso dalla giovane donna << Fai quello che ti ha detto, per favore. Io posso tenere sotto controllo quella bestia, non è la prima volta che ne affronto uno. E di certo non ho usato tutte le mie energie in uno sciocco combattimento contro uno spirito, oggi.>>

<< Farò più velocemente che posso.>> promise Deneb, prima di allontanarsi di corsa, dirigendosi in una delle traverse più vicine, una delle quali la famiglia di Talia non aveva percorso. Poi, in un momento, scomparve anche lei nella notte senza fondo.

<< Molto bene allora, comincia la festa...>> commentò ancora Kay, serrando con forza la mano e facendo scrocchiare tutte le dita, sparendo poi in un lampo azzurro mentre un nuovo tuono scuoteva la terra al muoversi del mostro poco distante.

Sulla torre del governatore, intanto, il primo rintocco della campana risuonò nel buio come un colpo di un maglio gigantesco su un incudine colossale, allertando così tutta Karyden.

<< Me l'hai fatta questa volta, Kay.>> commentò l'elfo, continuando a strattonare la spessa corda che era legata alla grande campana della casa del governatore, quando vide il bagliore proprio davanti la locanda e si resse per non venire sbattuto a terra dal tremito della terra per la bestia che si muoveva in lontananza, la sua figura mostruosa che si stagliava come una montagna alla tenue luce delle lune.

Dopo un terzo rombo di tuono, poi, dalla spiaggia scintillarono brevi raffiche di bagliori arancioni e, un istante dopo, una serie di grandi sfere infuocate avvolsero la forma del sormir, avvolgendolo in un bozzolo di fiamme, mentre il cacciatore con una mano sola cominciava il suo personale confronto con il mastodonte marino. La battaglia era cominciata una volta ancora e chissà come sarebbe finita per i tre e per la città.

Accortosi di aver fatto suonare anche troppo lo spesso pezzo di bronzo conico, Firyan si lasciò cadere verso terra, scivolando sugli scoscesi tetti di scandole e precipitandosi in strada, guidando coloro che ancora non sapevano cosa fare nella notte, indicando loro da che parte fuggire per essere più sicuri di non incorrere nella rabbia del mostro.

"Ma a cosa serve il cervello a tutte queste persone?" si ritrovò a chiedersi ad un certo punto, dopo la ventesima casa evacuata dei suoi occupanti, che avevano esitato a lasciarla fino al suo arrivo "Come possono pensare che sia una buona idea rimanere qui, con quello che hanno appena sentito?"

Per fortuna non ci volle molto perché si ricongiungesse con Deneb che tuttavia, a giudicare dall'espressione, aveva avuto più o meno le stesse difficoltà a convincere le persone del pericolo imminente.

<< Ma come hai fatto a resistere in questo posto, Slayer?>> domandò lei, mentre entrambi correvano per le vie ormai deserte della città, alla ricerca degli ultimi abitanti rimasti << Questi pescatori sono davvero le persone più stupide che io abbia mai incontrato! Una decina di loro neppure credevano fossi veramente una cacciatrice!>>

<< A loro difesa posso dire che neppure a me sembri molto una cacciatrice di mostri, nonostante lo spadone. E le zanne affilate.>> ribatté l'elfo, guadagnandosi uno sguardo truce dalla donna << E gli occhi fiammeggianti.>>

<< Ora capisci perché tenevo sempre l'armatura?>> chiese ancora lei, praticamente parlando a sé stessa ormai. Quando giunsero alla locanda, senza aver incontrato che un altro paio di civili, i due videro Talia sulla porta, immobile e con la sua lunga lancia in mano, come in attesa di qualcosa, mentre alle sue spalle si stava scatenando il finimondo: esplosioni fiammeggianti e colonne di sabbia si levavano in continuazione, facendo tremare l'aria in maniera impressionante.

<< Parla con la tua bella, cacciatore.>> disse quindi Deneb, deviando appena la sua corsa e lanciandosi a rotta di collo giù per la discesa che conduceva alla spiaggia poco distante << Io vado ad aiutare il rosso.>>

Lui non rispose nulla ma, in un attimo, si parò davanti a Talia, con aria seria.

<< Cosa ci fai ancora qui?>> fu la prima cosa che chiese, preoccupato.

<< Ti stavo aspettando.>> rispose lei, avvicinandosi con l'arma stretta in pugno << Firyan, voi state per gettarvi tutti a capofitto nella mischia. Vorrei fare qualcosa anche io per aiutarvi.>>

<< C'è forse qualcosa di non chiaro in "scappa sulle colline" ?!>> chiese quindi l'elfo, guardandola con aria severa.

<< Io non sono più una ragazzina spaventata che scappa davanti a tutto, Firyan!>> ribatté lei, serrando ancora la presa sulla lancia.

<< Non è che, siccome sei riuscita ad usare un potere che ieri neppure sapevi di avere, puoi pensare di poter combattere uno dei mostri più potenti di Oltremare.>> le rinfacciò l'elfo << Tu non hai la minima idea di come funzioni la Voce. Vai dalla tua famiglia, questa non è la tua battaglia.>>

<< Fai silenzio una buona volta!>> gridò lei e, di colpo, Firyan non riuscì più a pronunciare una parola. Forse per lo shock della risposta della giovane, forse per la magia che scorreva di momento in momento sempre più forte nelle sue vene << Questa è la mia battaglia così com'è la tua. La è diventata nel momento stesso in cui mi hai chiesto di venire con voi in viaggio per Oltremare. Non mi nasconderò sempre dietro le vostre sottane, non intendo fare da ultima ruota del carro in ogni singolo scontro che non coinvolga solamente degli umani tanto stupidi o sfortunati da pararsi contro tre cacciatori di mostri, una cosa che non auguro neppure ai più dannati della nostra specie. Io prenderò parte a questo scontro, che ti piaccia o meno, e insieme sconfiggeremo quella bestia. Insieme, sai cosa significa?>>

Firyan chiuse lentamente gli occhi, sospirando profondamente. Non riusciva a far ragionare quella ragazza, probabilmente non ci sarebbe mai riuscito, ma cosa poteva fare se non assecondarla, in un momento come quello? Portarla sulle colline in volo in un momento come quello era assolutamente fuori discussione, avrebbe sprecato troppo tempo ed energie, probabilmente non avrebbe potuto neppure più combattere, alla fine.

<< È una follia.>> commentò poi, piantando nuovamente gli occhi nei suoi << Se sbaglieremo di un solo istante a muoverci, moriremo. Morirai. Sei pronta ad una cosa del genere?>>

<< Da quando sono scesa in mare con te.>> rispose lei, prendendo la sua arma con entrambe le mani.

<< Allora andiamo.>>

Sulla spiaggia, frattanto, la battaglia del cacciatore dai capelli rossi aveva subito un'impennata in violenza praticamente inimmaginabile: l'intera spiaggia candida, infatti, era percorsa dallo sfavillare delle fiamme che si diramavano dalla forma di Kaydan, che, con la sua magia, cercava di fare breccia nell'impenetrabile corazza del drago marino. Il mostro ruggì in preda alla rabbia e al dolore, investito com'era dalle raffiche interminabili di fiamme esplosive che gli vennero riversate contro dal piccolo umano guizzante che lui non riusciva mai a schiacciare con le sue mostruose zampe artigliate, che avevano scavato solchi grandi come caverne nella spiaggia candida.

Kay si trovò a guardare con apprensione la lama che teneva in mano: non era ancora giunto il momento giusto per poterla usare, il mostro che aveva davanti era ancora troppo potente e lui non lo era abbastanza, al contrario.

<< Resisti Kay, resisti.>> si trovò a commentare tra sé e sé, digrignando i denti per la fatica. La sua magia si stava facendo di momento in momento sempre più debole, mentre cercava in ogni modo di tenere occupato il mostro tanto che i suoi amici evacuavano i cittadini di Karyden. Se avesse continuato così ancora per molto, tuttavia, forse non avrebbe più potuto usare la magia, almeno per un po' di tempo.

Proprio mentre faceva quei ragionamenti, tuttavia, davanti a lui si susseguirono, rapidi come una scarica di fulmini in un temporale, un insieme di tuoni ovattati. Un getto di sangue spaventoso si levò in aria un momento dopo e, quando il rosso si guardò attorno, vide comparire accanto a sé Deneb, coperta da capo a piedi di gocciolante vermiglio.

<< Ti sono mancata?>> chiese lei, rivolgendogli un sorriso mortalmente bianco.

<< O Luce, tu non hai idea quanto.>> rispose lui, passandosi la mano guantata tra i capelli mentre approfittava di quel momento di dolore del mostro per scrocchiare nuovamente le dita intirizzite dalla prolungata tensione della magia << Sei arrivata proprio nel momento adatto.>>

La spada di Kaydan scintillò nella notte quando venne estratta dal fodero e una singola nota vibrò nell'oscurità quando essa fendette l'aria.

<< Attacchiamo insieme!>> esclamò poi, lanciandosi in avanti e verso l'alto in un bagliore accecante. Non c'era bisogno di dire altro, la cacciatrice già sapeva quello che doveva fare, non c'era altro modo per affrontare quella bestia.

Scartò appena in tempo, lanciandosi in aria con tutta la sua forza per evitare la spaventosa zampata che l'avrebbe raggiunta se non si fosse mossa. Un cratere enorme comparve nel punto in cui lei e Kaydan avevano discusso sino ad un momento prima. Deneb approfittò della propria velocità per lanciarsi sulla zampa del sormir e, prima che potesse ritrarla, vi affondò più volte la sua flamberga nel giro di un istante: le esplosioni che seguirono ai suoi colpi fecero gonfiare la carne e l'armatura di scaglie del mostro, generando spruzzi di sangue alti molte volte la giovane donna, che quindi si lanciò all'indietro, prima di venire sbalzata via dalla titanica forza del mostro.

Un momento dopo, tuttavia, un ruggito assordante la fece barcollare, quando il drago marino venne avvolto da una serie di spirali scintillanti richiamate dal cacciatore dai capelli rossi che, stando in equilibrio sul mastodontico capo della creatura, controllava tutto il campo di battaglia. La sua forma era luminosa, i suoi occhi praticamente due fari nella notte mentre Doomsinger, stretta nel suo pugno, brillava più di tutte le stelle del cielo, avvolta da una luce magica lunga alcuni passi.

<< Aaaaah!>>

Questa volta fu il giovane a ruggire e, con tutta la forza che aveva in corpo, vibrò un potentissimo fendente al collo del mostro, che nel frattempo faceva di tutto per liberarsi dalla magia del potente mago, che intanto lo feriva sempre più profondamente. Il colpo fu davvero efficacie, ma non fu sufficiente per uccidere la bestia che quindi, sgroppando con tutta la sua potenza, si liberò sia del cacciatore che della magia che lo attanagliava.

Lanciato in aria come una bambola di pezza, Kaydan si trovò a volare verso terra ad una velocità incredibile, precipitando come un sasso.

<< Preso!>> esclamò Deneb, quando lo afferrò al volo, evitandogli di schiantarsi al suolo come una meteora. Entrambi rotolarono pesantemente nella sabbia, trovandosi quindi aggrovigliati l'uno con l'altra quando riuscirono a fermarsi, un momento prima di sbattere contro la barriera di scogli che circondava quella parte del paese.

<< Bella mossa, grazie.>> commentò il rosso, cercando di rimettersi in piedi, aiutando anche la compagna a rialzarsi << Come va, stai bene?>>

<< Più o meno.>> rispose lei, tenendosi la testa con una mano, frastornata.

I due tuttavia non poterono perdere altro tempo a parlare, perché le fauci spalancate del mostro scattarono verso di loro, rapide come quelle di un serpente, una foresta di pali acuminati che colavano bava acida e fumante. Nessuno dei due ebbe modo di fare qualcosa per poter fermare il mostro perciò Kay, in un gesto disperato, si parò davanti a Deneb per farle da scudo con il suo corpo. Per un momento, gli occhi dorati della ragazza si persero in quelli argentati del rosso che, scioccandola ancora di più, mise su un sorriso triste, preparandosi alla fine.

<< Non osare!>> gridò una voce poco distante e, solamente un momento dopo, qualcosa si schiantò contro la testa del sormir, facendogli mangiare sabbia e polvere. D'un tratto, come dal nulla, Firyan si parò davanti ai due amici e, un momento dopo, venne affiancato anche da Talia, che ancora teneva stretta la sua arma con tutte le sue forze.

<< Certo che non posso proprio allontanarmi un momento, eh.>> commentò in quel momento l'elfo, rivolto ai due e poi all'amico << Ditemi com'è andato il combattimento.>>

Cercava di sembrare forte, persino ai due compagni che sentivano chiaramente il fiatone che aveva in quel momento: dei tre, lui era certamente il più provato dagli avvenimenti di quel giorno. Non avrebbe potuto combattere per molto tempo.

<< È ferito sia alla base del cranio che alla zampa sinistra.>> spiegò Kaydan, voltandosi verso l'amico come se non fosse accaduto nulla, serrando di nuovo la presa sulla sua arma << Sono abbastanza gravi, ma non sembra ancora intenzionato a cadere.>>

Solo in quel momento la giovane cacciatrice sembrò riscuotersi dallo stupore di quello che le era appena successo davanti. Si guardò attorno rapidamente, serrando le mani attorno all'impugnatura della sua arma.

<< Sono io l'unica ad essersi accorta che c'è qualcuno di troppo su questa spiaggia?>> domandò voltandosi verso Talia << Avresti dovuto raggiungere la tua famiglia.>>

<< Lasciala stare, Deneb. Abbiamo bisogno di tutto l'aiuto possibile, ora come ora.>> la bloccò Kaydan, intento a guardare il mostro che davanti a loro si stava sollevando nuovamente verso il cielo stellato << E anzi, mi è proprio venuta in mente una cosa. Ho bisogno che ci copriate per qualche tempo.>>

<< Ho capito.>> rispose quindi Firyan, facendo roteare ancora una volta la spada NIghtfall, pronto a dare battaglia la mostro, voltandosi quindi verso la cacciatrice poco dietro di lui << E tu? Sei pronta?>>

<< Non ho bene idea di cosa voglia fare questo matto.>> commentò lei, mentre avanzava a piccoli passi, levando ancora una volta la lunga spada ondulata accanto al viso << Ma di certo non starò qui a discutere, non in un momento come questo.>>

I due, quindi, si lanciarono alla carica, cercando di prendere alla sprovvista il drago marino, che ancora stava provando a liberarsi di tutta la sabbia che aveva ingerito. Anche Talia fece per seguirli, ma venne trattenuta da una presa di ferro alla spalla.

<< So quali sono i tuoi sentimenti, Talia, ma non è questo il tuo compito. Ho bisogno che tu rimanga qui, ho un piano.>> le disse il cacciatore, quando gli rivolse uno sguardo arrabbiato e confuso allo stesso tempo.

<< Cosa vuoi che faccia?>> chiese, guardandolo per un momento con aria interrogativa, incerta su cosa potesse volere proprio da lei il cacciatore. Un sottile sorriso comparve sul viso del ragazzo a quelle parole.

<< Credici oppure no, voglio che tu canti.>> rispose Kaydan, porgendole delicatamente la sua elegantissima spada << Questa è Doomsinger. È costruita in un metallo particolare e rarissimo, conosciuto ad Acrates come Armonite. Assorbe le vibrazioni del mondo circostante e poi le restituisce a molte volte la potenza originale. In maniera molto simile a come si comporta l'oricalco bianco con le forze che gli vengono impresse.>>

La breve spiegazione fece sgranare gli occhi alla ragazza che, seppure non molto certa di aver capito cosa sarebbe successo, aveva tuttavia compreso quanto potente quell'arma sarebbe potuta essere nelle sue mani, dopo quello che aveva fatto quella mattina.

<< Una volta che sarà pronta, il tuo compito sarà quello di dirigere il suo canto contro quel mostro, di modo da aprire una breccia nella sua armatura.>> spiegò ancora il rosso << Una volta che lo avrai fatto, potrò evocare la magia per dare il colpo finale a quella bestia.>>

La ragazza, quindi, prese l'arma tra le mani, cullandola quasi come un bambino e poi dischiuse delicatamente le labbra. Quando iniziò ad intonare il suo canto, l'intero campo di battaglia si fece silenzioso, mentre persino il sormir si fermava per un istante solamente.

Firyan sentì un tuffo al cuore quando la voce dell'amica raggiunse le sue orecchie: era così simile al Canto delle Ere che aveva sentito così tanto tempo prima... la voce di Talia era di una tale sconvolgente bellezza che anche tutto il mare che circondava i cacciatori sembrava risponderle e intonare a sua volta quel canto semplice, senza parole.

Quell'istante di distrazione, tuttavia, fu troppo per Firyan che venne colto di sorpresa da una zampata del mostro. Riuscì a schivarla solamente per un soffio, ma l'onda d'urto causata dall'impatto lo scagliò lontano, fuori dalla visuale dei suoi compagni.

<< Firyan!>> gridò Talia, smettendo immediatamente di cantare e facendo per correre verso di lui, ma venendo fermata immediatamente da Kaydan.

<< Sta bene, non è qualcuno che possa essere sconfitto tanto semplicemente.>> fece il giovane, levando il braccio che gli rimaneva per trattenerla << Tu continua, non manca più molto ormai.>>

Un po' riluttante, la ragazza si costrinse a fermarsi, riprendendo a cantare delicatamente come aveva fatto fino a quel momento, mentre Deneb, per il momento da sola, faceva quello che poteva per tenere a bada il mostro.

Qualche momento dopo, per fortuna, anche l'elfo tornò al vivo del combattimento, facendo tirare un lungo sospiro a tutti i presenti.

<< Molto bene, ora vediamo di fare qualcosa di buono.>> disse tra sé e sé Kaydan, levando il braccio verso il cielo, il palmo aperto come per afferrare le stelle.

<< O Luce gloriosa, ascolta la preghiera di questo tuo figlio impaurito. Concedimi il tuo aiuto per affrontare i mostri, figli della notte eterna.>> intonò ancora una volta il ragazzo, stringendo la mano ad artiglio << Ascolta ancora una volta la mia supplica, permettimi di portare la serenità in un mondo devastato dalla guerra. Permettimi di riportare ancora una volta tutto come dovrebbe essere...>>

Talia lo guardò per un momento, mentre continuava a cantare la sua dolce nenia, bloccato come una statua di bronzo con il braccio levato verso il cielo, in contemplazione della fredda luce delle stelle. D'un tratto, però, quella luce sembrò farsi più brillante e piccole scie luminose presero a depositarsi sul palmo del cacciatore, che tuttavia non fece nulla, limitandosi a stringere nel pugno quella luce di momento in momento sempre più potente.

La ragazza in qualche modo trovo la forza di distogliere lo sguardo da quello spettacolo meraviglioso e si strinse nuovamente alla spada che ancora reggeva delicatamente tra le mani, continuando a cantare con tutto il suo cuore. Lentamente, però, si accorse che Doomsinger sembrava farsi ogni istante più pesante e difficile da reggere, mentre una strana e potente vibrazione si spandeva dalla lama alle sue mani.

"Non penso manchi ancora molto." si disse, impugnando la spada come un'arma vera e propria, con entrambe le mani, puntandola contro la bestia che nel frattempo stava abbattendosi con tutte le sue forze contro Firyan e Deneb. Ormai si era completamente ripreso dallo shock del suo canto, era ovvio.

Ancora per qualche tempo la giovane locandiera continuò a cantare, mentre Doomsinger sembrava lottare contro di lei come un serpente rabbioso: la lama vera e propria della spada era diventata quasi completamente sfuocata davanti agli occhi della ragazza, che faceva fatica a trovare un punto sul quale soffermarsi per concentrarsi sul suo canto.

<< Talia!>> le gridò in quel momento Kaydan, cercando di sovrastare l'intensissimo sibilo armonico dell'arma e la forza del suo canto, risvegliandola dai suoi pensieri << Ora, vai!>>

Con tutta la forza che aveva nelle braccia, quindi, la ragazza vibrò un potentissimo fendente nella direzione del drago marino un momento dopo che i due cacciatori più vicini si furono allontanati. Il mondo stesso sembrò deformarsi attorno alla linea tracciata dall'arma e da essa si formò come una sfera che viaggiò nell'aria più veloce del vento, silenziosa e letale più di qualsiasi arma. Ci fu un momento di silenzio sulla spiaggia, mentre i quattro attendevano l'impatto del "canto" dell'arma.

Kaydan teneva la mano spiegata davanti a se, pronto a lanciare tutta la luce che aveva raccolto nel suo palmo, una volta che il primo colpo fosse andato a segno. Con sua somma sorpresa, tuttavia, un istante prima che lanciasse, l'intera forma del sormir sembrò piegarsi e deformarsi, vibrando proprio come la lama della sua arma fino ad un momento prima. In un istante, poi, una voragine si formò sul suo corpo, mentre una porzione del suo corpo grande quando una o due case veniva semplicemente disgregata dalla potenza immagazzinata dalla spada.

Il silenzio si riempì di sbigottimento mentre i tre cacciatori guardavano con tanto d'occhi quel mostro titanico crollare al suolo come una montagna al quale erano state fatte saltare le fondamenta, mentre Talia guardava le proprie mani e la spada Doomsinger con altrettanto stupore.

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Beh, ecco cosa intendeva Firy con "tutto il potere del mare". Sembra che persino i nostri piccoli cacciatori, nonostante tutti i loro grandi poteri, si aspettassero tanto da Talia. E dunque, come pensate che possa reagire una semplice ragazza ad un potere tanto grande? E i suoi compagni, specialmente Firyan, cosa penseranno di lei?

Mi raccomando, se il capitolo vi è piaciuto, non mancate di farmelo sapere!

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