Quiete

La notte trascorse rapidamente per i due, ma di certo non serenamente: sia Firyan che Talia, infatti, rimasero a rimuginare su quello che avevano fatto, detto e visto, così nessuno dei due riuscì a prendere sonno, se non a notte fonda.

Talia poi, ebbe vita particolarmente difficile: erano stati Fleur e Rick ad osservare il suo comportamento tanto inusuale di quella notte, dallo spiraglio che aveva lasciato quando si era chiusa nella sua camera. I due fratellini più grandi l'avevano riempita di domande per tutta la sera, fino a quando almeno lei non si era ritirata per andare a riposare. Tuttavia, con il fatto che la sua camera era condivisa con le due sorelle minori, di certo la cosa non era finita tanto presto, almeno per Lynn.

<< Cos'è successo prima, sorellona? Perché non vuoi dirmelo?>> aveva chiesto più e più volte la piccola, tirando insistentemente la sorella maggiore per una manica << Hai bisticciato con il cacciatore? Che cosa succede?>>

<< Non è successo niente, Lily, davvero.>> aveva risposto pazientemente l'altra, passandole una mano tra i lunghissimi capelli color platino mentre la pettinava con una spazzola morbida, cercando di districare i nodi che si erano formati durante il giorno.

Era così evidente che ne lei ne gli altri due fratelli non fossero veramente suoi parenti: tutti e tre avevano capelli veramente chiarissimi, tendenti al biondo platino, e occhi allo stesso modo molto chiari, color grigio nuvola, mentre lei aveva capelli castani e profondi occhi blu. Non sarebbero potuti essere più diversi di così.

<< Io e Firyan abbiamo un po' discusso, tutto qui. Nulla di preoccupante. È solo che è così avventato...>> riprese un momento dopo Talia, increspando le labbra in una smorfia infastidita.

<< E perché avete litigato?>> domandò la piccola, guardando la sorella con i suoi grandi occhi grigi carichi di curiosità << Tu lo odi?>>

<< No Lily, non lo odio. Non posso permettermi di odiarlo, mi ha già salvata così tante volte.>> rispose ancora la giovane donna, scuotendo lievemente il capo.

<< Allora lo ami?>> domandò ancora la bambina, cercando di capire cosa turbasse la sorella maggiore << Eri tanto spaventata quando sei tornata.>>

Talia avvampò di colpo sentendo quelle parole, smettendo immediatamente di pettinare la sorellina.

<< No, di certo non lo amo.>> rispose dopo un momento di esitazione, facendo voltare la sorellina dall'altra parte << Ma chi ti ha detto una cosa del genere?>>

<< Fifì.>> confessò la piccola, pronunciando il nomignolo con il quale i tre fratelli si riferivano alla sorella di mezzo << Lei e Rick mi hanno detto che avete litigato per quello oggi. Lei ti ha ascoltato mentre parlavate, quando si è svegliato, ha detto che eri tanto preoccupata per lui. Per quello sei rimasta sempre con lui, da quando siete tornati.>>

<< È stato bravo, vero? Ha battuto quei mostri brutti.>> fece ancora la bambina, piena di ammirazione per il giovane cacciatore che dormiva al piano superiore.

<< Sì, è stato incredibile.>> ammise Talia, ripensando con occhi persi nel vuoto alle scene che aveva visto nei giorni precedenti << Però non parlare più di amore e cose simili, per favore.>>

<< E perché no?>>

<< Perché lo conosciamo solamente da pochi giorni e sarebbe... non è una cosa da dire a qualcuno che si conosce così da poco. Potrebbe non essere contento.>> spiegò ancora la ragazza, cercando di far capire alla bambina perché quella fosse una cosa sbagliata: come avrebbe fatto a guardarlo nuovamente negli occhi, se lui avesse sentito quei discorsi? Avrebbe compreso che erano solo parole dette da bambini che non sapevano di cosa parlavano, o se la sarebbe presa?

<< Ho capito.>> rispose Lynn, annuendo vistosamente, guardando nuovamente verso l'ingresso della stanza, dove in quel momento dormiva la sorella di mezzo << Ma allora dobbiamo dirlo anche a Fifì e a Rick. Non sarebbe bene, altrimenti.>>

<< No, hai ragione.>> confermò la donna, sorridendo, divertita dalla reazione della sorellina << Domani gli parlerò io, non preoccuparti. Non sarà un grande problema, gli dirò quello che ho detto anche a te.>>

<< Forza, vieni a nanna ora. È tardi, abbiamo tutti bisogno di riposare.>> disse ancora la ragazza, prendendo la bambina e tirandola sotto le coperte nel piccolo letto che condividevano, stringendola forte a sé.

<< Hey, Tali.>> disse quindi la piccola, voltandosi ancora una volta verso la sorella maggiore, una volta che questa ebbe spento le candele che illuminavano la stanza.

<< Dimmi.>>

<< Sei preoccupata? Hai una voce strana.>>

<< Un po'. Firy... il cacciatore non si sente bene e invece di aiutarlo io mi sono solamente arrabbiata.>> spiegò la sorella più grande, passandole delicatamente una mano tra i lunghi capelli setosi << Sarei dovuta rimanere con lui. Per questo non mi sento molto bene con me stessa.>>

<< Sei ammalata anche tu?>> domandò ancora Lily, preoccupata per la sorella.

<< No, non... non è nulla, non ti preoccupare.>> spiegò Talia, scuotendo il capo << Domani mattina passerà tutto.>>

<< Se lui non ti vuole più bene perché avete litigato, ci sono io.>> le disse quindi Lynn tutta seria, stringendo le dita della giovane donna con le sue manine << Io te ne voglio tanto, eh.>>

Talia fece un grande sorriso alle parole della sorellina.

<< Lo so, tesoro. Lo so.>> fece, dandole un bacio sul capo, solo per poi chiudere lentamente gli occhi.

La bambina, quindi, si addormentò prontamente, stretta tra le braccia della sorella come una bambola, ma la giovane donna rimase sveglia ancora per molto tempo, in silenzio, incapace di prendere sonno. Si sentiva ancora colpevole, non riusciva proprio a perdonarsi di aver trattato in quel modo la persona che le aveva salvato la vita così tante volte di fila.

"Domani gli parlerò, voglio spiegargli cos'è successo." si disse, stringendosi una mano ad artiglio sul cuore.

La mattina successiva, nonostante la buona dormita che aveva fatto quella notte, l'atmosfera era stranamente tesa. Era una mattina particolarmente fredda e grigia, di quelle in cui neppure i più accaniti lupi di mare osano scendere in mare a causa della nebbia talmente fitta da sembrare quasi solida.

Svegliandosi di buon mattino, Firyan, si vestì e, usando la tinozza di legno che si trovava nella sua stanza, si lavò, sciacquando via le fatiche e i dolori dei giorni precedenti. Sarebbe rimasto volentieri a dormire ancora un po' in quella giornata dall'aria tanto triste, ma voleva assicurarsi che quello che aveva detto il giorno precedente fosse vero: non doveva esserci neanche il più piccolo segno di mostro in quelle acque, altrimenti la sua caccia sarebbe ricominciata daccapo.

Scese nella sala principale della locanda, abbigliato di tutto punto e con la sua grande spada a tracolla, pronto per qualsiasi evenienza, ma al suo interno l'atmosfera era fredda come all'esterno: un silenzio quasi inquietante permeava l'edificio e i padroni di casa non si vedevano da nessuna parte, probabilmente ancora addormentati.

Uscì in silenzio dalla locanda, deciso a dirigersi verso il mare per confermare le sue ipotesi ma, prima ancora di potersi muovere, sentì delle grida e dei fischi come di vento. Incuriosito, si diresse verso il retrobottega, sicuro che la voce provenisse da quel luogo: voleva sapere cosa stesse accadendo, anche se dal tipo di versi certamente non ci sarebbe stato bisogno del suo intervento. Grande fu la sua sorpresa, però, quando vide quello che veramente stava accadendo dietro al grande locanda: Talia infatti, svegliatasi ancora prima di lui, stava tirando rapidi affondi e fendenti con un sottile bastone, simile alla lancia che si era sempre portata appresso, contro alcuni manichini di paglia e legno.

Per qualche momento appena, Firyan la osservò a bocca aperta, stupito: era meraviglioso starla a vedere, avvolta da quella nebbia sottile mentre saltava e vorticava tra le figure statiche, tanto da sembrare quasi danzasse tra di esse come una letale ballerina. Raffiche di colpi per tenere lontani i nemici armati si susseguivano a potentissimi affondi a due mani che sventrarono le povere figure impagliate, mentre con il fondo dell'arma la ragazza manovrò per disarmare rapidamente i quattro ipotetici avversari che l'avevano circondata. Alla fine, roteando su sé stessa, Talia vibrò un colpo dalla forza incredibile, che decapitò le figure.

Prendendo grandi boccate d'aria, la giovane donna si asciugò il sudore dalla fronte con un lungo panno verde di cotone, lasciandosi cadere su un grosso tronco di legno. Fu in quel momento che Firyan si fece avanti, in silenzio, tanto che fino a quando non le giunse proprio davanti agli occhi, lei neppure si accorse della sua presenza.

<< Non pensavo fossi tanto capace con un semplice bastone. È veramente notevole.>> fece, chinandosi davanti a lei per guardarla negli occhi << Temo di averti sottovalutato sin troppo.>>

<< Fi-Firyan!>> esclamò lei, colta alla sprovvista dal suo arrivo. Era stata talmente concentrata su quello che stava facendo che non si era neppure accorta del suo avvicinarsi, ed ora se lo era ritrovato davanti senza neppure essere pronta. Le guance le avvamparono prontamente quando i suoi pensieri corsero ai discorsi che aveva fatto con la sorella più piccola la sera precedente e dovette distogliere lo sguardo per riuscire a trovare le parole adatte, per non rimanere lì, imbambolata come una sciocca << Cosa ci fate in giro così presto? Pensavo che avreste riposato, dopo quello che è successo ieri...>>

Solo un istante troppo tardi si rese conto di quello che aveva appena detto.

<<A-A proposito di ieri!>> disse poi, avvicinandosi a lui e facendo un profondo inchino << Volevo chiedervi scusa per quello che è successo. La mia reazione è stata assolutamente eccessiva, non so veramente cosa mi sia preso.>>

<< Non c'è bisogno di scusarsi.>> la interruppe il ragazzo, mentre sulla sua espressione si dipingeva un sorriso triste, appena accennato << Avevi assolutamente ragione, non sono in condizioni di andare da nessuna parte, non ora almeno. Forse... forse dovrei aspettare ancora qualche giorno, prima di potermi incamminare. E poi anche io sono stato molto scortese, ho esagerato con le parole. Non avrei dovuto scattare in quel modo.>>

<< Non è vero, voi non avete fatto niente di male. Sono stata io ad aver esagerato.>> rispose lei, portando le mani avanti come per fermarlo, utilizzando tuttavia un modo di parlare molto più formale rispetto a quello del giorno precedente << Come padrona di casa sono stata veramente pessima, non ho saputo controllarmi.>>

<< Non è assolutamente vero, ti sei presa cura di me come meglio potevi. Mi hai riportato a casa, mi hai curato. E immagino anche che fossi sconvolta, dopo tutto quello che ti avevo rivelato.>> la contraddisse Firyan, scuotendo il capo << Sono stato presuntuoso, non c'era davvero ragione per cui dovessi essere preoccupata per me. Dopotutto, quasi non ci conosciamo neanche.>>

<< No, non è così. In realtà...>> ammise Talia, arrossendo ancora di più << In realtà ero davvero preoccupata per voi. Vi avevo visto in condizioni tanto brutte solamente poco prima, l'idea che poteste lasciare la nostra casa in quel modo... non ero sicura che sareste sopravvissuto.>>

Per la prima volta nella sua vita Firyan si trovò sconcertato, la bocca lievemente dischiusa per lo stupore.

<< C'è... c'è forse qualcosa che non va? Ho detto qualcosa di sbagliato?>> domandò la ragazza, sorpresa dalla reazione del sempre compassato elfo.

<< No, assolutamente.>> rispose lui, guardandola una volta ancora dritta negli occhi e nella sua espressione la ragazza vide un grande sollievo, come se gli avesse levato di dosso un enorme peso << Solo... è così tanto tempo che nessuno mi diceva più una cosa simile. È da quando ho cominciato a fare il cacciatore di mostri che nessuno si preoccupava più della mia salute.>>

Il sorriso che apparve sul viso del cacciatore in quel momento fu tanto splendido e carico di gioia da lasciare senza fiato la povera Talia, che rimase tanto scioccata da perdere la presa sulla sua arma improvvisata, lasciandola cadere ai suoi piedi e rompendo il silenzio che si era venuto a creare tra i due.

<< A-Ad ogni modo.>> disse lei, distogliendo lo sguardo dal giovane e riprendendo in mano il sottile bastone, puntandolo a terra e usandolo come appoggio << Non dovreste essere in piedi tanto presto, come stavo dicendo. Avete usato tantissime energie, dovreste riposare il più possibile.>>

<< Potrei dirti la stessa cosa, in effetti.>> ribatté lui, squadrandola ancora una volta da capo a piedi, osservando quella che a tutti gli effetti doveva essere la sua tenuta da addestramento: lunghi pantaloni scuri, una larga camicia bianca e alti stivali di pelle, i corti capelli castani sconvolti esattamente come la prima volta che l'aveva incontrata << Ma comunque, sono qui per controllare che quello che ho detto ieri sia vero. Voglio assicurarmi che davvero non ci siano più di quei mostri in questo mare.>>

<< Oh.>> fece la giovane locandiera, comprendendo le sue ragioni.

<< Vuoi venire anche tu? O hai ancora da fare con i tuoi allenamenti?>> domandò ancora Firyan, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi.

<< No, no!>> rispose immediatamente, stringendo delicatamente la mano del cacciatore per la prima volta e tirandosi su, proprio di fronte a lui. Quando le dita di lui si strinsero attorno alla sua mano, Talia ne rimase non poco sorpresa: nonostante fosse ovviamente più che addestrato ed avvezzo ad utilizzare la grande arma che portava sulla schiena, infatti, le mani di Firyan erano molto diverse da quelle degli uomini che aveva conosciuto fino a quel momento. Erano morbide e curate, quasi delicate all'apparenza, con una pelle incredibilmente liscia e vellutata, ma la giovane donna poteva chiaramente sentire i muscoli sotto di essa pronti a contrarsi in un istante appena, scattanti come spire di serpi << Ho finito qui, non è un problema. Vengo volentieri anche io.>>

<< Andiamo allora.>> disse lui, portandola con sé verso il mare.

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Firyan e Talia sembrano passarsela bene, per il momento, ma non stiamo dimenticando una cosa? Il giovane ha una missione della quale ancora non ha rivelato nulla! Di cosa si tratterà? E cosa accadrà con la giovane donna?

Come al solito, le risposte arriveranno molto presto, ma nel frattempo non dimenticate di farmi sapere quello che voi credete sia la risposta a queste domande!

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