Quello che è stato

Il tono della voce della donna era familiare, molto familiare. Certo, erano passate settimane da quando l'aveva vista per l'ultima volta e la sua voce era molto diversa a quella che era prima, ma non abbastanza da non riconoscerla. Gli ci volle giusto un istante.

<< Deneb?>> domandò, avvicinandosi di un passo ancora, turbato dal cambiamento subito dalla compagna.

<< Sì, sono...>> lei rispose rapidamente, facendo un rapido cenno con il capo << Sono io.>>

<< Cosa ci fai qui?>> domandò ancora lui, avvicinandosi abbastanza da poggiarle una mano su una spalla << Non dovevate tornare verso Acrates? Cosa sta succedendo.>>

A quella domanda, l'espressione di Deneb si fece nuovamente rabbiosa, carica di un odio indescrivibile.

<< È colpa loro!>> ruggì, sollevando l'uomo che stava ai suoi piedi come una bambola di pezza << È solo colpa loro se sono ancora qui. Se non si fossero intromessi...>>

<< Lascialo andare.>> Fir la fermò con un brusco cenno di mano, troncando la sua presa sul collo del bandito << Abbiamo bisogno di interrogarlo, dobbiamo sapere dove sono i suoi compagni!>>

<< Non avete bisogno di niente.>> rispose lei, levandosi di dosso le mani del ragazzo con un gesto rabbioso << Non da questi vermi! Ti porto io da loro, ora posso scoprire dove si nascondono.>>

Senza aggiungere una parola, quindi, la donna prese il bandito per un braccio e lo scagliò fuori dalla porta con tutta la forza che aveva, facendolo volare nel buio della notte.

<< E ora andiamo.>> riprese un momento dopo, dando le spalle a Firyan << Abbiamo una caccia da portare a termine.>>

Detto ciò, marciò fuori dalla porta, la sua lunga flamberga saldamente stretta in pugno.

<< Cacciatore, cosa sta succedendo?>> domandò in quel momento Tyrde << Chi era quella donna?>>

<< È una mia amica. O almeno penso.>> rispose lui, dopo un momento appena di riflessione, solo per poi inseguire la cacciatrice di mostri fuori dalla locanda.

<< Deneb! Deneb, aspetta un momento!>> gridò, correndole dietro. La afferrò ancora una volta per una spalla prima che lei potesse fare un solo un passo in più << Si può sapere cosa sta succedendo? Sei stata tu a uccidere tutti questi banditi?>>

Lei si ribellò a quel contatto, voltandosi di scatto e allontanandolo con uno spintone.

<< Dimmi che non avresti fatto lo stesso. Stavi tendendo loro un'imboscata dentro quella locanda, dimmi che li avresti solamente storditi, che li avresti convinti a parole a portarti al loro nascondiglio.>> ribatté lei puntandogli un dito contro, solo per poi indicare la devastazione che si era lasciata dietro prima di entrare nella locanda << Allora potrai cercare di farmi la predica.>>

Fir non seppe come rispondere a quelle parole cariche di rabbia. Non l'aveva mai vista così da quando si erano conosciuti, neppure quando... no un momento, non era vero. L'aveva vista così alterata, una volta. Quando ancora erano tutti assieme nella foresta fuori Karyden.

<< Deb, che cos'è successo?>> il nomignolo che aveva sentito usare così tante volte a Kay nelle settimane precedenti gli scivolò sulla punta sulle labbra per errore, una svista in buona fede che venne accolta da un ringhio feroce.

<< Non usare quel nome!>> gli ruggì contro la donna, sollevandolo di peso e sbattendolo contro un muro. Una fitta improvvisa gli trafisse il cranio quando si schiantò contro la fredda pietra dietro di lui, vedendo per un momento solamente il mondo in una strana sfumatura rossa << Non pronunciarlo mai più! Non puoi permettertelo.>>

Guardandola dall'alto, la osservò ancora un po'. Non somigliava neanche lontanamente alla fredda cacciatrice di mostri che aveva conosciuto quasi un mese prima: nei suoi occhi ora c'era solamente un brillare folle. C'era un dolore sul suo nuovo viso che Firyan aveva visto solo sulle persone che aveva incontrato dopo i suoi combattimenti contro i kaiju. Quelle che ormai avevano perso tutto, o quasi.

<< Cos'è successo?>> domandò ancora, intristito << Che cosa ti hanno fatto?>>

<< Cosa mi hanno fatto?! È solo colpa tua!>> ribatté lei con gli occhi lucidi, stringendo ancora di più il bavero della sua cappa, mordendosi un labbro fino a farlo sanguinare << Ci hai lasciati da soli, ti sei perso in questa tua caccia per cercare il tuo Eco! Ma la principessa è in un altro castello, elfo!>>

<< Se fossimo rimasti assieme, tutto questo non sarebbe mai successo! Se non ci avessi abbandonati...>>

<< Dov'è Kay?>> domandò ancora il giovane cacciatore, afferrando le mani. Vide la donna davanti a lui cercare di nascondere un singhiozzo a quelle parole, perciò la sua richiesta si fece più insistente << Deneb, dov'è Kay? Perché non siete andati al Seggio?>>

La forza della stretta sembrò venire meno a quella domanda. Lo lasciò andare, poggiandolo nuovamente a terra. La vide portarsi una mano sul cuore, stringendo con forza il ciondolo scintillante di una collana che prese a brillare con più forza tra le sue dita corazzate di ferro.

<< Kay è...>> la risposta non arrivò proprio subito, la cacciatrice balbettò parole silenziose, troncando a metà il suo discorso. Sembrava non avere la forza di continuare.

<< Kaydan se n'è andato.>> concluse un momento dopo, deglutendo rumorosamente << È scomparso.>>

Fir sentì le gambe cedergli e il cuore sprofondargli nel petto.

<< Come...>> chiese ancora, cercando di riprendere la forza per parlare << Com'è successo?>>

<< Eravamo a caccia di giganti.>> rivelò Deneb, la voce spezzata.

***

Dieci giorni prima

<< Deneb? Dove sei?>> la voce di Kaydan squarciò il silenzio della foresta all'improvviso e la cacciatrice trasalì, presa alla sprovvista.

D'un tratto, senza che neppure gli avesse risposto, il rosso sbucò da un cespuglio vicino, incuriosito.

<< Perché sei accucciata in mezzo ai cespugli?>> domandò, guardandola con aria interrogativa.

<< Perché non fai mai domande intelligenti?>> ribatté lei, facendo una smorfia. Un momento dopo, quindi, gli indicò una traccia che aveva trovato nel morbido terriccio del bosco << Quest'impronta. Puzza di gigante, fa parte della traccia che abbiamo seguito negli ultimi giorni. Perciò vedi di abbassare la voce, ormai dovremmo esserci.>>

<< Vicini? Non penso proprio.>> le rinfacciò il rosso, scuotendo il capo << Fuori dalla linea degli alberi c'è un villaggio. Penso che loro lo saprebbero se qui attorno ci fosse un santuario di giganti che adorano un mostro distruttore.>>

<< Ti sei già fatto vedere?>> domandò subito lei, preoccupata << Lo sai che ci stanno cercando!>>

<< No, no, non mi ha visto nessuno.>> la rassicurò immediatamente Kay, rivolgendole un cenno noncurante con la mano di metallo << Non sono mica così stupido. Non ho dimenticato la nostra piccola schermaglia con i golem e non ci tengo a ripetere la cosa tanto presto, però oggi potremmo approfittarne, non credi?>>

Deneb si trovò quasi involontariamente a fissarlo di traverso, senza capire cosa intendesse.

<< Coraggio, quando è stata l'ultima volta che abbiamo dormito come si deve?>> spiegò lui, schioccando le dita << Non ti mancano cuscini di piume e materassi imbottiti almeno un po'?>>

<< Io sono abituata a stare in armatura.>> gli fece notare, alzando gli occhi al cielo << Non è un grosso problema dormire per terra, per me.>>

Il rosso le rivolse un'espressione teatrale, esageratamente disperata.

<< Povero me, sto cercando di offrire lenzuola di seta a un orso.>> disse, portandosi una mano alla fronte << Devo essere completamente impazzito.>>

Per tutta risposta, Deneb gli mollò un pugno sul petto, mandandolo a rotolare in mezzo alla boscaglia. Due passeri che stavano razzolando non molto distante volarono via, spaventati dal rumore improvviso.

<< Smettila di distrarmi, maledetto!>> si lamentò, tornando alla sua traccia << Sto cercando di capire dov'è andato quel dannato mostro.>>

<< Beh, è pur sempre un gigante, no? Non dovrebbe essere troppo difficile.>>

<< Sono tracce vecchie e nei giorni scorsi sembra sia piovuto parecchio.>> spiegò ancora lei, mordendosi l'interno di una guancia << C'è solo un pezzetto d'orma e non si capisce la direzione. Non è che tu puoi fare qualcosa per ripristinarle, vero, grande mago?>>

Il compagno di viaggio si strinse nelle spalle.

<< Sfortunatamente no.>> rispose << Se sapessi con perfezione com'era prima di cambiare e dove puntava probabilmente potrei anche riuscirci, ma a quel punto non servirebbe più non credi?>>

<< Un giorno poi mi spiegherai cos'è che sai fare davvero con la tua magia, eh.>> si lamentò, sbuffando.

<< E tu non riesci, chessò, a fiutare le altre tracce?>> ribatté il mago, storcendo il naso << Se i maghi potessero fare tutto non sarebbe un mondo così bello dove vivere.>>

<< Ascolta, sono quattro giorni che non chiudiamo occhio per stare dietro a questa traccia, cosa ne dici di fare una pausa? Non abbiamo trovato niente che indichi che davvero qui attorno ci siano dei giganti, a parte un'impronta vecchia e mezza cancellata. Abbiamo bisogno tutti e due di riposare, almeno per un po'.>>

Deneb tirò un lungo sospiro di sconfitta. Non voleva ammetterlo, ma in quel momento stava facendo fatica anche solo a tenere gli occhi aperti.

<< D'accordo.>> concesse, annuendo << Andiamo al villaggio, chiediamo se hanno una camera per la notte. Riprenderemo la caccia domani mattina.>>

<< Agli ordini!>> riprese Kay, scattando sull'attenti. Un momento dopo però, sul suo viso comparve un sorrisetto sornione << Ora che ci penso, però, non possiamo entrare in paese con queste facce, non credi?>>

<< Non mi piace quella faccia, si può sapere che cos'hai in mente?>>

<< Oh, niente di preoccupante.>> rispose il rosso, facendo scrocchiare le dita mentre una sinistra luce verde scuro prendeva a danzare sui suoi palmi << Cerca solo di non muoverti troppo, d'accordo?>>

Presa alla sprovvista, la giovane cacciatrice di Ziltrian per poco non scoppiò a ridere quando sentì la sua stessa faccia tremare e pizzicare. Anche se sentiva il suo viso piegarsi e muoversi in smorfie che non aveva mai fatto prima, si rese presto conto che non gli faceva male: era come se qualcuno le stesse facendo il solletico e al tempo stesso grattando una vecchia ferita ormai richiusa.

Anche il suo amico doveva essersi reso conto dell'espressione che stava cercando di nascondere, perché fu proprio lui a ridere in quei momenti.

<< Cerca di resistere, dragonessa.>> le disse, sghignazzando << Non ci vorrà ancora molto.>>

Ci volle solo qualche momento. Qualche istante appena in cui la foresta venne avvolta in un profondo, impenetrabile silenzio, spezzato solamente dal debole mormorare di Kaydan mentre le sue mani danzavano davanti al viso di Deneb, praticamente ipnotizzata dalla luce che le brillava davanti agli occhi.

Alla fine, quando tutto ebbe termine, un grido squarciò il silenzio della foresta.

<< Che cos'hai fatto? Ridammi la mia faccia!>> si lamentò dopo essersi specchiata in una pozza d'acqua vicina << Ridammi subito la mia faccia!>>

<< Non vedo cosa ci sia di male.>> ribatté Kay, cercando di nascondere il sorriso che aveva stampato in faccia << Mi sembra di aver fatto un ottimo lavoro.>>

<< Un ottimo lavoro un accidente, maledetto idiota! Come faccio a farmi prendere sul serio così?>> il tono della donna si fece disperato, le sue mani si strinsero come serpenti attorno al colletto dell'amico << Io sono un drago, hai capito?! Un drago! Cosa sono questi occhioni da cucciolo? E questa faccia adorabile?!>>

<< Mi hai fatto i capelli rosa, ti rendi conto?>> gridò ancora, mentre le sue zanne si scoprivano appena un po', in un tono a metà tra il disperato e il rabbioso << Quando mai si è visto un drago rosa?!>>

Le risate del rosso esplosero di colpo alle sue lamentele e quasi si piegò in due quando cercò di guardarla di nuovo in faccia.

<< Ti spacco la testa se non la smetti di sghignazzare.>> le minacce non tardarono ad arrivare a quella risposta << Dammi subito una faccia che somiglia a quella di prima!>>

<< Impossibile, mi dispiace.>> spiegò ancora il cacciatore di Acrates, cercanndo di nascondere la sua ridarella << Non si può ritentare una nuova trasformazione così presto, altrimenti rischio di farti del male.>>

Un nuovo sospiro sibilò tra le labbra della donna a quelle parole.

<< Ti stai vendincando per prima, non è vero?>>

<< Io vendicarmi?>> ribatté lui con aria offesa << Quando mai farei una cosa del genere?>>

Lei gli rivolse una nuova smorfia, storcendo il naso e scoprendo i denti. Alla fine, però, si arrese.

<< Va beh, lasciamo perdere. Per fortuna siamo lontani da casa, non potrei sopportare di farmi vedere così.>> concluse, passandosi una mano in faccia << Anche se dubito che qualcuno mi riconoscerebbe mai combinata in questo modo.>>

Si voltò ancora una volta verso lo scintillante stagno. Si specchiò ancora per qualche momento, lo sguardo fisso nei suoi stessi nuovi occhi verdi, sul suo volto a goccia.

"Non lo sopporto proprio quando fa così." si disse, sciacquandosi il viso con l'acqua ghiacciata di foresta "Però non si può dire che non sia riuscito. Non mi riconosco nemmeno."

"Bah, per il momento va bene così." concluse, prendendo una sorsata con le mani "Ma appena ce ne saremo andati..."

<< Cosa fai?>> le chiese ancora una volta Kay, con una voce leggermente più profonda di prima << Ammiri il mio splendido operato?>>

Quasì affogò quando si trovò davanti un volto che sembrava cesellato nel marmo, con sottili ciocche blu notte che incorniciavano occhi dorati.

<< È vero, è un risultato davvero eccezionale.>> ammise, giocando con un ciuffo di capelli più chiaro che gli pendeva davanti agli occhi << Ma la base era già ottima di suo.>>

<< Dai, vedrò di farmi perdonare in qualche modo.>> concesse alla fine, stringendosi nelle spalle << Non c'è bisogno che continui a guardarmi con quella faccia.>>

<< No, non è... non è per quello.>> ribatté lei, cercando di nascondere il rossore che sentiva bruciargli le guance << Ma quelli mi sembrano proprio i miei capelli.>>

<< Beh, dovevo scegliere un colore diverso, no? E anche se mi ricorda Zephyr, devo dire che questo mi è sempre piaciuto.>> ridacchiò il rosso, solo per poi alzarsi in piedi e porgerle una mano << Forza, discuteremo del più e del meno più tardi, dopo una bella dormita. Cosa ne dici?>>

<< Dico che per una volta sono d'accordo con te. Ho sonno e fame.>> ammise la cacciatrice, storcendo le labbra << Potrei mangiarmi un bue intero, quindi vediamo di sbrigarci.>>

Con un salto, quindi, la giovane donna si rimise in piedi. Raccattò le sue cose, se le caricò in spalla e si voltò per raggiunse il suo Lantarin, fino a quando non si rese conto che Kaydan stava scintillando anche davanti al muso del suo compagno.

<< Se mi fai rosa anche lui giuro che ti faccio secco.>> lo minacciò, guardandolo di traverso. Prima che potesse risponderle, tuttavia, un ruggito misto ad un ululato squarciò la foresta, facendo sobbalzare entrambi.

<< Uhh, sembra che tra poco arriverà qualche cucciolo.>> borbottò il rosso, su di giri << Ti dispiace occupartene tu mentre io finisco con il tuo piccolo amico?>>

<< Perché i lavoracci toccano sempre a me?>> la flamberga roteò tra le sue mani quando si parò davanti alle loro cavalcature e verso il punto in cui avevano sentito il verso, pronta a difendere loro e Kay da qualsiasi cosa si stesse avvicinando.

Roarg!

Con un nuovo verso rabbioso, una creatura fulva, con fauci da lupo deformi, un torace grosso come un barile e zampe spesse come tronchi d'albero saltò fuori dalla boscaglia. Scoprì zanne gocciolanti di bava e prese a fissare la cacciatrice con occhi freddi, carichi di odio, poi lanciò un nuovo ululato.

Un'esplosione di fiamme rossastre si levò nell'aria solo un momento dopo, prima che la bestia potesse ruggire con più forza.

<< Facciamo che continuo più tardi.>> disse ancora una volta Kaydan, parandosi accanto a Deneb, le mani strette in artigli fiammeggianti << Non possiamo distrarci, non contro questi schifosi.>>

<< Che cos'era?>> chiese la donna a sua volta, guardando il cadavere carbonizzato che giaceva poco distante.

<< Un mastino della foresta. Warg, un lupo magico più brutto, grosso e cattivo.>> spiegò lui, sollevando il braccio di oricalco davanti al viso di lei e mostrandole le dita scintillanti << Ricordi cosa mi hanno fatto, vero? Non farti mordere.>>

<< Coraggio ora.>> aggiunse un momento più tardi facendo scintillare Doomsinger alla luce che filtrava dalla cappa di foglie, mentre la boscaglia si riempiva di rumori di legno spezzato e foglie secche calpestate << Ne arrivano altri!>>

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Troppi capitoli depressi non vanno bene, no? Spero che leggere i capitoli con Kaydan diverta avoi come diverte me scriverli.

In effetti la situazione sembra non essere delle migliori, ma nei giorni che Fir ha passato lontano dai compagni sono successe molte cose che vanno raccontate. Tristi e divertenti, sciocche ed importanti al tempo stesso. Che cosa sarà mai successo da incrinare lo spirito dell'incrollabile figlia dei draghi di Ziltrian?

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