Momenti di famiglia
Dopo alcuni lunghi momenti, i due arrivarono sulle sponde della grande baia e la giovane donna osservò il compagno inginocchiarsi sulla spiaggia, immergere le braccia fino al gomito nell'acqua salata e chiudere gli occhi, cominciando a respirare profondamente ma in silenzio. Attorno alle sue mani si formarono rapidamente delle piccole onde circolari che, contrastando la corrente che le voleva spingere verso riva, si propagarono lentamente in tutto il mare nebbioso, mentre il silenzio avvolgeva quella terra.
In quel momento Talia, senza sapere cosa fare, si levò gli alti stivali di pelle e immerse i piedi in acqua. La temperatura era ancora parecchio bassa e le venne rapidamente la pelle d'oca alle gambe, ma sentire i flutti sulla sua pelle era una cosa della quale aveva sentito così tanto la mancanza durante l'inverno, quindi non pensò neanche di sottrarsi ad essi. Firyan sembrò per un attimo turbato dall'intrusione della ragazza nell'elemento, aggrottando le sopracciglia e aprendo un occhio per squadrarla ancora una volta, senza che lei se ne accorgesse. Se la cosa lo aveva infastidito o meno, tuttavia, lo tenne strettamente per sé, continuando la sua opera.
Qualche attimo più tardi, Talia osservò stupita un piccolo banco di pesciolini argentati circondarle le gambe, cominciando a girarle attorno e fermandosi nelle sue vicinanze, come se non la considerassero minimamente una minaccia, tanto che poté accarezzarne qualcuno che le passò tranquillamente tra le dita quando lei si chinò.
<< Sembrano quasi felici di vederti.>> commentò Firyan, affiancandola e osservando lo strano fenomeno, incuriosito a sua volta dal comportamento dei pesciolini. Lui infatti veniva evitato il più possibile dalle bestioline, che invece non si facevano problemi a fermarsi persino tra le mani chiuse a coppa della giovane.
<< Non è la prima volta che succede.>> rispose Talia, stringendosi nelle spalle << Però non so proprio come spiegarlo.>>
<< Mhh, capisco.>>
<< Coraggio, dammi la mano. Voglio farti vedere una cosa.>> disse ad un certo punto lei, porgendogli la mano come lui aveva fatto poco prima. Quando lui la prese nella sua, la ragazza le immerse entrambi nell'acqua fredda, in mezzo al banchetto di pesci che, stranamente, questa volta non si sottrasse al contatto del giovane elfo, come se lui non ci fosse neanche stato
<< Non è fantastico?>> domandò ancora Talia, facendo un grande sorriso mentre uno dei pesci più grossi passava tra le loro mani, sfiorandole entrambe con la coda e le pinne.
<< È strano, non ci sono dubbi.>> rispose il cacciatore, divertito allo stesso modo.
In quel momento, tuttavia, nonostante pensassero di essere da soli e che nessuno li potesse vedere, qualcuno li stava osservando da lontano.
Lynn, non trovando più la sorella nel letto quando si era svegliata, era corsa in giro per la casa per cercarla. Ad un certo punto, guardando fuori dalla porta d'ingresso, l'aveva vista dirigersi verso il mare mano nella mano con l'altro ragazzo, quindi la bambina era rimasta a distanza, osservandoli dal piccolo prato davanti a casa con un grande sorriso.
<< Lynn, tesoro, cosa ci fai qui fuori con questo tempo?>> le aveva quindi domandato la madre poco tempo dopo, vedendola lì da sola << Vieni dentro o ti prenderai un malanno.>>
<< Tali è di nuovo insieme con il cacciatore.>> aveva risposto semplicemente la bambina, indicando con una manina i due giovani poco distanti.
<< Pensavo che avessero litigato.>> commentò quindi Lisa, sedendosi accanto alla piccola e tirandola a sé, mentre entrambi osservavano la scena e i due ragazzi che immergevano una mano in acqua.
<< Sì, è vero, Tali me lo ha detto.>> disse ancora Lynn, annuendo ancora e ancora.
<< Sai, nei giorni passati il cacciatore si è sentito tanto male. La loro battaglia è stata tanto difficile, ha avuto la febbre molto alta.>> le spiegò la madre, passandole una mano tra i lunghi capelli scuri << Tua sorella avrà voluto vedere come stava.>>
<< Ma adesso sta bene, non è vero?>>
<< Sembra di sì.>> ammise la madre, annuendo, mentre continuava a guardare i due ragazzi.
<< Vado a chiederglielo.>> disse quindi la bambina, saltando in piedi e schizzando verso la sorella maggiore e il giovane, correndo a rotta di collo per la lunga discesa sterrata che separava i moli e la spiaggia del resto della cittadina, che si ergeva su una piccolissima altura.
<< Tali!!>> gridò, correndo verso di loro a tutta velocità, con un grande sorriso stampato in faccia. Prima che potesse schiantarsi di faccia nell'acqua, tuttavia, la sorella maggiore le corse incontro e la prese al volo, facendole fare un largo giro e poi caricandosela in braccio.
<< Lily, cosa ci fai sveglia così presto?!>> domandò Talia, sorpresa.
<< Non eri a dormire quando mi sono svegliata, così sono venuta a cercarti.>> rispose la bambina, che ovviamente era ancora disordinata dalla lunga dormita, solo per poi voltarsi verso Firyan e salutarlo con la manina << Ciao cacciatore! Come stai?>>
<< Ciao Lynn.>> le fece lui, avvicinandosi a sua volta e salutando la bambina con un piccolo inchino del capo, che le fece fare un sorrisetto divertito << Ora sto molto meglio, grazie. I tuoi genitori e Talia si sono presi buona cura di me.>>
<< Sì, lo so!>> squillò lei, annuendo profondamente << Sai, ieri sera anche Tali non si sentiva tanto bene. Era preoccupata, pensava che non volessi...>>
<< Lily!>> fece la ragazza, tappando la bocca di scatto alla sorellina prima che potesse continuare con il suo discorso, comprendendo perfettamente dove la bambina sarebbe andata a parare con le sue parole, solo per poi voltarsi verso Firyan, facendogli un grande sorriso imbarazzato << Non starla ad ascoltare, è solo una bimba. Non sa quello che dice.>>
L'elfo la guardò per un momento, aggrottando le sopracciglia, confuso, spostando poi lo sguardo sulla bambina che Talia ancora teneva in braccio continuare a divincolarsi dalla mano stretta sul viso.
Talia quindi si voltò nuovamente verso la loro casa, voltando le spalle al ragazzo e prendendo a sussurrare nelle orecchie della sorellina adottiva.
<< Lily, avevamo detto di non dirgli niente a proposito di quella storia, non ti ricordi?>> le ricordò, levandole la mano dalla bocca mentre parlava.
<< Ma eri preoccupata che lui non ti volesse bene, lo hai detto anche tu!>> ribatté la bambina, a voce decisamente troppo alta, tanto che anche Firyan poté chiaramente udirla << Volevo solamente dirlo anche a lui.>>
<< Lily, non ero preoccupata per quello!>> rispose la sorella, cercando di convincerla che si fosse sbagliata << Ora torna a casa, per favore. Ne parliamo più tardi, va bene?>>
<< Va bene.>> rispose la bimba, guardando ancora la giovane donna negli occhi quando la posò a terra.
<< Torna a casa, piccola.>> le disse quindi, dandole una pacca sulla schiena.
<< Sono troppo indiscreto se ti chiedo di cosa stava parlando tua sorella poco fa?>> domandò quindi Firyan, avvicinandosi silenziosamente alle sue spalle, incuriosito e divertito dalla situazione.
<< Niente! Non voleva dire niente!>> scatto subito lei, voltandosi verso di lui come una molla troppo carica, tesa come una corda di violino << Sai, i miei fratelli iniziano ad essere in quell'età in cui si dice e si fa tutto quello che passa per la testa. E a loro piace tanto parlare a sproposito.>>
<< Sì, capisco benissimo.>> fece lui, convinto dalle parole della compagna di caccia << Sono veramente simpatici, era tanto tempo che non incontravo dei bambini così pieni di vita.>>
<< Ad ogni modo.>> disse quindi Firyan e, vedendo che Talia non aveva intenzione di rispondere a quelle parole, si poggiò ad uno degli scogli vicini e si infilò nuovamente gli stivali << Il mare è assolutamente pulito, non ci sono tracce di nessuno di quei mostri per miglia e miglia, quindi siamo tutti al sicuro, proprio come ti avevo detto.>>
<< Che sollievo.>> commentò Talia, imitandolo e preparandosi per tornare alla locanda, dove ormai la famiglia intera doveva aspettarla per la colazione e per iniziare la giornata di lavoro che li attendeva << Forza allora, andiamo a mangiare qualcosa. Immagino che anche tu abbia fame.>>
<< Volentieri, in effetti. Ma prima c'è un'altra cosa che vorrei chiederti.>> rispose il cacciatore, annuendo lievemente << Ti alleni tutte le mattine, vero?>>
<< Sì, prima che i miei genitori si sveglino, anche se ormai dubito che serva più a qualcosa. La mattina non c'è mai molto lavoro da fare, almeno in questa stagione, quindi ho parecchio tempo libero.>> spiegò Talia, annuendo << E tu, invece, portate sempre ovunque quella spada? Non ci sono molti pericoli in questo posto, lo sai vero?>>
<< Vuoi dire a parte i serpenti marini?>> chiese lui di rimando, inarcando un sopracciglio.
<< In effetti...>>
<< Ad ogni modo sì, non mi sento tranquillo quando vado in giro senza. Mi ricorda un periodo in cui... mhh, no, non fa niente. Perciò no, non vado mai in giro senza.>> confermò, fermandosi appena prima di dire qualcosa che non avrebbe voluto rivelare << In ogni caso, quello che volevo chiederti era se ti avrebbe fatto piacere che partecipassi anche io. Da domani, per esempio.>>
<< Ne sei veramente sicuro? È passato così poco tempo...>> fece ancora lei, nuovamente un po' preoccupata per la sua incolumità.
<< Assolutamente.>> la interruppe lui, facendo un rapido gesto con una mano, come a voler dire che non importava << Non amo rimanere troppo a lungo fuori allentamento, non posso permettermi di peggiorare la mia scherma.>>
<< Capisco. Allora ci sarebbe una cosa che vorrei essere io a chiederti.>> riprese la donna, annuendo appena << Potreste... potreste insegnarmi come hai fatto a volare in quel modo?>>
<< Non ne sono sicuro.>> rispose ancora Firyan, osservandola per un attimo con sguardo indagatore << Domani potremmo fare delle prove anche in quel senso, tuttavia.>>
I due quindi si avviarono nuovamente su per la salita, tornando verso la locanda in silenzio. Ognuno aveva i propri pensieri sui quali rimuginare e, se avessero voluto, avrebbero avuto davanti tutto il resto della giornata per poter chiacchierare di quello che volevano. Talia soprattutto, nonostante cercasse di non darlo a vedere, era decisamente eccitata alla prospettiva dell'indomani: non solo avrebbe potuto allenarsi al fianco di un combattente senza dubbio eccezionale, ma quella stessa persona le avrebbe anche insegnato a volare, seppur in una maniera più o meno limitata. Faceva una fatica immane a non mostrare tutto l'entusiasmo che la animava in quei momenti, mentre continuava a gettare occhiate di sfuggita a quello che era stato, per qualche ora appena, il suo compagno di caccia e che, presto, sarebbe diventato il suo compagno di allenamenti, che tuttavia non mostrava nessun sentimento, quasi come se tutto il suo viso fosse una maschera di metallo, non solamente il pezzo che portava davanti agli occhi.
I due ragazzi quindi si trovarono seduti attorno al tavolo dove il resto della famiglia di Talia stava mangiando: dal momento che Firyan sembrava aver legato particolarmente con la figlia maggiore e che, di fatto, non c'erano altri ospiti della locanda, anche lui era stato invitato a spartire il pasto con loro.
<< Coraggio, non sarà certamente un problema, vedrai.>> gli aveva detto Karda, con aria gioviale << Sarebbe imbarazzante lasciarti da solo nel salone, dal momento che noi siamo tutti qui.>>
<< Non c'è bisogno, davvero.>> aveva risposto lui, scuotendo il capo, cercando di allontanarsi dalla scena. Gli sembrava di intromettersi in qualcosa di cui lui non faceva parte, perciò la cosa lo metteva un po' a disagio. Mangiare qualcosa da solo con Talia era un conto, ma con tutta la sua famiglia al gran completo... << Non ho molta fame, posso aspettare fino a pranzo.>>
Quella discussione era andata avanti fino a quando non si era fatta avanti Lynn, che prendendo il cacciatore per mano, lo guardò con i grandi occhi grigi umidi e luccicanti.
<< Non vuoi stare con noi?>> gli chiese, nel tono più triste e implorante che riuscì a tirare fuori. La colpa di aver ferito quella bambina ricadde su Firyan come un macigno, almeno fino a quando non le vide fare un grande sorriso sdentato una volta che ebbe acconsentito a rimanere, capendo solamente troppo tardi di essere stato raggirato dalla piccola.
Talia e la madre lo guardarono per un attimo, divertite da quella scena poi, una volta che anche lui si fu seduto accanto alla ragazza, Lisa prese la figlia più piccola da parte.
<< Lily, lo sai che non dovresti farlo.>> le disse, cercando di celare il sorriso che le campeggiava in volto << Te l'ho già detto più di una volta.>>
La bimba si limitò a mostrare la punta della lingua alla sorella maggiore, che quindi rispose nello stesso modo.
La colazione continuò allegramente, mentre i sei chiacchieravano allegramente di quello che era successo. Quando poi Talia confermò ai parenti che non c'era più problema che i mostri arrivassero in quel luogo, ancora per un po' di tempo almeno, l'entusiasmo degli altri cinque divenne ancora più palpabile, tanto che persino Karda, che raramente Firyan aveva visto veramente sorridere nei giorni della sua permanenza, si lasciò sfuggire un ghigno sotto i baffi.
<< Gliele hai cantate chiare l'altro giorno, eh, elfo?>> fece, battendo un palmo sul tavolo di legno, divertito << Sei stato grandioso, erano anni che aspettavamo che qualcuno come te arrivasse in questo posto.>>
A quelle parole, i tre figli più piccoli lo guardarono con occhi pieni di meraviglia. Scesero tutti dalle loro sedie e lo circondarono in un batter d'occhio.
<< Mastro cacciatore. Mastro cacciatore.>> dissero i due più grandi, guardandolo dritto negli occhi, tirandolo per le braccia e per le mani << Siete davvero un elfo?>>
<< Beh, pensavo che ormai ve lo avessero detto almeno vostro padre o Talia.>> rispose, aggrottando le sopracciglia, sorpreso dal fatto che i tre piccoli non se ne fossero ancora resi conto. Con un gesto delicato, quindi, si spostò le ciocche di capelli che gli coprivano le orecchie, mostrando le loro lunghe punte ai tre. Le due sorelle, soprattutto, lo guardarono con occhi che sembrarono scintillare dallo stupore. Rick, dal canto suo, allungò una mano verso di esse per capire se fossero vere, proprio come aveva fatto la sorella più grande solamente il giorno prima, una coincidenza che fece ridere di gusto il giovane cacciatore.
<< Come potete vedere, sì, sono davvero un elfo.>> rispose, mostrando per bene entrambe le orecchie ai piccoli.
<< Vieni da una delle storie di Talia? Me le legge sempre prima di dormire.>> domandò quindi Lynn, prendendolo completamente alla sprovvista.
<< No, decisamente no.>> commentò lui, scuotendo il capo e facendo un sorriso triste del quale solamente Talia poté comprendere il significato << Però vengo da un posto che sembra uscito proprio da una fiaba. Il luogo in cui sono nato si chiama Acrates ed è molto, molto lontano da qui. È un regno molto ricco, punteggiato da grandi foreste e da alte montagne, bagnato da mari cristallini che si infrangono su spiagge di sabbia di un bianco purissimo.>>
<< In quelle terre, la magia scorre ancora molto potente e ci sono bestie meravigliose di ogni sorta che abitano le sue selve, mentre i Dorati mantengono l'ordine su tutto quello che possono vedere.>> riprese dopo un momento di silenzio, mentre il suo sguardo si perdeva verso l'orizzonte, fuori dalla finestra << La sua capitale, Gerynath, poi, è la città più bella che io abbia mai avuto modo di visitare: cresce su un'alta collina proprio davanti al Seggio Fumante, protetta da due strati di mura ricoperte da metalli preziosi e da potenti magie, e in essa le persone vivono al sicuro dalle paure del mondo esterno. Ah, se solamente potessi mostrarvelo! È un regno veramente spettacolare, ci sarebbero così tante cose di cui parlare.>>
Quando si riprese, tuttavia, Firyan si accorse che dopo le sue parole non erano più solamente i bambini a guardarlo in maniera strana, ma anche tutto il resto della famiglia lo osservava con occhi sognanti. Vivevano in un luogo relativamente povero e dalle poche attrattive, perciò sentire raccontare di calde acque cristalline e di mura ciclopiche ricoperte di oro e chissà quale altro mitici metalli li aveva lasciati praticamente senza parole. La prima a riprendere la parola, tuttavia, fu la curiosissima Fleur, che non si era fatta sfuggire una sola parola della conversazione.
<< Mastro Firyan>> fece, chiamandolo in maniera più educata rispetto a prima << cosa sono i Dorati?>>
<< I Dorati sono un antichissimo ordine di draghi.>> spiegò il ragazzo, lasciando ancora più di sasso i presenti << Da tanto, tanto tempo si occupano di difendere la pace in tutta Acrates. Il Seggio Fumante, detta anche la Montagna Ruggente, nello specifico, è dove risiede il re della loro razza e dove hanno luogo le decisioni più importanti per il destino di tutta Shen-Toar, la loro terra.>>
Draghi, elfi, mostri marini, reincarnazioni, Talia sentiva come se la testa stesse per esploderle: erano troppe informazioni quelle che il ragazzo le aveva dato in quei giorni, a cominciare dai lindorm fino ad arrivare a quelle che aveva appena riferito a tutta la famiglia, ed ora non sapeva neppure più come raccapezzarsi. La magia per lei non era mai esistita se non nelle fiabe che Lisa aveva letto a lei quando era ancora piccola e che poi lei aveva preso a raccontare ai fratellini una volta cresciuta abbastanza, e ora, venire a scoprire che in realtà, fuori dalle alte colline che circondavano la piccola città di pescatori, esisteva un intero mondo di cui lei non era a conoscenza, la faceva sentire come se la vita che aveva sempre vissuto fosse solamente una falsità.
<< Sono molti anni che fai tutto questo, non è vero?>> domandò quindi Lisa, anche lei come riprendendosi solamente in quel momento dalle parole del giovane elfo << Devi aver viaggiato veramente tanto. Ci sono altri posti simili sul nostro continente?>>
Un momento di silenzio pervase la stanza, mentre Firyan pensava.
<< Oh sì, ci sono molti luoghi speciali ad Oltremare. La magia scorre potente su queste terre, plasmandole in molte forme strane e meravigliose, che neppure la persona più sognatrice del mondo potrebbe immaginare con la sua sola fantasia.>> rispose poi, rivolgendosi nuovamente verso la tavolata e le persone che ancora stavano ad ascoltarlo meravigliate << Ho visto isole volare nel cielo, librandosi nell'aria come uccelli, e montagne levarsi per miglia e miglia sotto il mare, formando vette irraggiungibili sulla terra ferma. Ho visto cattedrali di corallo ergersi più maestose di qualsiasi struttura creata da Umani o Elfi e gallerie che conducono fino all'interno della Terra, nelle quali acqua e fuoco creano sconfinate caverne di ossidiana.>>
<< Ho avuto anche la fortuna di visitare la reggia del Re del Mare, una volta, non molto tempo fa.>> disse ancora il cacciatore, perdendosi nuovamente nei ricordi << C'era stato l'attacco di un mostro marino sulla costa orientale, a molte decine di leghe da qui. La battaglia è stata molto lunga ed incredibilmente ardua, tanto da essere durata alcune ore. Alla fine però, la bestia è caduta e, una volta avvicinatomi ai suoi resti, sono stato circondato da un gruppo di sirene e tritoni, nientemeno.>>
Gli occhi dei piccoli si sgranarono a tal punto che per un attimo Firyan temette che gli sarebbero saltati fuori dalle orbite, quindi fece un momento di silenzio, giusto perché si calmassero.
<< Quando mi sono avvicinato, alla fine, sono riusciti a spiegarmi quello che stava succedendo: non erano solamente le città della costa ad essere minacciate da quel mostro, ma anche quella che era la loro capitale. Loro avevano fatto tutto quello che era loro possibile per difendersi, ma a poco era servito, e ormai erano rassegnati a dover abbandonare la città.>>
<< Sembra essere la tua specialità, arrivare nel momento adatto per salvare la situazione.>> commentò Talia, ancora impressionata dalle storie raccontate dal giovane elfo, guadagnandosi quindi uno sguardo sorpreso da quest'ultimo.
<< E com'erano le sirene?>> domandò quindi Lynn, sedendosi accanto a lui, sulle gambe della sorella maggiore.
<< Bellissime.>> rispose semplicemente lui, voltandosi verso la bambina << Hanno tutte queste code e capelli colorati, proprio come i pesci. Sono rimasto per qualche giorno, quasi una settimana, in quel posto, e sono sicuro di non aver mai visto tanta varietà neppure nelle più grandi città degli uomini. Pensa, ne ho conosciuta una con i capelli e la coda blu elettrico e gialla, era molto simpatica e curiosa. Sai, in tante hanno questi grandi occhi grigi, proprio come te.>>
<< Davvero?>> domandò la bambina, sempre più meravigliata.
<< Sì. Vedi, loro vivono in profondità, sotto il mare, e occhi così chiari servono per vedere meglio.>> spiegò pazientemente il cacciatore, vedendo crescere il sorriso sul volto della bambina << Però ce ne sono anche alcune che hanno anche occhi blu, profondi come le acque nelle quali vivono, vivi e guizzanti. Ma, oh... se solamente potessi rendere a parole quello che le mie parole significano. Esiste un detto, presso il loro popolo, secondo il quale farsi amica una di queste creature valga più di tutti i tesori del mare, anche solamente per poterla guardare un momento negli occhi.>>
<< Come quelli di Tali?>> chiese quindi Lily, voltandosi una volta ancora verso il cacciatore, facendo un grande sorriso << Sono belli, vero?>>
Lo sguardo della bambina si spostò per un momento verso il viso della sorella e, un momento dopo, così fecero anche gli altri due fratelli e Firyan, che per un momento rimase a bocca aperta, ricordando solamente in quel momento quel particolare. Avrebbe voluto dire che non era così, avrebbe potuto rispondere che era solamente un caso quello che aveva detto, ma per qualche ragione... non riusciva più a parlare. Si sentiva come perso mentre guardava dentro quegli abissi blu elettrico, non gli era mai successa una cosa del genere e non capiva cosa fosse quel vuoto che sentiva dentro.
Sembrò per un istante che il cacciatore avrebbe detto qualcosa ma, alla fine, dalle sue labbra non uscì neppure il più lieve suono, mentre lui sembrava balbettare. I due, quindi, continuarono a guardarsi in silenzio, senza che nessuno dei due trovasse il modo di esprimere le sue idee, almeno fino a quando quel contatto non iniziò a diventare oppressivo e i due presero ad arrossire sempre più. Qualche momento dopo, poi, senza comunque rispondere alla domanda della bambina, Firyan si alzò di scatto dalla sua sedia, portandosi una mano davanti al viso, come a volersi nascondere dagli sguardi che sembravano trafiggerlo in quel momento.
<< D-Devo proprio andare ora, sono rimasto sin troppo!>> disse in sua difesa, uscendo a grandi passi dalla stanza che ora era diventata incredibilmente silenziosa.
<< Mastro Firyan!>> lo chiamò quindi Lisa, un momento dopo << La vostra spada!>>
A quelle parole, Talia si eclissò dietro la porta della cucina poco distante, mentre i cinque che ancora stavano seduti alla tavola osservarono il giovane elfo rientrare nella stanza con il capo chino e il cappuccio ben calcato sul viso, prendendo al volo la sua grande spada e uscendo nuovamente, senza quasi toccare coi piedi per terra. Una risatina divertita sfuggì dalle bocche dei due fratelli di mezzo, che guardarono prima in direzione del giovane cacciatore e poi verso la sorella maggiore: nulla aveva fatto in modo di cambiare l'idea che si erano fatti la sera precedente.
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Questa volta un capitolo un po' più lungo del solito. Spero che possiate perdonare, ma avevo veramente voglia di parlare un po' di Oltremare e di quello che Firyan aveva visto di bello nella sua vita, diverso dai sogni di morte e distruzione che ha di solito.
E dunque, la caccia del nostro elfo sembra essere stata parecchio ardua ed intensa, tanto da non essersi neppure accorto di quello che aveva proprio davanti agli occhi. Cosa sta succedendo al nostro elfo dallo sguardo di ghiaccio?
Mi raccomando, non mancate di farmi sapere se il capitolo vi è piaciuto e cosa ne pensate, ci conto!
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