La via del cacciatore

<< Hey, va tutto bene?>> domandò ad un certo punto Kaydan, scrollando Deneb per una spalla, richiamandola dai suoi pensieri << Deneb?>>

<< Mhh?>> domandò lei, riscuotendosi solo quando sentì chiamare il suo nome << Come?>>

<< Va tutto bene?>> domandò ancora il cacciatore, guardandola di traverso << È da quando siamo arrivati che sei strana.>>

<< Cosa vuol dire "sei strana"?>> fece lei di rimando, sollevando un sopracciglio << Sono sempre la solita.>>

<< Sei tutto fuorché quella di sempre.>> le fece notare il rosso, poco convinto << Guarda che ti ho visto prima quando annusavi l'aria. E ora sei lì con lo sguardo perso nel vuoto che ti tieni la pancia, c'è sicuramente qualcosa che non va.>>

Uno sbuffo esausto sfuggì dalle labbra della cacciatrice.

<< Quanto odio quando stai attento, rosso.>> borbottò, alzandosi in piedi e iniziando a girare attorno al fuoco da campo << Firyan non è l'unico che ha pensieri per la testa, d'accordo?>>

<< Hey, perché lui lo chiami per nome ma io sono solo "rosso"?>> chiese Kay, mettendo su un'aria offesa.

<< Perché a lui non interesso, mentre tu...>> rispose la donna, avvicinandosi al compagno e dandogli un bacio sulla fronte << ti monteresti la testa. Ci mancherebbe solo quello, ora come ora.>>

<< Guarda che non è così facile distrarmi.>> le fece notare Kaydan, facendo una smorfia divertita << Coraggio, siediti e racconta.>>

<< Non ne ho voglia.>> ribatté lei, stringendosi nelle spalle e distogliendo lo sguardo.

<< Mi hai fatto una parte che neppure mia madre quando ci siamo conosciuti perché non volevo parlare della Degenerazione e ora sei tu a tenere segreti?>> la imbeccò Kay, afferrandole una mano << Non mi sembra molto giusto, ti pare?>>

<< Maledetta me e quando non sto mai zitta.>> sbuffò, lasciandosi cadere a terra, davanti al fuoco << E va bene, te lo dico.>>

<< A qualche giorno di marcia da qui è dove ho fatto la mia prima caccia.>> spiegò, abbassando lo sguardo verso terra << Quando me ne sono resa conto... beh, qualche ricordo non molto piacevole è tornato a farsi sentire.>>

<< Quella contro i giganti? Dove ti sei fatta quella...>> chiese il cacciatore, guardando la compagna che si passava un pollice sull'armatura, poco sotto il centro del petto << ferita orribile.>>

<< Già, hai fatto due più due...>> mormorò Deneb, liberandosi dalla stretta del giovane cacciatore.

<< Fa ancora male?>> domandò ancora il cacciatore, guardandola con aria preoccupata << Pensavo di averti curata per bene.>>

<< Non lo so, non riesco a capire. Però te l'ho detto, non ho voglia di parlarne.>> concluse la donna, allontanandosi a piccoli passi << Non insistere.>>

<< Fosse la mia ferita la cosa peggiore...>> borbottò poi, scivolando fuori dal cono di luce delle fiamme.

Passarono lunghi, lunghissimi momenti in cui il cacciatore dai capelli scarlatti rimase da solo in mezzo alla foresta, attizzando il fuoco con un bastoncino. Ad un certo punto, poi, prese a giocare con le fiamme, levando sfere di fuoco davanti al suo viso, facendole roteare attorno alle tende, verso gli alberi e sul sottobosco, illuminando il campo quasi a giorno per non sentirsi solo.

<< Che serataccia...>> commentò Kaydan tra sé e sé, facendo girare le sfere di fuoco davanti al viso << Firyan non mi parla, Deneb non mi parla. Sono tutti preoccupati e io sono rimasto da solo. Ahhhh.>>

<< Sembra che il mondo non giri mai come vorresti.>> domandò una voce in quel momento, sorgendo dal fuoco davanti a lui << Vero, Kaydan?>>

<< Luce!>> esclamò il ragazzo, saltando quasi in piedi da seduto.

In quel momento, dalle fiamme si formò la figura di un uomo, molto giovane, dai tratti affilati. Capelli di platino scintillavano alla luce delle braci dalle quali era sorto, la lunga cicatrice che correva sul suo occhio sinistro color ghiaccio ancora più inquietante del normale, colpita dalla luce in quel modo.

<< Mi hai fatto prendere un colpo!>> si lamentò Kay, sbuffando << Ti pare il modo?>>

<< E tu non hai risposto alla mia domanda.>> ribatté l'uomo, facendo un cenno con il capo.

<< Eh, lasciamo perdere.>> borbottò il cacciatore, sbuffando ancora una volta e lasciando cadere l'argomento precedente << Diciamo che ci sono un po' di problemini, va bene?>>

<< Piuttosto, tu cosa ci fai qui?>> domandò poi, alzando lo sguardo sulla figura che stava in mezzo alle fiamme, proprio davanti a lui, con le mani sui fianchi.

<< Volevo sapere come stavi.>> rispose l'altro, stringendosi nelle spalle e camminando fuori dal fuoco da campo come se nulla fosse << Non ti sei fatto sentire per settimane.>>

<< Sono stato molto... ahem, occupato.>> si difese Kay, dando un colpo di tacco al pezzo di legno sul quale stava seduto mentre si schiariva la gola con un colpo di tosse.

<< E questi tuoi impegni hanno un nome, come quello alla festa di qualche tempo fa, oppure è stato qualcos'altro?>> domandò ancora il mago dai capelli scintillanti, sedendosi a terra davanti al ragazzo.

<< No, no, nulla di simile.>> ribatté Kay, sollevando gli occhi al cielo << Sai, le solite cose. La fine del mondo prima di ogni fine settimana. Ormai voi dovreste esserci abituati, no?>>

L'espressione del mago più grande si fece scura a quelle parole.

<< Avete bisogno di un aiuto?>> chiese, alzandosi in piedi di scatto.

<< No, grazie. Davvero, non posso permettere che lasciate scoperto il Sigillo. Ci manca solo un'invasione in un momento come questo.>> rispose Kay, scuotendo il capo.

<< Magari io o il resto dei Cavalieri non possiamo allontanarci da qui.>> ribatté l'altro, guardandolo di traverso << Però c'è sempre qualcuno che sarebbe molto felice di venire ad aiutarti. Sono molti anni che cerca una vera sfida e l'ultima volta sarebbe voluta tornare con te ad Oltremare, ricordi?>>

<< Sì, ho capito e no, potete tenervela lì dove sta.>> ribatté Kay, sbuffando << Oltremare ha già i suoi eroi, ti immagini che faccia farebbero tutti se portassi qui un'intera generazione di mostri? A parte Ildy si intende, è chiaro.>>

<< Sono certo che Ildiryen ti sarebbe grata di averla omessa dai "mostri", ma ciò non toglie che la situazione sia preoccupante.>> commentò ancora il mago, sedendosi nuovamente davanti al cacciatore << Sei proprio sicuro che possiate gestirla con le vostre sole forze?>>

<< Assolutamente. Non voglio né Kara né nessun altro di voi in questo postaccio, in ogni caso.>> rispose abbassando lo sgaurdo sul suo interlocutore << Piuttosto, faresti bene a mandare qualcuno sui regni delle vostre coste. Se i mostri si stanno scatenando come stanno facendo qui, sono certo che avranno bisogno di una mano, da quello che ricordo. Kara magari, visto che è tanto ansiosa di combattere, insieme con il piccolo Ayden.>>

<< Ti ho sentito, Kay! Compio diciassette anni quest'autunno, piccolo un accidente!>> gridò una voce fuori campo, proveniente dalle spalle del mago << Guarda che la prossima volta te la faccio pagare.>>

<< Uhh, gli brucia proprio.>> commentò ancora il rosso, facendosi una risatina.

<< Disporremmo la cosa, non ti preoccupare.>> commentò l'altro, cercando di nascondere il sorriso << Poi vi faremo sapere com...>>

Le sue parole si interruppero immediatamente quando, da un cespuglio poco distante dal fuoco, fece capolino Deneb.

<< Sto impazzendo io o stai impazzendo tu?>> chiese, guardando confusa il compagno di viaggio, senza vedere l'altro uomo, a lei nascosto dalle alte fiamme del fuoco da campo << Con chi stavi parlando?>>

<< Con... una vecchia conoscenza.>> rispose Kaydan, indicando la forma del mago che stava seduto davanti a lui con le gambe incrociate << Il mio maestro ha deciso che voleva degli aggiornamenti sulla situazione.>>

<< Il t-t-tuo maestro?>> balbettò la donna, presa alla sprovvista.

<< C'è qui il Re Mago e non mi dici niente?>> mimò poi con le labbra, voltandosi verso l'amico, cercando di nascondere l'eccitazione al nuovo arrivato.

<< Ah ecco, mi sembrava strano.>> commentò tra sé e sé il mago, alzando gli occhi al cielo, solo per poi voltarsi verso la nuova arrivata << Piacere. Immagino tu sia un'amica di Kay.>>

<< S-Sì.>> rispose Deneb, balbettando mentre cercava di fare un profondo inchino << I-I-Il piacere è tutto mio, maestà. È un vero onore potervi conoscere. Le vostre gesta sono leggenda, anche qui ad Oltremare.>>

Il viso che la ragazza si trovò davanti era senza tempo, affilato, nobile, di una bellezza fredda, quasi violenta, accentuata anche dalla grande ferita sull'occhio sinistro, e con uno sguardo giudicatore. Sontuose vesti blu notte avvolgevano un fisico da guerriero, scattante, muscoloso, mentre il volto pallido era incorniciato da corti capelli color platino.

<< Molto educata, non c'è che dire. Chissà che tu non possa imparare qualcosa da questa donna.>> commentò semplicemente il giovane uomo, voltandosi verso Kaydan. Un momento dopo, quindi, porse una mano a Deneb << Alzati pure, ragazza. Non c'è bisogno di tutti questi convenevoli.>>

<< Una figlia dei draghi.>> commentò poi, prendendo a girarle attorno, squadrandola da capo a piedi << E hai anche un'aria familiare, ci siamo già incontrati, in passato?>>

<< No, maestà.>> rispose lei, scuotendo il capo, un po' presa alla sprovvista << Però avete combattuto contro mio padre, nella seconda guerra dei draghi. Voi e la Crociata d'Argento avete risvegliato il Campione dal suo sonno, poi è scoppiata la battaglia.>>

<< Sei la figlia di Fineran? Ecco il perché di tutta quest'energia.>> domandò il mago, piacevolmente sorpreso dalla risposta << Tu non hai idea di quanto sia felice per voi! Per lui, soprattutto: dopo quello che era successo, devo ammettere che ero un po' preoccupato per quello che...>>

<< Ahem, capo...>> lo interruppe Kaydan, dando un colpetto di tosse << Qua si sta facendo davvero tardi. Dobbiamo ripartire presto domani mattina e Deneb è tipo da ascoltare storie per tutta la notte, perciò è meglio che vi fermi subito.>>

Solo in quel momento Deneb si accorse di quanto il compagno avesse ragione: le lune stavano quasi per tramontare dietro l'orizzonte, era davvero tempo di andare a riposare. Non poteva proprio accadere in momento peggiore.

<< Mi dispiace, mio signore.>> aggiunse quindi, mettendo su un'aria crucciata << Il rosso qui ha ragione, dobbiamo proprio riposare. Nelle prossime settimane ci aspetta un viaggio davvero lungo.>>

<< Non vi preoccupate, capisco.>> rispose il mago, stringendosi nelle spalle << Ci saranno altri momenti in cui parlare, sono sicuro.>>

<< Porta i miei saluti a tutti.>> disse quindi Kaydan, quando vide la forma del suo maestro che cominciava a sfarfallare << Digli che tornerò a fare un bel saluto quando tutto sarà finito, d'accordo?>>

<< Ci contiamo tutti.>> concluse l'altro mago, accennando un sorriso << Perciò vedi di non fare niente di stupido.>>

In uno sfarfallare di luce e di fiamme scintillanti, quindi, il Re Mago scomparve da davanti agli occhi dei due cacciatori.

<< Ma perché mi dicono tutti di non fare cose stupide?>> chiese Kaydan, annoiato.

<< Perche ti conoscono?>> lo apostrofò Deneb, scuotendo il capo.

<< Ah ah, molto divertente.>> commentò il ragazzo, alzando gli occhi al cielo. Un momento dopo, quindi, si voltò verso la compagna, sollevando un sopracciglio << Ma tu cosa ci fai di nuovo qui, ora che ci penso?>>

<< Te l'ho detto, ho sentito che chiacchieravi da solo.>> rispose lei, stringendosi nelle spalle.

<< Ti sei preoccupata per me?>> domandò il rosso, con aria teatrale << Come sei dolce.>>

La donna non disse nulla per qualche istante, limitandosi a guardare male il compagno di viaggio.

<< Sei un'idiota.>> sbottò poi, lasciandosi cadere davanti al fuoco.

<< Lo so.>> rispose l'altro, sedendosi accanto a lei << Me lo hai già detto. Più di una volta.>>

Ci fu qualche momento di silenzio tra i due, poi dal nulla Deneb trasse una lunga pipa scura e sottile, sfilandola dal lungo mantello.

<< Non ti fa bene, lo sai?>> le fece notare il rosso, guardandola di traverso.

<< Io sputo fuoco.>> ribatté lei, mordicchiando la cannuccia << E poi, proprio tu mi dici cosa non fare? Che fine ha fatto il "vivo la mia vita al massimo possibile, dovresti farlo anche tu"?>>

<< Quanto odio quanto stai attenta.>> ribatté il ragazzo, sbuffando, quindi il silenzio calò nuovamente su di loro.

La cosa, però, non durò a lungo.

<< Era di un amico.>> spiegò Deneb, mentre i denti graffiavano il corno levigato della pipa << Mi aiuta a pensare quando sono confusa.>>

Kaydan rimase muto, non si voltò neppure a guardarla.

<< In quella missione ho perso degli amici. Buoni amici.>> riprese la donna, sbuffando << Mi avevano aiutato ad ambientarmi all'interno della gilda dei cacciatori. Erano delle brave persone.>>

<< E poi c'è stata quella maledetta missione.>> riprese un momento dopo, mordendosi le labbra con rabbia << Ero ancora giovane, avventata. Mi sono buttata a capofitto dentro una grotta, non ho ascoltato quello che mi dicevano e, prima ancora di capire dove fossero i nostri nemici, mi hanno colpita, presa alla sprovvista.>>

<< Io sono stata fortunata. Mi hanno levato l'armatura e mi hanno usata come puntaspilli.>> continuò, passandosi una mano ancora una volta sul ventre, sopra l'armatura << I miei compagni un po' meno: due se li sono mangiati, il terzo invece stava solo aspettando di morire quando mi sono svegliata.>>

<< Il padrone di questa.>> sollevò la pipa, levandosela dalle labbra << Si sono lanciati in quella grotta per salvare me e quando contava di più io non ho avuto la forza per salvare loro.>>

<< Vita da cacciatore, Deneb.>> mormorò il rosso, abbassando il capo verso terra << Tutti perdiamo qualcuno, prima o poi. E non siamo mai abbastanza forti per poter salvare tutti.>>

<< Una volta ho visto un'intera famiglia ingoiata da un mostro.>> continuò, passandosi la mano di metallo sul viso << Con la casa e tutto quanto. Quattro vite spezzate in un istante, senza che potessi fare niente per aiutarli.>>

<< È in quel momento che ho deciso che dovevo tornare ad Arcadia. Avevo bisogno di più potere.>> raccontò ancora, lasciando vagare lo sguardo sulle fiamme davanti a sé << Perché, che ce ne rendiamo conto o meno, questa è la vita che ci siamo scelti. Scelta deprecabile, va detto, ma se non ci fossero i cacciatori chi si ergerebbe a difesa di Oltremare? E anche così, qualche innocente morirà sempre: non esiste potere, per quanto grande, che possa tenere tutti al sicuro.>>

<< È una lezione che il mondo ha imparato a sue spese molto, molto tempo fa.>> concluse, mentre le fiamme venivano attirate verso di lui come un fiume verso il mare.

<< Cos'hai trovato?>> domandò poi, voltandosi verso di lei << Perché è ovvio che c'è qualcosa che non va.>>

<< Ho sentito la puzza di gigante.>> spiegò, mordendosi ancora una volta le labbra << Ce ne sono qua attorno, ne sono sicura.>>

<< Lo penso anche io.>> ammise Firyan, sbucando dall'ombra proprio in quel momento << Me ne sono accorto solo ora, ma il loro fetore è forte.>>

<< Allora dobbiamo cercarli!>> esclamò la donna, alzandosi in piedi di scatto << Voi non avete idea di cosa possano fare ai villaggi, di quanto siano crudeli. Io ho visto la distruzione che si lasciano dietro e non lo fanno solo per fame.>>

<< Ma dobbiamo anche cercare Menia.>> le fece notare Kaydan, alzandosi a sua volta << Non possiamo aspettare ancora, non sappiamo dove potrebbe essere, né cosa le sia successo.>>

<< Ci penserò io a quello.>> lo interruppe l'elfo << È il mio compito. E sinceramente, è da questo pomeriggio che ci penso.>>

<< A cosa?>> domandarono i due compagni, all'unisono.

<< Al tempo. Non ne abbiamo più.>> spiegò Firyan, stringendosi il fodero di Nightfall attorno al petto << Menia non ne ha più. E voi non potete seguirmi, siete lenti.>>

Si avvicinò alla sua tenda, smontò tutto e si caricò in spalla le sue bisacce.

<< Cercate di state attenti, d'accordo?>> chiese quindi, parandosi ancora davanti agli amici << Non ho tempo di venire a cercare altri due amici.>>

<< Ci vediamo al Seggio, tanto sapete tutti e due come arrivarci, no?>>

<< No.>> << Sì.>> le risposte di Kaydan e Deneb giunsero nello stesso momento.

<< Molto bene allora.>> concluse il giovane elfo, inclinando il capo di lato << Ci vediamo tra qualche giorno. Non mi deludete: avete sentito Talia, ci rivedremo tutti e quattro assieme al Seggio. Tutti quanti.>>

<< A presto.>> aggiunse poi, facendo un passo indietro << Amici.>>

E con un potente fragore, quindi, si lanciò verso il cielo notturno.

<< E chi chiude più occhio dopo questa?>> si chiese il rosso, lasciandosi cadere di nuovo contro al legno con un profondo sbuffo e passandosi le mani sul viso.

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