Il Leone di Ferro

<< Non affronterò un altro cacciatore, non ora che il nostro continente versa in queste condizioni.>> rispose Firyan, scuotendo il capo e serrando le mani con tanta forza che queste sbiancarono completamente.

<< Non dipende più da te.>> ribatté l'altro cacciatore, lanciandosi contro di lui con la lama pronta a vibrare un fendente micidiale << Combatti o pagane le conseguenze.>>

Mentre lo straniero corazzato volava praticamente rasente al terreno, un lampo di luce scura offuscò la figura di Firyan: un momento prima che la lama ondulata dello sfidante arrivasse a colpirlo, il piatto di Nightfall la intercettò, facendole mancare completamente il bersaglio.

<< Io non volevo combattere, ricordalo bene.>> ringhiò il ragazzo, prima di colpire in pieno ventre l'altro con un pugno dalla potenza eccezionale, scagliandolo contro uno dei monconi risecchiti degli alberi abbattuti.

<< Non ho chiesto io che avvenisse tutto questo.>> riprese un momento il cacciatore, avvicinandosi con la lama puntata verso terra. Era forte, incredibilmente forte per essere un umano come gli altri cacciatori... ma non quanto lui. E neppure esperto in combattimenti contro gli umani: basava tutto sulla sua forza soverchiante.

E questo gli sarebbe stato fatale.

Non aveva mai colpito nessuno con una tale forza, ma Rex non sembrò avere difficoltà a rimettersi in piedi, puntellandosi con la sua arma, usandola come un bastone.

In un istante appena, Rex si scagliò nuovamente contro Firyan, con una spinta talmente poderosa da scavare una fossa dietro di lui. La lama ondulata fischiò nell'aria con la forza di un uragano: quel colpo, tuttavia, proprio come quelli che lo avevano preceduto, era troppo prevedibile. Nightfall si levò in un istante, deviando la lama nemica, solo per poi colpire ad una spalla il cacciatore ammantato di nero, che rotolò nuovamente al suolo, rimettendosi in piedi un attimo dopo e lanciandosi nuovamente contro l'elfo.

Tutti quei colpi vennero chiaramente uditi anche all'interno della locanda, così Talia corse al tavolo dove ancora Kaydan stava consumando il suo pasto.

<< Stanno combattendo, non è vero?>> domandò lui, vedendo arrivare la ragazza tutta trafelata, allontanando la scodella di legno che aveva davanti.

<< Sì... cosa sta succedendo?>> fece quindi Talia, sconvolta ma anche sorpresa dalla calma del cacciatore.

<< Dovevo aspettarmelo.>> disse, alzandosi lentamente dalla sua sedia << Il Leone era decisamente troppo ansioso di giungere in questo posto.>>

<< E allora? Cosa volete fare?>> chiese ancora lei, guardandolo preoccupata << Non volete intervenire? Fermateli, finiranno per ammazzarsi.>>

<< Normalmente no, non interverrei.>> rispose il cacciatore, scuotendo il capo e stringendosi nelle spalle << Non esiste cacciatore, per quanto forte, che possa sconfiggere Firyan.>>

<< Tuttavia...>> continuò, passandosi la mano tra i capelli color fiamma, scostando poi con un rapido gesto la cappa che portava sul fianco, estraendo lentamente l'elegantissima spada con elsa a cesto che portava al fianco, che risuonò come cristallo mentre strisciava sul legno e sul metallo del suo fodero << Ora come ora non possiamo permetterci di perdere neppure un compagno. Per quanto folle egli sia.>>

<< O Luce, speranza dei popoli... concedimi la forza per affrontare ancora una volta le mie battaglie.>> intonò il ragazzo, come una specie di preghiera, levando la sua arma in alto verso il cielo << Concedi a questo smarrito figlio della terra di portare a compimento i suoi doveri, di tenere in salvo chi è innocente.>>

<< Ancora una volta...>> sussurrò poi, portando la lama praticamente a contatto con le labbra << Ancora una volta, Doomsinger. Scendiamo in campo assieme.>>

Non appena ebbe finito di parlare, una potente luce azzurra avvolse il cacciatore, mentre il suo mantello cominciava a sollevarsi attorno alla sua figura e scintille come fulmini in miniatura contornarono la sua figura, ammantandolo come di una tempesta vorticante. Dopo aver abbassato nuovamente la sua arma, quindi, Kaydan scomparve da davanti agli occhi di Talia, con un rombo di tuono e una luce sfavillante, come se non fosse mai esistito.

All'esterno, nel frattempo, i due cacciatori erano entrati in uno stallo, le lame incrociate, mentre la flamberga del cacciatore di Ziltrian scivolava sul piatto di Nightfall.

<< Arrenditi.>> intimò Firyan, avvicinando il viso all'elmo dell'avversario << Non hai possibilità di vincere. Non l'hai mai avuta.>>

<< No, mai.>> rispose l'altro, ma la sua voce sembrava vacillare, incrinata dallo sforzo << Vincerò questo scontro, a qualsiasi costo.>>

Alle spalle di Firyan, tuttavia, i due sentirono come un suono lontano, altissimo ed armonico, che sembrò diventare sempre più profondo in un istante appena, avvicinandosi ad una velocità spaventosa.

<< Nessuno di voi vincerà questo scontro!>> tuonò Kaydan, apparendo tra i due contendenti e separando le loro armi con un rapidissimo colpo dell'elsa, facendo perdere ad entrambi la presa e la guardia, la sua spada ammantata da un'aura di fulmini.

<< Si può sapere cosa diamine vi è preso?>> domandò ancora, puntando la punta della lama curva contro entrambi << Non è questo il momento di combattere tra cacciatori!>>

<< Chiedilo a lui.>> rispose Firyan, serrando nuovamente la presa sulla sua lama, preparandosi nuovamente a colpire << Non so perché mi abbia attaccato, io mi sono solamente difeso.>>

<< Ho i miei motivi.>> rispose Rex, mentre i suoi occhi di ghiaccio si riducevano a due fessure, sotto la visiera che imponeva un velo di ombra notturna << E di certo non vi riguardano! Restate indietro, Kaydan. Non voglio coinvolgere in questo scontro anche voi.>>

<< Sono già coinvolto. Lo sono stato dal momento in cui avete attaccato il mio amico.>> ribatté lui, parandosi davanti all'uomo corazzato in un'istante appena, puntandogli contro la sua spada con aria rabbiosa << Non passerete oltre, non più. Questo scontro termina qui e ora.>>

<< Non penso proprio.>> rispose l'altro, levando la sua spada con un gesto fulmineo. Tentò una stoccata al petto di Kaydan, fermando la sua arma ad oltre un palmo di distanza dal suo obbiettivo: nonostante tutto, dalla punta dell'arma partì un'onda di aria compressa, come un'esplosione, che scagliò lontano il giovane uomo, facendolo atterrare pesantemente sull'erba. Persino Firyan si sentì confuso quando venne investito da quello che ovviamente era il colpo di un'arma magica.

Kaydan, tuttavia, ancora protetto dalla sua magia com'era in quel momento, non impiegò molto a riprendersi, lanciandosi all'istante contro Rex, illuminando la radura come una cometa, tramutandosi per un momento appena in pura luce azzurra, solo per poi materializzarsi nuovamente davanti all'altro cacciatore. Una raffica di colpi talmente veloce da risultare invisibile colpì sia le braccia che il corpo del cacciatore, mentre il rosso mirava all'arma del comandante, sperando di poterlo disarmare senza fargli troppo male. L'intera armatura del comandante di Ziltrian risuonò come una campana quando venne investita da quella potenza di attacco.

Per un momento sembrò che Rex si sarebbe arreso a quell'attacco davvero insuperabile, ma alla fine levò nuovamente la sua flamberga, colpendo ad un fianco il cacciatore dai capelli color fuoco, che in seguito ad una nuova esplosione, venne scagliato lontano, in direzione della locanda.

<< Non volevo arrivare a questo punto, ma sembra che non mi sia proprio possibile trattenermi. Non in uno scontro del genere.>> ribatté il comandante, ma prima di poter fare anche una singola mossa, venne colpito nuovamente dal piatto di Nightfall, che lo centrò al petto, scagliandolo con forza impressionante contro un albero.

<< Kaydan, stai bene?>> domandò Firyan, voltandosi e dirigendosi verso l'amico, aiutandolo a rimettersi in piedi.

<< Sì, sto benissimo.>> rispose l'altro, pulendosi la bocca da quella goccia che stava per colare dalle sue labbra << Firyan, vattene. Smettete con questa sciocchezza, non ha senso. È compito mio fermare Rex, lo sai bene.>>

<< No, non puoi vincere questo scontro.>> lo fermò ancora l'amico, afferrandolo per il braccio << Lascia stare Rex, a lui penserò io. È troppo forte perché tu possa affrontarlo senza fargli del male. E se aumentassi ancora la tua potenza, rischieresti di uccidere entrambi.>>

Ci fu un momento di silenzio, mentre dietro Firyan, sullo sfondo della visuale di Kaydan, l'altro cacciatore si andava rialzando in piedi ancora una volta. Ma quanto era resistente? Sembrava non soffrire nessuno dei colpi che lui e Firyan gli avevano inferto in quel combattimento.

<< D'accordo.>> fece ancora il ragazzo, tirandosi indietro e rinfoderando la sua arma, mentre l'aura magica che lo aveva avvolto fino a quel momento terminava, dissipandosi come nebbia al Sole.

<< Molto bene allora. Trattieni Talia, quando arriverà.>> disse ancora l'elfo, voltandogli le spalle e dirigendosi verso l'altro combattente.

<< Mi aspettavo molto di meglio dal tanto acclamato secondo di Ziltrian.>> commentò, inarcando un sopracciglio, mentre si avvicinava a grandi passi all'uomo in armatura ancora mezzo accasciato al suolo << Non dovresti caricare tanto i tuoi colpi, altrimenti sarà facile deviarli.>>

<< Ti sembra saggio darmi lezioni di scherma mentre combattiamo?>> domandò ancora l'altro, con una palese punta di nervosismo nella voce, incapace com'era di colpire l'avversario << Non sottovalutarmi!>>

In quel momento, ci fu come una serie di esplosioni attorno al giovane, mentre una raffica velocissima di affondi si avvicinava pericolosamente e sempre più al suo bersaglio.

<< Niente male, davvero niente male.>> rispose Firyan, che ormai si stava abituando a quegli strani attacchi fatti di aria, facendo un segno a Kaydan di rimanere indietro, come a dire che non valeva la pena << Si vede davvero che vi state concentrando.>>

<< Ma non siete abituato a combattere contro gli umani...>> commentò poi, arrivando ad un soffio dalla visiera del nemico che per un attimo appena esitò, vedendolo tanto vicino. Quella distrazione però gli fu fatale, quando solamente un attimo dopo un fendente del nemico lo colpì in pieno petto, scagliandolo nuovamente contro un albero vicino, che minacciò quasi di spezzarsi in due per l'impatto. Con quel colpo tanto potente, il pesante elmo di metallo volò via dalla testa del cacciatore, così come una pietra che sembrava aver portato fino a quel momento legata al collo, e i due amici rimasero senza parole per quello che videro: da sotto di esso, infatti, si liberarono nel vento una massa di lunghissimi capelli blu notte.

Persino Talia, che stava sopraggiungendo in quel momento, rimase in silenzio per qualche istante, senza sapere cosa dire.

<< Sembra che il re sia più una regina...>> commentò poi Firyan, incuriosito dalla visione, mentre l'amica si avvicinava a piccoli passi

<< Non osare dire altro!>> esclamò la donna, la voce completamente diversa rispetto a prima, molto più umana e femminile ma comunque bassa, coprendosi il viso con una mano, quasi a volersi nascondere dai tre, soprattutto dalla ragazza che continuava a fissarla con tanto d'occhi.

<< Io non dirò altro, ma temo che sia meglio per te se ti arrendessi.>> commentò in quel momento l'elfo, scuotendo il capo << Ovviamente non sei in grado di sostenere un combattimento contro qualsiasi cosa che non sia un mostro. I tuoi attacchi sono molto potenti, ma sono troppo facili da prevedere.>>

<< Ti stai prendendo gioco di me?>> domandò lei, irata.

<< No, sto solamente constatando l'ovvio. Se continuerai così, non otterrai nient'altro che una sonora sconfitta.>> rispose ancora Firyan, scuotendo nuovamente il capo << E per l'amor del Cielo, non cominciare a dire che ti sto sottovalutando solamente perché sei una donna. È una cosa che non sopporto.>>

<< Basta, vi prego.>> implorò la giovane locandiera, avvicinandosi ancora << Smettetela, non ha senso. Perché state ancora combattendo?>>

<< Tali, rimani indietro.>> le rispose semplicemente Firyan voltandosi appena per guardarla in viso e farle cenno di allontanarsi, ma lei lo ignorò, continuando ad avanzare, la lancia stretta in pugno.

<< Talia, aspettate.>> esclamò Kaydan, arrivando appena in tempo per tirarla via, ma lei si ribellò con tutte le sue forze, tanto che l'uomo fece parecchia fatica anche solamente per trattenerla.

La donna dai capelli color notte, quindi, si lanciò avanti con tutta la sua forza, puntando la sua arma contro Firyan che, tuttavia, non diede l'impressione di volersi muovere da quella posizione. Talia per un momento venne colta da un moto di inquietudine, mentre il pericolo si avvicinava sempre più all'amico: il tempo sembrò quasi fermarsi davanti ai suoi occhi mentre osservava i due cacciatori preparare i loro rispettivi colpi.

<< Basta!>> gridò, un momento prima che i due avversari vibrassero il loro ultimo colpo in quello che sarebbe stato lo scontro decisivo. Un'onda di aria dalla potenza eccezionale investì i due contendenti, che si sentirono investiti come da un vento impetuoso. Firyan fece fatica a rimanere in piedi, mentre la donna dai capelli scuri venne scagliata contro un grosso albero un'ultima volta, rimanendo immobile.

Ci fu un momento di silenzio nella radura, mentre l'elfo osservava sconvolto l'amica, che ancora non capiva cosa fosse successo.

<< Tali, ma cosa...?>> domandò, stupefatto, un momento prima di vederla crollare tra le braccia di Kaydan, che a sua volta fu parecchio sorpreso di quello che era appena successo.

<< Tali!>> sentì gridare la ragazza e l'ultima cosa che vide prima che tutto diventasse nero fu il suo amico apparire davanti a lei, sorreggendola mentre lei si sentiva scivolare nell'oblio.

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