Confronti e prospettive

Una volta che i quattro si furono rimessi in cammino verso la loro destinazione, Firyan prese appena da parte Talia, avvicinandosi a lei quanto più gli era possibile.

<< Tali, senti... volevo parlarti a proposito di quello che mi hai detto ieri sera.>> rivelò, parlando a bassa voce << A proposito del ritorno a Karyden.>>

<< Te... te lo ricordi ancora?>> domandò la ragazza, sorpresa.

<< Non ho capito molto, ma sì, mi ricordo qualcosa.>> ammise ancora l'elfo, annuendo rapidamente << Ma vedi, è possibile che quello che hai visto non succeda mai. Anche se riusciremo a vincere questa folle guerra contro i mostri che infestano il nostro mondo, anche se tornassimo tutti vivi.>>

<< Prima di partire, io e Deneb abbiamo parlato sia con i tuoi genitori che con il governatore della città.>> riprese poi, dopo un momento di silenzio << Contiamo che ormai tutti i suoi abitanti abbiano completamente abbandonato Karyden.>>

Per un momento, Talia sembrò non trovare le parole per rispondere a quel discorso ma, alla fine, un sottile sorriso comparve sul suo volto.

<< Glielo avete ordinato o avete semplicemente consigliato di lasciare quel luogo?>> domandò, chiudendo un occhio.

<< In realtà glielo abbiamo intimato, però abbiamo cercato di farlo suonare il più possibile come un consiglio.>> ammise il cacciatore, rispondendo alla sua aria divertita con incredulità << Stai cercando di dire che potrebbero non aver ascoltato quello che gli abbiamo detto?>>

<< Oh, hanno certamente ascoltato quello che gli avete detto, senza dubbio. E avranno anche riferito le vostre parole al resto della città.>> assentì lei, sollevando il capo verso il cielo << Ma nessuno di loro si sarà mosso da lì. Non hanno ragione di vivere, al difuori di quella città. No, nessuno la abbandonerà mai così. Scapperanno, se ce ne sarà bisogno, certo, ma ricostruiranno sulle macerie e continueranno a vivere in quel luogo, come hanno fatto per le scorse tre generazioni.>>

Firyan rimase appena indietro, osservando la donna allontanarsi al trotto leggero in mezzo alla foresta, mentre veviva raggiunto da Deneb.

<< Quale follia può albergare nel cuore degli uomini?>> domandò il cacciatore, praticamente parlando da solo << Non abbandonare un luogo anche se si ha quasi certezza di morte restandovi? Perché sottoporsi ad un tale pericolo?>>

<< Paura e coraggio.>> rispose semplicemente la donna, facendo un sospiro rassegnato << A volte essi si fondono e fanno agire le persone in modi strani.>>

<< D'altro canto, noi cacciatori siamo le ultime persone che possono permettersi di parlare di follia e di decisioni incaute.>> lo redarguì ancora Deneb, accennando un largo sorriso << E proprio tu, Firyan, che porti addosso più cicatrici di quante se ne possano contare, dovresti saperlo. Cicatrici dovute alla tua sola volontà, perché non sei voluto fuggire anche quando ne avevi l'occasione.>>

<< Di noi, sei tu quella che è andata più vicina alla morte, durante le cacce, forse persino più di Kay. E non cercare di farmi credere il contrario.>> rispose ancora l'elfo, dandole una lieve spinta con una mano << Ho visto la ferita che porti sul ventre.>>

<< Già... è passato talmente tanto tempo che ogni tanto me ne dimentico.>> disse lei, passandosi una mano all'altezza dello stomaco << Carina, non trovi? Un regalino da parte della mia prima preda, un gigante delle colline di Ziltrian. Creaturine molto vivaci, non c'è che dire. Hanno un particolare amore per i pali arroventati.>>

<< E poi sarei io quello spericolato del gruppo...>> commentò ancora Firyan, contrariato << Tu con un gigante alla prima sortita, Talia che ha provato ad attaccare un lindorm con uno spillone e Kaydan che stava provando a prendere un roc per la coda. Io... non so letteralmente cosa dire. Ma come fate ad essere ancora vivi?>>

<< Kaydan ha fatto cosa?!>> esclamò Deneb, scioccata da quelle parole, trattenendosi a stento dal ridere come una pazza.

<< La prima volta che ci siamo incontrati, ha provato a cavalcare un roc prendendolo per la coda, solo per poi provare a scalare la sua schiena. Non penso di aver mai conosciuto un ragazzino tanto irrequieto.>> rise su il ragazzo, inclinando il capo di lato.

<< Non è che poi sia cambiato più di tanto. Anzi, sono sicura che se ne avesse la possibilità, lo farebbe ancora una volta, fosse solamente per farsi notare.>>

<< Puoi scommetterci tutti quei tuoi capelli che ci riproverei ancora, donna!>> esclamò lui, giungendo da dietro i due amici << Non ho mica dimenticato cosa mi ha fatto quell'uccellaccio. Avrò il mio volo a dorso di roc, costi quel che costi.>>

<< L'ultima volta è stato quasi mangiato da un pulcino.>> raccontò ancora Firyan, sussurrando nelle orecchie della cacciatrice, che a stento non si piegò ancora una volta in due sul suo unicorno per le risate.

<< Sì, sì, ridi pure finché vuoi. Tanto sai bene che riuscirò ad ottenere quello che voglio.>> rispose il rosso, scuotendo il capo e voltandosi verso i due amici, vedendo che entrambi lo guardavano con occhi che sembravano luccicare attraverso le risate << Hey, aspetta! Non le avrai raccontato di quella storia del pulcino?! Lo sai che non è vero, non stavo correndo nessun pericolo! Era tutto sotto controllo.>>

<< Stava decisamente per essere mangiato, ho capito.>> aggiunse Deneb, facendo un altro grande sorriso, solo per poi voltarsi verso Kay << Rinuncia alle tue grandi gesta, eroe. Non vorrei che finissi per fare la parte del coniglio.>>

<< Ditemi quello che volete, ma prima o poi vedrò il mondo dalla groppa di una di quelle bestie.>> rispose ancora Kaydan, dando id sprone al suo anima << E non sarete di certo voi a fermarmi.>>

<< Vuole solo volare.>> gli fece eco Firyan, stringendosi nelle spalle, solo per poi raggiungere i due amici, seguito a ruota dalla donna.

"Vuole solamente volare, eh?" si chiese lei, facendo un lieve sorriso "Allora potrebbe essere divertente."

Il viaggio verso est fu lungo quel giorno: non si fermarono per molto, giusto il tempo di magiare qualcosa all'ora di pranzo. Appena in tempo per consumare un pasto molto frugale, sgranchirsi le gambe, cosa di cui Talia sembrava avere disperatamente bisogno, e poi ripartire di gran carriera.

Talia, dai fianchi del gruppo, ebbe modo di osservare il cambiamento dei compagni in quelle ore: Kaydan non cambiò espressione neppure per un momento, imperturbabile come al solito e, anzi, scambiò qualche battutina con Deneb. Forse, si disse la ragazza, per provare a calmare l'amica: lei, infatti, sembrava essere turbata ogni momento di più, anche se lei non riusciva a capirne il perché.

Di tutti, però, il più preoccupato sembrava certamente Firyan: da quando avevano parlato di Merafax, era diventato freddo e taciturno, come le prime volte che si erano incontrati, all'interno della sua locanda, con quello sguardo di ghiaccio che sembrava intenzionato a spazzare via la foresta dinanzi a sé. C'erano rabbia e paura in esso, senza ombra di dubbio perciò Talia, sapendo come l'elfo avrebbe reagito, si astenne dal fare domande a riguardo. Almeno per il momento.

Viaggiarono poco quel giorno, si fermarono alcune ore prima del tramonto. Si accamparono nei pressi di un grande lago, nel profondo della foresta. la prima cosa che Firyan fece, una volta smontato da cavallo, fu estrarre la spada.

<< Amici, vorrei proporvi qualcosa di diverso per oggi.>> disse poi, roteando l'arma e piantandola a terra << Da quando siamo partiti, non ho pensato ad altro se non a raggiungere la Reggia ad ogni costo. Tuttavia, sono stato sciocco e ho pensato solamente a quello che io potevo fare, senza considerare che non ero più da solo. Perciò, oggi e domani continueremo ad allenarci, e così faremo anche nei prossimi giorni, durante il nostro viaggio.>>

<< Per quale ragione questo cambiamento di idee?>> domandò quindi Deneb, smontando rapidamente e parandosi davanti al compagno, incuriosita.

<< Ci sono stati parecchi cambiamenti, negli ultimi giorni, devo ammetterlo. Ho rischiato di perdere un amico prima ancora della prima battaglia. E questa è una cosa che non sono disposto ad accettare.>> rispose ancorra l'elfo, scuotendo il capo e prendendo a fissare il rosso con aria scura, solo per poi spostarsi prima su Talia e poi anche sulla cacciatrice << Inoltre, nessuno di voi è veramente pronto ad affrontare i combattimenti che ci aspettano da ora in poi. Tu non sei capace a combattere contro gli umani, mentre Kaydan e Talia non sono pronti a combattere contro i mostri.>>

Proprio la cacciatrice fece per ribattere duramente a quelle parole, ma venne interrotta ancora prima di cominciare da Kaydan, che le si parò accanto, poggiandole la mano di metallo sulla spalla, come a dirle di attendere.

<< Vorresti che fossimo pronti per tutto quello che potrebbe pararsi davanti a noi, non è vero? Come se fossimo sempre da soli.>> domandò il rosso, facendo un largo sorriso << Vuoi che diventiamo come te.>>

<< Quella sarebbe la mia idea, sì. Non mi reputo il migliore combattente del mondo, questo è certo, però posso essere utile a tutti voi.>> commentò il cacciatore dalle orecchie a punta << Tu e Tali, per esempio, siete davvero molto capaci nel combnattimento contro le persone, forse addirittura più di me con i tuoi poteri attivi, però i vostri attacchi mancano della potenza che sarebbe necessaria per poter abbattere un Kaiju delle categorie minori con un solo colpo.>>

<< D'altro canto tu, Deneb, impartisci una forza mostruosa in ogni tuo colpo, ma questo perché sei abituata a combattere solamente contro i mostri.>> continuò, spostando la sua attenzione verso la donna dai capelli blu << Ma nei combattimenti contro qualcuno che sappia usare una spada, ti trovi in difficoltà. Sei molto capace nel combattimento a mani nude, soprattutto con gli artigli dei draghi, ma questo sarebbe fattibile solo contro nermi armati di lame in acciaio. Iridian, adamantite, oricalco e armonite potrebbero attraversare la tua corazza, esattamente come farebbero con la mia... forse.>>

<< Sempre modesto.>> commentò ancora la donna, mentre la sua espressione si addolciva appena << E dunque, quali sarebbero le tue idee per il resto della giornata, o grande schermidore?>>

Un sottile sorriso comparve sul viso di Firyan a quelle parole.

<< Nulla di particolare. Oggi ci concentreremo per il combattimento contro gli umani.>> rispose poi, inclinando il capo di lato << Io e te combatteremo, mentre Kay e Tali si allenerrano assieme.>>

<< Se questa testa calda è tanto brava, perché non mi fai allenare con lui?>> domandò ancora Deneb, indicando il ragazzo che aveva accanto con un pollice, decisamente incuriosita.

<< Oh, ti prego. So esattamente come finirebbe il vostro confronto.>> fece ancora l'elfo, guardando entrambi svogliatamente << Inoltre, sarebbe una perdita di tempo per noialtri. Io non ho altro da spiegare a Talia, è stata istruita molto bene negli ultimi anni.>>

I due cacciatori si voltarono incuriositi verso la loro compagna più giovane che, per tutta risposta, si limitò a stringersi nelle spalle, incredula quasi quanto loro.

<< Molto bene allora, cacciatore.>> fece ancora la figlia dei draghi, guardandolo con occhi sottili mentre sul viso nasceva a sua volta un largo sorriso ghignante << Vediamo cosa riesci a fare, questa volta.>>

E, mentre parlava in quel modo, si fece avanti a lunghi passi cadenzati, mentre i suoi capelli e i suoi occhi si tingevano d'oro, così come le sue mani.

<< Ti prego, hai già dimenticato come sono finite le altre due volte?>> chiese ancora Firyan, impugnando la sua arma al contrario, esattamente come la prima volta in cui si erano affrontati << Io cercherei di non farmi prendere a calci nel sedere invece di darmi delle arie, Deneb di Ziltrian.>>

<< Non me la prendere davvero a calci lì, Fir. Altrimenti io poi cosa faccio la notte?>> implorò il rosso, che tuttavia venne fulminato da una gomitata al petto della donna, che si allontanò lentamente, raccogliendosi i lunghissimi capelli dietro la schiena.

<< Metti l'armatura, Firyan di Acrates.>> disse la donna, infilandosi il grande elmo e sigillandosi nuovamente nella sua corazza color della notte << Stavolta non mi tratterrò neanche per un momento.>>

<< Io non porto l'armatura. Non mi è mai servita>> rispose lui, parandosi davanti a lei con la spada davanti al viso, gli occhi che scintillavano dietro la sottile maschera nera << Artigli e zanne dei mostri non attraversano le scaglie del Drago.>>

<< Vediamo allora se questa lascia qualche graffio!>> esclamò lei, lanciandosi in avanti con la spada ondulata levata sopra la testa.

Kaydan si voltò verso Talia proprio nel momento in cui il primo rombo di tuono spazzava la radura. La guardò, stirngendosi nelle spalle.

<< Allora, cosa facciamo?>> domandò, con aria vagamente confusa << Vogliamo danzare anche noi?>>

<< Hai...>> fece per rispondere lei, scivolando dalla sua sella e rotolando al suolo, in una nuvola di polvere << Hai già danzato con anche troppe donne, rosso. Bada bene a come usi le parole con me.>>

<< Oh, ti prego. Tu sei un'amica, non mi interessi in quel modo.>> rispose lui, porgendole una mano per aiutarla ad alzarsi, mentre dietro di lui schianti impressionanti continuavano a squassare l'aria << E poi, se dovessi provare a farti qualcosa, finirei spellato prima ancora di poter dire "È un errore". Dubito fortemente che Fir me lo perdonerebbe.>>

<< E Deneb anche.>> aggiunse lei, accennando un sorriso divertito.

<< Figurati.>> commentò ancora il rosso, levando lo sguardo al cielo, mentre si passava la mano destra tra i capelli << A lei non importa minimanente. Mi sopporta solamente perché le interessa quello che ho da offrire.>>

<< Secondo me è gelosa. Davvero gelosa.>> lo contraddisse la ragazza, scuotendo il capo e prendendo la sua lunga lancia, solo per poi puntare la lama candida contro il compagno.

<< Gelosa? Penso che tu sia proprio fuori strada.>> commentò ancora Kaydan, estraendo lentamente Doomsinger e puntandola quindi contro di lei << E comunque, basta chiacchierare. In guardia, Talia.>>

La ragazza impugnò la sua arma con entrambe le mani. Sentì immediatamente la magia che permeava quel materiale scorrerle dentro come un fiume in piena, bruciare all'interno del suo corpo, tendere i suoi muscoli come se fossero fatti di acciaio. Il cono della sua visione si restrinse, tanto che non vide nient'altro se non il viso di Kaydan e la lama di Doomsinger puntata davanti a lei.

<< Coraggio! Tali!>> esclamò il rosso, gettandosi in avanti, esattamente come Deneb qualche momento prima. La lama scintillante della sua meravigliosa arma saettò davanti a lei, veloce come un fulmine, ma per la ragazza, per un singolo istante, fu come vederla quasi ferma, come se si stesse muovendo nella melassa. Scartò di lato e scivolò sotto di essa, spostando di lato la sua lancia, pronta a colpire al ventre il cacciatore in armatura. Come attacco non sarebbe stato un granché, ma avrebbe avuto effetto sul cacciatore. Lo avrebbe costretto ad indietreggiare.

Kaydan, tuttavia, fece qualcosa che lei non si era minimamente aspettata: bloccò la punta dell'arma tra le dita della sua mano sfolgorante, rivolgendole un ghigno divertito. Un istante dopo, quindi, la colpì al petto con la guardia della sua arma, facendola capitombolare a terra.

<< Così non è mica valido, però!>> esclamò la ragazza, spazzandosi con la mano libera i pantaloni e facendo per rialzarsi, trovandosi quindi davanti la mano del rosso, pronta ad aiutarla ancora una volta a rialzarsi.

<< Non è detto che chiunque tu debba affrontare giocherà secondo le regole.>> la redarguì quindi lui, scuotendo il capo << Questa è la prima cosa che avrebbero dovuto insegnarti, quando ti hanno addestrato all'uso delle armi.>>

<< Io ho un braccio di metallo, un vantaggio notevole in combattimento, sarebbe sciocco non utilizzarlo.>> riprese un momento dopo, stringendosi nelle spalle << Se avessi affrontato Deneb, probabilmente avrebbe fatto lo stesso grazie alla sua armatura, oppure alle scaglie di drago. E Firyan avrebbe potuto usare la sua energia spirituale per fermare la punta della tua lancia.>>

<< Tu invece? Cosa puoi fare per fermare le armi dei tuoi nemici?>> domandò ancora, avvicinandosi a lei e poggiandole la punta della spada contro al petto, attento a non ferirla << Quali sporchi trucchi hai nelle maniche, per vincere gli scontri?>>

Per tutta risposta, quindi, Talia saltò all'indietro, roteando a mezz'aria e colpendo Doomsinger con un calcio, cercando di farla volare via dalla mano del compagno. La sua presa, tuttavia, era sin troppo salda, quindi ne venne solamente sbilanciato per un attimo. Quel istante brevissimo, tuttavia, fu abbastanza perché la givoane donna si rimettesse in piedi e, aspirando aria con forza, urlasse contro di lui.

Al contrario dei giorni precedenti, tuttavia, non accadde nulla. Lo sguardo incuriosito di Kay, si posò su di lei, e sentì che persino Firyan e Deneb si erano fermati per guardarla, ovviamente confusi da quella reazione tanto insolita.

<< Cosa? Come?>> si domandò, portandosi una mano alla gola, sconvolta.

<< Hai provato ad usare la Voce?>> domandò ancora il rosso, inclinando la testa di lato << Cos'è, volevi uccidermi?>>

<< No, non era quella la mia intenzione.>> si scusò immediatamente Talia, muovendo le mani davanti a sé come per difendersi da quelle accuse << Non volevo farti veramente del male.>>

<< Peccato. Forse avresti dovuto provare a fare proprio quello.>> commentò ancora il giovane cacciatore dai capelli color fiamma, facendo uno scatto in avanti e colpendola violentemente al ventre con il palmo della mano destra.

<< Ripensa bene a tutto quello che è successo dalla prima volta che hai usato il potere contro Deneb, il giorno in cui siamo giunti a Karyden.>> suggerì ancora il cacciatore << Ogni volta, ogni singola volta che hai usato quel potere, c'era qualcuno o qualcosa che ti spingeva. Dolore, paura, rabbia, amore... sono sentimenti potenti e non solamente per modo di dire. La magia, così come la nostra capacità in battaglia, è condizionata dal nostro stato d'animo. Chiunque asserisca il contrario, si sbaglia di grosso.>>

<< Ad ogni modo, forse non sta a me insegnarti questo genere di cose. Ora dovremmo occuparci solamente della tua bravura con la spada. O la lancia>> ribatté un momento dopo << Ci sono persone molot più esperte di me nell'uso dei poteri degli Echi. Forse dovresti chiedere a qualcuno di loro.>>

E, mentre, parlava, fece un cenno con il capo verso Firyan, che nel frattempo aveva impugnato ancora saldamente la sua Nightfall e si era rimesso a combattere contro la cacciatrice dai capelli blu, scambiando colpi leggeri e precisi per rispondere ai potenti affondi carichi di rabbia che lei continuava a sferrargli contro. Talia si voltò, osservando una volta ancora quel rapido combattimento che si stava svolgendo ad un passo da loro.

Deneb era veloce e potentissima, ogni suo colpo squassava la terra sotto i suoi piedi e scavava trincee ogni volta che mancava il suo bersaglio, colpendo invece il morbido sottobosco. Per fortuna Firyan aveva avuto la brillante idea di allontanarsi dal campo, altrimenti sarebbe stato completamente devastato. Il cacciatore dalle orecchie a punta, al contrario, si muoveva leggiadro sul campo di battaglia, scivolando nell'aria e trai i detriti lanciati verso il cielo dagli attacchi scomposti della donna, schivando le stoccate della flamberga che fischiavano e rombavano nell'aria.

Tutti quegli schianti... ormai si era quasi abituato alla sensazione di quei tuoni ad un soffio solamente dal suo viso. Concentrandosi completamente sulla battaglia che stava sostenendo, riusciva completamente ad eliminare il fastidio che quegli attacchi gli causavano per via del suo finissimo udito.

<< Quante volte te lo devo dire, Deneb?!>> esclamò, facendo scivolare la lama della sua Nightfall sull'arma della giovane compagna, scagliando scintille arroventate in tutte le direzioni << Più leggera con quella lama. Non stai cercando di abbattere un muro di pietra, ma di far scivolare un filo attraverso la cruna di un ago.>>

<< Sto facendo quello che mi hai detto, maledizione.>> rispose lei, soffiando tra i denti << Ma non sono una ballerina, non riesco a fare tutte quelle piroette che mi vuoi far fare.>>

La costa di Nightfall saettò nell'aria, veloce come non mai, schiantandosi contro un fianco della donna con forza impressionante, lanciandola distante, nella foresta.

<< Firyan!>> esclamò Talia, un po' preoccupata per la forza con la quale l'amico stava colpendo Deneb.

<< Aspetta.>> disse, facendo un cenno di diniego con il capo << Non le farà del male.>>

<< Questo è quello che ti aspetta, se non riesci a piroettare come ti chiedo.>> rispose l'elfo, senza neppure curarsi di tutto quello che gli era appena successo attorno << Non mi sembra di chiedere troppo, dovresti essere solamente un po' più delicata.>>

<< Già, come se sapesse davvero fare qualcosa delicatamente.>> commentò Kaydan, osservando divertito quello scontro << Pfft, cadrà il Sole, prima che abbia imparato.>>

Quelle parole si rivelarono praticamente profetiche visto che, per tutto il resto della serata, la donna non fece altro che incassare colpo su colpo, tanto che, alla fine, non riuscì quasi più a reggersi in piedi.

Il combattimento tra Kay e Talia, al contrario, era stato decisamente più equilibrato e aveva visto colpi subiti da entrambe le parti, tanto che entrambi arrivarono davanti al fuoco indolenziti e zoppicanti.

Firyan, invece, proprio come la prima volta in cui si erano incontrati, non aveva subito neppure un graffio e si dondolava sui talloni, come annoiato da quanto successo in quelle ore precedenti.

Quando lo vide scavare per terra con la punta di uno stivale, la cacciatrice lo guardò con aria scocciata, sbuffando.

<< Smetti di fare così!>> sbottò, innervosita, prendendo a fissarlo con aria feroce << Io ho fatto tutto quello che mi hai detto, esattamente come volevi!>>

<< Evidentemente no, altrimenti non ti avrei colpita così tante volte.>> ribatté Firyan, scuotendo il capo e rispondendo allo sguardo della donna con freddezza << Non mi sembra di averti fatto fare nulla di che.>>

Invece di rispondere, la donna si limitò ad alzarsi in piedi, allontanandosi con lunghi passi stizziti, mentre il lungo mantello dorato le svolazzava dietro.

<<Torno subito.>> disse quindi Firyan, affrettandosi a seguirla.

*******************************************************************

Ebbene, ebbene, sono finalmente tornato sulla mia storia dopo un bel po' di blocco.

Gli ultimi capitoli, come forse anche voi avrete capito, non sono così belli come quelli che li hanno preceduti, almeno a mio parere. E voi, cosa ne pensate? Vi sono piaciuti gli ultimi sviluppi? Ditemi pure tutto quello che pensate, sarò più che contento di conoscere le vostre idee.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top