5- Stanza 806
-Le stanze sono numerate...- proferisce l' insegnante camminando a passo lento -l' albergo che ci ospiterà per questa notte ha otto piani e una piscina... naturalmente, la piscina non è ancora agibile...-.
-Come fa ad essere agibile? Ci hanno fatto fare questa stupida gita a marzo anziché a giugno!- Borbotta Alice guardando il suo gruppetto di amici.
-Signorina Alice, hai qualcosa da dire?- aggiunge il docente, comparendo inspiegabilmente tra loro e facendo ridere tutta la classe.
-No, professore...questo hotel è... perfetto...- indica le pareti color panna e le finestre perfettamente lucidate. -Bene. Proseguiamo allora. Siete stati tutti smistati in camere da due o tre persone, soltanto una risulta essere singola e con bagno privato... ovviamente, essendo in 25 ed essendo 25 numero disparo, qualcuno di voi dovrà dormire da solo...non abbiamo deciso i nomi perché è bene che siate voi a scegliere con chi dormire...ed ora, i ragazzi con me al quinto piano e le ragazze al sesto. Poi, disponetevi come volete...-
-Non possiamo dormire con le ragazze, prof?- Chiede un tipo con i capelli a rasta e gli indumenti da hip- hop. -Non se ne parla, Guido. Ripeto: i ragazzi con me e le ragazze al sesto piano!-. I maschi, lamentandosi tra di loro, formano una fila disordinata dietro all' insegnante; mentre le studentesse salgono al sesto piano.
Alice si posiziona davanti a tutte nel lungo corridoio e apre un foglietto giallognolo e spiegazzato -A quanto pare la stanza singola è toccata a noi, non ai maschi! Risulta essere la numero 806... naturalmente, dopo esserci accomodate, ci vogliono di sotto per l' ora di cena...ora, sono le 6 e 43...vale a dire che dobbiamo deciderci in fretta se vogliamo un po' di tempo per sistemarci per la cena...e adesso, chi si candida per la camera singola?-. Nessuna alza la mano.
-Alice- si fa avanti una ragazza di colore, con i capelli tinti di blu -io ho scelto di dormire con Samantha...- indica una giovane vestita da punk, con i capelli arancioni e celesti -ci dai una stanza?-.
-Due persone, giusto? La vostra camera è la numero 801. Giù, infondo al corridoio...- E cancella con un pennarello rosso la stanza indicata -La chiave è già nella serratura!-.
Altre tre ragazze si avvicinano alla capoclasse e una di loro prende parola -Io, Monica e Cassandra dormiamo insieme...-
-Stanza numero 803...- proferisce Alice, leggermente più preoccupata di un attimo prima -ragazze; qualcuno, però, deve dormire nella camera singola!-
-Alice, un' altra stanza per me e Bianca!- Aggiunge una ragazza bionda come una Barbie, tirandosi dietro un' altra con i capelli neri e gli occhi azzurri. -Stanza numero 804!- Scandisce la capoclasse, guardando male le due che si stanno allontanando. Chiude, poi, il foglio in quattro parti -Io mi rifiuto di assegnare altre stanze, finché non ci mettiamo d'accordo sulla questione 'camera singola', chiaro?-.
Le rimanenti guardano una ragazza che è sempre stata un po' appartata rispetto al resto della classe, con una valigia simile alla moda anni '70 e i vestiti simili a quelli di una bambola di porcellana. -Io direi che Desie è perfetta per dormire nella singola...- cinguetta una del gruppo di Alice, tenendosi stretta l' amica nerd con la quale vorrebbe condividere la stanza -Desie ha molta personalità, no? Può stare anche per conto suo...- .
Alice si avvicina alla compagna di classe menzionata -Tu che ne pensi?-
-Ha importanza quello che penso? Avete deciso tutto voi!- E si dirige silenziosa verso la camera numero 806, prima di chiudersi a chiave e tirare fuori il diario segreto.
Le arriva un messaggio in Instagram, è suo fratello "Allora, cara sorellina, come è stato il primo impatto con San Remo? Ti hanno assegnato la stanza? Con chi sei?"
"Sola... è una camera singola...". Scatta una foto al lettino con le lenzuola bianche e le coperte blu scuro, quindi gliela invia. "Ma...era previsto che dovevate dormire da soli?" Continua il ragazzo, mostrando alla sorella una foto del locale in cui si trova. "No, Mario, non era previsto. Hanno deciso loro che avrei dormito da sola...io..."
"Non potevi dire di no, dire che non ti andava?"
"Io non sono come te, lo sai!".
"E questo cosa c' entra? Devi farti sentire se vuoi che gli altri ti sentano!".
"Loro non mi sentiranno mai, fratellino...mai...sono così e basta..."
"Vuoi che mamma e papà chiamino l' insegnante?"
"No... è un problema mio... stamattina Kai mi prendeva in giro per la mia valigia ed il mio abbigliamento..."
"Quel Kai...se fossi in lui sterei attento a quello che dico, dal momento che ha fatto finire una compagna di classe in ospedale mesi fa..."
"È il solo della classe ad avere un Q.I. molto sopra la media, ma si è scelto Alice...a quanto pare..."
"Tranquilla, sorellina. Geniale non vuol dire saggio, alle volte... quando si sarà stancato di farla finire in ospedale, cambierà amicizie...". Quella frase fa scoppiare a ridere Desie, che non riesce a trattenersi e gli manda un vocale "Quanto vorrei riuscire a prendere le cose come te, fratellino...se non esistessi, dovrebbero inventarti...". Le risponde con un altro vocale "Allora posso aprire il tuo salvadanaio?"
"No! Le prendi altrimenti!"
"Va bene, non lo apro. Faccio il bravo fratello..."
"Ti avverto, te le do se vedo che manca un euro!"
"Va bene, va bene. Ho capito!".
Desie si getta sul letto e spenge Internet. La soffitta risulta essere pulita, ma immensa. La terrazza vicino al lettino è socchiusa, ma emana molta luce. 'Già, sono sola. Sono completamente sola' pensa, chiudendo gli occhi per qualche minuto.
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