13- L' automobile di Kai

"No, ti prego, non la voglio fare l' iniezione di nuovo. Io odio le punture!" Piagnucolò il quindicenne con occhi grigio argento, guardando fuori del finestrino del SUV.
"Kai, lo sai che devi farle, no?" Cercò di tagliare corto un uomo, vicino a lui, al volante "Vedrai che dopo starai meglio".
"Mi fanno male..." Si coprì il polso sinistro con la maglietta a righe grigie e nere.
"E con i tagli? Come vogliamo fare, figliolo?"
"Non è facendomi le punture, dalla mattina alla sera, che la smetto!"
"Ma se devi farle solo due volte al mese!"
"E ogni volta mi bruciano di più..."
"Che ti costa andare lì e abbassarti i pantaloni per qualche minuto? Preferisci essere messo in una clinica?"
"No! Voglio solo sedermi a scuola!". Il fuoristrada cambiò corsia, attraversando la linea tratteggiata ed immettendosi sulla destra.
"Credi che mi faccia piacere vederti ridotto così?" S' innervosì l' uomo, costringendosi a uscire di strada "Come padre, cosa ho sbagliato con te? Me lo dici? Stiamo cercando di venirti incontro..."
"No, state cercando di imbottirmi di farmaci!"
"Non vorresti rendere felice Ilaria? Credi che si meriti un ragazzo malato?"
"Non le ho chiesto io di mettersi con me".
Un sole cocente trafigge le finestre, Kai si sveglia nel lettone, vicino Alice. Lei ha ancora le mani sotto la sua pancia. Potrebbe accarezzarle il capo; ma l' incubo gli pervade ancora la mente, attraversa i suoi neuroni e si frantuma nel suo stomaco; dove sente delle fastidiose farfalle. -Alice- sussurra -a te non basta mai, eh?-.

Desie pedala da mezz' ora, poi, stanca, si ferma su un marciapiede.
È inutile, non riesce a non pensarci.
Kai la preoccupa. Troppe cose sono avvenute in un solo giorno. Scende e si tasta le tempie, 'la testa le esplode '.
Si siede sulla nuda pietra argentata, estremamente vicino all' asfalto della strada. Tanto in quel posto non arriverà mai nessuno...
Guarda l' ora sullo schermo del suo cellulare. Le sei e trenta in punto, e non sa nemmeno in quale posto si trova.  Cerca nella borsetta un' aspirina o qualcosa che fermi quel dolore tremendo, quando si accorge che nel suo portafogli non ci sono rimasti nemmeno due euro.
'Un euro e trenta centesimi' pensa preoccupata 'Va beh! Per un bicchiere d' acqua non mi prenderanno più di cinquanta centesimi, spero'.
Improvvisamente, un' Audi TT nera, modello 2014, sfreccia veloce innanzi a lei; il finestrino si abbassa e due occhi grigi, tristi e, allo stesso tempo, un po' arroganti, penetrano i suoi:
- Sali!- Grida il ragazzo - Sali immediatamente!-.
Desie si alza dal marciapiede e chiede con stupore - Kai che ci fai qui?-
Lui sbruffa - Non hai capito ciò che ho detto? Sali immediatamente in auto e metti quel catorcio sopra al mio tettuccio, ti riporto a casa!-
Lei lo guarda storto -Come faccio a metterla là sopra, e senza aiuto alcuno?-
Lui, sbruffando, esce dall' auto e osserva le dimensioni della bicicletta -È possibile che questo triciclo a quattro ruote non ha un pulsantino da qualche parte per restringersi?- Osserva scocciato, deridendo, in parte, Desie -A ventitre anni ancora usi il triciclo formato adulti?-
La ragazza guarda torva Kai -Non è per niente un triciclo! È una bicicletta che usano gli anziani e i disabili! Io non so andare su quella a due ruote!-
Kai, questa volta, ride di brutto -Cosa? Non sai andare in bicicletta?- Si appoggia sopra al cofano dell' Audi TT, formando una specie di ponte con le braccia e appoggiando la testa sopra ai suoi palmi. Desie conosce quella posizione. Kai si mette sempre così quando sta per prendere in giro qualcuno: -Il tuo paparino non ti ha insegnato a salire in bici quando avevi quattro anni? È ridicolo non saper andare in bicicletta! Cioè, come cavolo facevi a girare con i tuoi amichetti da bambina, senza tandem? E poi, perché usi questa specie di triciclo per anziani e disabili alla tua età? Chè? Ti manca una gamba? Sei più vecchia di 50 anni? Oppure hai qualche rara malattia mentale, che se prendi una bicicletta come si deve, vai a sbattere da qualche parte? -
Desie asperge -Nessuna di queste. Lo uso per una questione di comfort, non mi affatica le gambe e non mi fa venire il mal di schiena; dovresti salirci sopra una volta, sembra di volare! E poi i miei sono più sicuri se viaggio con questo che se uso bicicletta, motorino o automobile... Almeno riesco a schivare le macchine senza rischiare di essere messa sotto! E inoltre mi fa fare sport senza farmi affaticare! E poi costa pochissimo! Ne facevano la pubblicità in TV...-
-Ci credo! È per le nonne! Alla tua età dovresti girare in macchina, in moto, in limousine, e non con questo catorcio che ti sei comprata ai sanitari! Non è figa per niente e qualunque ragazzo si metterebbe a ridere guardandoti! Si vede benissimo che è per anziani! Che ti frega se è comoda! Dai quest' arnese di ferro a tuo nonno e gira in macchina, come tutti i ventitreenni normali! Se non ce l' hai, compratela! Almeno la patente ce l' hai?-
-No...- dichiara Desie imbarazzata -Non ancora...-
-Ridicolo!- Dice Kai guardandola -E il patentino?-
-No...-
Lui fa cenno di no con la testa, quasi sorridendo -E pensare che una come te mi ha frustato il culo in un momento di sbronza... giusto qualche ora fa...-
-Dodici ore fa, e ti ho detto che non devi parlarne più! Ero ubriaca, per via vostra! Siete solo dei bastardi! E non voglio che ne parli a qualcuno!-
-Detesto come ti definisci... Eri tu e basta, fine! Potevi piacere molto, Desie, mi dispiace che non te ne rendi conto... Basta, ho parlato abbastanza con te- un sorrisetto, magnetico e sbruffone, gli incurva le labbra, -la verità è che tu non vuoi essere come gli altri: un triciclo a ventitre anni, ridicolo! Almeno tingilo, quell' affare bianco! Così la gente non si accorge, subito, che l' hai preso ai sanitari!-
-Ce l' hai con me perché non ho il patentino e non ho la patente?-
-Ce l' ho con te perché non vuoi accettare una parte un po' diversa di te e vuoi che dimentichi pure ciò che mi hai fatto alle natiche, e non voglio! Se accettassi il tuo lato dominante e ti vestissi un po' meglio potresti essere carina, anche con quella ferraglia. Se la pitturassi, ovviamente! Mi hai castigato e me lo meritavo, perché sono proprio un bastardo; specialmente con te... Ma tu vuoi dimenticare tutto e continuare a fare la vittima. Sei sempre stata una vittima del mondo, da quando ti conosco; ma almeno, il caratterino ce l' hai ogni tanto. Invece la mia ex compagna di scuola, di nome Desie, non ce l' aveva di sicuro... E poi chissà da quanto tempo volevi farmelo! Almeno così ti sei un po' saziata, anche se, sono sicuro, non del tutto! Ed io posso finalmente dire che ho preso per il culo una regina!-.
Desie è confusa e sente che la sua testa sta ricominciando a ragionare su ciò. Alla fine, la sua voce è un sussurro; ma intenso -Hai avuto qualche pensiero erotico su di me intanto che ti frustavo il sedere?-
-Cazzo ti frega, eh?- Taglia secco Kai -Chissà quanto ti sarò sembrato ridicolo Desie, in quelle condizioni. Comunque non preoccuparti, se l' ho fatto, non è certo sulla Desie di adesso. Quindi puoi pure dimenticarlo, se vuoi- altro sorrisetto, -oppure, chissà, puoi tenertelo come ricordo di quando hai frustato il culo a uno dei tuoi ex compagni più popolari; così magari ci fai i sogni notturni, su di me e sulla figa che eri tu qualche ora fa... Per divertimento... Sai che gusto per una sfigata simile!-
-E la mia... Verginità?-
Lui raggela, come se colpito da un pugnale di ghiaccio, però al cuore.
Una parola di troppo.
'Cazzo, Desie!'
Sospira e cerca di nuovo il possesso di sé stesso -E che ne so io? Ero ubriaco!- Le urla contro -Tra l' altro, ho anche la fidanzata!-
Non è vero che non sa. In realtà, sa benissimo cosa è successo qualche giorno prima...
Desie ha le lacrime agli occhi -Potevi anche non fermarti! Il sole c' è ancora ed io sono solo andata a pedalare. E poi non voglio falsi e meschini intorno a me. Tu dici così, ma poi mi denuncerai, ne sono sicura! Anche se hai avuto rapporti con me-.
Kai sbruffa -Il sole sta sparendo, signorina. È ovvio che, dopo una cosa simile, un ragazzo vuole fare sesso, anche da ubriaco. Se mi sono fermato è solo perché non mi andava ti vedessero sopra quella sottospecie di giocattolo! Poi non devi stupirti se ti prendono in giro...-
-È colpa vostra se ho bevuto, voi mi avete fatto bere! Prendendo per scherzo una pizza tra vecchi amici- Ripete lei, rattristata e arrabbiata allo stesso tempo -E poi tu mi vorresti solo perché in quel modo farei 'figa'. Non per altro!-
-È un modo di dire, Desie. Un complimento. Non ti piace nemmeno questo? Sali in macchina, dai! Non farmelo ripetere! Sei finita fuori città...-
-Ti ho detto che voglio tornare a casa da so...- Non fa in tempo a finire la frase che Kai l' ha già presa in braccio, come una bambina piccola, e sta già cominciando a stringerla.
Lei mette il braccio sinistro sotto al suo e comincia a schiaffeggiarlo dove può, per farsi mettere a terra. Kai, però, dice tranquillamente -Non sul mio culo! Già mi fa male-.
Quelle parole fermano le dita di Desie, che si abbandona a lui e si fa calare dentro l' automobile.
Lui sfodera uno sguardo soddisfatto -E brava Desie...- proferisce sorridendo -E non togliermi il cuscino dal sedile, tesoro! Se no mi fa malissimo sedermi...-. Le dà un pizzicotto sulla guancia, trattandola proprio come una bimba di tre anni -Brava piccola, non farmi il broncino però; che non mi piace. E asciugati quegli occhioni, perché io non potrei dire niente a nessuno, mai-.
Le porge un fazzoletto prima di chiudere lo sportello.
Desie risponde con una piccola smorfia, guardando il fazzolettino delle Wimx, -!- Dice, accontentandolo.

L' automobile parte e sfreccia a tutta velocità per le stradine che riportano in città.
Il cellulare di Kai squilla con insistenza e lei nota la strana suoneria del film After -Mio padre...ha risposto- Esprime lui guardandola, -è riuscito a trovare il tuo catorcio e lo sta riportando a casa tua-.
Lei fa un lungo sospiro, ricordando vagamente che la bicicletta era stata lasciata vicino alla periferia: -Quando gli hai mandato il messaggio? Non ti ho visto-.
-Poco prima di caricarti in macchina- alza un sopracciglio.
-Perché non me l' hai detto subito?-.
L' Audi sterza di nuovo e si ferma vicino a un vecchio bar -Ha importanza ora? Sei salita in macchina con me, no?-
-Perché non mi hai informato!- Ripete. Kai accende la radio, passa una canzone americana. Poi appoggia l' i- phone vicino al sedile in pelle.
Gli occhi di Desie raggiungono lo schermo, ancora acceso: lo sfondo raffigura Alice in una posa molto hard. Se ne sta stesa su un tavolo da pranzo, con i capelli tinti di viola e lisciati come dei sottili spaghetti. Le sue labbra sono rosso fuoco, in una foto in bianco e nero, in cui la giovane sta scomposta con una rosa del colore della passione protesa verso il suo naso adunco. Indossa solo un corsetto grigio trasparente, dai ricami
neri e delle calze lunghe sopra le ginocchia, tenute su con un elastico nero, che si distende fino ai suoi slip, dello stesso colore.
Sopra al tavolo si ergono una bottiglia di vino rosso, un bicchiere pieno di quest' ultimo, due candele tozze e geometriche, gialle, e tanti petali grigi con qualche altra piccola candela vicino.
Anche il trucco che porta è pesante, troppo per una ventitreenne; con colori che vanno dal verde scuro al nero.
Eppure Kai la tiene tranquillamente esposta, alla bella vista di Desie. Sullo schermo, in alto a destra, c'è poi scritto 'H più' e lo schermo mostra l' ora precisa delle 18: 06.
-Credevo tenessi anche una foto di Ilaria- si chiede lei, spostando lo sguardo sullo spettacolo fuori dal finestrino.
-Ilaria è morta- risponde lui, di nuovo.
È la sola frase che dice sempre, quando si parla della sua ex ragazza.
-Sì, si è suicidata-.
La macchina fa una marcia indietro, muovendosi al contrario, provocando rumore e polvere.
-Sei impazzito?- Si lamenta Desie.
-Possiamo non parlare di Ilaria! Ti piace tanto ricordarla, Desie?-
-Scusami. Non credevo ti facesse arrabbiare!-
-Non ne parliamo, per favore!- Gli occhi di Kai diventano lucidi.
-Va bene, non ne parliamo- fa cenno di alzare le mani.
-Ilaria ha scoperto una cosa che non doveva scoprire... Ognuno ha i propri segreti. Evidentemente, quello che ha scoperto pesava troppo per lei...-
-Segreti?-
-Ciao Desie, siamo arrivati-.
L' automobile si ferma proprio davanti a casa sua.
Come ci è arrivata, così all' improvviso?
-Grazie- Proferisce, scendendo.
Si avvicina al condominio per aprire il cancello, poi gira il capo per salutare Kai e lui già è ripartito.

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