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Kabal:

Non so cosa mi abbia spinto a seguirla in questo viaggio. Passare per la zona dei lupi è pericoloso per il cucciolo, sono a conoscenza della mia forza, ma non mi fido dei miei poteri, un lupo normale non dovrebbe avere questo tipo di dono, e poi non voglio mettere la vita di Tom in pericolo.
È un bambino silenzioso, parla solo al momento giusto. Anche se chiedermi di seguirla non è stato uno dei momenti migliori. Se fosse dipeso da me, sarei passato dalle terre degli Orchi. Sono già stato in quella zona. Io rispetto loro, loro rispettano me.
L'odore di altri lupi si fa sempre più pungente e forte, segno che la Terra di Nessuno è vicina.
Se non ricordo male è stata chiamata così perché i primi lupi ad abitarla erano gli esiliati; assassini, animali senza valore. In molti hanno provato a prenderne il comando, ma mai nessuno è uscito vivo dalla sfida con Nemula. Si dice che sia una donna di una rara bellezza mai vista. Una guerriera che ha deciso di vivere lì da quando gli elfi l'hanno esiliata. Non ha preso il comando solo perché non lo vuole, e mai nessuno ha osato sfidarla al di fuori del torneo.
L'odore dei futuri Alpha che sono passati, mi ricorda che in questo periodo si aprono i tornei, per fortuna noi siamo solo di passaggio e non penso che qualcuno abbia voglia di sfidarmi, solo per il semplice fatto di aver oltrepassato quella terra.
Guardo la ninfa mentre dorme, i suoi lunghi capelli biondi le coprono il viso, con una mano sposto una ciocca. Quello che si dice su di loro è vero, reale, incontestabile. Non ho mai visto una bellezza come la sua.
I suoi occhi azzurri sembrano leggerti dentro, la sua pelle è cosi bianca, per non parlare del suo odore. Ora capisco perché molte specie vanno fuori di testa. Avere una ninfa per un attimo, poter sentire il suo profumo è una cosa rara; poiché loro si accoppiano solo con gli elfi. Certo, prima di sposarsi il loro divertimento più grande è farsi desiderare. Un umano quando incontra una ninfa nella sua strada sa già di essere un uomo morto, poiché il suo sguardo, la loro voce, il loro modo di illudere ti accompagnano per il resto della vita portandoti alla pazzia. Per i lupi è diverso, poter far urlare di gioia e di piacere una ninfa è come trovare la propria compagna. Sono ottime amanti, possono portarti in un mondo dove chiunque si può perdere, e trovarne una indifesa, poco esperta, è una pietanza squisita per ogni specie. Mi chiedo come abbia fatto a vivere senza essere stata ancora catturata, i Barabei, lupi senza scrupoli, sono sempre in questa zona.

"Devo fare qualcosa se non voglio perdere ancora tempo, più di quanto ne ho già perso" dico tra me, mentre continuo a guardarla.

I primi raggi del sole colpiscono il mio viso, mi avvicino a Tom per svegliarlo, ieri mancava poco che cadesse dal letto, a volte dimentico che è ancora un bambino di dieci anni.

- Tom va verso il fiume io arrivo!- lui mi guarda per poi voltarsi verso di lei. Si è davvero affezionato alla ninfa, ma come biasimarlo; in lei vede la madre che non ha mai avuto.
Parlo nella sua mente dicendogli che anche lei verrà fra non molto, solo così riesco a farlo andare verso il fiume.

I suoi occhi color del mare sono puntati su di me.
- Che succede?- chiede alzandosi di scatto.

- Spogliati!- Rimane immobile alla mia richiesta - ho detto spogliati!- aggiungo di nuovo.

- Sei impazzito? Non erano questi gli accordi... tu hai promesso. Niente legami! Io non voglio- i suoi occhi cercano una fuga.

- Me ne frego dell'accordo, se ci farai ammazzare. Il tuo odore attira molti lupi, e non ho voglia di combattere!- È sempre più confusa.

- Tu vuoi che mi spogli, così puoi prendere la mia innocenza prima degli altri?- Le sue parole mi fanno sorridere, ma il mio sorriso esce più come una smorfia.

- Non voglio prendere la tua "innocenza", preferisco quelle più esperte. Ma devi avere il mio odore addosso, di modo che nessuno possa farti del male! E ora, vuoi spogliarti o preferisci che altri...-

- Va bene!- urla, prima che una lacrima scenda sul suo viso. Pensa davvero che abuserò di lei, che il suo corpo verrà donato a una persona che non ama.

Inizia a togliersi il vestito rimanendo con una sottana lunga, le guance rosse per l'imbarazzo.
- Togli anche quella!- ordino, indicando la lunga gonna. A stento prova a trattenersi per non scoppiare in una crisi di pianto.

L'immagine di lei con gli occhi gonfi fa male a una parte dentro di me, sento qualcosa di pesante sul petto.
Cammino verso di lei, senza evitare di vedere che sta tremando. Mi metto di fronte, le mie mani si appoggiano sui suoi perfetti fianchi, avvicinandola di più al mio corpo.
Sento il calore, l'odore che è una miscela di fragola e vaniglia. Abbasso la testa verso il suo collo, i suoi capelli mi fanno il solletico sul viso. Non ho nessun motivo per baciarla, per marchiare la sua pelle basta questo, ma non riesco a trattenermi dal posare le mie labbra sul suo collo. Inizio a lasciarle dei piccoli baci. È rigida per la paura; la stringo ancora di più a me continuando a deporre baci umidi fino a farla rilassare.

Sento le sue piccole mani sul mio petto nudo, ecco che la sua vera natura sta uscendo, anche se contro il suo volere. Il suo odore mi sta portando all'eccitazione. Le accarezzo tutto il corpo, la mia lingua inizia a fare dei piccoli cerchi vicino al suo orecchio, ma quando la sento gemere sotto il mio tocco, mi allontano da lei. Ora ha il mio odore addosso, quanto basta per farci passare il confine. Metto la maglietta che avevo tolto, lei cerca di coprirsi i seni. Il suo viso sudato, i suoi occhi pieni di desiderio si puntano su di me. Leggo nella sua mente che vuole sentire ancora il mio tocco, ma so che non è veramente lei a volerlo, lo è solo la sua natura. Le faccio segno di vestirsi.

- Ora sei a posto, al sicuro.- le do una conferma, prima di girarmi per raggiungere Tom.

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