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Lizzy:

I miei piedi sono felici di toccare terra. Inizio a fare dei lunghi respiri, finché non sento la sua mano sulla mia schiena. - Andiamo – dice, mentre inizia a camminare.

Sono abituata agli occhi della gente quando lui cammina, ma ora... tutti fanno un leggero inchino verso la famiglia davanti a me. L'Alpha, la moglie, e il figlio camminano di fianco l'uno all'altro. La piccola mano di Tom stringe la mia.
- Liz, ho fame... - è la prima volta che il bambino si lamenta, ma come dargli torto. Gahel è l'unico che non ha più parlato, l'ho visto scambiare degli sguardi con Kabal, ma da lì non ha più parlato; sembra triste, come se stesse trattenendo le lacrime. Lascio la mano del piccolo che va in contro a Kabal, e mi avvicino a lui.
- Gahel, tutto bene? - come ho pensato si sta davvero trattenendo dal piangere.
Non risponde alla mia domanda, stringe solo la mia mano accennando un veloce sorriso prima di tornare a camminare di fianco a me.

Riceviamo lo stesso trattamento anche in locanda. Tutti si inchinano all'Alpha, rimango affascinata da quel gesto, nonostante è passato tanto tempo dall'ultima volta che è uscito dalle sue terre, tutti lo rispettano.
Ci sediamo, mentre il locandiere ci porta da bere. Kabal ordina qualcosa da mangiare, nessuno parla. Lui è di fronte a me, mi guarda finché non sento la sua voce dentro di me.
- Sei stanca? – faccio di no con la testa, anche se sto mentendo.

- Dormiamo qua, e domani all'alba partiamo. - Divento rossa a quelle sue parole, è da tanto che non stiamo da soli. Mi è mancato dormire tra le sue braccia. Il nostro momento viene interrotto dalla voce della madre di Kabal.

- L'alcool ti ha dato alla testa, lupo? - tutti ci giriamo verso di lei non capendo di cosa parla, solo Kabal inizia a sorridere.
- Non iniziare. - Le rispose il marito.
- No. Ecco la mia risposta. Abbiamo tante cose da fare... - si avvicina all'orecchio del marito parlando a bassa voce - e una battaglia da preparare. Non sono pronti – dice, mettendo le mani sui fianchi.
- Domani mattina partiamo - sbuffa il marito.
- Sei uno zuccone, non capisci niente. Ma questa volta... - non finisce la frase che la prende sulle spalle. Lei inizia a dare dei pugni, senza ottenere niente. Poteva fermarlo con i suoi poteri, ma in fondo è questo il loro amore: lui che la provoca e lei che si arrabbia. L'Alpha ci fa un saluto con la mano prima di salire verso le scale. A quella scena iniziamo a ridere, tranne Gahel, che è perso nei suoi pensieri.

- Sta pregando - dice Kabal, mentre passa del pane al piccolo. - È morto qualcuno in battaglia, un suo amico– Misi la mia mano sulla bocca; che sciocca che sono, ho visto qualcuno con loro, ma pensavo che il suo posto fosse lì, mai avrei pensato che...

Mi avvicino a lui stringendo la sua mano, Gahel si sveglia dalla trance.
- Mi dispiace, io... -
- Non preoccuparti, ora è con i suoi antenati - risponde Gahel. Anche Tom stringe la sua mano per confortarlo.
- È stato un ottimo compagno, ha combattuto con onore. Pagheranno anche per la sua morte. - Aggiunge Kabal.

Quando finiamo di mangiare saliamo su per riposarci, Gahel e Tom vanno insieme in camera. Non sono mai stata così felice di vedere un letto come ora. Mi appoggio subito mentre chiudo gli occhi, non è certo comodo come nella casa dell'Alpha, ma di certo è più comodo in confronto a dove abbiamo dormito in quest'ultima settimana.

Lui inizia a togliersi gli abiti, cerco di fare lo stesso, ma sento le mani tremare. Non so il perché, forse è l'ansia o l'imbarazzo, visto che è sempre stato lui a togliermeli. I miei pensieri vengono fermati dalla sua mano, che inizia a sciogliere i nastri del mio abito.

- Devi smetterla di leggere nella mia mente! -
- È questo che vuoi...- dice mentre la sua mano scivola sul mio ventre fino a stringere i fianchi.
- No. Cioè, va bene se lo fai, ma non puoi entrare sempre nella mia mente e leggere cosa sto pensando - rispondo mettendo un finto broncio.
- Solo nella tua mente posso sapere realmente cosa senti per me -
- Ma non è... aspetta, cosa hai detto? -
- Che nella tua mente riesco a leggere quello che vuoi...- la sua bocca si posa sul mio collo - quello che provi. -
- Ma non è giusto, tu sai quello che voglio mentre io no - rispondo ansimando, nel sentire la sua mano sul mio seno.
La sua bocca si avvicina al mio orecchio, il suo respiro caldo su di me mi è cosi mancato.

Appoggio la mia mano sul suo petto. Il calore del suo corpo così bollente. Le sue mani iniziano a togliere l'abito facendolo cadere per terra; sono nuda davanti a lui. Mi guarda con malizia, come se da un momento all'altro mi volesse divorare. Il colore dei suoi occhi continuava a cambiare; metto la mia mano sul suo viso per riportare la sua attenzione ai miei occhi.

- Come faccio a sapere cosa provi per me? – chiedo, mentre i suoi occhi tornano ad essere blu come il mare.
Prende la mia mano portandosela al petto. Il battito del suo cuore è così forte da sembrare che stia scoppiando
- Liz, non sentirai da questa bocca parole dolci o frasi d'amore. Non è da me. -
Abbasso lo sguardo nel sentire quelle parole, forse lui non prova niente per me. È solo attrazione dettata dal suo istinto; il suo lupo mi vuole, ma lui no. Pensavo che non fosse così, ma mi sono illusa. Non sono ancora così esperta da capire i segnali degli uomini.

La sua mano alza il mio viso facendo incontrare di nuovo i nostri occhi.
- Non sono quel genere di persona, non so cosa è l'amore o essere felice... - cerco di allontanarmi ma lui mi stringe a sé.
- Sto capendo tutto questo da quando tu sei entrata nella mia vita. Lo senti, senti questi battiti? Ogni volta che sono vicino a te mi succede questo. Non so come chiamare tutto ciò; ma so che tu sei la cosa più importante per me, so che senza di te la mia vita non ha più senso. -
La mia mente pensa subito che è il lupo a influenzarlo; la sua stretta si fa più dura, segno che ha letto i miei pensieri.
- Se il lupo ti parlasse al mio posto, ti direbbe l'amore che prova per te. Sono io che sto parlando. Sono io che ti sto dicendo che tu sei mia. Che chiunque provi a toccarti vedrà la morte. Sono io che ti sto dicendo che tu sei il mio tutto Liz. Non so come chiamare tutto questo, ma una cosa la posso fare: io, Âaron, ti prometto di restare al tuo fianco per sempre, Liz. -
Avrei voluto rispondere, ma la sua bocca non me lo permette. Sento la sua lingua cercare la mia, il suo corpo avvolgere il mio, come in cerca di qualcosa.

- Non ti abbandonerò mai Âaron. Ti Amo - Rispondo con la mia mente. Quando lui sente le mie parole si ferma, iniziando a guardarmi e a sorridere prima di ritornare a unire di nuovo i nostri corpi. Ricordando che non abbiamo bisogno di parole per sapere quanto io e lui ci amiamo.

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