37
Kabal:
"Fidati di me!"
Come ho permesso che le accadesse questo. Mi sono lasciato andare, ho permesso che i miei sentimenti da umano influenzassero le mie scelte da quando sono qui, ed ecco il risultato, lei era svenuta.
- Âaron....-
- Kabal! Per te Kabal!- risposi all'uomo che ritenevo colpevole del suo svenimento.
- È la prima volta è normale... ma vedrai quando si sveglierà mi sarà grata di questo allenamento-
I miei occhi si posarono su lui, carichi di tutta la mia rabbia che stavo provando in quel momento. Gahel entrò con in mano delle piante avvicinandosi a lei.
- Cosa fai?-
- sono delle veridiane, è un spezia usata dalle ninfe- rispose mentre le metteva vicino al naso di Liz.
- è secondo te lei si sveglierebbe...- non fini la frase che gli occhi di Liz si aprirono. Era cosi bello vedere quel azzurro mare guardarmi.
- Ho superato la prova- furono le prime parole guardandosi intorno.
Mio padre appoggio la sua mano sulla mia spalla come a confermare le sue parole, si avvicino a lei facendo un leggero sorriso.
- Tu si, Lui no!-
- Io... era lei ad allenarsi non io...- aggiunsi.
- Ti sbagli figliolo... La ninfa... volevo dire Lizzy, doveva credere solo in lei, e l'ha fatto mentre tu... non l'hai fatto!-
- Ma l'ho lasciato fare questa stupida cosa- aggiunsi ricordando cosa aveva portato il suo allenamento.
- Ti sbagli! Tu ti sei fidato di me è già questo è un'errore! Devi avere fiducia in LEI, non devi più vederla come una ragazzina indifesa; e una Ninfa con dei poteri magici più grande della sua regina. Quando sarete in difficoltà vi dovrete difendere a vicenda è non puoi mostrare a tutti che hai paura PER LEI, altrimenti vale tanto che moriate subito. È se ho capito bene è già la tua compagna, può sentire i tuoi pensieri, la tua paura, la tua forza... - quando disse le ultime parole guardai per terra, è vero avevo accettato Liz come mia compagna ma non l'avevo ancora marcata, non volevo che lei potesse sentire il fardello e il marcio che avevo dentro.
- NON L'HAI MARCHIATA?- la voce di mio padre fece sobbalzare Liz che non stava capendo niente.
- Cosa vuol dire marchiarmi! Non c'è questa cosa... nei libri... io non ho mai letto... Gahel?- disse rivolta a Gahel mentre la guardò con affetto.
- Un vero Lupo ALPHA marchia la sua regina donando a lei non solo il suo cuore, ma anche la sua anima. I veri LUPI CHE SIANO ORIGINALI O NO LO FANNO!- urlò mio padre.
Aveva ragione, trovare la propria compagna era considerato un'onore è quando la si marchiava si dona tutto l'amore che si dispone, non marchiare la propria compagna voleva solo dire rifiutare l'amore verso di lei. Non so se ci siano mai stati lupi che non abbiano marcato la propria compagna, in fin dei conti io ne sapevo poco nonostante io fossi uno di loro, ma il vero motivo perché io non l'avevo fatto era per paura. Paura che lei potesse capire che la mia anima era marcia, oscura.
- Lei non sarà marchiata! Non ha bisogno di un simbolo per sapere che è la mia compagna!- dissi giustificando le mie azioni.
- Kabal... se mi posso permettere, l'hai marchiata come umano! Ma non come lupo; e se da questo dovesse nascere qualcosa ...cosi la condanni a morte certa!-
- Non c'è rischio che accada!- risposi facendoli capire che non ero uno stupido, ero uscito sempre, anche il lupo l'aveva fatto; sapeva che una gravidanza ora senza averla marchiata era una condanna a morte.
Lizzy rimase ferma il suo sguardo cambiò diverse volte, da timida a arrabbiata, ma alla fine il suo sguardo si posava sempre su di me sorridendo.
- non ho bisogno di essere marchiata se lui l'ha pensa cosi. Mi fido di te Âaron... quando sarai pronto, lo farai- rispose lasciando tutti di stucco e forse capendo il mio vero motivo.
- PAZZI ECCO COSA SIETE! ... Ma perché tutto a me capitano!- disse mio padre sbuffando è andando a sedersi su una sedia vicino al letto.
- Alpha... penso che sia giunto il momento di dire hai ragazzi cosa dovranno superare... - aggiunse Gahel.
- Fallo tu amico mio, perché in due giorni questo ragazzo mi ha prosciugato tutte le forze- rispose l'Alpha con un tono sarcastico.
Gahel si alzò in piedi prese un libro dalla sua sacca è inizio a parlare.
- Il nostro viaggio inizierà in direzione del l'isola di Noramo. Non ci sono molti testi per questa destinazione. Nessuno è mai tornato per raccontare, si sa solo che gli spiriti con l'anima oscura vivano li, visioni, odio, rabbia, tutto quello che non avete mai provato...- si fermò a guardarmi per poi posare di nuovo gli occhi su Liz. - tutto questo l'ho sentirete, l'unico che è immune è il piccolo, per questo il suo aiuto ci servirà, ma dobbiamo proteggerlo, l'anima di un bambino è sempre un piatto preferito dagli spiriti.
Il talismano di Kolię si trova sulla cima del l'elefante, chiamata così per via dei tunnel. Se riusciamo ad arrivare vivi fino a li, sarà Liz a parlare con YAKARAMA, il grande spirito del drago.-
- perché lei?- aggiunsi.
- Perché la sua anima è la più pura, non potrà essere dominata da lui, è Tom è troppo piccolo per affrontare quella prova-
- Aspetta... hai detto parlare, perché ora parli di una prova?- chiesi alzandomi dal letto per mettermi vicino a lui.
- Per fortuna che una volta che uscirai da queste terre tornerai ad essere Kabal, è controllerai il tuo Lupo, perché ridotto cosi non usi la testa!- aggiunse mio padre facendomi arrabbiare.
- È la mia compagna! Scusate se non voglio avere sulla coscienza altri morti!- urlai dalla frustrazione.
- Kabal... è una prova nel senso che il drago cercherà di entrare dentro di lei per vedere quanto il suo cuore è puro! Ma non le farà del male...-
- è che ne sappiamo! L'hai detto tu stesso sono spiriti del male!- aggiunsi.
- Perché ci sarò IO con voi!-
Sbuffai tornando a sedermi vicino a lei che cercava di calmarmi, ma nemmeno il tocco delle sue mani riuscì a farmi passare la paura che lei rischiava in questa missione.
- SONO IL GUARDIANO DELLE REGOLE NESSUN ESSERE SU QUESTA TERRA PUÒ CAMBIARE LE REGOLE DAVANTI A ME! SONO STATO SCELTO DALLE DUE MADRI PER AIUTARTI A COMPIERE IL TUO DESTINO - disse Gahel con un tono di voce diverso dal suo.
- ecco l'hai provocato!- disse mio padre mentre si alzò andando verso di lui.
- Âaron... davvero non hai capito chi è Gahel?- rimasi fermo a guardare i due uomini, non capivo di cosa stavano parlando, io è lui non ci eravamo mai visti, certo era strano che si era unito a noi, ma pensavo che l'avesse fatto per Tom è Lizzy.
- Non te l'ho detto prima, perché dovevi arrivare qui... scusami Liz se non l'ho detto nemmeno a te, ma ho fatto due promesse nella mia vita! Una era portare la giovane ninfa dal l'oracolo, è l'altra .... portare via il futuro Re dei Lupi... un neonato, che le nostre terre chiamerà Kabal-.
- Tu...- riuscì a dire rimanendo sorpreso. Lui si avvicino a me prese la mia mano, un'immagine apparve nella mia mente.
" un'uomo che scappava assieme ad un neonato. L'uomo che guarda una famiglia di umani, e posa la cesta davanti a casa loro.
-Ci rincontreremo piccolo Re io ti aspetterò- "
Quelle parole portarono la mia mente indietro come se ricordassi ancora quel momento, ed era strano perché avevo poche settimane di vita.
- Il mio destino è stato segnato con la tua nascita, per lunghi anni ho aspettato... -
- perché... perché hai permesso che tutto quello che ho fatto accadesse? PERCHÉ?- urlai lasciando che la mia rabbia esplodesse contro di lui. Mio padre è Liz cercavano di fermarmi per non soffocarlo .
- P-pe-er -chè...N o n potevo! -
- Âaron fermati... fermati... ha perso la sua famiglia per te!- aggiunse mio padre facendomi fermare a quelle parole. Gahel cercò di respirare una volta che la mia mano lasciò il suo collo.
- Gahel non poteva, era controllato! Hanno ucciso... sua moglie e anche il figlio che portava in grembo, per farlo parlare... ma lui non l'ha mai fatto! Ha onorato la sua promessa perdendo le persone care- aggiunse mio padre.
Gahel si sedette sulla sedia, guardando per terra, per un'attimo il silenzio calò nella stanza, Liz mi fece sedere di nuovo vicino a lei, mio padre rimase fermo nel caso io mi alzassi, ma dopo quello che avevo sentito non avevo più le forze per muovermi. Quante persone erano morte per la mia nascita, quante stavano ancora soffrendo per la mia vita.
- Quando ti ho visto alla terra di Nessuno, sapevo chi eri... sapevo che il mio destino di aiutarti era arrivato, ho pensato che la morte di mia moglie e dei miei figli non era invano, tu eri venuto! Hai ragione avrei dovuto avvisarti di chi tu eri, e di cosa avresti dovuto affrontare, ma venire da te sarebbe stato un suicidio, è non per me, ma per Te! Non eri ancora pronto, dovevo incontrare la tua compagna, vivere il tuo destino arrivare fino a qui, solo dopo ti avrei detto la verità. Se pensi che non sono degno di unirmi a te... lo capirò! Ma sappi che l'ho fatto per il tuo bene!-
Gahel si alzò dalla sedia per andare verso la porta, fino a quel momento non avevo parlato, ma quel uomo aveva rischiato tutto per me, forse sarebbe morto prima senza che io arrivassi, ma l'ha fatto.
- Gahel... è un'onore per me... averti nel mio destino- dissi quello che davvero sentivo, lui si fermò per poi tornare verso di me, per la prima volta Gahel fece un inchino verso di me.
- È un'onore per me. Mio Re -.
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