ϝσυɾ

Il ventiquattro dicembre non tardò ad arrivare.

Jimin aveva comprato alcune cose per cucinare una buona cena per la vigilia: gli piaceva cucinare, mischiare ingredienti e creare piatti nuovi, era un ragazzo con molta fantasia, ed era solito sfruttarla sì per la scrittura, ma anche per il cibo.

Erano le cinque del pomeriggio quando aveva deciso di alzarsi dal letto dopo un pisolino sotto le calde coperte con Suga ad udire il suono magico della neve che si posava con delicatezza sul davanzale della finestra.

Si era fatto una doccia veloce, aveva indossato dei vestiti puliti e comodi e si era finalmente messo ai fornelli.

Era solo, quindi perché perdere ore a cucinare piatti complicati quando non doveva farlo per altre persone? La risposta era molto semplice; gli piaceva, e in più voleva mangiare qualcosa di buono e consistente la sera della vigilia, anche se, per l'appunto, da solo.

E poi c'era Suga a fargli compagnia... certo, non che fosse un umano, ma quantomeno non lo faceva sentire completamente in solitudine.

Il povero gattino aveva più volte chiesto attenzioni con i suoi miagolii e le sue fusa, ma per tutto il tempo in cui Jimin era rimasto in cucina, non gliene aveva date molte, tanto era concentrato.

Alla fine Suga ci aveva rinunciato e si era acciambellato sul divano, chiudendo gli occhi e rilassandosi al tepore di quella piccola, anzi, minuscola ma accogliente casa.

Jimin optò per mettere un po' di musica per farsi compagnia in cucina, così collegò il cellulare allo stereo e fece partire una playlist natalizia.

"Okay uhm...il pangrattato, giusto...dove l'avevo messo?" disse tra sé e sé, picchiettandosi l'indice contro il mento mentre osservava le mensole della cucina nel tentativo di ricordare dove lo avesse riposto. "Oh! Giusto" esclamò illuminandosi. Si avvicinò alla mensola accanto al frigorifero e la aprì, alzandosi leggermente in punta di piedi per cercare tra le varie cose la scatola con il pangrattato. "Eccoti qui" disse allungando il braccio e tirando leggermente in fuori la lingua per la concentrazione.

Afferrò la scatola appoggiandola accanto alla teglia per poi richiudere la mensola e concludere l'ultimo piatto passando i calamari ripieni nel pangrattato, per poi metterli in forno.

Alzò lo sguardo per guardare che ore fossero.

Le 18:57

Mangerò per le 20, si disse facendo dei calcoli approssimativi.

Il sugo di pesce per il ramen era già pronto, avrebbe solamente dovuto cuocerlo, e il secondo era appena entrato in forno, mentre il contorno, che comprendeva del kimchi e dei peperoni, era stato appena tolto da esso.

Tornò quindi nel minuscolo salotto ed accese le lucine del piccolo albero di Natale che aveva fatto pochi giorni prima.

"Meow" sentì miagolare, e si girò verso il divano: il gatto era acciambellato su un cuscino, la testolina alzata verso il ragazzo e gli occhioni che lo guardavano, come ad aspettare che arrivasse per donargli una buona dose di coccole.

Jimin sorrise dolcemente e si avvicinò a lui, sedendosi al suo fianco. "Ti piace la musica natalizia, Suga?" domandò portando una mano alla sua testolina ed accarezzandola con tenerezza.

Il gatto miagolò ancora una volta e si avvicinò a lui, sedendosi comodamente sulle sue gambe con gli occhi rivolti al suo padrone.

Allora Jimin gli prese le zampette anteriori e le mosse leggermente, sorridendo, ed iniziò a cantare.

I don't want a lot for Christmas
There is just one thing I need
I don't care about the presents
Underneath the Christmas tree

I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is you...

Cantò con dolcezza, guardando gli occhioni gialli e verdi del gatto nero adagiato sulle sue gambe; si abbassò verso di lui e lasciò un dolce bacio tra le sue orecchie, che si abbassarono teneramente nello stesso istante in cui i suoi occhi si chiusero per il piacere di quel gesto tanto tenero.

"Make my wish come true..." sussurrò prendendo il suo muso tra le dita con delicatezza e chiudendo gli occhi.

Un dolce miagolio da parte del gatto lo fece risvegliare dai suoi pensieri.

Suga lo osservava con i suoi grandi occhi, e Jimin ricambiò lo sguardo. "Che c'è piccolo?" chiese poi piegando la testa incuriosito.

Lui non rispose, semplicemente strofinò la testa contro il suo ventre e chiuse gli occhi, accoccolandosi a lui e facendo le fusa.

Jimin sorrise teneramente e cominciò a passare la mano sul suo corpicino, poggiando la testa allo schienale del divano e chiudendo gli occhi, riuscendo finalmente a rilassarsi con la musica natalizia ed il calore che gli trasmetteva il gatto sulle sue gambe.

Non seppe dire precisamente quanto tempo fosse passato quando riaprì gli occhi a causa del suono che proveniva dal forno.

Sbuffò capendo che fosse pronto e guardò l'orario.

Erano le 19:10

Si stropicciò gli occhi ed abbassò lo sguardo sul gatto nero acciambellato sulle sue gambe ed un piccolo sorriso si formò sulle sue labbra: il suo torace si alzava e si abbassava lentamente, gli occhi erano chiusi... Suga stava sicuramente dormendo,e al ragazzo non andava proprio di svegliarlo, così cercò di farlo scivolare via da lui per poi alzarsi.

Quando fu in piedi sospirò sollevato, fortunatamente non si era svegliato.

Arrivò in cucina e tirò la teglia fuori dal forno, riponendo i calamari ripieni in un piattino, per poi cuocere il ramen.

Mentre il tutto si riscaldava spense la musica ed accese la televisione, scegliendo di vedere un classico film natalizio americano per farsi compagnia, faceva così ogni anno.

E si ritrovò così, per il terzo anno di seguito: seduto al tavolo della cucina, lo sguardo sulla televisione, la tavola imbandita per persone che non sarebbero mai state lì.

Seduto da solo, a mangiare da solo, a guardare la televisione perché era l'unica cosa che poteva fare, da solo.

Non avrebbe potuto avere una conversazione con qualcuno, non avrebbe potuto ridere, guardare negli occhi, fare e ricevere regali.

Non poteva fare nulla di tutto questo.

La sua vita era vuota, il suo Natale era vuoto.

Eppure il suo cuore era così pieno di amore...

Basta così, si disse alzandosi di scatto.

Prese i piatti vuoti e li mise in acqua nel lavandino, decidendo che se ne sarebbe occupato la mattina successiva, spense la televisione e la luce della cucina.

Doveva andare a letto, o sarebbe scoppiato a piangere poco prima della mezzanotte.

Ma fallì miseramente.

Non appena si coprì fino alla testa avvolgendo il piumone attorno al proprio corpo, migliaia di pensieri gli fecero scoppiare la testa, e le lacrime cominciarono ad uscire da sole.

Si ritrovò a singhiozzare come un bambino, cercando di reprimere il rumore spingendo la testa contro il cuscino, ormai zuppo di lacrime e tristezza.

Si chiese perché dovesse soffrire così tanto un ragazzo buono come lui, proprio alla vigilia di Natale.

"Meow"

Sentì nel silenzio.

Allora alzò piano la testa, scoprendosi dalle pesanti coperte, alzò lo sguardo e vide Suga sul letto, proprio davanti a lui, che lo osservava curiosamente, per poi avvicinarsi e strusciare il muso contro la sua guancia.

"V-vuoi venire?" chiese tirando su col naso e aprendo le braccia.

Il gatto andò verso di lui e si mise tra le sue braccia, leccando il dorso della sua mano e facendolo sorridere leggermente.

"Sei l'unica cosa bella che ho" sussurrò Jimin, accarezzandogli il collo e tirando su col naso. "Sei il regalo migliore che abbia mai ricevuto, Suga, anche se sei l'unico regalo"

"Meow" fece ancora, spingendosi contro di lui e facendo le fusa.

Gli occhi di Jimin, rossi e lucidi, quasi sorrisero, e gli baciò la testa, per poi accoglierlo tra le sue braccia... In quell'istante la mezzanotte scattò.

"Forse sei proprio tu il mio miracolo di Natale" mormorò chiudendo gli occhi. "Buon Natale Suga" disse quasi in un sussurro, addormentandosi pochi istanti dopo a causa della stanchezza.

E non fece in tempo a capire quale fosse il vero miracolo di Natale, perché proprio in quel momento, tra le sue braccia, non c'era più un gatto, ma Jimin era ormai dormiente.

Buona vigilia a tutti voi, passatela con grandi sorrisi e tanto amore!!  vi voglio bene🎁🎄
Clau xx

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