ϝιʋҽ
Un dolce tepore fece risvegliare i sensi del giovane in quella mattina natalizia; i suoi occhi erano ancora chiusi, e stava lentamente uscendo dal mondo dei sogni, con dolcezza, mugolando qualcosa poiché non aveva proprio voglia di muoversi.
Ricordò poi che il gattino si era addormentato tra le sue braccia la sera prima, dopo averlo i qualche modo confortato con i suoi miagolii e la testolina che spingeva contro la sua guancia.
Percepì il suo respiro contro il collo, così decise di aprire gli occhi.
La luce che filtrava dalla finestra lo accecò per vari istanti, e solo dopo essersi abituato ad essa abbassò lo sguardo sul ...gatto?
No, quello non era un gatto.
Quelli erano dei capelli neri come la pece e tra le sue braccia c'era un ragazzo.
Un ragazzo completamente nudo.
Un urlo di spavento uscì dalla sua bocca, e si catapultò fuori dl letto rischiando di cadere col sedere a terra per la fretta di quel gesto. "Che cavolo...?!"
Era sicuro di non aver fatto nulla, non era andato a letto con nessuno, ne era certo, ma allora perché c'era un ragazzo tra le sue braccia? Nudo, per giunta!
Quello alzò la testa di scatto e solo allora Jimin notò spuntare su di essa, tra i folti capelli neri delle... orecchie del medesimo colore.
"Oh Dio" mormorò confuso, passandosi una mano sul viso nella speranza che quello fosse solo un sogno e che si sarebbe svegliato a momenti... non poteva essere altrimenti, giusto...?
Il ragazzo sbatté le palpebre più volte, guardandosi intorno per poi posare gli occhi su Jimin, e spingere il viso contro il cuscino. "Merda" disse con suono ovattato.
"C-chi diavolo sei...? Come hai fatto ad entrare in casa mia, come..."
Lo sconosciuto si passò una mano sul viso e si alzò dal letto con un movimento veloce e sinuoso, avvicinandosi a lui. "Ascolta..." portò le mani dinanzi a sé, vicine al giovane.
"Oh cristo santo, perché hai una coda..dove l'hai..." fece per continuare. "Perché cazzo si sta muoven- sto sognando" si portò le mani alla testa e chiuse gli occhi. "Svegliati Jimin, Cristo Santissimo, sto sognando, è solo la mia immaginazione, sto sognando ed ora mi sveglio"
"Non stai sognando Jimin" disse una voce profonda e calda.
Il ragazzo alzò lo sguardo e osservò l'altro. "A-almeno copriti, sei nudo" disse stringendo gli occhi e girandosi dall'altra parte, sentendosi confuso ed imbarazzato.
L'altro sospirò ed aprì il primo cassetto del comodino, prendendo il primo paio di boxer ed indossandoli velocemente, raggiungendo Jimin e picchiettando la mano sulla sua spalla.
"Come fai a sapere il mio nome, chi sei, perché indossi delle orecchie e una coda da gatto, come hai fatto a-" le sue parole vennero fermate dalla mano dell'altro che si posò sulla sua bocca.
"Calmati" disse con voce ferma.
Jimin si scansò e lo fulminò con lo sguardo. "Come diavolo faccio a calmarmi se c'è uno sconosciuto, nudo, con accessori da gatto che si muovono davanti ai miei occhi? Non è proprio normale, sai?" allargò gli occhi. "Mi hai drogato?"
"Non sono accessori, Jimin" fece lui alzando gli occhi al cielo. "E no, non ti ho drogato, ma per chi mi hai preso?!"
"No, certo. Sono tipo giochini erotici e beh, fatti parecchio bene, devo ammetterlo" sbottò il ragazzo con un sospiro ironico.
"Ho detto di no. Sono mie, sono vere, sia le orecchie che la coda, idiota, vedi?" abbassò la testa e piegò le orecchie per mostrarle al giovane.
Jimin si avvicinò lentamente per osservarle, e in effetti sembravano proprio parte integrante della sua testa, non vi era alcuna forcina o cerchietto a tenerle su. "E la coda..?" fece per toccarla ma l'altro si ritrasse di scatto.
"No! Quella non si tocca" fece sussultando e spostando le sue mani.
"Perché no?" Chiese Jimin, in stato confusionale, piegando la testa di lato.
"Perché no" disse l'altro con voce ferma, per poi prendere la sua mano. "Jimin..."
"Chi sei tu...?" sussurrò lui a bassa voce, deglutendo.
"Ti ho sentito piangere ieri sera, non potevo restarmene sul divano e fingere di niente..." rispose il ragazzo dai capelli neri, sospirando e prendendo la sua manina tra le proprie, accarezzandola leggermente.
"Ma cosa stai dicendo...come fai a saperlo..." scosse la testa Jimin.
L'altro gli fece alzare il volto. "Guardami negli occhi Jimin" ordinò portando due dita sotto il suo mento per alzarlo.
E Jimin lo fece, lo guardò negli occhi, colorati di giallo, con sfumature verdi.
Li aveva già visti quegli occhi tanto belli, certo che li aveva visti.
Lo sconosciuto sorrise leggermente appena capì che l'altro stesse riordinando tutti gli avvenimenti, e gli accarezzò il viso con dolcezza. "Sono io, Jimin" mormorò. "Sono Suga"
Jimin scosse la testa. "No... No, non può essere, non è vero, smettila, come hai fatto a entrare in casa e sapere..."
"Jimin" lo chiamò prendendogli il volto tra le mani. "Sono io, il gatto che hai trovato nella neve e di cui hai deciso di prenderti cura, vedi?" indicò il nastro rosso che aveva al collo. "Me l'hai messo tu l'altro giorno, ricordi? So che è difficile da credere ma sono io, Jimin, il tuo Suga"
Il ragazzo dai capelli color miele lo osservò ancora un po'. "Suga...?"
Lui annuì e sorrise teneramente. "Sì, proprio io, il gatto che ama farsi coccolare da te" sussurrò avvicinandosi a lui.
Jimin annuì impercettibilmente ed allungò una mano per portarla ai suoi capelli, accarezzandoli dolcemente e vedendo le sue orecchie abbassarsi, proprio come era solito fare.
Fu inevitabile per lui trattenere le lacrime, che iniziarono a sgorgare dai suoi occhi.
Ma non erano lacrime amare e tristi, no: erano lacrime di gioia pura.
Quello davanti a lui era sì un gatto, ma anche una persona, un ragazzo che stava parlando con lui, che gli stava sorridendo.
"S-scusa, è che..." tirò su col naso e si passò una mano sul viso.
Suga tolse le mani dal suo viso e gli asciugò le lacrime con delicatezza, quasi avendo paura di fargli male. "Non piangere Jimin... non sarai solo, non più d'ora in poi, te lo prometto" sussurrò tirandolo tra le sue braccia per stringerlo a sé con dolcezza.
Il castano si rilassò tra di esse e lasciò che l'altro gli accarezzasse i capelli e la schiena, chiudendo gli occhi a quel contatto. "Il mio piccolo Suga..." sussurrò stringendosi a lui ed affondando il viso nell'incavo del suo collo.
Lui rise leggermente e gli baciò la guancia. "Sono un ibrido, Jimin" disse poi, mentre continuava ad accarezzare il suo corpo con delicatezza.
Jimin si sciolse dall'abbraccio e si sedette sul letto, alzando lo sguardo. "Ovvero?" chiese facendogli segno di sedersi accanto a lui.
"Sono per metà gatto e per metà umano" spiegò Suga andando a sedersi al sujo fianco come gli era stato chiesto.
"Aspetta..." mormorò Jimin prendendo la coperta e portandola alle sue spalle. "Così non senti freddo" disse con una voce tenera, sistemando ancora la coperta.
Suga scosse la testa e sorrise. "Non avevo molto freddo, ma grazie comunque"
"Oh...e tu uhm..cioè ti hanno fatto qualche magia o..?" domandò allora Jimin, curioso di sapere cosa l'ibrido intendesse dire.
"No, sono nato così. Il mio nome è Yoongi, e ho ventitré anni, circa cinque per quanto riguarda la parte... animale" rise leggermente.
"Oh...hey Yoongi hyung" lo salutò allora il ragazzo, sorridendo con tenerezza.
Lui rise sinceramente e gli scompigliò i capelli. "Ciao piccoletto"
"Tu..." arrossì leggermente. "Non avresti potuto trasformarti prima che ti trovassi?"
Yoongi scosse la testa. "Ero debole, un cane mi aveva attaccato e non avevo le forze necessarie per trasformarmi in umano, mi sono rifugiato lì sotto nella speranza di ripararmi dal freddo, e poi sei arrivato tu"
"Oh...e come...cioè, qual è la tua vera forma?" chiese curiosamente il castano.
Il maggiore incrociò le gambe e si avvicinò a lui. "Beh questa. Come ti ho già detto, sono un ibrido, e la mia forma naturale è da umano con le orecchie e la coda da gatto, è così che sono nato, ma posso diventare un gatto e un umano vero e proprio" spiegò guardandolo negli occhi.
"Umano umano? Senza coda ed orecchie?" domandò ancora Jimin, sentendosi un bambino curioso.
"M-mh, ma ecco, sono più a mio agio così, solo che se devo andare in giro posso trasformarmi, certo" fece spallucce, giocando con le lenzuola.
"Quindi anche da gatto ti senti meno a tuo agio?"
"No, perché tu mi coccoli sempre e beh, amo farmi coccolare da te" ridacchiò Yoongi avvicinando la testa alla sua e strofinandola contro la sua guancia con delicatezza. "Nessuno mi ha mai coccolato come fai tu"
Jimin sorrise e gli accarezzò il viso. "Ne sono felice" mormorò baciandogli la fronte e stringendolo a sé.
"Non smetterai di farlo, vero? Se per te è strano posso tornare gatto" alzò lo sguardo Yoongi, per guardarlo meglio con i suoi occhioni.
Lui scosse la testa. "No, mi piace avere qualcuno in casa, e non smetterò di farti le coccole solo perché non hai la forma di un gatto. Te ne farò quante ne vorrai, purché tu resti al mio fianco e non mi lasci solo" mormorò poi.
Allora Yoongi prese con delicatezza le sue guance tra le mani e si avvicinò maggiormente, sedendosi sulle sue gambe e guardandolo negli occhi. "Non ti lascio solo, è una promessa Jimin, mi hai salvato la vita, e mi fai stare bene, non potrei mai, mai farti questo" disse poggiando la fronte sulla sua.
Il minore portò le mani sui suoi fianchi e chiuse gli occhi, accarezzando la sua pelle liscia e delicata. "Grazie Yoongi" sussurrò sorridendo.
E quel sorriso era sincero, perché Jimin non era mai stato così felice in vita sua.
E quello era il miglior Natale che avrebbe mai avuto.
Ne era certo.
Eeeee Yoongi-ssi si è palesato uwu
Buon natale 🎄💫🎁
Clau ♡
Miao
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