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Non appena varcò la soglia di casa, Jimin fece scivolare il gattino dalle sue braccia, lasciando che si rannicchiasse in sé stesso per tenersi al caldo; tremava ancora, stava sicuramente gelando, così il ragazzo si sbrigò ad appoggiare la busta della spesa sulla sedia della cucina e corse da lui.

"Eccomi piccino, ora preparo l'acqua calda e facciamo il bagnetto, va bene?" disse cercando nuovamente di prendere il gatto tra le sue braccia per portarlo nel bagno, tenendolo ancora con un braccio mentre con l'altro prendeva una coperta di lana dal suo armadio, piegandola in modo tale da formare una sorta di tappetino sul pavimento freddo del bagno, e il gatto parve capire le sue intenzioni perché con lentezza vi salì sopra, nella speranza di trovare del tepore.

Jimin fece scorrere l'acqua nella vasca da bagno, e quando sentì che questa stava diventando tiepida, mise il tappo per permettere all'acqua di riempire la vasca.

Nell'attesa si chinò all'altezza del gatto dal pelo completamente nero ed avvicinò la mano alla sua testolina, subito le orecchie del piccolo animale si abbassarono leggermente ed i suoi occhi si chiusero quando Jimin grattò con delicatezza la sua nuca, coccolandolo.

L'umano sorrise a quella tenera vista e continuò con i suoi piccoli gesti, notando quanto stessero piacendo al gatto. "Sai che sei proprio bello? E tanto dolce..." sorrise ancora, per poi volgere lo sguardo alla vasca, ormai abbastanza piena d'acqua per lavare il gatto. "Ora..."

Prese ancora una volta il gatto, e per un attimo credette che esso si stesse per ritrarre ma non successe, bensì si fece trasportare in acqua con delicatezza, rabbrividendo al forte sbalzo di temperatura ma rilassandosi subito dopo e muovendo piano la coda e le zampette.

"Ti piace? Oddio, e se è troppo calda?" disse tra sé e sé. "Nah, me lo farebbe capire in qualche modo" continuò a parlare da solo. "Mmh...e ora con cosa ti lavo? Se il mio bagnoschiuma ti fa male? Ugh...vediamo" sospirò ed afferrò il bagnoschiuma per leggerne attentamente le istruzioni. "Beh, è delicato, quindi forse un pochino posso usarlo..." pensò ad alta voce, per poi annuire e versarne un po' nelle mani.

Non appena vide che il gatto fosse completamente bagnato, passò il bagnoschiuma sul suo morbido pelo con delicatezza, e subito si venne a formare una leggera schiuma dovuta al contatto con l'acqua.

Il gatto iniziò a fare le fusa a quel tocco così delicato ed i suoi occhioni gialli e verdi si chiusero leggermente, mentre con la testa si avvicinava alla mano di Jimin, che rise leggermente. "Ti piacciono le coccole eh? Anche a me, sai? Stanotte dormi con me e te ne faccio tante" disse con un sorriso. "A patto che anche tu le faccia a me"

Ah, sembri matto

Ma cosa poteva farci? Quel gatto era l'unico essere vivente col quale avrebbe potuto interagire, non poteva farci assolutamente nulla, anzi gli veniva istintivo occuparsi di lui con tanta dolcezza.

Continuò a passare le sue mani sul corpicino del gatto che ora per fortuna non tremava più, segno che si fosse riscaldato, ed un miagolio scontento uscì dalla sua bocca quando il ragazzo toccò appena la sua coda.

"Oh...scusami piccolo, la prossima volta starò più attento..." disse preoccupato, storcendo la bocca e accarezzandogli il corpo. "Non credevo ti desse fastidio..."

Quando decise che il corpo del piccolo gatto fu pulito, tolse il tappo dalla vasca ed aprì il getto della doccia, diminuendo la pressione dell'acqua per poi passare il soffione della doccia sul suo pelo e togliere la schiuma da esso, continuando ad accarezzarlo con dolcezza finché non fu completamente lavato.

Poi prese un grande asciugamano pulito e lo avvolse intorno al gatto, che si fece prendere in braccio più che volentieri e lasciò che Jimin lo strofinasse per asciugarlo più facilmente, passandolo sulla testolina.

"Dimmi, Suga, ti piace il nome che ti ho dato? Perché a me sì, e tanto" disse facendolo appoggiare ad un piccolo mobiletto del bagno per finire di asciugare l'acqua dal suo corpicino.

"Meow" fece il gatto piegando la testa di lato e muovendo fluidamente la sua coda.

"Mh...lo prendo per un sì" sorrise Jimin, prendendo il phon ed attaccandolo alla presa elettrica, accendendolo alla minima potenza e ponendo il getto d'aria tra caldo e freddo in modo da farla diventare tiepida, per paura che il gatto fosse troppo delicato per sopportare dell'aria bollente contro di sé, ed in pochi minuti Suga fu completamente asciutto.

"Okay Suga, uhm..immagino tu abbia fame, ma non era previsto il tuo arrivo, quindi non ho nulla se non.." il suo sguardo si illuminò. "Il tonno in scatola! O il latte? Mh...vediamo qale gradisci di più"

Uscì dal bagno e lasciò che il gatto esplorasse la sua casa autonomamente.

Era un gatto estremamente calmo ed estremamente affettuoso, gli piaceva, era proprio ciò di cui aveva bisogno nella sua vita piena di solitudine.

Accese i riscaldamenti e si diresse verso la cucina, per sistemare la piccola spesa che aveva fatto, riponendo la carne e l'insalata nel frigorifero, poi prese la scatoletta di tonno e l'aprì, versandola in un piatto di plastica, e fece lo stesso con del latte in un altro piattino, li prese entrambi ed uscì dalla cucina, appoggiandoli a terra.

Subito l'odore richiamò il gatto, che con la coda all'insù corse verso di essi, annusando prima l'uno e poi l'altro per vari secondi, optando per il tonno, che iniziò a mangiare più che volentieri.

"Immaginavo..." Jimin fece per togliere il piatto con il latte, ma fu fermato dalla zampetta del gatto che si posò sul dorso della sua mano, seguita da un miagolio. "Oh! Okay okay, lo lascio"

Rise leggermente, e si chiese da quanto non mangiasse quel povero gatto, poi scosse la testa e decise di cucinarsi i due hamburger che aveva comprato.

Cenò in fretta, il gatto non si era più fatto vedere, quindi immaginò stesse girando per la casa o mangiucchiando qualcosa, e lavò i pochi piatti che aveva utilizzato tornando nella piccola sala, notando che il tonno fosse finito ed il latte dimezzato.

Volse lo sguardo verso il divano e trovò Suga appallottolato su di esso, con gli occhioni leggermente aperti che scrutavano la stanza e il corpicino che si alzava e si abbassava lentamente a causa del suo respiro.

Si avvicinò a lui e rimase vari istanti ad osservarlo: era un gatto a dir poco adorabile, con un pelo lucido, morbido, pulito e profumato, i suoi occhi gialli con sfumature verdi erano grandi, davvero belli e profondi, ed il suo muso ispirava coccole ed amore.

Si ritenne fortunato ad averlo trovato, forse era stato tutto una coincidenza, o forse no, ma era felice di aver trovato quel gattino tanto adorabile e dolce... Certo, non avrebbe mai colmato il vuoto che il povero ragazzo sentiva da anni, la mancanza di una persona al suo fianco, ma almeno era lì a fargli compagnia e a farlo sentire un po' meno solo.

"Suga? Hey piccolo, io sto andando a letto, vuoi venire con me?" disse passando le dita lungo il suo corpo, mentre lo guardava.

Lui alzò la testa con lentezza e ricambiò lo sguardo, per poi allungarsi verso di lui e permettergli di farsi prendere in braccio.

"Okay, andiamo a letto" sorrise prendendolo tra le braccia fino a trasportarlo in camera sua e adagiarlo sul letto, sotto le lenzuola pesanti.

Spense la luce nel salone ed accese la lampadina accanto al suo letto, prendendo il pigiama di lana, e notò che il gatto stesse tastando la morbidezza del letto, si tolse i vestiti pesanti per infilarsi velocemente il pigiama e sdraiasi sotto le coperte, lasciando che Suga si avvicinasse a lui e lo annusasse un poco, prima di accoccolarsi accanto al suo viso.

Ancora una volta Jimin accarezzò quel tenero gatto, facendogli fare le fusa e sorridendo. "Sei adorabile, te l'ho già detto e tu non mi capisci, ne sono consapevole, ma voglio che tu lo sappia" disse a bassa voce, guardando i suoi occhi aprirsi per osservarlo attentamente.

Lui di risposta miagolò piano, sbattendo più volte gli occhi.

"Domani ti porto dal veterinario per un controllo e poi andiamo a prendere delle cose per te, così vivrai con me, ti va, Suga?" disse prevedendo la giornata successiva, dato che avrebbe dovuto farlo visitare per sapere se avesse o meno qualcosa e, in caso, trovare un rimedio.

"Meow" fece ancora il gatto.

"Va bene Suga, sono felice che tu voglia restare con me" sorrise sfiorando il suo muso con il naso. "Buonanotte piccolo"

Lasciò un bacetto sulla sua testa, facendogli abbassare teneramente le orecchie, poi spense la luce e chiuse gli occhi, addormentandosi pochi minuti dopo mentre il gattino si accoccolava a lui.

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