Pɾσʅσɠυҽ
"Dov'è finito?" fece il ragazzo dai capelli di un castano chiaro, con il respiro pesante e le guance arrossate a causa della fatica.
"Non lo so, ma aveva una pistola in mano, credo" rispose il moro spingendosi con la schiena contro il muro accanto all'altro e passandosi una mano tra gli scuri capelli.
"Oh Dio, ricordami perché diavolo l'abbiamo fatto?" il castano si portò una mano alla fronte, stanco e col corpo pieno di adrenalina, sovreccitato sì, ma anche un po' impaurito dalla non proprio tranquilla situazione in cui si erano andati ad infilare.
"Perché siamo dei cretini, ecco perché" rispose l'altro trattenendo una risatina, che non seppe capire se fosse sincera o di puro terrore ed isteria, probabilmente entrambe,
"Devo smetterla di darti ascolto, ci fai finire sempre nei guai" disse allora il ragazzo con gli occhi di un chiaro color nocciola, ridendo leggermente.
"Nessuno ti ha obbligato a darmi ascolto, se lo fai, è perché ti va di farlo, e ti piace finire nei guai con me" arricciò il naso l'altro. "Avevi voglia di fare danni, è da troppo tempo che non succede"
"Mh...hai ragione, sì, mi piace fare casini con te" con una mano afferrò il viso del moro e lo girò verso il suo, stampando un bacio sulla sua bocca, per poi mordersi il labbro e trattenere un sorriso compiaciuto. "Anzi, lo adoro proprio"
L'altro rimase stordito da quel gesto inaspettato ma comunque decisamente piacevole, poi il momento di silenzio fu interrotto da una voce profonda. "Voi, brutti bastardi, dove diavolo siete?!"
I due complici si guardarono, poi il moro spinse l'altro verso destra ed entrambi iniziarono a correre per il lungo corridoio di quell'immenso piano, sentendo l'uomo correre a parecchia distanza da loro: difatti erano molto veloci, giovani e leggeri, il grosso uomo non sarebbe mai riuscito a raggiungerli.
"Siamo al terzo piano, dobbiamo saltare giù" disse il moro nella corsa, col respiro affannato.
Il ragazzo si girò verso di lui velocemente ed annuì, mentre la finestra si avvicinava sempre di più a loro, sapevano entrambi cosa avrebbero dovuto fare.
Agilmente scavalcarono l'inferriata e saltarono giù, ma qualcosa non funzionò.
Il castano si scontrò con violenza sul duro asfalto, sbattendo la testa contro di esso e perdendo i sensi all'istante.
Solo una domanda si fece prima di chiudere gli occhi.
Perché non aveva funzionato?
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