Capitolo ventiquattro
La serata stava passando lentamente. Anche troppo lentamente, per i gusti di Lydia. Le sembrava di avere un macigno sul petto e ad ogni gesto di affetto che Malia e Stiles si scambiavano era come se si facesse più pesante.
I due sembravano incuranti della gente presente nella stanza, di cui metà erano bambini, e di Lydia che non riusciva a staccargli gli occhi di dosso, nonostante vederli così felici e innamorati le facesse un male cane.
Stiles sembrava non rendersi neanche conto del fatto che Lydia fosse lì e che stesse assistendo a tutti i baci e ai sorrisi che i due si erano scambiati da quando avevano messo piede in quella casa. Nella sua casa, quella stessa casa in cui lei gli aveva confessato di amarlo consapevole che non sarebbe mai stato suo. Stiles sapeva di avere tra le mani il suo cuore, eppure continuava stringere sapendo che con poca forza sarebbe riuscito a farlo in mille pezzi.
E, nonostante tutto, Lydia non riusciva ad odiarlo per questo: stava iniziando a credere che fosse tutta colpa sua. Insomma, lo aveva ignorato per anni, calpestando i suoi sentimenti e la sua dignità. Quella stessa dignità che Stiles molte volte si era dimenticato di avere per colpa sua. Quante volte era scoppiata a ridere alle sue dichiarazioni d'amore? Quante volte aveva strappato le sue letterine o buttato i fiori che lui le faceva trovare sul banco il giorno del suo compleanno?
Lydia era sempre stata una bambina intelligente e da subito aveva capito che quel bambino con il nome strano avesse un interesse nei suoi confronti, insomma, nessuno avrebbe potuto non notare lo sguardo fiero e pieno di amore con cui la guardava a soli otto anni. Ma Lydia aveva sempre fatto finta di niente, aveva fatto finta che Stiles non esistesse o che fosse solo uno sfigato fastidioso quando la sua attenzione per lei diventava innegabile.
Aveva preferito invece circondarsi di gente fredda, meschina e materiale. Passava tutto il suo tempo con quelli che erano considerati popolari ma che di lei non apprezzavano niente se non il modo di vestire o il bel faccino. Lydia li odiava, erano vuoti, vuoti come lei fingeva di essere.
Guardando Stiles, con il suo amico Scott, Lydia vedeva tutto quello che avrebbe voluto essere: felice, gioiosa, gentile, libera. Molte volte sognava di accompagnarli nelle mille avventure che molto spesso li mettevano nei guai o li facevano tornare a casa con qualche osso rotto.
Da quando i due erano diventati amici, Lydia si era sempre chiesta come Stiles avesse potuto perdonarle tutte le volte in cui gli aveva spezzato il cuore, ma gli occhi sinceri di lui le facevano pensare che probabilmente lui aveva capito che quella di Lydia fosse tutta una recita dettata dalla sua insicurezza.
Ma ora, dopo anni, Lydia non riusciva a non chiedersi se non fosse stato Stiles a fingere tutto quel tempo. Probabilmente non aveva mai dimenticato, non l'aveva mai perdonata, e ora, vedendolo amoreggiare con la sua fidanzata, Lydia era sicura più che mai che Stiles non fosse mai stato davvero innamorato di lei.
Passandosi una mano sul viso, la biondo fragola cercò di distogliersi da quei brutti pensieri, almeno in quel giorno di festa.
Si voltò quindi verso Allison, la trovò seduta per terra a giocare con le sue amichette dell'asilo e non potè reprimere un sorriso a quella vista: come ripeteva sempre, sua figlia era l'unica capace a metterla di buon umore quando era così triste. Proprio come la ragazza di cui portava il nome. E beh, fino a poco tempo prima ci riusciva anche Stiles...
Persa nei suoi pensieri, Lydia sussultò leggermente quando sentì una mano posarsi sulla sua spalla. Voltandosi, trattenne il fiato quando i suoi occhi verdi si tuffarono in quel mare color nocciola.
Dio, era come se avesse sentito i suoi pensieri.
Mandando giù il groppo che aveva in gola, Lydia alzò un sopracciglio quasi sfidandolo ad aprire bocca.
Stiles ritrasse la mano, quasi scottato dal suo sguardo freddo e si schiarì la gola prima di cercare le parole adatte, "Ehm, Lydia", pronunciò il suo nome velocemente, come se gli bruciasse sulla lingua. Così diverso dal modo dolce e languido in cui lo sussurrava prima di baciarla o lo urlava con le labbra premute sulla sua pelle mentre facevano l'amore. Sesso, Lydia, sesso. Lui non ha mai fatto l'amore con te, ti ha usata solo per scopare.
"Che vuoi?!", rispose lei acida. Era indignata per lui, per i suoi stessi pensieri, per il desiderio che aveva di baciarlo e perdonargli tutto il dolore che le stava infliggendo.
Lui indietreggiò leggermente sentendo il tono di voce irritato della ragazza, "Come stai?", iniziò, ma subito si accorse dell'errore quando Lydia gli lanciò un'occhiataccia talmente furiosa che se solo gli sguardi potessero uccidere Stiles si sarebbe ridotto in cenere ai suoi piedi, "Cioè, si, non ho avuto occasione di salutarti prima, quindi-"
"Si, ho notato che eri parecchio impegnato", lo interruppe lei con un sorriso freddo. Solo pensare al modo in cui le loro labbra si incollavano le faceva bollire il sangue nelle vene.
Stiles si grattò la nuca imbarazzato, "Beh, si, ho raccontato tutta la verità a Malia e ha insistito per venire... D'altronde è la mia fidanzata e-"
"La verità? Quindi le hai raccontato che siamo stati a letto insieme anche quando lei era la tua fidanzata?", chiese sarcastica rimarcando il termine fidanzata. L'aveva chiamata lui così, no?
"Shhh..." la zittì lui trascinandola in cucina, "Potrebbero sentirci e comunque no, non stavamo insieme in quel periodo. Eravamo in una situazione complicata".
Come se le potesse importare qualcosa che qualcuno la sentisse, e Dio!, in una situazione complicata, ma come cazzo parlava?! "Ah, giusto. Però siete tornati insieme proprio dopo che noi due abbiamo fatto sesso proprio lì", disse indicando il bancone della cucina, "Sai, mi chiedo se Malia sarebbe felice di saperlo...", disse fingendosi dubbiosa mentre si portava una mano al mento.
"Non faresti mai una cosa del genere!"
"E perché non dovrei?!"
"Ehi, di che parlate?". Entrambi si voltarono di scatto al suono di quella voce trovandosi difronte Malia mano a mano con loro figlia, "Stavamo per aprire i regali ma Allison si rifiuta di farlo senza di voi", spiegò la ragazza quando non ricevette risposta. Non voleva che pensassero fosse lì per origliare, anche se era curiosissima di sapere cosa stesse succedendo. E anche un po' gelosa a dirla tutta: ovviamente il tradimento di Stiles con Lydia le aveva lasciato una certa delusione, ma dopotutto erano passati quattro anni ed erano entrambi ubriachi. Era stata solo una cosa da una notte, no?
"Siete la mia mamma e il mio papà, dovete vedere i miei regali", affermò Allison avvicinandosi ai genitori e tirando Malia con se. Nonostante Malia stesse con suo padre e quindi fosse l'unico ostacolo al matrimonio dei suoi genitori, Allison non poteva non farsela piacere. Era simpatica e molto bella, anche se per lei sua mamma era la più bella del mondo, anche più di tutte le principesse Disney.
"Si amore, scusa hai ragione, andi-"
"Aspetta, Lydia", la ragazza si fermò quando Malia le afferrò il polso. Lydia spalancò gli occhi e di riflesso si voltò verso Stiles notando nel viso del moro la sua stessa espressione confusa. E anche leggermente spaventata.
I suoi occhi verdi tornarono a guardare Malia quando la ragazza si schiarì la gola, "Possiamo parlare un attimo, per favore?", aggiunse non ottenendo risposta.
"Ehm, si, certo", acconsentì Lydia.
"Ma mamma! Dobbiamo aprire i regali!", piagnucolò Allison tirando una manica del suo vestitino.
Lydia si accovacciò per arrivare all'altezza di sua figlia, "Tesoro, inizia ad andare con papà. Io ti raggiungo subito", le promise lanciando un'altra occhiata a Stiles che se ne stava ancora immobile alternando lo sguardo tra lei e Malia, proprio come se stesse assistendo a una partita di tennis.
"Va bene", sbuffò la piccola, "Fate presto però", le avvisò tirando il padre verso il salotto.
Quando rimasero sole, Lydia fece un cenno con il mento, invitandola a parlare.
"Non sono arrabbiata con te, Lydia".
"E di grazia, perché dovresti?", domandò sarcastica la biondo fragola: Malia aveva davvero tanti motivi per essere arrabbiata con lei, probabilmente anche più di quanti lei stessa ne sapesse.
La più alta fece una mezza risatina passandosi una mano tra i capelli tagliati da poco, "Non so, forse perché ci sei andata a letto?", iniziò con lo stesso tono di voce, "O perché sei innamorata di lui?". Se Lydia voleva giocare a fare la simpatica aveva trovato pane per i suoi denti, sapevano giocare in due a quel gioco.
Lydia aprì la bocca per rispondere, fingendosi oltraggiata da quella dichiarazione ma Malia non gliene diede il tempo, "Ti ho sempre apprezzata per questo".
La ragazza dagli occhi verdi inarcò un sopracciglio confusa, "Mi apprezzavi perché credevi che fossi innamorata del tuo fidanzato?".
"No. Perché ti sei tirata indietro", rispose Malia guardandola negli occhi, "Lo hai sempre amato eppure hai preferito lasciarlo andare. Hai preferito la sua felicità alla tua. Dio, gli hai perfino nascosto la figlia per non rovinargli la vita!".
"Malia, a cosa vuoi arrivare?". Non le piaceva il modo in cui stava parlando, sembrava quasi fosse felice che amasse Stiles. Davvero non riusciva a capire dove le avrebbe portate questa conversazione.
Malia le afferrò una mano, stringendola delicatamente, "A niente, davvero. Voglio solo ringraziarti per non esserti mai messa in mezzo tra noi due. Anche adesso, quando tutto era diventato difficile e non sapevo in che punto fossimo nella nostra relazione, tu sei rimasta al tuo posto. Grazie Lydia, davvero".
Cazzo, questa situazione stava iniziando ad essere comica per quanto fosse tragica. Malia la stava praticamente ringraziando per essersi fatta da parte quando alle sue spalle lei e Stiles avevano avuto una storia. Bella merda.
"Non-non devi ringraziarmi", provò a dire Lydia, infatti non si sarebbe meritata nient'altro che odio da parte della castana.
Malia sorrise, posandole le mani sulle spalle. Dio, se avesse soltanto provato ad abbracciarla avrebbe sicuramente sputato tutta la verità: aveva smesso di mentire, non era più quella Lydia.
"Sai, anche vederlo con Allison, mi ha fatto pensare a che persona meravigliosa ho al mio fianco", si, certo, continua pure a lodarlo, "È davvero un bravissimo padre", continuò Malia con ancora il sorriso sulle labbra. Che cazzo aveva da sorridere poi? Si, Stiles era fantastico con Allison, e allora?
Vedendola confusa, Malia le diede il colpo di grazia, "Vogliamo provare ad averne uno tutto nostro".
Angolo autrice:
Salve bimbe, sono tornata ❤️.
Scusate tanto per l'immenso ritardo, ma davvero la scuola non mi sta dando tregua ultimamente.
Spero che il capitolo vi piaccia e spero di riuscire a trovare tempo per tornare a scrivere e aggiornare regolarmente🤞🏻.
Lasciatemi una stellina e fatemi sapere cosa ne pensate.
Ci leggiamo (spero) presto! ❤️❤️😘😘
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