Capitolo venticinque

"Papino, di che parlano Malia e la mamma?".

Stiles era in piedi a pochi metri dalla cucina quando la domanda della piccola lo distolse dal suo accurato tentativo di riuscire a sentire anche solo una piccola parte della conversazione tra le due donne. Insomma, non stava origliando, voleva solo assicurarsi che tutto non degenerasse.
Almeno non più di quanto non avesse già fatto.

Perché, andiamo, si era messo in una situazione più grande di lui: aveva iniziato una relazione con Lydia mentre era ancora invischiato con Malia... Dio, era davvero un coglione.

"Papi, mi rispondi?", Allison lo guardava insistente, tirandogli una mano mentre aspettava che Stiles si girasse verso di lei.

"Si, amore, dimmi", pronunciò distratto, non rivolgendole più che un veloce sguardo.

La bambina sbruffò, chiedendosi perché suo padre fosse così assente: non era proprio da lui stare così sulle sue e rimanere in silenzio per più di qualche minuto.

Da quando avevano lasciato la stanza, infatti, non aveva spiccicato parola, cercando di capire quello che stesse succedendo al di là della porta. Inutilmente.

Stanca del comportamento del padre, Allison gli diede un piccolo calcio sulla gamba, cercando di attirare la sua attenzione.

"Ahia, Allison sei impazzita?".

La bambina lo guardò trionfante, felice di essere riuscita nel suo intento, "No, ma non mi davi retta", fece spallucce.

"E ti sembra il caso di prendermi a calci per questo? Non potevi, chessò, chiamarmi?", ironizzò socchiudendo gli occhi e piegandosi sulle ginocchia, in modo da ritrovarsi all'altezza di sua figlia.

La bambina lo imitò, assumendo la sua stessa espressione, "L'ho fatto", sentenziò solenne, "ma ti eri incantato", aggiunse con la sua vocetta stridula, piegando le labbra in un piccolo sorriso.

Stiles piegò la testa da un lato, aprendo la bocca per rispondere, "Non-"

"Ehi, testone uno e due".

Una voce che conosceva bene lo interruppe, facendoli voltare entrambi: a pochi passi da loro c'erano suo padre e Melissa che li guardavano sorridendo.

"Nonno, io sono testona, ma papà ha la testa vuota a volte", affermò la bambina con un ghigno beffardo mentre si portava le manine sui fianchi.

Cazzo, quando assumeva quegli atteggiamenti sembrava una fotocopia in miniatura di Lydia. L'unica differenza era che la donna diventava ancora più sexy quando si divertiva a prenderlo in giro, con quegli occhi verdi accesi dalla malizia e quel sorriso dispettoso sulle sue labbra carnose. Ma che cazzo Stiles, ritorna sulla terra, hai una fidanzata.

Si schiarì la gola, cercando di ritrovare un contegno, "Piccola bambina insolente", disse infatti rendendosi conto solo dopo delle parole di sua figlia.

La bambina rise di gusto, catapultandosi tra braccia di suo nonno per salutarlo. Noah la prese al volo, alzandola da terra prima di darle due baci sulle guance paffute.

Melissa, che fino ad allora era rimasta in silenzio a guardare la scena intenerita, scosse la testa sorridendo, "Cavoli, è tutta sua madre: bellissima e intelligente", affermò colpita dalla parlantina della bambina di soli quattro anni.

"Ma grazie Melissa, fa sempre piacere sapere che buona considerazione hai di me", affermò sarcastico il moro allagando le braccia.

"Oh, andiamo Stiles, sai che ti voglio bene", si giustificò la donna scompigliandogli i capelli con una mano. Poteva anche sembrare un uomo adesso, ma per lei rimaneva sempre il bambino dolce e iperattivo che aveva visto crescere.

Stiles si scansò ridendo mentre la donna tornò a rivolgersi alla bambina che era ancora in braccio al nonno, "Ciao, piccolo prodigio", la salutò con dolcezza mentre le carezzava teneramente una guancia.

Allison arrossì per tutti i complimenti della sconosciuta, "Ciao", rispose timidamente, "tu chi sei?", domandò riducendo gli occhi a due fessure.

"Sono Melissa, la mamma di Scott".

"E anche la mia bellissima fidanzata", aggiunse Noah orgoglioso, posando la mano che non reggeva la nipote sulle spalle della donna.

"Dio papà, mi farai venire il diabete", lo prese in giro il moro roteando gli occhi prima di sorridere alla coppia. Voleva davvero bene a Melissa e quando, all'inizio delle superiori, i due avevano detto che le cose tra di loro stavano prendendo quella piega lui e Scott si erano abbracciati felici: quello era solo l'ultimo passo che li divideva dall'essere veramente fratelli.

La bambina intanto guardava gli adulti confusa, "Quindi sei mia nonna?", domandò dopo averci pensato per un po'.

Melissa sbarrò gli occhi guardando Stiles perché davvero non sapeva cosa rispondere: non aveva mai cercato di sostituire la madre del ragazzo, sapendo quanto la donna ormai scomparsa significasse per i due Stilinski.

Il ragazzo scambiò una rapida occhiata con suo padre prima di rivolgersi alla bambina, "Certo, tesoro. D'altronde è stata come una madre per me", affermò sereno.

La donna si riempì di gioia a quelle parole e non potè evitare quel filo di commozione che le annebbiò la vista.
Noah nel frattempo guardava suo figlio sorridendo: era orgoglioso di aver cresciuto un ragazzo d'oro come Stiles.

Quella tenera scena venne interrotta quando la porta della cucina si aprì di scatto e una Malia decisamente soddisfatta e sorridente uscì dalla stanza.
Stiles aggrottò le sopracciglia, quasi tacitamente chiedendo alla sua compagna cosa fosse successo tra le due donne: insomma, sapeva che Malia poteva essere leggermente aggressiva se si sentiva minacciata e a dirla tutta era preoccupato per Lydia.

Ma le sue paure furono smentite quando anche la biondo fragola rientrò in salotto salutando tutti gli ospiti e non degnandolo neanche di un'occhiata.

Insomma, non che non se lo meritasse, ma la curiosità lo stava uccidendo.
Malia si avvicinò a lui incastrando la sua mano nella sua prepotentemente, quasi volesse marchiare il territorio: tanto valeva che iniziasse a pisciargli addosso come i cani.

Nel frattempo Allison, non appena vide Lydia, scese di corsa dalle braccia del nonno per rifugiarsi in quelle della madre. La ragazza la accolse pronta: nonostante stesse crescendo rapidamente, la sua bambina era sempre un bellissimo scricciolo.

"Hai iniziato ad aprire i regali, amore?", chiese Lydia a sua figlia che in tutta risposta scosse il capo energicamente.

La donna biondo fragola la guardò confusa ma inaspettatamente a rispondere fu proprio la voce che meno avrebbe voluto sentire in quel momento, "Ha insistito perché aspettassimo te", spiegò Stiles ghignando e per la prima volta in quella serata i suoi occhi color nocciola incontrarono quelli verdi della ragazza. Lydia distolse immediatamente lo sguardo, ignorando il brivido che le aveva percorso la schiena a quel semplice contatto. Gli occhi di Stiles erano il suo punto debole; nonostante amasse, letteralmente, ogni piccolo particolare del corpo del ragazzo, i suoi occhi erano la cosa che più le faceva sfarfallare lo stomaco. Sarebbe stata capace di fare di tutto per quegli occhi: e non era un caso che cedesse ogni volta agli occhioni da cucciolo che Allison aveva ereditato dal padre.

A rompere l'imbarazzo che si era creato fu proprio la bambina che, dopo essersi divincolata dalla presa della madre, corse verso il tavolo dove i regali erano sistemati urlando "Ora però posso aprirliii" e praticamente ordinò ai suoi amichetti di smetterla di giocare per vedere i suoi regali.

Lo sceriffo sbuffò una risata, "Autoritaria e iperattiva: ha preso proprio le vostre migliori qualità", affermò seguendo sua nipote, insieme a tutti gli altri ospiti.

Gli unici a non farlo furono proprio Stiles e Lydia che, nonostante i richiami di loro figlia, restano lì dove erano. Il ragazzo la guardò di nuovo negli occhi e tornò a rivolgerle la parola, "Tutto bene, Lyds?", sussurrò usando un tono di voce che fece rabbrividire Lydia.

Lei annuì piano, "Certo, tutto benissimo", affermò con un sorriso accennato che non illuminò i suoi occhi e non fece comparire quelle fossette che Stiles tanto amava.

Il moro la guardò intensamente prima di darle le spalle e affiancare la sua fidanzata, appoggiandole un braccio intorno alla vita.
Lydia rimase lì, ferma a guardare tutti che si divertivano alla festa della sua bambina mentre lei aveva un nodo in gola. Perché sì, andava tutto perfettamente bene a parte il suo cuore che si stava sbriciolando nel suo petto.

Angolo autrice che si sta praticamente nascondendo perché perennemente in ritardo:
Scusate, scusate, scusate, sono davvero in un ritardo clamoroso.
Sembrano passati secoli dall'ultimo aggiornamento e forse molti di voi non ricorderanno nemmeno dove eravamo rimasti o non avranno la voglia di continuare a leggere questa storia.
Io vi prego di darmi fiducia, perché come più volte detto non ho intenzione di mollare questa storia e nonostante tutti i ritardi avrete una fine!
Mi scuso ancora per il ritardo e come ho detto a molti di voi, un motivo è stata la maturità che mi ha praticamente sfinita, ma ce l'abbiamo fatta🎉.
Ora, non posso promettervi che avrete un aggiornamento ogni settimana o a data fissata: ma posso di sicuro giurarvi che non dovrete più aspettare così tanto prima di nessun capitolo.
Vi mando un bacio grandissimo e vi ringrazio dell'enorme pazienza: sia a che ha iniziato a leggere questa storia quando era solo agli inizi e ha aspettato quasi un anno per questo aggiornamento, ma anche a chi ha iniziato la storia nonostante il grandissimo ritardo.
Vi adoro tutti e spero che il capitolo vi sia piaciuto: se vi va lasciatemi un cuoricino e fatemi sapere cosa pensate nei commenti💕.

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