Capitolo diciannove

Quella mattina Lydia si svegliò grazie ai raggi del sole che entravano dalla finestra aperta. La ragazza si mise a sedere sul letto, strofinandosi gli occhi per la stanchezza e spargendo sul suo viso i rimasugli del trucco sbavato. Un sorriso le si formò sulla bocca ripensando a quello che era successo la sera prima.

Aprì gli occhi verdi, convinta di trovare uno Stiles ancora addormentato al suo fianco. Invece il letto era vuoto, la camera estremamente silenziosa e per un attimo il pensiero che il ragazzo se ne fosse andato, lasciandola sola, le sfiorò la mente. Lydia rotolò sul letto, stendendosi dal lato che aveva ospitato il ragazzo per tutta la notte e trovandolo ancora caldo e impregnato del suo profumo.

Alzò il viso dal cuscino solo per ispezionare meglio la stanza e un sospiro di sollievo lasciò la sua bocca quando vide che i vestiti del ragazzo erano ancora sparsi sul pavimento, proprio accanto ai suoi, data la foga che la sera prima avevano avuto di essere tra le braccia dell'altro, senza alcun indumento a separare i loro corpi.

Lydia si alzò dal letto, rabbrividendo leggermente quando posò le piante dei piedi sul pavimento freddo. Ai piedi del letto trovò la camicia sgualcita del ragazzo e senza pensarci due volte la indossò, abbottonando tutti i bottoni per cercare di coprire al meglio il suo corpo nudo.

Uscendo dalla sua camera, il suo olfatto venne colpito da un forte odore di caffè, così Lydia scosse la testa sorridendo, scendendo velocemente le scale e entrando in cucina.

Stiles era di spalle, impegnato a cucinare mentre canticchiava una canzone a bassa voce. Gli occhi di Lydia corsero lungo tutto il corpo del ragazzo, il labbro inferiore trattenuto tra i denti. I muscoli della sua schiena si contraevano quando lui si allungava per prendere qualcosa sul bancone della cucina e lei non poté fare a meno di notare i graffi che le sue unghie avevano lasciato sulla pelle chiara quando lo pregava di andare più veloce. Per non parlare di quel sedere meraviglioso, ora coperto solo dalla leggera stoffa dei boxer blu, che lei aveva afferrato a mani piene per attirarlo di più a se.

Dio, solo a ripensarci Lydia percepiva il calore raggiungere le sue guance e un punto più basso del suo corpo.

"Buongiorno", affermò sorridente vedendolo sussultare leggermente prima di lasciare la presa sulla padella e voltarsi verso di lei.

La sua bocca si spalancò alla gloriosa vista di Lydia che gli si presentava davanti, indossando niente oltre la sua camicia che lasciava scoperta la maggior parte delle sue gambe nude.

"Buongiorno, bellissima", la salutò lui una volta riacquistato l'uso della parola. Quella ragazza lo voleva morto.

Lydia si avvicinò, spiando oltre la sua spalla il contenuto della padella sul fuoco, ma lui le afferrò il viso poggiando le sue labbra su quelle di lei.

Stiles cercò di approfondire il bacio ma si staccò improvvisamente quando la sentì trasalire.

"Non mi sono ancora lavata i denti", spiegò la ragazza abbassando gli occhi.

Lui sorrise, attaccando le loro fronti, "Non mi interessa, voglio il mio bacio", disse prima di rincollare le loro labbra, sentendola sorridere prima di ricambiare il bacio. I due si staccarono quando il bisogno di aria divenne un problema per entrambi, i visi ancora vicini e i nasi che si sfioravano.

"Potrei abituarmici, sai?", disse lei sorridendo, "Svegliarmi così tutte le mattine", continuò lasciandogli un ultimo bacio sulle labbra prima di allontanarsi da lui.

Stiles si perse di nuovo a osservare il suo corpo, sorridendo malizioso, "E io potrei abituarmi a vederti indossare i miei vestiti", rispose abbracciandola da dietro.
Le sue braccia avvolte intorno alla vita di lei e le labbra sul suo collo.

"Anche se preferirei vederti nuda", sussurrò contro la sua pelle, mordendola dolcemente. Lydia buttò la testa all'indietro, appoggiandola al suo petto, e non riuscì a trattenere un sospiro di piacere.

"La colazione...", ansimò per poi gemere quando lui intrufolò una mano nella sua camicia, strizzandole un seno mentre continuava a mordere e succhiare il suo collo, "...è pronta", continuò serrando gli occhi.

Lui staccò le labbra dal suo collo solo per avvicinarsi all'orecchio, "Può aspettare. Ora abbiamo di meglio da fare", mormorò, usando la mano libera per spegnere il fuoco.

Lydia, ancora con gli occhi chiusi, sorrise quando lui la fece girare, spingendola contro il suo corpo e facendo scontrare i loro petti. Lei si inumidì le labbra prima di strusciarsi contro il corpo di lui, sentendogli emettere un suono roco e gutturale che non fece altro che alimentare le fiamme nel suo basso ventre.

Stiles cercò di nuovo le sue labbra, lasciando che le loro lingue si intrecciassero senza vergogna, mentre lui le stringeva il sedere con entrambe le mani. Alzandola da terra, la fece sedere sull'isola della cucina, posizionandosi tra le sue gambe e iniziando a far uscire i primi bottoni dalle asole.

Nel frattempo Lydia continuava a ansimare nella sua bocca, sfregando furiosamente il suo sesso nudo contro il rigonfiamento ormai presente nei boxer del castano.

"Stiles, ti prego", mormorò, stringendo le spalle del ragazzo. Lui le morse il labbro inferiore prima di aprire la camicia in un colpo secco facendo saltare i bottoni sul pavimento e abbassare lo sguardo sul suo corpo scoperto, "Dio, Lyds", gemette con un sospiro.

Lydia gli afferrò una mano con la sua, portandola poi sul suo seno che lui strinse con decisione, mentre con l'altra gli abbassava i boxer, che lasciò cadere ai suoi piedi.

La mano libera di Stiles scese fino al centro di lei, ma Lydia intercettò anche questo movimento spostandola sul suo fianco. Lui la guardò aggrottando le sopracciglia, incuriosito e eccitato dal fatto che lei avesse preso il controllo della situazione.

Lei lasciò qualche carezza sulla sua erezione prima di avvicinarla alla sua entrata bagnata, "Non ho un preservativo, Lyds", si ricordò lui dispiaciuto. La sera prima, infatti, ne aveva portato con se uno solo, evitando di sfidare la sorte.

Lei ci pensò su qualche secondo, prima di rispondere, "Non preoccuparti, prendo la pillola e va bene se facciamo del sesso non protetto qualche volta. Ho bisogno di sentirti dentro di me", e lui, con un colpo di reni, entrò in lei, riempiendola e togliendole il respiro.

Stiles spingeva con forza, guidato dalle grida di piacere di lei proprio accanto al suo orecchio, spostando entrambe le mani sui suoi fianchi. Lei, intanto, stingeva tra le mani i capelli scuri di lui, arricciando le dita dei piedi quando Stiles raggiungeva quel punto che le faceva dimenticare perfino il suo nome.

Mettendole una mano dietro la testa, Stiles la spinse di schiena contro la superficie dura. Lydia, ora, era stesa sulla cucina, mentre lui le stringeva le cosce ancorate al suo bacino.

Tra vari gemiti, urla e sospiri di piacere i due arrivarono al limite insieme e Lydia lo sentì riversarsi dentro di lei mentre entrambi ripetevano il nome dell'altro come una preghiera.

Dopo che il loro respiro tornò regolare, Stiles uscì da lei lasciandole un dolce bacio sulle labbra. Lui finì di preparare la colazione, mentre lei era stesa con gli occhi chiusi, ancora scossa dal violento orgasmo.

"Pancakes post-coito con gocce di cioccolato, specialità Stilinski", scherzò lui poggiando i due piatti pieni sul tavolo della cucina per poi avvicinarsi a lei che lo guardava sorridendo mentre si metteva a sedere.

Stiles le scoccò un bacio sul collo prima di posarle entrambe le mani sulla vita ed aiutarla a saltare giù dal bancone.

•••

Mangiarono la colazione insieme e poi Lydia suggerì di fare un bagno. Stiles saltò in piedi a quelle parole.

Dopo aver regolato l'acqua alla giusta temperatura ed aver aspettato che la vasca si riempisse, i due si spogliarono dei pochi vestiti e entrarono abbracciati, Stiles dietro Lydia, con le sue braccia avvolte intorno alla vita della ragazza.

Parlarono tranquillamente per tutto il tempo, le mani di Stiles che accarezzavano ogni centimetro del suo corpo e interrompendosi ogni tanto per scambiarsi qualche bacio.

Lydia si stava passando sulla pelle il suo amato bagnoschiuma alle ciliegie, mentre lui le strofinava la spugna morbida sulla schiena lasciandole dei baci a bocca aperta sul retro del collo e sulle spalle bagnate.

"Lyds, io non posso usarlo. È un offesa alla mia virilità", si lamentò Stiles quando lei gli aveva passato la bottiglia di sapone che aveva una fragranza ovviamente femminile.

Lei gli fece gli occhi dolci, affermando che lei adorava quel bagnoschiuma. Stiles roteò gli occhi continuando a rifiutarsi.

"Ti prego", supplicò Lydia, che ormai si era interamente girata verso di lui, "Impazzirei a sentirlo sulla tua pelle", continuò sedendosi su di lui, il seno nudo praticamente all'altezza del suo viso.

Stiles serrò le palpebre, mandando giù la saliva rumorosamente. Lui si avvicinò di più baciandola con passione mentre lei iniziava a passargli la spugna intrisa di bagnoschiuma su tutto il corpo, ricambiando con altrettanta voglia.

Quando si staccarono, Stiles la guardò negli occhi con un sorriso sulle labbra, "Sai mantenere un segreto?", le chiese lui scostandole dal viso i ciuffi di capelli che erano rimasti fuori dallo chignon disordinato.

Lydia annuì soltanto, leggermente intristita dal fatto che l'ultimo segreto che aveva mantenuto era stato loro figlia.

Lui, che la conosceva meglio di chiunque altro, aggrottò le sopracciglia cercando nei suoi occhi verdi il motivo di quel leggero broncio. Lydia sorrise, accarezzandogli i capelli con dolcezza per assicurargli che stesse bene.

Il sorriso di Stiles si ingrandì, gli occhi che luccicavano dalla felicità, "Scott chiederà a Kira di sposarlo".

Lydia spalancò gli occhi, quella era davvero una notizia che non si aspettava. Un sorriso sincero crebbe anche sul suo volto, mentre Stiles continuava a raccontarle i piani di Scott per la proposta.

"Wow, sono davvero felice per loro", affermò e era vero, perché Scott e Kira erano fatti per stare insieme.

Parlarono del più e del meno per un'altra mezz'ora, interrotti dal telefono di Stiles che suonava per avvisarlo di un messaggio.

Il ragazzo uscì dalla vasca, avvolgendosi un asciugamano intorno alla vita. Dio, quanto era sexy.

Lo sguardo di Lydia salì fino al suo viso e rimase stupita alla smorfia di preoccupazione che era presente su di esso, "Tutto bene?", domandò.

Lo vide deglutire, il pomo di Adamo che si alzava e si abbassava, "Si, un problema in centrale. Mio padre non c'è e hanno bisogno di me", le spiegò velocemente gettando atterra l'asciugamano e infilandosi i boxer per poi uscire dal bagno.

Lydia spalancò la bocca, scioccata dalla fretta con cui il ragazzo l'aveva lasciata. Si alzò a sua volta, asciugandosi alla ben e meglio per poi indossare la camicia che teneva chiusa con le mani.

"Stiles?", lo chiamò quando lo vide intento a raccattare il pantalone dal pavimento ed infilarselo, subito seguito dalle scarpe. Lui non le rispose neanche.

"Stiles?! Ehi?", riprovò più forte alzandogli il mento con le dita, "Vuoi che vada a prendere Allison? Così tuo padre potrà andare in centrale", propose quando i loro occhi si incontrarono.
Non voleva che se ne andasse, voleva restare con lui.

"No, Lydia", rispose lui duro, "Devo andarci io. Tu resta qui, si occuperà mio padre di Allison. Con i suoi problemi di cuore è meglio che stia lontano dai guai", continuò abbassando il tono quando si accorse dello shock sul suo volto.

"Va tutto bene, okay?", la rassicurò cercando di sorridere, anche se dopo quel messaggio c'era davvero poco per cui essere felici. Sarebbe cambiato tutto.

Lydia annuì per niente convinta, lo conosceva e quella mascella serrata non le faceva prevedere niente di buono.

Lui si passò una mano tra i capelli, accorgendosi di essere ancora a petto nudo, "Lydia, mi servirebbe la camicia", disse indicando l'indumento che lei stava ancora stingendo al suo corpo.

Lydia arrossì visibilmente, togliendosi la camicia e passandola al castano. Stiles la indossò rapidamente, dirigendosi a passo deciso verso la porta che aprì e uscendo di casa.

Lei era rimasta lì in piedi con la bocca spalancata, cercando di non pensare al fatto che lui non l'aveva neanche salutata.

Cosa diavolo stava succedendo?

Angolo autrice:
Buona sera cuccioli di panda!
Okay, devo confessare che mi sono appena ricordata che oggi fosse mercoledì e che oggi dovevo aggiornare, sono un caso perso🙈.
Parlando del capitolo, Stiles è scappato dopo aver letto quel messaggio: avete qualche teoria? Commentate per farmele sapere e lasciate un voto per fare felice questa povera smemorata😂.
Un bacio grande.
A mercoledì prossimo😘❤️.

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top