20.
"Ehi viaggiatore, hai già fatto amicizia con qualche canguro?" lo saluto prima ancora che l'immagine sullo schermo diventi nitida. Mi stendo sul letto e posiziono il cuscino sotto le braccia in mondo da guardare più facilmente verso il pc davanti a me.
"Non ancora ma domani faremo un giro in barca" annuncia con entusiasmo sistemando il portatile sul tavolinetto davanti a lui. "Speriamo di non fare amicizia con qualche squalo", ironizza poi.
"Quanto vi invidio!" mi lascio sfuggire con un sospiro.
"Siamo chiusi in hotel da quando siamo arrivati stamattina, non credo che vorresti essere al nostro posto", afferma sicuro.
"Beh allora diciamo che vorrei essere lì con voi per farvi un po' di compagnia", propongo in alternativa.
"Annie magari fossi qui! Gli altri non fanno che dormire e sbadigliare", una chioma bionda appare accanto a Henri.
"Si chiama jetlag, Nick. Non sei ancora crollato perché ti sei fatto di caffè", lo prende in giro Lucas. "Ciao Annie", mi saluta avvicinandosi alla videocamera per poi sparire di nuovo.
"Ciao ragazzi. Mi sembrate abbastanza svegli, in realtà", ribatto divertita.
"Tutti tranne Zack", risponde Nick girando lo schermo in modo da inquadrarlo steso sul divano di fronte mentre dorme profondamente. Lucas si avvicina furtivo e comincia a spalmargli qualcosa in faccia tra gli sghignazzi di Nick e Henri. Solo dopo qualche secondo capisco che si tratta di dentifricio.
"Spero che se ne accorga quando sarò già in camera, altrimenti chi lo sente", fa capolino Lake trattenendo una risata. "Ehi Annie, come stai?" si accorge di me mentre si siede accanto a Nick.
"Bene, grazie. Voi?"
"Al solito direi. Dormiamo, mangiamo e facciamo casino, come sempre", ammette strappandomi un sorriso.
"Ma se avete a malapena toccato cibo a cena", lo accusa Nick, visibilmente sconvolto dal loro poco appetito.
"Per forza, ci hai rubato tutto quello che avevamo nel piatto", si inserisce di nuovo Lucas buttandosi anche lui sul divano.
"Che ore sono lì?" indago incuriosita. Qui abbiamo da poco finito di pranzare e loro hanno già cenato.
"Le dieci", risponde prontamente Lake mentre Lucas infastidisce Nick in ogni modo possibile.
"Nove ore in più di Londra", ragiono ad alta voce.
"Già, e fino a ieri eravamo a New York quindi a meno tre da Londra", spiega Henri.
"Avete fatto un bel salto, avanti di dodici ore rispetto a ieri. Immagino che non sarà facile dormire questa notte", concludo.
"Nah, niente dormita, stanotte mega sfida ai videogiochi" esclama Lucas cercando con uno sguardo il sostegno dei suoi compagni.
"Che noia", sbuffa Nick.
"Neanche io faccio i salti di gioia ma visto che siamo chiusi qui dentro e non riusciremo a chiudere occhio, non abbiamo altra scelta", conferma Lake rassegnato.
"Ti annoi solo perché perdi sempre", lo stuzzica Henri.
"Intanto oggi ti ho stracciato", gli rinfaccia il biondino ridendo sguaiatamente come solo lui sa fare.
"Solo perché hai barato", insiste Henri.
È impossibile restare seria di fronte a questo scambio, sono davvero esilaranti. Potrei passare ore ad ascoltarli mentre si prendono in giro a vicenda.
Per fortuna ho le cuffie altrimenti li sentirebbero fino in corridoio. Chissà quante fan potrebbero riconoscerli solo sentendoli parlare. Meglio non sfidare la sorte.
"Ma che cavolo...?" la voce impastata di Zack ci informa che è ormai sveglio e si è accorto di avere qualcosa di troppo in faccia.
Scoppiano tutti a ridere e qualcuno, forse Nick, gira di nuovo il pc per farmi assistere alla scena: Zack si massaggia le guance per togliersi la sostanza appiccicosa ma peggiora le cose spalmandosi il dentifricio dappertutto; sento i ragazzi che ridono e vedo Zack voltarsi di scatto. "Sei stato tu", urla puntando il dito di fronte a lui. "Questa me la paghi", minaccia scherzosamente prima di iniziare a correre verso uno dei compagni. Lucas scappa in direzione opposta ridendo a crepapelle, passa davanti alla videocamera e Zack lo insegue finché non spariscono entrambi dalla mia vista.
"Ok, direi che qui oltre a non avere un po' di privacy, non si può nemmeno stare tranquilli. Aspetta che mi sposto in camera", spiega Henri afferrando il pc e uscendo dalla stanza.
"Dovreste organizzare uno show comico, sono convinta che fareste ridere tutti senza neanche seguire un copione, basta che vi comportiate normalmente", suggerisco su due piedi.
"Dici? Sì, forse hai ragione. Ma per ora siamo già abbastanza pieni di impegni. Nei prossimi mesi ci dedicheremo alla registrazione del nuovo album", mi comunica sedendosi con la schiena appoggiata alla testata del suo letto.
"Il vostro primo album è uscito da pochi mesi e state già pensando al nuovo?" sono piuttosto sorpresa.
"Quest'estate ci dedicheremo principalmente a quello. Cominceremo al nostro ritorno".
"Rientrate tra meno di tre settimane dopo mesi in tour e non avete neanche un po' di tempo libero?" avevo capito che la loro vita fosse frenetica e che la loro agenda fosse piuttosto piena ma credevo che un po' di riposo dopo due mesi di concerti fosse normale e necessario.
"Cinque giorni", ammette leggermente dispiaciuto. Scommetto che vorrebbe poter passare più tempo con la sua famiglia e i suoi vecchi amici.
"Poi?"
"Poi ci divideremo tra Los Angeles, Londra e Stoccolma per la scrittura e registrazione dei brani", l'idea di questo nuovo progetto lo elettrizza, si vede, ma credo che si stia rendendo sempre più conto che c'è un prezzo da pagare.
"Ci sono giorni più difficili di altri ma per ora ce la stiamo cavando bene", mi rivela come se mi avesse letto nel pensiero.
"Non so se potrà esserti d'aiuto, ma al prossimo giorno difficile chiamami. So essere una brava ascoltatrice". Mi guarda senza dire niente, poi accenna un sì con la testa e mi sorride, lasciandomi intravedere le sue adorabili fossette.
"Oh finalmente avrò l'onore di conoscere il tuo misterioso ragazzo", sento borbottare accanto a me.
Perché Vic è qui? Non credevo che sarebbe rientrata in pausa pranzo, non lo fa mai e soprattutto, non è mai stata così silenziosa prima d'ora. Cavolo, se non mi fossi stesa sul letto dando le spalle alla porta, mi sarei accorta della sua presenza e avrei ancora potuto tenerle nascosto Henri ma, a giudicare dalla sua espressione, direi che è troppo tardi.
"Oddio, ma quello è... È uno scherzo, vero?" domanda incredula fissando lo schermo mentre Henri le sorride e alza una mano in segno di saluto.
"Tu che ci fai qui?" riesco solo a dire.
"Non mi dirai che gli sbaciucchioni siete tu e Henri Byles?" domanda con voce stridula rimanendo a bocca aperta e tornando a guardare il pc.
"Annie, puoi spiegarmi che succede?" chiede Henri non avendo capito una parola di quello che Vic ha detto, o meglio farfugliato, nella sua lingua madre.
"Henri lei è Vic, la mia coinquilina. Ti ho detto che è italiana, vero? Vic, lui è...beh lo sai già", stacco le cuffie in modo che anche lei possa sentire lui.
"Ciao Vic, Annie mi ha molto parlato di te", la accoglie con la sua solita gentilezza.
"Sei davvero tu?" si avvicina esitante.
"Sì, l'ultima volta che ho controllato ero ancora io", scherza per rompere il ghiaccio. Ma lei si limita a guardarlo estasiata senza battere ciglio.
"Ti sei perso un grandissimo scontro tra Lucas e Zack, lo sai? Stai ancora parlando con Annie? Non ce l'hai fatta neanche salutare prima", la voce di Nick interrompe inaspettatamente il silenzio.
Quando la sua faccia compare sullo schermo, per poco Vic non sviene. Se fosse entrata qualche minuto fa, avrebbe conosciuto anche gli altri ragazzi e probabilmente si sarebbe sentita male sul serio.
Riesce a spiccicare solo qualche parola per presentarsi prima che io decida di salutare i ragazzi, chiudere la videochiamata e parlare con lei. Ho giusto un paio di cose da spiegarle prima che abbia una crisi isterica.
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Non so voi ma io rido ogni volta che rileggo il battibecco tra Nick e gli altri ragazzi. Mi immagino proprio la scena e non riesco a rimanere seria. Spero piaccia anche a voi.
Occhio al prossimo capitolo 😉
Z.
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