La vedo che mi osserva sottecchi, la piccola mano che impugna fermamente un cucchiaio, mentre si porta alla bocca rosata un boccone di riso.
Potrebbe perfino passare inosservata, nonostante la sua disarmante particolarità, oscurata dalla bellezza chiassosa della rosa seduta affianco a lei.
Capelli neri e lucidi, che arrivano alle spalle, sciolti, che svolazzano ad ogni movimento.
Gli occhi dal taglio rotondo, come bottoni di cioccolato, brillano di energia.
É vestita con abiti leggeri, sgargianti come lei, con tonalità che vanno dal magenta fino al rosa chiaro.
Ai piccoli polsi porta numerosi braccialetti colorati che tintinnano in continuazione, incentrando tutti gli sguardi su di sé.
La sua piccola bocca si muove velocemente, intenda a raccontare fatti a me del tutto sconosciuti alle altre bambine sedute al tavolo. Sforna una parola dietro l'altra, senza fermarsi un attimo, per meglio intrattenere il suo giovane pubblico.

Il piccolo fiore si tiene in disparte, pur essendo di fianco alla regina del tavolo.
Consuma il suo pasto in silenzio, ma non é triste.
Gli occhi scuri, resi eleganti da un taglio a mandorla, osservano ciò che le sta intorno.
Ogni tanto il suo sguardo si posa nuovamente su di me.
Il suo sguardo ha una forza nascosta, magnetica. Non sembra voler tentare l'approccio, si limita a guardare.
Le labbra leggermente più chiare del suo incarnato si increspano leggermente quando beve a piccoli sorsi, lentamente.
Al collo sottile é appesa una piccola catenina, il quale ciondolo sparisce nello scollo rotondo della maglietta gialla che indossa.
É una bellezza genuina, senza pretese, che si staglia al di sopra della rosa.
Un girasole.
Un piccolo girasole giallo, con gli occhi scuri.