Capitolo 3

Mentre stavo per uscire dal club, la voce di Ochako mi ferma. «IZUKU!» Gridò, correndomi incontro. Non appena abbassai lo sguardo sui suoi occhi, (Sono un pelino più alto di lei!)sentii dei lievi singhiozzi aumentare.

Spalancai la mia bocca per dire qualcosa, ma mi interruppe nuovamente con la sua voce spezzata che faceva eco nei corridoi vuoti. «T-ti prego, n-non guardarmi! ... s-sono così patetica... p-patetica!» Si nascose il viso con le mani, allontanandosi leggermente da me.

Rimasi paralizzato, ma qualche secondo dopo scattai verso di lei, prendendola dai polsi è togliendo le mani dal suo viso. I suoi occhi erano rossi, circondati da profonde occhiaie, mentre il suo viso era rigato da calde lacrime.
«I-Izu-ku...» Mi guardava con le palpebre spalancate.

La guardai serio. «Perché tutt'ad un tratto piangi? Perché in questo periodo sei sempre così stanca?» Rimase ferma, in silenzio. Le asciugai le lacrime. «Perché l-lei e... n-non me? F-faccio davvero c-così schifo?» Sorpreso. Ero davvero sorpreso. «Di che cosa stracazzo stai parlando?»;
«L-Lei ti piace, l-la ami! L-lo so!»;
«LEI CHI?!»;
«NON FARE FINTA DI N-NULLA! S-SAI CHI!» Strilló, mentre il pianto aumentava. «Parli... di Kira? Lei Non mi piace-» Tentai di far uscire ulteriori parole dalla mia bocca, ma fu' tutto inutile.

«Bugiardo! ... La ami, perché è migliore di me! Tutti sono migliori di me! Io sono solo un'annualità. A cosa servo? Sono solo un'errore, non dovevo nemmeno nascere!» Fece una pausa, per poi ridere. «Ma che me lo chiedo a fare? È ovvio che tu vai da Kira. È bella, intelligente, studiosa... È... È semplicemente perfetta-» Presi un enorme sospiro e la presi dalle spalle con forza, strattonandola verso di me.

Finì contro il mio petto, ed il suo viso si tinse di rosso. «Basta! Ti rendi conto delle minchiate che dici?! Tu Non sei inutile. Anzi! Tu sei più che perfetta! E sai cosa? Io amo te, Ochako, per quello che sei. Ti sosterrò sempre ed ovunque. Chiaro?» I suoi occhi fissi su di me smettono di produrre lacrime. «Dici... Dici davvero?»;
«Sì.»















In quel momento, sentii la rabbia impossessarsi del mio corpo, ma rimase dietro l'angolo a guardarli. Invidiosa più che mai.

Ma non preoccuparti, Zuku, un giorno sarai solo mio.

«Liberami, cazzo!» Urlò la ragazza dietro di me.
«E perché dovrei? Mi ostacoleresti solo.» Bestemmió, urlandomi contro. Era legata come un salame, e non sarebbe riuscita a raggiungermi. Anche perché l'avevo prima fatta svenire, quindi non aveva la forza di combattermi.

«Porca troia, sai che se intervieni ancora i file si danneggeranno ancora di più?! Sei solo un virus!»;
«Ti sbagli, il virus sei tu, non io...»;
Sentii vari singhiozzi disperati, e ridacchiai compiaciuta.

«Ti prego, io lo amo! Voglio solo la sua felicità!»;
«Beh, anche io...È proprio per questo motivo che farai una brutta fine!»

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