Capitolo 2
«Allora ragazzi -Iniziò la professoressa, passando per i banchi, consegnado delle schede- Oggi farete il test di Italiano. Mi raccomando, non sbagliate troppe domande!» Spostai la testa verso Ochako, seduta affianco a me, che appoggia la testa sul banco, chiudendo gli occhi circondati da profonde occhiaie.
La scuoto leggermente, tentando di risvegliarla dalla trance in cui è prigioniera. Stringe gli occhi. «Dai Ochako-Chan, sta per passare la professoressa! Se ti vede così non ti farà fare la verifica!» L'unica risposta che ebbi fu un suo sbadiglio. «Inutile che provi a svegliarla, non funziona.» Fece Tsuyu da dietro di me.
Lei non è altro se non una nostra cara amica, insieme ad Iida Tenya. I suoi capelli sono verde scuro, sciolti, liberi. I suoi occhi sono neri e profondi, ed il suo sorriso è radioso. Tante volte dalle sue labbra sono uscite perle di saggezza. Ed ora che ci penso, anche Kira è così.
«Ma cosa dico?» Penso, per poi ridacchiare. «Ci provo-» Ma proprio in quell'istante, la prof la vede. «Non preoccuparti, Midoriya. Grazie comunque per averci provato. Dopo la porterò direttamente dal preside.» In effetti, era stata sgamata più volte da lei nell'arco di un mese, e non so il motivo per il quale fa ciò.
Ogni volta arriva in ritardo, dorme in classe ed è sempre stanca, sono preoccupato ed ho paura. Ci tengo tantissimo a lei. È per questo che mi prendo cura di lei, perché le voglio bene.
Dopo le due ore di Italiano, la prof accompagna Ochako dal preside. Non posso Non stare male per lei. Tenya mi affianca, sospirando, insieme ad Asui-Chan, che rimane immobile a fissare la castana che se ne va in lontananza a testa bassa.
La giornata passa in fretta, ed Ochako dopo essere tornata dalla preside mi ha subito cercato. «Puoi aspettarmi fuori dal bagno? Sto un po' male...» Chiede, tenendosi la pancia. «Sì, ti aspetto fuori!» Rispondo, mentre lei corre nel bagno delle ragazze.
«Ehy!» Mi giro, e vedo Kira con dei libri fra le mani. «Ciao, Kenshi-Chan. Posso aiutarti con i libri? Sono pesanti...» La ragazza arrossisce. «Oh... sì, un aiuto mi farebbe comodo, sinceramente. Grazie Zuku.» Sorride, mentre ci dirigiamo verso il club di Letteratura.
C'è un silenzio imbarazzante. Lei ha le mani congiunte dietro la schiena, si guarda i piedi con la testa bassa, ed io tengo i libri. «Tu ed Ochako... vi conoscete da tanto?» Quella domanda mi spiazza leggermente. «Uhh, sì. Siamo amici da quando eravamo piccoli, dato che siamo vicini di casa.»;
«Interessante. Sai, a volte sono preoccupata per lei. La vedo triste e stanca, solo con te riesce ad essere felice. Ti ringrazio. Sono entusiasta di sapere che c'è qualcuno che si prende cura di lei appartengono me, Shoko e Kisaki.»;
«Triste? In che senso?»
«Sta mentendo, sono tutte bugie. Ti prego, non darle ascolto, Izuku. Non farlo.»
«Oh? Guarda, siamo arrivati.» Entriamo nel club, e parlo a lei di me ed Ochako. È simpatica.
All'improvviso, entra proprio lei. «Ciao Ochako.» La salita Kira, con voce neutra, per poi sospirando. «Izuku, ti ho cercato ovunque!» Esclama la castana, aggiustandosi il fiocco tra i capelli.
Mi ricorda i improvvisamente di ciò che avevo combinato. «Scusa Ochako, davvero, mi dispiace! Volevo aiutare Kira a portare degli libri pesanti qui.» Lo sguardo della violetta era abbastanza irritato. Poco dopo, un piccolo sorriso le spuntó sulle labbra. «Già.» Ochako la guardò. «Uhhh, o-ok...» Abbassò lo sguardo.
Per il resto delle ore dedicate ai Club, ridemmo insieme, tra Kisaki che insultava Shoko e molto altro. Pertanto, leggemmo insieme varie poesie. L'unica cosa che mi preoccupava era Ochako, che si era messa in disparte.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top